«Vuoi seriamente andare a vedere “Una notte da leoni” al cinema?» mi chiese
Harry mentre sdraiato sul mio letto era intento a giocare lanciando in aria un
peluche «Perché no? È divertente e poi adoro Bradley Cooper» scoppiò a ridere e
si mise seduto.
«Mi hai trascinato a vedere “Crazy, stupid, love” la prima volta che siamo andati al cinema al
posto di “Parto col folle”, che poi sono stato costretto a vedere con Niall e Louis e ti assicuro che vedere un film del genere
in pubblico con quei due è davvero imbarazzante, e ora vuoi andare a vedere
quel film? Che ne hai fatto della mia ragazza» scoppiai a ridere e mi alzai
dalla sedia, mi sedetti sul letto di fianco a lui che mi guardava divertito.
«Usciamo insieme da solo due mesi Harry, ci sono tante cose che non sai di me.
Poi Bradley Cooper è un bel ragazzo, così come Ryan Gosling,
perché credi che ti trascini a vedere tutti questi film? Mi piacciono gli
attori» dissi facendogli la linguaccia per poi alzarmi, ma fui trascinata
indietro di nuovo «Mi hai fatto la linguaccia?» disse buttandomi sul materasso
e cominciando a farmi il solletico, cominciai a ridere
«Ti prego Harry basta» scosse la testa mentre sorrideva divertito «Chiedimi
scusa signorina e di’ che io sono molto meglio di Ryan Gosling»
disse continuando imperterrito «Va bene, va bene perdonami, sei molto meglio di
Ryan Gosling» riuscii a dire tra una risata e l’altra.
Si fermò ma rimase sopra di me a guardarmi divertito, gli occhi erano più
luminosi che mai e le fossette erano ben visibili sulle sue guance «Sei un
idiota» cercai di sembrare minacciosa ma la mia voce e il mio sorriso mi
tradirono «E tu sei assolutamente bellissima» sussurrò facendomi
improvvisamente mancare il respiro.
Lo guardai incapace di parlare mentre le
sue mani tenevano fermi i miei polsi e i suoi occhi mi tenevano inchiodata al
letto. Si abbassò lasciandomi una scia di baci umidi sul collo che mi fecero
completamente perdere la ragione, mi morsi il labbro sperando di non far uscire
nessun rumore dalla mia bocca «Dobbiamo andare o perderemo il film» sussurrò al
mio orecchio prima di darmi un bacio sulla guancia.
Ero ancora scombussolata, in macchina Harry teneva una mano sul volante e
una sulla mia coscia, sfrecciavamo per le strade di Dover, guardavo fuori dal
finestrino, ma la mia mente era da tutt’altra parte.
Cosa diamine era appena successo in camera mia? Mi ero improvvisamente trovata
sotto Harry e quei baci, oh quei baci hanno rischiato di far uscire il cuore
dalla gabbia toracica, possibile che le sue labbra potessero farmi
quell’effetto?
«Tutto ok?» mi chiese portando per un secondo gli occhi su di me prima di
tornare a guardare la strada, annuii con un cenno della testa temendo che
parlando la mia voce mi avrebbe tradita.
Cosa provavo per Harry? Ne ero innamorata? Non ero mai stata innamorata prima
d’ora, avevo avuto una stupida cotta al liceo per Chris, ma poi uscire con lui
si era rivelato un disastro colossale; c’era qualche ragazzo in università che
mi aveva offerto un caffè o una cioccolata qualche volta, ma non ero mai stata
attratta da qualcuno così come ero attratta da Harry.
Harry mi aveva attirato dal primo momento in cui lo avevo visto seduto su
quella panchina, avevo litigato con mio padre per lui, avevo mentito ai miei
genitori, aspettavo con ansia le sue chiamate e i suoi messaggi, ogni volta che
lo vedevo il mio cuore batteva più forte di un tamburo, le mani mi sudavano e
le gambe cominciavano a diventare molli, ero innamorata di lui?
Arrivammo al cinema appena in tempo per prendere i popcorn e sederci ai nostri
posti.
Cercai di concentrarmi sul film, ma la sua mano creava disegni invisibili sulla
mia coscia lasciata scoperta dal vestito che avevo indossato.
Osservai come la sua mano grande e affusolata adornata con degli anelli
sembrava terribilmente scura in confronto alla mia gamba bianca come il latte.
Tutto tra me e Harry era un contrasto, la sua pelle abbronzata e coperta di
inchiostro e la mia candida e immacolata, i suoi occhi verdi come il prato e i
miei azzurri come l’oceano, i suoi capelli scuri e i miei rossi, il suo
linguaggio volgare e il mio misurato. Eravamo due pezzi di puzzle.
«Vuoi altri popcorn?» mi chiese appena si riaccesero le luci per i cinque minuti
di intervallo «Sì, grazie» sorrisi timidamente, mi lasciò un bacio sulla fronte
prima di alzarsi e andare a prendere altro cibo.
Tornò dopo pochi minuti con in mano un sacchetto enorme di popcorn che
cominciammo a mangiare insieme.
Sentivo i suoi occhi addosso e tornai a pensare a quello che era successo in
camera poco prima, cosa mi stava facendo quel ragazzo? Perché sentivo il
bisogno di buttare i popcorn a terra e attaccarmi alle sue labbra senza
staccarmi mai più?
Avevo lo sguardo basso per paura di incontrare il suo. Sapevo che stava
continuando ad osservarmi, sentivo la pelle bruciare sotto il suo sguardo
smeraldino, ero imbarazzata e lusingata allo stesso tempo, mi chiedevo come
fosse possibile che una creatura bella come Harry perdesse tempo con me.
Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l’orecchio e gli sorrisi scontrando
per un momento gli occhi con i suoi.
«Ti amo» mi disse semplicemente, quasi inaudibile, quasi in un sussurro.
Mi disse quel “ti amo” come di solito mi diceva “sei bellissima” o
“buonanotte”, mi disse quel “ti amo” e qualcosa nel mio corpo smise di
funzionare per qualche secondo.
Lo amavo anche io, ora ne ero certa, ma la mia bocca sembrava non voler
emettere nessun suono e il mio cervello era annebbiato, non c’era niente dentro
se non le sue parole che rimbombavano ripetutamente nella mia testa.
Stetti in silenzio cominciando a torturarmi le mani e a guardare lo schermo, lo
vidi con la coda dell’occhio grattarsi la nuca per poi cominciare a mordersi il
labbro. Cercai di concentrarmi sul film invece di prendergli il viso tra le
mani e baciarlo per farlo smettere di torturare le sue labbra.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso, mi sentivo una completa idiota.
Vedevo Harry chiaramente turbato, le sue mani adesso erano entrambe sul
volante, non mi aveva più sfiorata da quando mi aveva confessato il suo amore e
io l’avevo guardato come un pesce lesso senza proferire parola. Perché ero
stata zitta?
Arrivammo a casa mia in un baleno, mi accompagnò fino alla porta stando attento
a non toccarmi, come se improvvisamente fossi diventata tossica e nociva.
Mi sorrise imbarazzato e mi lasciò un bacio sulla guancia lasciandomi sperare
in qualcosa di più, si girò per andarsene ma la mia mano si mosse prima che
potessi pensare e lo bloccò.
Mi guardò stupito, allacciai le braccia al suo collo e mi avvicinai al suo
viso, lo baciai cercando di esprimergli con quel bacio quello che non ero
riuscita a esprimere a parole.
Lo baciai e quel bacio ebbe un sapore diverso rispetto agli altri, quel bacio
era un bacio di due innamorati che sapevano di amarsi a vicenda. Mi staccai
controvoglia passando la lingua sulle labbra.
«Ti amo anche io» sussurrai in modo che solo lui potesse sentirmi perché non mi
importava niente del resto, mi importava di lui, dei suoi occhi verdi, delle
sue labbra rosse che sembravano essere fatte apposta per le mie e delle sue
parole destinate solo a me.
Ecco finalmente la quarta shot,
dove Harry e Claire si dichiarano il loro amore! Fatemi sapere cosa ne pensate perché
credo che questa sia la shot più importante, dove
comunque ho cercato di esprimere al meglio i sentimenti, spero di esserci
riuscita!!
Grazie, come sempre, a chi ha speso un po’ di tempo per leggere e recensire e
grazie a chi ha inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate!
Se volete contattarmi
Facebook: Sil
Twitter: ImSil__
Ask: Rupert__
Poi, se vi interessa, questa è l’altra mia long “The Neighbor” mi
farebbe piacere se passaste!
Per qualsiasi cosa, contattatemi!
Un bacio
Sil