Crossover
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Autore: Dian87    20/01/2005    0 recensioni
Oltre mille anni separano due nuovi amanti. Dalle serie di Inu Yasha e Shinzo
Genere: Avventura, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5- LA TOMBA

Il gruppo si ritrovò in una città distrutta e Aki si avvicinò a una tomba mezza diroccata, riconoscendo l’odore che proveniva da lì: quella era l’antica tomba di Kikyo, prima che rinascesse dalle sue ceneri. Si accucciò, prese un po’ di terra in mano e l’annusò. Quanti ricordi le portava alla mente quell’odore! Quante avventure passate! Ricordava perfettamente quando lei e suo fratello gemello erano scappati dal villaggio in cui erano stati rinchiusi fino all’età di quattordici anni e lui aveva incontrato Kikyo, innamorandosene. Aki, invece, aveva conosciuto prima Kaede e imparavano molte cose l’una dall’altra e anche la mezzo sangue aveva conosciuto Onigumo, il bandito curato da Kikyo, ma, mentre era in vita, lei non ne aveva mai fatto menzione a suo fratello. Dopo era venuto Naraku, quell’ammasso di spettri che li aveva portati alla morte, perché il giorno in cui suo fratello fu sigillato lei era presente, non riuscendo a capacitarsi di ciò che erano riusciti a combinare, ma dopo era morta anche lei e gli uomini del villaggio l’avevano portata nella grotta in cui era stata per cinquanta anni, fino a quando suo fratello era stato risvegliato e in una notte di luna piena lo aveva incontrato. Dopo aveva incontrato anche suo fratello maggiore, Sesshomaru, e, infine, molti mesi dopo, Naraku. Aveva incontrato per caso anche Rin, la piccola protetta di suo fratello Sesshomaru, e la piccola aveva subito fatto amicizia con lei, tanto che, quando Sesshomaru doveva andare in posti molto pericolosi, l’affidava a lei e non a Jaken, reputando la sorella molto più abile di Jaken a proteggere la ragazzina, poiché il "rospo", come lo chiamava Aki nella mente, se l’era fatta rapire e scappare già diverse volte.

- Tutto a posto, Aki?- le chiese Yakumo.

- Sì, Yakumo, questa È la tomba della sacerdotessa Kikyo, la prima donna nostra coetanea che mio fratello ha amato, anche se a causa di Naraku si sono odiati e uccisi a vicenda.-

Aki sentì un odore particolare, si voltò di scatto, quasi cadendo seduta, e vide una donna avvicinarsi. Aki si rialzò, non riuscendo a credere ai suoi occhi. Tutti osservarono la donna avvicinarsi, inginocchiarsi e abbracciare Aki.

- Mamma… ma… non eri morta?- mormorò Aki, sorpresa.

- No, Aki, figlia mia, non ero morta, tuo padre ha voluto portarmi con sé in un lungo viaggio, ora siamo tornati e vivremo tutti e quattro insieme.- rispose la donna.

Aki si riscosse, prese la donna per le spalle e la scostò bruscamente.

- No, mia madre non può essere viva: lei È un’umana e non può sopravvivere per oltre cinquecento anni senza invecchiare, visto che sei identica a lei nei miei ricordi.- disse Aki, con le lacrime che le salivano agli occhi.- Perché dovete sempre giocare con i ricordi degli altri?-

L’essere mutò forma e divenne una mantide religiosa gigante, Aki estrasse la Tessaiga e si preparò a combattere, con un velo di lacrime sugli occhi per il rinnovato dolore della madre persa a cinque anni di vita.

- TESSAIGA!- urlò Aki, utilizzando il Taglio nel Vento.

L’essere svanì, ma una sostanza argentea bloccò la mezzo sangue.

- AKI!- esclamarono tutti.

La sostanza le bloccò le gambe e risalì fino alla vita, trasformandola lentamente in una statua di argento. Sago cercò di liberarla, ma rimase bloccato anche lui. I due rimasero bloccati nella stessa posizione, trasformati in statue d’argento e Yakumo si sentì debole, mentre Mushra la sorreggeva.

- Senza Sago non si può più formare Mushrambo.- disse Kutal.

- Ora non pensiamo a formare Mushrambo, pensiamo a come salvarli.- ribatté Mushra, deciso.

- Hanno voluto seguire lo stesso destino.- disse Yakumo.- Proprio come avevano fatto suo fratello e la donna cui appartiene questa tomba.-

Naraku, nascosto dalla sua solita pelle di babbuino, esaminò contento l’opera: la mezzo sangue impaurita che tentava di colpire la sostanza argentata con la Tessaiga, anche a costo di tagliarsi le gambe, con alla fine il viso rivolto al suo amato, e il suo stolto amante, che aveva dato la vita pur di stare con lei, sacrificando tutto il periodo che ancora gli restava da vivere in un processo unilaterale, che le circondava la vita con le braccia, protettivo e affettuoso. Tutto era finito, sembrava proprio che Naraku avesse vinto, ma questo commise solo un’unica sciocchezza: si presentò di persona davanti a Yakumo e ai suoi compagni.

- Il processo È unilaterale: quei due sono morti per sempre, nessuna magia potrà mai farli tornare alla vita. Tuttavia io volevo solo la mezzo sangue, quell’altro È stato uno stolto.-

- Così tu sei quel Naraku di cui Aki ci parlava.- commentò Mushra, ipertrasformato e trattenendo a stento la rabbia.- Un essere come te non merita nemmeno di vivere.-

- È vero, hai commesso nefandezze di ogni genere, neppure io riesco a perdonarti.- disse, insospettabilmente, Yakumo.- Agisci pure, Mushra, in tutta libertà.-

Mushra eliminò con la sua alabarda Naraku e le fiamme della Fenice incenerirono ogni frammento che rimaneva di Naraku affinché nulla di lui potesse tornare in vita. La statua di Aki e Sago venne conservata come una sacra reliquia in un tempio che fu dedicato all’amore sincero e che tutti gli enterriani andarono a visitare. La guerra era finita, rimaneva solo la ricostruzione e il ritorno del potere dell’amore, che i due giovani che erano stati separati dai secoli avevano fatto rinascere spontaneamente e senza le barriere create dalle divergenze culturali e dei periodi.

  
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