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Autore: Erial    20/01/2005    1 recensioni
una dolce shounen-ai contornata dall'orrore di una storia in vero god-child style...please,read&comm!^^
Genere: Dark, Drammatico, Horror, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dunque

Dunque...ora che se n’era andato,bisognava mettere ordine in quella sua testa confusa.

Dunque.

L’aveva..lasciato andare,ma...sapeva bene che sarebbe tornato di lì a poco.Per quel che gli aveva detto.

Per come l’aveva detto.

Riff sarebbe tornato,sì.Come aveva pensato di andarsene??

Non poteva.

Non poteva,perchè,semplicemente,lui aveva bisogno di Riff più dell’aria...

E Riff non l’avrebbe mai lasciato morire.

Senza di Riff,sarebbe morto.

Doveva sbrigarsi.

No,no,no...non pensò affatto a quelle parole,ripetute dal suo maggiordomo più d’una volta,in quel lasso terribile di pochi minuti...

Perchè pensarci?

Avrebbe fatto qualcosa,quando Riff sarebbe tornato.

Cosa,non lo sapeva.

Qualcosa.

Per ora,limitarsi a non pensarci,era la cosa giusta da fare.

L’importante era che Riff tornasse.

Gli...dispiaceva aver creato dolore a Riff,con quella frase.In un certo senso,sì,era dispiaciuto.

Ma...il fine giustifica i mezzi.

Riff sarebbe tornato.

Questo solo,era veramente importante.

 

●◊†*ˇ΅°΅ˇ*†◊●

 

-AAAAAAHHHH!!!-

L’urlo,attutito dalla distanza che lo separava dall’ascoltatore,proveniva dalla camera di Mary.

Il fratello,immerso in un non-pensare di dubbia utilità (ma di sicuro effetto:non pensava a Riff),voltò di scatto la testa,scansando via la sedia da cui si era immediatamente alzato.

-MARY!-

Giunto in poco tempo davanti alla porta della sua stanza,si trovò una porta chiusa davanti,e la cameriera,come si chiamava?,a bloccargli fastidiosamente la strada.

-Togliti,stupida!!-

-Spiacente,signor conte,non posso accontentarla.-

-FRATELLO!!STO SANGUINANDO!-

Senza pensarci due volte,con quella poca forza che aveva,il diciassettenne tolse l’inserviente dalla porta,e la spalancò.Trovando così una...Maryweather in lacrime,che osservava penosamente il suo letto,e la gonna del suo vestito:tutti macchiati di sangue rosso,e acceso,e faceva paura e...perchè sanguinava???

L’avevano avvelenata?Oh,oh...no,no...quando l’avrebbe aiutata,il suo fratellino?

-CAIN!-

Quando?

-Cain!!!Cain...sanguino...-

-Mary...-

Immediatamente,le guance del conte si erano tinte di lieve porpora.Oh,certo...sapeva che stava succedendo a Mary.

-Ecco,signor conte!Ve l’avevo detto che non era cosa di competenza vostra...-

-Cain!!Che succede?DOVE VAI?-

-Maryweather,non è una cosa che mi riguarda.Ti spiegherà tutto,vedrai.-Il conte si fece forza,e riuscì a strapparsi un sorriso.La verità era che,se ci fosse stato Riff,lui non avrebbe dovuto correre così,e Riff avrebbe risolto tutto molto prima di lui.

Non sapeva in che modo,non importava in che modo:sentiva che era così,e sapeva che era così,e anche se non era così non era importante.Infatti no,non era così,ma non importava:il fatto era che aveva bisogno che Riff ci fosse.

Sarebbe tornato.

Quando?

 

●◊†*ˇ΅°΅ˇ*†◊●

 

-Signorina Mary,adesso si calmi...-

-NO!!!NON MI CALMO!IO...MI HANNO AVVELENATA!!!Oh...sanguino...no,no...CAIN!Sei solo un...un CODARDO!!!-

Il fratello non si voltò.

-Da quando Riff se n’è andato...sei un CODARDO!-

No,non avrebbe dovuto pronunciare quel nome...Mary lo capì vedendo quando il fratello si era finalmente voltato,come lei sperava,lo...sguardo...se così poteva essere chiamato...che le rivolgeva.

Triste.Ma,no...non solo triste.Rabbioso.Ferito.Confuso.Tutto racchiuso in una scintilla d’oro,che subito si spense,mentre i piedi di Cain lo portavano ad uscire dalla stanza ed a chiudere silenziosamente la porta.

-NON RIESCI A FARE NULLA SENZA!!!Di me non t’importa,senza Riff non t’importa più...Maledetto!-

-signorina!Non mi costringa a...-

-STO FINENDO DISSANGUA..!-

CIAFF.

Anche lo schiaffo risuonò deciso,sicuramente non fino all’orecchio di Cain,ma certo sulla mano della cameriera,e sulla guancia di Mary,dove era impresso un segnaccio rosso e bianco,come un tatuaggio.

-...ta.Signorina...la prego,si calmi.E’ tutto a posto,nulla di grave.Lei è diventata una donna,non c’è nulla di anormale in questo.-

La bambina continuava a guardare attonita May,sfiorandosi la guancia schiaffeggiata dalla ragazza.

Perlomeno,ora stava ascoltando.

Ma uno schiaffo,ci voleva??Poteva calmarsi prima,maledizione!!!

-Certo,forse per lei è un po’ presto.Ha solo dieci anni...ma,credetemi,io avevo appena un anno più di lei quando mi è successo.Questo,è il vostro ciclo del sangue.Siete entrata a far parte del ciclo della vita...-

-vita...-fece eco sbigottita la piccola bionda.

-Sì,e vi insegnerò tante cose,a questo proposito...ma passiamo a qualcosa di più importante..!-un sorriso ed una scintilla negli occhi illuminarono il volto della serva

-il signor Rafeat...se n’è andato da casa,come lei sa...ma la cosa particolare è che...allora:le sue parole sono state esattamente queste,se non sbaglio:“l’amo,e perciò devo andarmene.Non posso restare in questa casa con lei,capisce?Non...”.E poi,sono corsa via.In definitiva:il signor Rafeat ama un’altra donna,e per questo vuole andarsene da casa Hargreaves,perchè non può più essere quello che è stato per il Conte.-

-...no,sai,May.Non credo sia così.Non è così.-

-E come allora?-

Impertinente bambinucola.

-Non lo so.Ma non così...-

Oh,un sospetto ce l’aveva.E aveva anche...il sospetto...che Riff sarebbe tornato.Al più presto.

E il sospetto del perchè.

 

●◊†*ˇ΅°΅ˇ*†◊●

 

Era un lavoro delicato.

Oh,sì...

Serviva...mano ferma,e freddezza.

*

Lei non ha queste qualità,io che la conosco lo so,allora come..?

*

Alla fine,però,di questa certosina operazione...

Vedere l’orbita meravigliosa districarsi dal corpo ormai ridotto ad un guscio vuoto...

*

Nessun altro la conosce.Ma io sì,e perciò mi chiedo...

*

Bisognava stare attenti.Oh,non aveva perso la mano,in questo periodo di inattività...

Meraviglioso.

Questo nuovo petalo per il suo giardino era...meraviglioso.

*

Come può un’anima fragile e tremante avere una tale fermezza...

*

Aveva...sfumature,stupende,di un blu oltremare mai visto.

Assomigliava...a quello degli occhi del cane del suo...adorato fratellino.

Pensandoci,per un secondo quel sorriso folle,ed improprio,abbandonò per un istante il suo viso.

Un istante.

*

Ed un cuore...così caldo,nonostante tutto.Così palpitante d’odio-ma anche d’amore-essere così freddo.

*

Osservò ancora quel petalo azzurro,soddisfatto.

O perlomeno,soddisfatta era l’espressione.

Come sarebbe stato bello,invece,tenere tra le mani,al posto di quel mero occhio di cielo,quello sguardo!

Quello..!

Quell’angolo di prato,calpestato da un Dio che vi aveva lasciato la sua scia dorata...

Appartenente esso stesso ad un Dio.

O meglio,ad un figlio di esso...

L’unico che avesse con sè l’oro,tanto agognato dagli altri figli...

L’unico...che...!

*

Ora non vuole che io lo guardi.Si sta sciogliendo i capelli per nascondersi...è buffo,opporre semplicemente quella cenere setosa alla volontà del mondo di donargli solo che sofferenza.

Tanta,troppa...sofferenza...

*

 

La mano,stretta sul pomo dell’elegante bastone da passeggio,teneva tra le dita la pipa.Si mosse,per coprire il breve tragitto che la separava dalle labbra dell’uomo...

L’uomo seduto su quel trono,che era di pietra,ma in realtà non lo era,era bensì fatta di pezzi di cadaveri,su cui quell’...uomo...sedeva sorridente.

In mezzo a quel sorriso,teneva stretta una pipa.

-È...il momento.Manca poco...-

Poco.

Pochissimo.

E nessuno,se n’era ancora accorto..!

 

*

Passò il barattolo ricolmo di quell’odioso liquido dolciastro al dottore,con in volto un’apprensione che si curava appena di mascherare.Si sarebbe svolto tutto come tante altre volte...

Il barattolo era pesante,e doveva porgerlo al dottore tenendolo con due mani.

Jezebel,afferrato con delicatezza il contenitore con tutto il suo contenuto-tutti i suoi gesti erano diventati stranamente delicati,era ovvio stesse pensando a qualcosa di particolare,ed era ovvio anche cosa-vi immerse i due bulbi oculari.Adesso il sorriso improprio si era cancellato dal volto bianco,per lasciar posto ad una serietà inespressiva,che in realtà era qualcosa che nessuno sapeva vedere.

Cashian escluso,ovviamente.

-Di quest’uomo col cuore vecchio ed il fegato malato non vale la pena prendere nessun organo,Cashian.I suoi occhi basteranno,anche perchè non mi pare tu abbia portato altra formalina,no..?-

-No,no...-

-Prendiamogli il sangue,allora.Dammi il barattolo,sbrigati...-

Faceva male,al trump,vedere il suo superiore così distaccato,ma-d’altronde-non poteva farci niente,e c’era abituato...

Limitandosi ad osservare Jezebel chinarsi sul cadavere,per raccogliere il liquido prezioso che le vene  contenevano prima che perdesse la sua vitalità...

Bastava praticare un semplice taglio della carotide,non si doveva neppure recidere la giugulare.

La vittima era un vecchio borghese...a quanto pareva,servivano alcune delle carte che possedeva nella scrivania.Naturalmente,rubandole,lui se ne sarebbe accorto e di conseguenza allarmato...uccidendo,era tutto più semplice.

Dopotutto,era naturale.

Uccidere,e morire,lo sono.

Vivere come il dottore faceva...era innaturale.

Vivere senza uno scopo...senza una meta...

Innaturale.

*

Usciti dalla villa dell’ormai cadavere,Jezebel camminava stancamente,le palpebre semichiuse.

No,no.Non avrebbe dovuto risvegliare quei pensieri...Cashian ne era certo.

Mentre uscivano,il trump si guardò alle spalle,e l’occhio gli cadde un istante sul tetto di quella casa.La civetta era stesa lì,mani dietro la nuca,gambe incrociate,e da sotto gli occhialini scuri-cashian non poteva giurarlo,data la presenza di essi- guardò il trump accennando un occhiolino.

 

-Il vibrare del violino...s’arresta.Ora,nella seconda scena,si preparano il pianoforte ed il contrabasso per un pezzo difficile,la viola la protagonista...chissà se tra il muoversi degli archetti quel fiorellino scuro riuscirà ad uscire indenne?-

 

Già sapeva la risposta.Sapeva tutto,dall’alto di quei tetti...così alti,che sapeva di poter toccare il cielo se solo avesse sollevato l’archetto tendendolo alle stelle.La notte,che gli permetteva di abbassare gli occhiali...glielo mostrava.Sapeva tutto...perchè toccava il cielo.Quelle sue mani bianche,spettatrici di un’opera di cui la trama si conosce,e che si ha l’impressione di aver visto mille e mille volte-restando ugualmente affascinati da uno spettacolo così maestoso-...

La verità era però che poteva solo essere spettatore.

Da sotto la massa morbida di capelli chiari -incolori,quasi- il suo sguardo rosso osservava...commentava...senza partecipare.

Era bello,sì...ma,doveva ammetterlo.

A volte,guardando l’affanno,la partecipazione,sentendo il suono degli strumenti spandersi per l’aria...aveva voglia di provare,anche solo una volta,a partecipare.

Ma quando ne aveva avuto la possibilità,a suo tempo,non aveva saputo sfruttare l’occasione...

 

-..sì.Come sempre,riuscirà.-

 

Osservare,era la cosa migliore.

Attendere la prossima mossa del direttore d’orchestra...lasciandosi trasportare dalle emozione,senza però prendervi parte...era la cosa migliore.

La cosa più divertente.

 

●◊†*ˇ΅°΅ˇ*†◊●

 

 

 

-Queste sono le carte del tuo amico.-

Disse seccamente ed inespressivamente Jezebel rovesciando i documenti sul tavolo del Sacerdote.

-arrivederci,lord Gladstone.-

Concluse poi,voltandosi per prendere speditamente la porta.

Non sopportava lo stare nella stanza con quell’...uomo...per troppo tempo.L’aria era quasi irrespirabile.Be’,dopotutto era come una qualsiasi altra stanza occupata da un membro del genere umano...

Lo studio del sacerdote Cassandra era ampio,e sontuoso,ed arredato con un gusto abbastanza discutibile:ostentava una ricchezza spropositata ed inutile.Un inno al superfluo senza scopo,certe cose non erano neppure belle,solo manifestatrici di denaro e potere.Lusso disgustoso sparso per il vasto ambiente...soprattutto sulla scrivania,dove adesso giacevano in disordine quei fogli.

Mobile di recente fatturato,raffinato palissandro,gambe a forma di zampe leonine con autentici artigli fatti dello stesso oro con cui erano cesellati i cassetti.

Cassandra aveva appena afferrato la piuma di pavone contenuta nel vaso di cristallo poggiato sulla scrivania,quando il dottore aveva fatto il suo silente ingresso.

Era discreto,ed era così entrato senza emettere un rumore,fino a quando non era arrivato di fronte al nobile...dietro di lui stava Cashian,zitto anche lui (più per evitare di lanciare insulti compromettenti,che per rispetto al sacerdote),che si limitava a lanciare occhiate di disprezzo a Gladstone.

Quell’essere non si degnava neppure di notare la sua presenza...anche perchè era preso dal compiacersi della vista di Jezebel...

Mentre il dottore faceva per voltarsi,il nobile si alzò infine dalla poltrona di raso rosso,proferendo finalmente parola.Noncurante del trump accanto alla sua “vittima”,esclamò con la sua voce da serpente (oh,no,mi correggo...io amo i serpenti!NdEry)

-Te ne vai già,Jezebel?Sbrighi la tua missione e basta?Non ti trattieni?Via...bevi qualcosa con me...-

Indicando platealmente la poltrona in tessuto fiorato di ricami d’oro.

La morte scosse la testa a capo lievemente chino

-Mi dispiace,Lord Gladstone,ma ho degli oggetti da sistemare nel mio misero piccolo studio...gradirei rimanere in questo grande luogo ma- osservando con vago disgusto ciò che trapelava da ogni metro della stanza -preferisco terminare il mio dovere.Ci penserò poi,pensando al mio diletto.-

Cassandra contraendo le mascelle si risedette bruscamente,senza dire altro,mentre il dottore si voltava di nuovo,con Cashian sempre trotterellante-ora allegramente-dietro.

Il trump sghignazzò brevemente e malignamente in direzione del nobile,prima di uscire richudendo la porta dietro di sè.

Dopo essere uscito,il “bambino” riuscì anche ad avvertire l’accesso di rabbia del sacerdote scagliarsi contro il vaso cristallino. E se la rise ancora.

Dopo qualche minuto,quando i due furono nel piccolo salottino adibito a collegamento dei vari studi dei membri della grande arcana,il medico consegnò all’assistente il vaso contenente il rosso liquido.

-consegnalo al dottor Zenobia.Attendo la formalina in cambio...ah,e fatti dare i risultati di quel test!-

Com’era inespressiva la sua voce.

Davanti a Cassandra gli andava bene,ma...

Erano gli occhi.

Quegli occhi,l’avevano fatto pensare,e come al solito,l’avevano reso..così.

Il trump sospirò,e rispose

-sì,dottore.-

Tentato dal continuare con una battutina su quel pervertito di un nobile che era Gladstone,si frenò pensando allo svolgere immediato delle sue mansioni.

*

Così potrò occuparmi un po’ di lui,se non vorrà stare solo,io...

*

Uscì dalla stanza,e mosse qualche passo sui suoi stivali neri,quando vide quell’essere disgustoso ancora davanti a sè.

Ignorarlo.Ignorarlo.

Cashian,ignorarlo,è la cosa giusta...

 

Peccato che la lingua di Cashian non fosse d’accordo...e neppure il suo cervello,che si mise alla ricerca di qualcosa di sferzante da dire per sostituire il sorrisetto maligno(non abbastanza provocatorio,però)...

Ma il nobile lo precedette prontamente.

-Cosa fai,qua,trump?Oh...riesci a tenerlo anche con una sola mano,quel barattolo?-

 

Allora il cervello si accordò col suo pensiero.Non era il momento di attaccare briga..il sacerdote era nervoso.Eppure...era più forte di lui...

*

Postumi del rifiuto del dottore..?

*

-Mh.Sarebbe disposto ad aiutarmi,carta del Sacerdote?..Forse per toccare un oggetto che è stato toccato dal mio superiore?Mi sembra sia l’unico modo con cui lei possa entrare in contatto con lui...-

*

Non ridere per la sua faccia o lascerai cadere il barattolo,non ridere per la sua faccia o...

*

 -Ne sei sicuro?Non mi pare che te controlli Jezebel la notte...no...?...-

Esclamò il nobile con voce beffarda dopo essersi ripreso.

L’aveva chiamato per nome per farlo arrabbiare.Perchè lui non poteva.

Maledetto!!!

Per calmarsi,il ragazzo appoggiò il contenitore del sangue sopra il tavolino accanto a lui.

-Nè...che lui ti racconti alcunchè di sè...del suo passato...del suo presente...in realtà,di lui non sai nulla...- parlando,il nobile girava intorno alla stanza,e-più precisamente- intorno al moro.

-Al contrario di me...tu...non sai...Nulla!-

Fremendo,nell’ascoltare la risata orribile dell’uomo,Cashian strinse i pugni

*

Calmati.Ti prego,calmati,non puoi permetterti di farti uccidere...non hai ancora salvato Lui!

E farsi uccidere per un motivo così stupido..

È...

Inutile...

*

-Ma,soprattutto...la sai una cosa?Nei suoi pensieri...non vi era traccia di te da nessuna parte.-

-Non mi interessa.-

-Che?-

-NON MI INTERESSA!!-

Sbottò alla fine,scaraventando tavolo e barattolo per terra,causando un riversamento del contenuto sanguinolento su tutto il pavimento...

Cassandra retrocedette,vedendo rivoli di sangue sporcargli appena le scarpe.

-Non mi interessano le tue menzogne.-

Come una rosa ardente,la macchia di sangue si allargò sul cappello caduto per terra(l’impeto della spinta era stato forte) del trump.

Con questa frase,Cashian voleva chiudere il discorso,e si chinò per raccogliere i frammenti del barattolo di vetro dal suolo.Accidenti,adesso avrebbe dovuto ammazzare qualcuno per recuperare il sangue,e avrebbe anche dovuto pulire tutto...non avrebbe avuto tempo per Lui...

Sperò ardentemente che Gladstone se ne andasse,mentre le dita gli si tagliavano per il vetro.

BROTCH.

Sentì il sangue tiepido inzuppargli il viso,colargli nel colletto della divisa nera...e sollevò impercettibilmente lo sguardo.

Cassandra lo squadrava dall’alto,dopo avergli schizzato il sangue addosso con un calcio assestato nel bel mezzo della pozza scarlatta.

-Non mi fa schifo toccare questo sangue.è sangue di un mio amico nobile...Mi fa più schifo toccare te.-

Girò sui tacchi(lordi di sangue),e se ne andò.

 

Il ragazzino rimase immobile per qualche istante.Prima di urlare.

E poi ansimare.

Sbattendo i pugni a terra.

Perchè il dolore delle nocche contro le lame trasperenti non riusciva ad ammansire quel dolore sordo,ed inutile

*

È INUTILE!!!

*

Che sentiva immotivatamente in lui?

Non serviva a nulla...non era un dolore che poteva sfogare in un qualche modo...era...destinato a rimanere chiuso dentro di lui.

Un dolore per cosa poi?

Perchè non poteva distruggere quell’essere?

Perchè quello che diceva era vero,e faceva male pensarlo?

Perchè...

Perchè sentiva che la sua protezione era così lontana e perciò così debole,così labile...

Sentiva la sua protezione cadere straziata,ogni più piccolo istante.E non ci poteva fare niente.Era terribile essere impossessati da quel senso di impotenza,sparso fino alla punta delle dita..!

Osservare.

Osservare senza non poter fare...nulla...

Vedere piangere,senza poter consolare.

Vedere vivere-in quel modo- senza poter tentare di far cambiare.

Vedere...morire...senza aver potuto salvare.

Si riversò sul pavimento,distendendosi su quella pozza,con la schiena che veniva gentilmente ferita dalle piccole e fredde lame rovesciate nel sangue.

La sua divisa si sarebbe graffiata.

Mise le mani sul volto,perchè ora erano i suoi occhi,i suoi,che avevano bisogno di essere protetti,perchè non dovevano vedere

(il mondo qua fuori non può vedermi io non posso proteggerlo allora non servo non devono vedermi)

le lacrime solcargli il volto.

Pianse.

Per lui,che non rusciva a proteggerlo.

E per Lui,che non riusciva a proteggere.

E per il non poter proteggerlo.

Perchè la protezione...non gli veniva offerta da nessuno...non poteva darla a nessuno...perchè?

Perchè...

Era...

Inutile.

*

Cashian,tu sei...un essere...

Inutile.

*

Vivi per cosa,ancora?

*

Io vivo perchè amo.

Vivo perchè voglio proteggere.

Vivo per dare...

*

E allora?

*

Allora...io..

*

Avrebbe vissuto ancora.

Anche se non poteva fare nulla...lui...ci avrebbe...provato.

Perchè...non poteva lasciare Lui da solo.

Ci avrebbe provato.

Avrebbe vissuto.

Ancora.

Per dare protezione.

Anche senza riuscirci.

 

Scosse la testa,si alzò,si pulì sommariamente dal sangue,si staccò il vetro che gli si era conficcato nella carne,e corse a prendere uno straccio.

Doveva pur pulire per terra con qualcosa,no?

 

 

●◊†*ˇ΅°΅ˇ*†◊●

 

 

PostFazione:

ah,è finito anche questo capitolo.è venuto più lungo di quanto non volessi...mi piace,questo chappo^^

Voi ditemi che ne pensate...a me piace..!

L’ultima parte,dedicata a Cashu l’amoro mio,rischia di essere confusionaria.

In questo capitolo,c’è Isa...quindi,Hika,sarai contenta,spero^^

I love you.Forgive me.

Sai che...io non volevo che accadesse,tutto...sono stata stupida.è colpa mia.

Rimedierò,lo sai.

Au revoiiiiir!!!!

arso fino alla punta delle diterso fino alla punta delle dite..!te.E non ci poteva fare niente.Era terribile essere impossessat

  
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