Libri > I Miserabili
Segui la storia  |       
Autore: FeBookworm    23/09/2014    3 recensioni
Farò rigirare Victor Hugo nella tomba parte 3!
Immaginatevi una Eponine stanca di essere invisibile per Marius e che vuole combattere. Aggiungetevi una Cosette che prende posizione e si unisce a Les Amis. Vedetevi davanti agli occhi un Marius disposto a tutto pur di proteggere la sua donna.
E infine, l'ingrediente necessario ed indispensabile a mio avviso, Enjolras. Un leader che però ha dei sensi di colpa, ma che continua a sognare perché sa che un giorno verrà e allora...
S'incamminò verso casa sua, ma si fermò quando Eponine parlò:”Sei un buon capo, Enjolras. Severo e protettivo quanto basta.
Enjolras le fece un mezzo sorriso:”Ma è un buon capo quello che porta i suoi uomini alla morte?”
[...]
Marius, davanti a lui gli rispose serio:”Io non combatto”.
Gli occhi blu di Enjolras lanciarono fulmini:”E potrei sapere come mai, di grazia?” gli domandò sempre più innervosito-
“A causa mia, Monsiuer” gli rispose una voce angelica di donna.
E davanti a lui apparve l'Alouette.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Enjolras, Eponine, Marius Pontmercy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota dell'Autrice:
Ciao a tutti!!! Lo so che è passato tantissimo tempo dall'ultima volta che ho aggiornato, ma sono stata stra presa dagli esami. Mi ero ripromessa di aggiornare la settimana scorsa, ma non mi sono sentita molto bene e il mal di testa mi ha impedito di concludere un capitolo che era praticamente pronto, ma mancavano gli ultimi dettagli.
Spero che la lunghezza del capitolo, un po' più lungo rispetto al solito, possa farmi perdonare.
Ah, preparate i fazzolettini. Lettore avvisato mezzo salvato.
Vi lascio il link della mia pagina di fb se a qualcuno interessasse seguirmi con le altre mie storie :)
https://www.facebook.com/pages/FedeMorningRockEFP/663566033691978?ref=hl

Buona Lettura :)

-Fé-


 
Capitolo 13.

La Rochelle

 

Annette non faceva altro che piangere. Da quando erano venuti a prendere Ange si era chiusa in un mutismo assoluto e aveva dato finalmente sfogo alle sue lacrime. Inutili erano stati i tentativi di Charles di calmarla o di confortarla. Non voleva avere niente a che fare con lui, visto che lo considerava l'unico responsabile dell'arresto di Ange. L'unica persona che era riuscita ad avvicinarsi a lei era Lucas, suo marito. Non che facesse niente di particolare, quando Annette era in quello stato si poteva fare ben poco. Ma la sua semplice presenza, il fatto che stesse lì, seduto accanto a lei ad accarezzarle i capelli mentre lei piangeva sulla sua spalla, erano riusciti a farla calmare un poco.

La sua semplice presenza era bastata a calmare il fuoco che le bruciava dentro, quel fuoco da donna arrabbiata che spesso Ange decantava nei suoi discorsi nelle piazze.

“Lucas, ho così paura per lui” sussurrò tra i singhiozzi ad un certo punto.

Suo marito sospirò, consapevole che anche lui stava provando il suo stesso sentimento:”Lo so, mon amour. Ma verrà un giorno in cui ci ritroveremo tutti insieme. Non devi temere, Ange troverà il modo di tornare da noi.”

 

 

Paris

 

I gendarmi non avevano osato picchiarlo, troppo consapevoli dell'importanza che aveva per il Re.

Che cosa volesse poi Luigi da lui rimaneva un mistero.

Quando lo condussero nella sala d'aspetto del palazzo si ritrovò...solo, davvero solo. Era dal tempo dell'alba del sei giugno che non si ritrovava così solo. Poteva ancora vedersi correre verso Pont de la Révolution, mettere Eponine e Gavroche sulla carrozza, scappare da Javert e dai suoi uomini. Poteva ancora sentire l'adrenalina scorrergli in corpo mentre prendeva la mira e mirava al cuore di Javert.

Era di nuovo solo come in quei giorni, solo che adesso era in una gabbia dorata e non circondato dai corpi senza vita dei suoi uomini.

Improvvisamente sentì una fitta al fianco, proprio dove stava la sua ferita da guerra.

Non ti rimarginerai mai, vero? Finché non ci sarà la Repubblica in Francia continuerai a sanguinare, pensò ironicamente.

“Brutta ferita, signore. Posso dargli un'occhiata?” disse un uomo che era magicamente arrivato in fronte a lui.

Ange alzò i suoi occhi blu indagatori su di lui. Era un ometto non tanto alto, con i fianchi leggermente appesantiti. Non doveva avere motlo più di una trentina danni, anche se le sue basette avevano iniziato a ingrigirsi, così come i folti baffi. Quello che colpì Enjolras più di tutto fu il suo viso, assieme al suo sorriso: solo da quello si capiva quanto buono quell'ometto fosse. Solo guardando il suo sorriso venivi pervaso da un sentimento di fiducia incondizionata nella sua tonda persona.

“Ve ne sarei grato, signor...?”

“Victor Hugo, molto piacere.”

“Ah, il signor Victor. Mio fratello mi aveva informato che avrei potuto incontrarvi qui.”

“Il signor Enjolras dunque. Assomigliate molto a vostro fratello”.

Enjolras fece un mezzo sorriso:”E' una caratteristica di famiglia.”

Sollevò la camicia, così che Hugo potesse dargli un'occhiata. La esaminò con attenzione, accarezzandosi ogni tanto i folti baffoni.

“E' proprio brutta. Continua ad aprirsi, non è vero?” Enjolras annuì:”E da quando ce l'avete?”

“Dalle barricate, signore.”

“Capisco. Ve la dovrò disinfettare e metterci su delle bende. Vi va di raccontarmi di voi e della vostra avventura, mentre lavoro?”

Enjolras annuì, chiudendo gli occhi. Da dove doveva cominciare? Da Les Amis de l'ABC? Dall'avventura sulla barricata? Da...Eponine?

Decise che forse era meglio partire dall'inizio, da dove tutto quel trambusto era cominciato.

“Mio padre è stato il primo a mettere il seme della Rivoluzione dentro di me. Lui era cresciuto all'epoca della Rivoluzione, quella vera, quella con Robespierre, Danton, Saint Juste e tutti gli altri. Mi ha cresciuto con il mito della prima Rivoluzione, dove i suoi genitori erano riusciti, da semplici borghesi quali erano, ad arricchirsi e diventare dei piccoli nobili. Noi dobbiamo tutto alla presa della Bastiglia, sapete? Senza di essa, non saremmo niente.”

Hugo annuiva di tanto in tanto, incoraggiandolo ad andare avanti. Lavorava silenziosamente, senza perdersi una sola parola che usciva dalla bocca di quel ragazzo. Si era già fatto un'idea su di lui quando Charles era venuto a intercedere per il fratello. Aveva avuto come l'impressione, dai racconti di Charles, che fosse un ragazzo incredibile, ma con un lato nascosto che lo rendeva temibile. Doveva avere per forza un metodo per farsi rispettare, altrimenti non avrebbe convinto tutti quei ragazzi a seguirlo sulle barricate.

Adesso che lo conosceva meglio poteva senz'altro dire che era un ragazzo molto affascinante, ma che sapeva senza alcun dubbio essere terribile.

Doveva essere così. Altrimenti come avrebbe fatto a sparare al cuore di Javert in una situazione del genere?

Sì, doveva essere così.

Enjolras was a charming young man who was capable of being terrible...

 

 

La Rochelle

 

Eponine stringeva a sé la giubba rossa che Enjolras aveva indossato durante le giornate delle barricate. Era come se lui fosse ancora lì, in quella stanza, con quel suo profumo tipicamente maschile e rendere tutto più famigliare. Solo il fatto che sulla giubba ci fosse ancora il suo profumo le impediva di scoppiare a piangere come sicuramente Annette stava facendo.

Lei però non poteva piangere. Gliel'aveva promesso in una di quelle loro conversazioni mute, basate solo dall'intensità del loro sguardo.

 

...Sei il fuoco della mia Rivoluzione, Nine, non spegnerti in mia assenza...

...Non lo farò, ma tu torna da me...

...Certo che lo farò, ma tu non piangere nell'attesa...

...Torna da me. Ti prego, torna da me...

 

Gliel'aveva anche sussurrato prima che si lasciasse definitivamente LA Rochelle alle spalle.

Torna da me.

Par Dieu, com'era stata sentimentale. Enjolras non la voleva così...così simile a Cosette, perché lui non era affatto come Marius. E lei non voleva che lui lo diventasse. Eppure...Eppure ogni tanto aveva sperato che lui facesse qualche gesto eclatante per reclamarla come sua. Ma non aveva fatto niente, niente tranne qualche muta conversazione e qualche bacio nel silenzio del chiaro di luna.

Davvero romantico.

Si sentì invadere da una rabbia a lei molto famigliare, la stessa rabbia che Enjolras voleva incitare nel Popolo offeso da anni di abusi. Gliel'aveva causata lui questa rabbia, con quei suoi modi, con quelle sue parole, quel dire e non dire, quel fare e non fare...

Ecco, perfetto, pensò Eponine mentre le prime lacrime stavano scendendo, adesso sì che sono proprio una sentimentale.

Qualcuno bussò ed entrò nella stanza di Enjolras. Eponine nascose il viso e le lacrime dentro la giubba di Enjolras.

“Deve mancarti molto, Eponine”.

La Rosa della Libertà alzò la testa di scatto, incapace di realizzare chi le si parava davanti.

“Cosette...”

“Pensavo che avessi bisogno di qualcuno che ti facesse compagnia mentre stavi soffrendo” disse l'altra ragazza avvicinandosi a lei:”Monsieur Enjolras di certo tornerà, Eponine. Lui mantiene sempre le sue promesse.”

Eponine scoppiò in un pianto senza fine a quelle parole, non tanto perché fosse stata Cosette a dirgliele, ma perché in quel momento aveva realizzato che Enjolras non sarebbe tornato affatto. Lui avrebbe sempre scelto la Rivoluzione, la Francia; e se doveva morire per esse allora benvenga.

Mise il capo sulle ginocchia di Cosette, la giubba sempre stretta tra le sue mani, e pianse tutte le lacrime che aveva in corpo. Ormai Enjolras non poteva più rimproverarla per esse...

 

I love him

But only on my own

 

 

 

 

Parigi

 

“C'è una cosa che devo dirvi, signor Enjolras, prima che entriate in quella porta” disse Hugo una volta chiusa la benda.

“Ebbene, ditemela.”

“L'ispettore Javert è morto la settimana scorsa. La ferita che gli avete causato non era mortale, ma lo è diventata una volta subentrata l'infezione.”

“Dannazione” sussurrò Enjolras tra i denti. Questo complicava notevolmente le cose.

“Ora, in una normale situazione e con un normale tribunale, la corte vi assolverebbe per legittima difesa, ma in questa Francia l'ultima parola spetta al Re. E questo Re ha una proposta da farvi, vuole che diventiate il nuovo paladino del Popolo proprio come il Generale Lamarque, ma alle sue condizioni. Se non le accetterete, lui vi condannerà a morte per aver ucciso un pubblico ufficiale.”

Enjolras strinse i pugni, nervoso. Sapeva già la scelta che avrebbe fatto, lo sapevano tutti.

“Ma io vi prometto che, qualora dovessero condannarvi, aiuterò vostro fratello in ogni modo che conosco per portarvi fuori di prigione e sulla prima nave diretta in Inghilterra. Intesi?”

Enjolras annuì, ma la sua mente era altrove. Era a La Rochelle, nella sua camera da letto, e davanti a lui stava Eponine, bella come non lo era mai stata. Gli sorrideva, sebbene nei suoi occhi vi regnavano le lacrime. Sulle sue labbra stavano le sue ultime parole:”Ti perdono, Ange. Fa' quello che devi.”

 

Will you weep 'Ponine

If Enjolras will fall?

 


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I Miserabili / Vai alla pagina dell'autore: FeBookworm