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Autore: Ashura_exarch    21/09/2014    3 recensioni
E se l'impero romano non fosse mai crollato? E se fosse andata in modo diverso?
Io cerco di dare la mia risposta personale, modificando la storia della cittą a partire dalle origini.
AGGIORNAMENTI PARECCHIO IRREGOLARI
Genere: Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La prima menzione di Roma nelle cronache greche venne fatta dallo storico Archita di Corinto nel suo Popolazioni della Magna Grecia, all'inizio del VI secolo a.C. Archita aveva raccolto numerose notizie sull'Urbe (che fossero voci o testimonianze veritiere non è mai stato chiarito) e le aveva inserite tra le descrizioni delle popolazioni della Magna Grecia. All'inizio intendeva fare solo una descrizione delle città del sud Italia, come Taranto, Siracusa e affini, ma poi finì per includere anche i popoli nomadi a nord, la Lega Latina e quindi Roma. Stando a quanto gli fu riferito Archita dipinse un'immagine abbastanza positiva della repubblica. Purtroppo il manoscritto è andato perso e ne siamo a conoscenza solo grazie a resoconti successivi.

Il discepolo di Archita, Liburnio, decise di recarsi in viaggio in Italia. L'escursione durò una decina d'anni, e il greco visitò le principali città greco-italiane (in ordine Taranto, Sibari, Crotone, Locri, Messina, Paestum, Neapolis e Cumae) e si diresse poi a nord, visitando Laurentum, Alba Longa, Lavinium e infine Roma. Arrivò in un momento critico per l'Urbe, poiché erano passati pochi mesi dal grande terremoto che sconvolse la città ed ancora quasi nulla era stato ricostruito.

Nel suo resoconto Dramma Laziale, Liburnio descrive così Roma: "[...] cumuli di macerie sono costanti ai lati delle strade, e gli abitanti vagano come fantasmi dallo sguardo spento [...] nobili e popolani sono al pari livello, si struggono allo stesso modo e piangono sulle loro proprietà distrutte dalla furia della Madre Gea. Quale loro affronto sarà stato tanto grave da spingere la Madre Terra a punirli così? [...]".

Solo pochi frammenti sono pervenuti ai giorni nostri, ma rendono l'idea della situazione romana all'epoca. L'opinione greca ne fu molto colpita, tanto che il tragediografo Adirte di Megara trasse una tragedia dal pensiero che sia stata Gea stessa a punire i romani. L'opera d'arte, intitolata La furia di Gea, ottenne presto numerosi riconoscimenti non solo a Megara, ma anche ad Atene e a Corinto. In particolare venne rappresentata ai giochi olimpici del 552 a.C., tanto era divenuta popolare. Era soprattutto apprezzata la scena in cui Liburnio discute con la musa Calliope del motivo per cui Gea sia stata così crudele con Roma. Ancora oggi tale scena è un esempio di profondità artistica.

Molti greci furono colpiti dalla cruenza con cui veniva descritta la situazione romana, per cui partirono di loro spontanea volontà verso il Lazio con l'intenzione di aiutare i romani a risollevarsi. Secondo il loro pensiero "bisognava aiutare i fratelli", visto che più o meno i romani discendevano da migranti greci approdati sui lidi del Lazio nel XII secolo a.C. Questo fenomeno contribuì in modo fondamentale nella ripresa di Roma. Molti greci si stabilirono lì una volta che ebbero finito di dare una mano.

Al di fuori dell'Italia e della Grecia Roma a quei tempi era poco conosciuta. Ai Fenici giunsero poche informazioni, ed ancora di meno agli Egizi. I Cartaginesi, nonostante la vicinanza, ne sentirono a malapena parlare, mentre le città siciliane, calabresi e pugliesi videro un grande afflusso di gente verso l'Urbe. Nessuno poteva immaginare che quella città sconvolta dalle scosse sismiche si sarebbe presto (forse non tanto presto, ma prima o poi vi sarebbe arrivata) ritrovata con il ruolo di "signora e padrona del mondo".


Angolo dell'autore
Salve! Dopo giorni di assenza sono tornato! Spero abbiate apprezzato questo extra. Ecco, a causa di impegni vari la serie è temporaneamente sospesa, mi devo mettere in pari con alcune cose e devo schiarirmi le idee. Ma tranquilli, prima o poi riprenderò.
  
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