Fandom: Star Trek (Reboot
cinematografico)
Genere: fantascienza, introspettivo
Tipo: one shot
Raccolta: Come padre e figlio
Personaggi: James T. Kirk, Christopher Pike,
George Kirk
Rating: PG, verde, K
Avvertimenti: movieverse
PoV: seconda persona
Spoiler: sì, sul Star Trek
- Into Darkness
Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Gene Roddenberry (J.J. Abrams). I personaggi e gli eventi in questo racconto
sono utilizzati senza scopo di lucro.
Solo una
lapide bianca
di Bombay
È una bella giornata di sole il quale riscalda
piacevolmente l’aria altresì frizzante. Nel silenzio di quel luogo, risuonano
solo i tuoi passi lenti. Sei grato che, vista l’ora non ci sia nessuno.
Sono passati quattro giorni dal tuo risveglio, e
nonostante McCoy ti avesse consigliato di restare ancora qualche giorno
nell’ambiente protetto ed ovattato dell’ospedale,
sotto le tue insistenze ti ha dimesso.
Nei giorni in cui sei stato in coma, è stata aperta
un’inchiesta su quanto accaduto con l’ammiraglio Marcus, hai partecipato ad una sequela di riunioni e sei stato interrogato. Hai
ripetuto la tua versione all’infinito ora devi solo aspettare l’esito delle
loro decisioni dal quale dipenderanno la tua carriera e il tuo futuro nella
Flotta Stellare.
Desideri stare solo per riflettere, ma in quei giorni
è stato davvero impossibile, se non quando ti ritiri nel tuo alloggio e poi,
quando cala la notte, l’angoscia e il dolore ti colgono
e ti sommergono.
Così quel mattino di buon ora, dopo una notte insonne,
hai deciso di recarti nell’unico luogo che hai evitato in quei giorni che hai
fuggito da una vita intera. Ti fermi, ti togli in cappello in segno di rispetto.
Resti immobile per lunghi momenti, mentre senti le lacrime inumidirti gli occhi
e la gola stringerti in una morda dolorosa.
Solo una lapide bianca resta in memoria
dell’ammiraglio Pike. L’uomo che ti ha raccolto in un bar dello Iowa, che ti ha
sfidato a fare di meglio dell’eroe della U.S.S.
Kelvin, che ha creduto in te sino alla fine, che voleva insegnarti ad essere un
capitano, ma soprattutto un uomo migliore. Che ti ha concesso una seconda
possibilità per riscattarti.
Ti senti così piccolo a confronto con l’uomo che è
stato Christopher e a quello che è stato per te in questi anni: un padre. Ti inginocchi davanti alla tomba e sfiori con la punta delle
dita il marmo bianco ed immacolato. -Ho fiducia in te - ti aveva detto solo
pochi momenti prima dell’attentato al quartier generale -Se qualcuno merita una
seconda occasione quello è Jim Kirk.-
Lasci libero sfogo alle lacrime, non ti sei permesso
di soffermarti sul dolore che provavi per la sua perdita, fino a quel momento,
perché hai dei doveri, delle responsabilità ed una
reputazione da mantenere. Il tuo primo istinto è stato quello di vendicare
Pike, diventando così inconsapevolmente una pedina sulla scacchiera di Marcus,
che ha sfruttato la tua irruenza e la tua inesperienza a suo vantaggio.
Christopher Pike ti ha dato una seconda opportunità,
la Morte stessa ti ha concesso una seconda occasione e tu ti trovi a interrogarti
sul perché.
Uomini più meritevoli, quali tuo
padre e l’ammiraglio Pike, non hanno avuto un’altra chance, tu sì.
Sarai in grado di non deludere le aspettative
di tutti? Probabilmente no.
Puoi solo fare del tuo meglio.
A passo lento percorri i vialetti e raggiungi un’altra
zona del cimitero, non sei mai voluto andare lì, da bambino ti sei sempre
opposto e da adulto, non hai mai voluto nemmeno soffermati sull’idea di recarti
in quel luogo.
Ora, però senti che è giunto il tempo di riconciliarti
con tuo padre.
Tuo padre, pur non essendoci mai stato nella tua vita,
l'ha segnata profondamente, fin dal giorno della tua nascita e tu l'hai odiato
per questo. Ora però ti rendi conto di quanto ti manca, sei stato privo di una
figura cui appoggiarti, forse, saresti molto diverso se lui fosse ancora in
vita.
Tutti ti hanno sempre e solo etichettato come il
figlio di George Kirk. James Tiberius Kirk, ai loro occhi, non è mai esistito.
Persino tua madre, in te, ha sempre rivisto lui e non sei mai riuscito a dirle
quanto questo ti ferisse. Forse ora riuscirai a parlarle, a rapportarti con lei
come un uomo e non più come un ragazzino arrabbiato, perché finalmente hai
capito, hai compreso quello che ha spinto tuo padre a sacrificarsi: l’amore.
L’amore per tua madre e per quel figlio appena nato che non avrebbe mai potuto
stringere tra le braccia.
Il dovere verso la sua nave e il suo equipaggio,
perché anche se è stato capitano della U.S.S. Kelvin
per dodici minuti è stato un ottimo capitano.
Non sai se riuscirai ad eguagliarlo
o superarlo, ma francamente non ti interessa più perché sei semplicemente
James, suo figlio e questo, ora, ti basta.
---
Note
dell’Autrice: salve e buona domenica, ecco una storiella un po’ introspettiva
sempre sulla raccolta Kirk/Pike. Scrivere in seconda persona mi
ha preso parecchio ultimamente ^_-
Un kiss
Bombay