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Autore: Raven626    23/09/2014    1 recensioni
In questa storia un malinteso porterà Corvina ad odiare i Titans e a desiderare più di ogni altra cosa la sua vendetta aiutata da qualcuno che conosce bene.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, mi voglio scusare per l'enorme ritardo, vedrò di andare più veloce con i prossimi capitoli, ma on vi posso promettere niente, comunque ora vi lascio al capitolo, buona lettura!


T-Tower ora di cena...

Stella e Terra guardavano allibite Robin

 

-Robin, perché sei vestito da cameriere?- chiese Stella

-Perché lui è un cameriere- si sentì dire dal divano -a proposito, qui abbiamo fame-

-subito- disse Robin prima di portare a BB e Cyborg una pizza

-che gli avete fatto?- chiese Terra

-È una punizione per aver dubitato di Corvina e anche perché siamo stanchi dell'assenza di personale in questa torre- disse Cyborg, poi BB gli sussurrò

-ma soprattutto perché è divertente-

-quello che avete fatto è una cosa meschina- disse Stella

 

Ma al contrario di quello che BB e Cyborg pensavano 5 minuti dopo Stella e Terra erano sul divano con loro e chiedevano a Robin di tutto anche solo per vederlo lavorare.

Peccato che il macchinario di Cyborg aveva un difetto, cioè sarebbe durato solo mezz'ora e quando finì Robin si trovò con il ketchup in mano e il vestito che aveva non era di certo il suo costume.

 

-Qui stiamo morendo di fame- sentiva dal divano -sbrigati con quel ketchup-

 

“Volete il ketchup e io vi darò il ketchup” pensava Robin

Si avvicinò al divano e mostrò ciò che aveva in mano

 

-Finalmente, mettilo ovunque- disse Cyborg

“Con piacere” pensò Robin prima di spruzzarglielo in faccia e Stella e Terra non fecero eccezione

-Cyborg!- urlò BB -possibile che le tue invenzioni non funzionano mai!-

-Attento a come parli, la mia “bambina” va che è una meraviglia- troppo tardi, BB era diventato una tigre e lo inseguiva per la torre

-È commovente come si vogliono bene- disse Terra -ma comunque ora sei tu che devi fare il bucato- disse a Robin -chi rompe paga-

-ok- “ne è valsa la pena”

 

In tanto...

Corvina meditava, ma non riusciva a controllare la rabbia, non era come le altre volte, la sentiva crescerle dentro, poi sentì quella voce, ma non era nella sua mente, la sentiva vicina, molto vicina.

 

-Trigon è tornato-

 

Corvina si girò di scatto e eccolo, era davanti a lei, l'essere più mostruoso che avesse mai visto, era lì solo grazie a lei e questo non se lo sarebbe mai perdonato, Trigon schiavizzatore di mondi, dominatore di galassie era tornato sulla Terra.

 

-Grazie mille per avermi fatto tornare, sai, credevo che per me fosse finita e invece eccomi, più forte che mai, sai, nonostante ti abbia già vista su questo pianeta non posso fare a meno di notare che sei diversa dalla Corvina o meglio dalla Rachel che correva per i corridoi del castello, quella sempre pronta a divertirsi, in questi anni hai imparato a controllare i tuoi poteri, ti rispetto per questo-

-Non posso dire lo stesso di te-

-Ma vedo che il tuo bel caratterino non se n'è andato-

-Cosa vuoi, perché sei tornato?- Corvina teneva il tono neutro di sempre, ma si notava che aveva paura

-Cosa voglio? La risposta è molto semplice, voglio vendetta-

-E allora cosa aspetti, sono qui, uccidimi, almeno la finiremo in fretta-

-Temo che mi hai frainteso, sono arrabbiato con te, ma non è su di te che voglio la mia vendetta, la voglio sul mondo, il mondo che mi ha odiato da quando sono nato-

-che vuoi dire?-

-Pensi che mi sia piaciuto fin dall'inizio essere un demone? Sentirmi dire che dovevo uccidere e seminare caos ovunque? No, ma ho riflettuto, se devo essere un demone, sarò quello più demoniaco dell'universo, se devo essere cattivo, sarò quello da cui nessuno può scappare, ho usato il dolore per rafforzarmi, accettando quello che sono ho trovato la mia strada-

-Dove vuoi arrivare?- chiese Corvina

-Sai Corvina, ti voglio raccontare la mia storia, dopotutto sei sempre mia figlia. Come ti ho già detto all'inizio non ero per niente felice di ciò che ero, provai e provai a diventare il migliore, il migliore dei peggiori e per un po' ci riuscì, non ero il migliore, ma non ero tanto male, il fatto è che mi faceva pena vedere tutta quella gente morire a causa mia e quando incontrai tua madre mi convinsi ad abbandonare tutto, non le rivelai di essere un demone, usai un incantesimo per cambiare il mio aspetto per sembrare normale e all'inizio funzionò, poi quando ti concepimmo glielo dissi, sentivo che mi potevo fidare, b'è, sentivo male, lei se ne andò, io non potevo permetterlo e la mandai su Azarath, la rinchiusi nelle segrete e misi di guardia un ragazzo trovato sulla Terra, dopo 9 mesi scesi nelle segrete per vedere te e lei che dopotutto amavo ancora e quando scesi la trovai tra le braccia di quel ragazzo, uccisi entrambi e affidai te alle cure di una balia, a quel punto tutte le mie emozioni se ne andarono sostituite da abbia, rancore, ma soprattutto odio e fu allora che diventai il miglio demone di sempre, a mio parere l'odio è la più forte tra tutte le emozioni, perché può essere trasformata in forza, una forza che uso in tutto ciò che faccio-

-Perché mi hai detto tutto questo?-

-Te l'ho detto, perché voglio che tu mi aiuti ad avere la mia vendetta sul mondo-

-E perché ti dovrei aiutare a dominare il mondo, a far del male a quelli che erano i miei amici?-

-Mia cara, ti sei risposta da sola, tu mi aiuterai con la mia vendetta, ma prima io ti aiuterò con la tua-

-No, me ne sono andata proprio per non fargli del male-

-Si, ma rifletti, ti piacerebbe avere la tua vendetta?-

-Ho detto di no-

-ok, ma prima di andarmene ti voglio far vedere una foto, poi mi risponderai- Trigon prese una foto che mostrò a Corvina, era quello che aveva sconvolto la figlia più di tutto e lui lo sapeva, ci era passato anche lui, la foto mostrava BB e Terra mentre si baciavano appassionatamente come li aveva visti lei- allora, cos'è che vuoi Corvina?-

 

Corvina alzò lo sguardo, il cappuccio le cadde rivelando due occhi rossi, rossi come la rabbia, il rancore, l'odio, la...

 

-Vendetta- disse lei.

   
 
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