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Autore: NightWatcher96    21/09/2014    4 recensioni
Sarebbe bello se tutti i sogni si avverassero. Ma quando sai che nulla che desideri può accadere allora immagini per così tanto tempo che alla fine non sai più se quello che vedi è realtà o solo uno dei tuoi sogni.
Ma so che è tutto vero!
Genere: Avventura, Azione, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo del Furia Buia

Ehilà! Buona domenica! Oggi mi sono data un po' da fare e ho scritto questo capitolo, visto che l'ispirazione è tornata! Ho deciso di ampliare un poìquest'idea, quindi aspettatevi una buone dose di "Mazzate!". Grazie a coloro che mi dedicano tempo leggendo e mi scuso per il mio difetto: le ridondanze. Purtroppo tendo ad allungare troppo i periodi e a ripetere le parole. Non badadeci troppo se trovate questi errori. Scrivo anche per correggermi un po'!
Enjoy!
Ps. Notato che lascio spazio fra le frasi? Rende tutto più leggibile! Ah! E poi tendo sempre a cambiare genere di carattere!


..........


New York è bellissima, come ho sempre sognato. Niente a che vedere con le villette campagnole dove vivo io. E' spettacolare nei suoi colori; è magnifica nel suo caos serale e mette i brividi sapere che ti trovi in un mondo dove non è che fantasia.

-New York- mormoro piano.

Sono scappata come una cretina solo per correre lungo una scala antincendio e sedermi con le gambe schiacciate al petto su questo cornicione alto. In lontananza, la Winters Town sembra salutarmi.

In basso, le sirene della polizia sfrecciano per acciuffare qualche Foot Ninja.

I miei occhi si riempiono di lacrime e il mio naso pizzica. Non ho bisogno di strofinarle via: il vento freddo mi accarezza le guance, trasportandole via. Piango senza nemmeno sapere perché.

E' solo che... mi sono comportata male nei confronti di tutti gli altri. Spavalda perché avevo paura che fosse tutto un sogno. Io non dovrei nemmeno essere qui. Non sono di questo universo. Sono un'intrusa.

-Fa freddo, non trovi?-.

Non ho voglia di rispondere né di girarmi. Sono stata qui tutto il giorno? Accidenti, come passa il tempo! E nessuno è venuto a cercarmi. Proprio come piace a me.

Lui si siede vicino a me, stringendosi il nodo della maschera viola. Mi meraviglio che sia Donnie a parlarmi e non qualcun altro.

-Ti abbiamo cercata dappertutto, lo sai? Potresti essere veramente abile nella modalità stealth- ridacchia, prima di zittirsi.

La mia aura è carica di tristezza. Sapete, non sono una tizia che ama parlare anche senza senso, ridere o altro. Sono introversa ed è molto difficile capirmi.

-Ci dispiace, Nunzia. Credo abbia già capito che ultimamente da noi le cose non vanno come un tempo- continua con una risatina falsa.

L'ho notato. C'era un'aura pesante nella tana che quasi ti soffocava. Forse non si sono ancora ripresi dalle conseguenze che ha portato il viaggio e il ritorno di Leonardo, la doppia vita come Nightwatcher di Raph e lo scontro contro il portale dei Soldati di Pietra.

Beh, sì. Mi sembra ovvio ma visto che, per loro, sono ancora un mistero, non vogliono mettermi al corrente di nulla.

-Allora, tu non sei del nostro mondo?- chiede vago, guardandomi con affetto.

-No. Però è bello-.

-Cosa?-.

-Essere con voi. E' un desiderio che si avvera dopo anni di fantasia irraggiungibile della mente- continuo con mezzo sorriso.

Incrocio le ginocchia e fisso alcune flebili stelle nel cielo, raggelandomi un po' a una sensazione calda su di me. Guardo la coperta grigia che Donnie mi ha appoggiato sulle spalle.

Solo ora noto che ha un borsone marrone con sé. Che carino!

-Posso?- chiedo, girandogli dolcemente il viso per stampargli un bacino sulla guancia. -Te lo sei proprio meritato, genio-.

Lui rimane stordito, prima di strofinarsi amorevolmente la nuca e sorridermi imbarazzato.

-G... grazie...!- balbetta, strofinandomi la nuca.

-Figurati-.
Donnie è carino quando sorride. L'ho sempre notato, sapete?

-Sei stata molto brava, comunque, stamattina. Insomma, quelle mosse e prontezza di riflessi non erano da tutti-.

Mi rabbuio un po' alla menzione di ciò che ho fatto stamattina ma decido di non pensarci più. Devo cercare solo di avere più fiducia in me stessa.

Improvvisamente, un grido femminile e delle risatine sinistre risuonano dal buio vicolo sotto di noi. Io e Donnie ci scambiamo uno sguardo preoccupato, con la stessa idea di intervenire.

Ma, inaspettatamente, lui mi mette una mano sul petto, negando.

-Andiamo, Donnie!- mi lamento, prendendogli la mano. -Dai, fammi venire!-.

Mi guarda ancora, mentre io continuo con uno sguardo di cucciola ma indietreggia e con un salto mortale all'indietro si sbilancia nel vuoto, atterrando su un alto cornicione. Mi da ancora uno sguardo di scuse, prima di svanire.

E io che faccio? Anziché arrabbiarmi, mi metto a ghignare. Donnie non sa che tutti i "no" sono "sì" per me, riguardo le cose da non fare. Dopo una vita a eseguire è normale voler rompere le catene al piede, no?

-D'accordo, cara Nuccia. Fammi vedere quello che sai fare!- mi dico, avvicinandomi al bordo del cornicione.

E' alto... e non è uno scherzo saltar giù o arrampicarsi da qualche parte. Grandioso! Mi sento ridicola ancor prima di cominciare.

Nel pieno sconforto, però, ho un'illuminazione! C'è un filo resistente dove dei panni sventolano nel vento serale, che collega due cornicioni insieme. Potrei sempre arrampicarmi, sperando di non cadere e scendere in basso con l'altra scala antincendio.

Aspetta, scala antincendio?

Mi mordo il dorso della mano, fino a stamparmi un tatuaggio temporizzato. Mi sono punita per la mia stupidità! Secondo voi come ci sono arrivata su questo tetto? L'ho pure detto! E ho fatto anche la rima!

Scendo velocissima la scala antincendio, desiderando di sbilanciarmi in un'elegante capriola per un'entrata ad effetto ma mi limito a fare le cose normali.

Sono capitata in un vicoletto dove vi sono numerose pozzanghere e io non ho nemmeno le scarpe! Le rimpiango proprio in questo momento! Adocchio già Donnie che osserva i Purple Dragon accerchiare la poveraccia schiacciata contro il muro di quel vicolo cieco.

Povera tipa!

Beh, non posso stare qui a guardare i cani abbaiare alla fine del mio vicolo o le volanti illuminare in pochi secondi dove sono io, con lampeggianti blu e rossi. Così, mi appiattisco contro il muro e osservo in silenzio.

Ci sono in tutto cinque Purple Dragon e il capobanda è armato di un piccolo pugnale a serramanico. La bionda elegante con il diamante al collo ha fatto male a venire qui e a quest'ora.

-Coraggio, signorina! Se ci molli il diamante, non ti faremo del male!- sghignazza il capo, con voce smielata. -Forse...-.

La donna urla un'altra volta, proteggendo la collana, mentre il capo si rabbuia e alza l'arma, pronta per sfregiarla.

Mi sento l'adrenalina per intervenire ma non sono sicura che una meno-principiante come me nelle arti marziali possa fare miracoli. Al massimo guai.

Mentre penso a cosa fare, il capobanda emette un gemito addolorato, indietreggiando dal suo gruppetto, tenendosi la mano sinistra con l'altra. Sento dei colpi di bastonate e gli altri teppisti vanno giù come birilli.

E' Donnie! E rimane celato dalle ombre, fissando il capobanda ferito che lo squadra.

-Che cosa sei tu?! Chi ti ha detto di intervenire?!- braita, terrorizzando ulteriormente la povera donna che non osa muoversi.

Donnie non risponde e lascia volteggiare il bastone nella mano, fissando il coltello dell'uomo che è a poca distanza da me!

-Hai sbagliato, mostro! Non avresti dovuto intrometterti!- sogghigna, schioccando le dita.

Donnie inclina il capo ma l'ombra che si allunga davanti a me mi fa sbiancare di colpo. Un energumeno alto, muscoloso, con l'indistinta uniforme nera del Foot Clan mi guarda con i suoi occhi rossi demoniaci.

-Da quando i Foot lavorano con i Purple Dragon?- esclama Donnie, preoccupato più per me che per il capobanda che se la ride.

Che faccio? Non posso avere paura proprio adesso! Devo reagire assolutamente!

Il Foot sguaina la sua mazza ferrata che incrina addirittura l'asfalto in un tonfo metallico, visualizzando la ragnatela di crepe delineata sotto la sfera acuminata per poi tornare a me.

L'energumeno solleva la mazza e la schianta nella mia direzione e mi accovaccio all'ultimo istante, togliendomi da quella posizione "seduta" per indietreggiare.

Donatello vorrebbe aiutarmi ma sta lottando soprattutto per difendere la signorina ventenne dai tentativi di borseggio del capobanda e ogni tanto mi guarda con occhi spiritati di terrore.

Forse pensa che sarebbe stato meglio se me ne fossi rimasta lassù. Ehi! Volevo aiutare!

Il Foot riparte alla carica e la sua arma riesce quasi a tranciarmi la spalla sinistra, ma io, rapidamente, mi getto in terra e gli mollo un calcio nei genitali abbastanza potente da farmi male io stessa e... pure il nemico che indietreggia un po' ma non è certamente finita!

-Per la miseria!- esclamo, quando vedo quattro shuriken volarmi addosso.

Decido di rimanere ferma dove mi trovo, avendo capito che la traiettoria delle stelle ninja è sballata a causa dello sbilanciamento eccessivo del Foot, di nuovo in "perfetta forma" per mia sfortuna.

A questo punto, guardo la mia mano sinistra: posso colpire anche forte e non sento dolore. Ho avuto uno strappo di nervi che mi ha lasciato insensibile e può tornarmi utile adesso!

-NO, FERMA!- grida Donnie.

Il Foot affonda la sua mazza su di me e anziché scappare blocco la palla di ferro nelle mani, forzando la sua resistenza con la mia.

-La ragazzina ci sa fare!- esclama sbigottito il capobanda.

Donnie coglie l'attimo per metterlo al tappeto con la punta del suo Bo dietro al piede e scaglia il Bo giusto in mezzo alla fronte del Foot che spezza la resistenza, facendo cadere la palla di ferro in terra.

-Coraggio, signorina! Scappi!- sibila Donnie, spingendola via dolcemente.

La donna non se lo fa ripetere e in un batter d'occhio sparisce, attirando l'attenzione del Foot che la segue con lo sguardo.

Approfitto del momento: raccolgo il Bo di Donnie e lo agito un po', colpendo sulla testa l'uomo e gli premo la punta giusto nell'incavo della clavicola, fino a quando il suo agitarsi non si placa e si rilassa.

Gli premo un dito sul collo: i suoi battiti sono lenti e questo significa che ha perso i sensi.

Non posso quasi crederci... wow! Io che sono una schiappa, ho... fronteggiato un problema bello grosso senza sapere come fare! Questo mondo ha effetti benefici su di me o cosa?

Sorrido al Bo ma mi acciglio a una chiazza di sangue fresco impressa nel rivestimento beige sul legname, per evitare le abrasioni contro la pelle. Mi sono ferita... pesantemente, a giudicare da buco profondo nella mia mano insensibile.

Di colpo il Bo viene strattonato dalla mano sana e uno schiaffo si abbatte contro la mia guancia. Pulsa e fa male. Brucia contro la mia pelle, mentre Donnie, respirando affannosamente, mi prende tremante la mano, diteggiando il buco che fa partire il dolore solo da metà avambraccio.

-Sei una stupida! Avresti dovuto restartene al sicuro!- mi rimprovera. -Avresti potuto farti davvero male...!-.

-Donnie, non è necessario scattare così. Tu non capisci: per la prima volta in vita mia mi sento bene! Non c'è nessuno che potrebbe farmi molto male per qualcosa di avventato!- ribatto. -E non ti azzardare più a mollarmi uno schiaffo o ti mordo.

Donnie contrae l'angolo della bocca in un mezzo sorriso e diteggia la rimanenza superficiale della dentellatura che i miei denti hanno scavato nell'altra mano.

-Ti sei morsa da sola?-.

-Mi piace farlo. Sai, sono un po' strana-.

-E di che ti lamenti? Siamo mutanti noi. Stranezze viventi-.

Ridacchio e mi volto dall'altra parte, sbiancando stupita a ciò che anche Donnie ne è testimone. Il Foot non c'è più e nemmeno il capobanda. Solo i Purple Dragon sono presenti, riversi in terra doloranti.

-Ma...- mormoro.

-Non lo so, Nunzia. La cosa è strana perfino per me. Ma ciò che mi preoccupa in questo momento è capire come mai Foot e Purple Dragon abbiano deciso di collaborare insieme-.

Annuisco, mentre il mio stomaco si mette a ringhiare maleducatamente. Sono affamata! E a digiuno da stamattina!

-Posso farti preparare una pizza senza che scattino le tue intolleranze, va bene?- propone Donnie, afferrando disinfettante e garze dalla sua borsa.

Sorrido un po', annuendo. Dopo tre anni posso sorridere di nuovo.

Ma dovrò prima chiedere scusa a tutti gli altri per essere davvero in pace con me stessa...
  
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