Nda:
Scrivo qui così ho la certezza che tutti voi leggiate. Sono
stati mesi lunghi,
capitoli scritti di getto, legami emotivi che si sono venuti a creare
con i
personaggi, momenti di shipping compulsivo. Insomma, tutto questo
è stata
questa long, cominciata a scrivere un po’ per gioco e un
po’ per sperimentare
un fandom nuovo. E poi ho trovato voi, fedeli lettrici/lettori, che mi
avete
seguita fin qui e mi avete ricoperto di complimenti, che vi siete
affezionati
ai personaggi e alla loro storia e che mi avete mandato fuori di testa
per la
gioia e l’orgoglio di aver scritto una storia che vi abbia
tanto preso e sia
riuscita a farvi rivalutare il mio amato Eric. Sì,
perché ho cominciato
scrivendo questa long quando il fandom non aveva nessuna storia su di
lui (al
limite qualche comparsata in cui veniva messo sempre in pessima luce) e
l’ho
finita convertendo un buon numero di ragazze che adesso lo vedono sotto
una
luce diversa. Ne sono contenta, perché è un
personaggio con un grandissimo
potenziale. Avete apprezzato anche la mia OC, Fiamma, e non posso
negare che la
cosa mi abbia fatto un piacere enorme, perché ho messo un
buon 90% di me in
lei. Insomma, siete state ciò che ogni fanwriter sogna: le
lettrici perfette.
Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato, per le parole stupende
e per
le vostre recensioni che mi hanno provocato un moto di orgoglio e gioia
indescrivibile mentre le leggevo. Spero di ritrovarvi in qualche mio
altro
progetto. È stato un piacere intrattenervi con questa fic.
Ma ora, prima dei
saluti lacrimevoli, vi lascio all’ultimo capitolo della fic.
Epilogo
Avevano
occupato tutte le due ore prima dell’inizio della cerimonia
di
ingresso a rimuginare su quella frase.
“Il
ragazzo era Divergente, ce ne siamo occupati”.
-
Pensi che dovremo dirle ciò che abbiamo scoperto? –
Fiamma
si accigliò, scrutandolo negli occhi d’acciaio.
– Tu credi che sia
meglio far finta di nulla? –
Annuì.
-
Dobbiamo saperne di più, capire cosa intendessero Max e
Jeanine. Tu
quanto nei sai suoi Divergenti? –
Fu
costretta a scrollare le spalle. Era vero, non sapevano nulla sui
Divergenti né sul perché secondo le alte sfere di
Intrepidi ed Eruditi
andassero eliminati.
-
Nicole vuole solo vendetta, e la capisco, ma dobbiamo prima capire in cosa ci stiamo cacciando,
Fiamma. –
-
Quindi cosa suggerisci? –
Lo
sguardo si fece serio, risoluto: - Che rimanga solo tra me e te, per
il momento. Quando scopriremo qualcosa di più rilevante
faremo la nostra mossa.
Potrebbero volerci giorni, settimane, mesi o forse addirittura anni, ma
non
possiamo muoverci alla cieca. –
Per
quanto detestasse ammetterlo, doveva riconoscere che aveva ragione. Era
una cosa grossa, pericolosa, e non avrebbe avuto senso mettere a
rischio la
propria vita senza sapere neanche per cosa.
-
D’accordo, ma vendicheremo Stefan, non importa quanto ci
vorrà. –
-
Lo vendicheremo – assicurò, chinandosi a
catturarle le labbra in un
bacio profondo.
*
Era
arrivato il momento della classifica finale, quello che stavano
aspettando fin dall’inizio. Fiamma rivolse
un’occhiata ai suoi amici.
Nicole
era stretta nell’abbraccio di Zeke, Jesse e Shauna si
tenevano per
mano, scaricando la tensione, Quattro armeggiava nervosamente con un
polsino
del giubbotto ed Eric era lì, alle sue spalle, cingendole i
fianchi con le mani
forti, con indosso la consueta maschera di perfetta
imperscrutabilità.
Tuttavia
uno sguardo le bastò per capire che era nervoso,
tremendamente
nervoso, malgrado cercasse di non darlo a vedere. Probabilmente
risultava
piuttosto convincente per tutti loro, ma non certo per lei che lo
conosceva
come nessun altro.
-
Iniziati, senza altri indugi, cominciamo dal decimo posto –
disse la
voce di Max, altisonante senza l’aiuto di alcun
amplificatore. Era il “capo”
dei Capofazione e quando parlava il silenzio calava automaticamente,
indipendentemente
da quanto la situazione potesse essere densa di tensione ed eccitazione.
-
Decima in classifica Sheyleen. –
Un
lieve ed educato applauso di propagò dalle file degli
Intrepidi. Era
un punteggio basso per essere un’interna, ma era pur sempre
meglio che
diventare un’Esclusa.
-
Al nono posto, Robert. –
Era
il turno di un altro interno, un ragazzo dai capelli color sabbia che
Fiamma non aveva mai degnato di un’occhiata prima di allora.
-
Al settimo posto, Jesse. –
La
voce di Ross si levò alta tra gli applausi: - Bravo
così, fratellino. –
Max
sorrise, indulgente, per poi riprendere l’elenco.
-
Al sesto posto, Nicole. –
Fiamma
si voltò verso l’amica, che per un attimo aveva
lasciato che un
sorriso soddisfatto le stirasse le labbra, e
l’abbracciò forte.
-
Al quinto posto, Shauna. –
La
bionda venne incorporata nella stretta, diventando rossa per
l’imbarazzo
e l’attenzione che le veniva dedicata, mentre intrecciava le
dita con quelle di
Jesse, sforzandosi di apparire disinvolta.
-
Al quarto posto, Zeke. –
Il
diretto interessato si inchinò esageratamente sotto gli
applausi,
sorridendo compiaciuto.
-
Grazie, grazie. Siete troppo gentili, davvero. –
-
Al terzo posto, Fiamma – proseguì Max.
Terza
… Era riuscita ad arrivare terza.
Ci
mise un paio di secondi a metabolizzare la notizia, mentre uno dopo
l’altro
i suoi amici la stringevano in un abbraccio spaccaossa. Eric la strinse
a sé,
con una leggera rigidità dovuta all’essere ancora
in attesa del suo risultato.
-
Al secondo posto, Eric. –
La
rigidità divenne assoluta e Fiamma seppe senza alcun bisogno
di
guardarlo che aveva serrato la mandibola e gli occhi si erano fatti
assenti.
-
Ehy, secondo è un gran bel risultato – disse,
poggiandogli una mano sul
braccio e attirando la sua attenzione.
-
Non quanto l’essere arrivati primi –
borbottò in risposta, voltandosi a
lanciare un’occhiata assassina in direzione di Quattro.
-
E, infine, il primo in classifica è Quattro! –
L’ex
Rigido aveva un sorrisetto soddisfatto dipinto sulle labbra, ma non
sembrava affatto sul punto di cominciare a pavoneggiarsi.
Max
lo raggiunse, stringendogli la mano e prendendolo leggermente in
disparte.
-
Immagino voglia reclutarlo; ho sentito dire che Cassius ha lasciato il
posto da Capofazione – disse sottovoce Zeke.
Ora
le era tutto più chiaro. Quella notizia doveva essere
arrivata anche
alle orecchie di Eric e il suo iper esigente fidanzato aveva
occhieggiato il
titolo con desiderio.
-
Eric, giusto? –
A
parlare era stato un ragazzo alto all’incirca un metro e
ottanta, forse
uno e ottantacinque, con la carnagione olivastra e occhi e capelli scuri. I tratti erano
cesellati e gli occhi
vagamente a mandorla. Sotto tutti quei muscoli e i tatuaggi che gli
decoravano
le braccia e il collo, Fiamma riuscì a stento a scorgere il
volto familiare del
ragazzo che abitava accanto a casa sua. Il suo migliore amico tra i
Candidi,
che l’anno prima aveva lasciato la Fazione per entrare negli
Intrepidi e che a
giudicare dall’aura di comando che gli aleggiava intorno
doveva aver fatto
carriera molto in fretta.
-
Oh mio Dio, Richard! – esclamò Fiamma, lasciandosi
stringere in un abbraccio mozzafiato dal nuovo arrivato, prima di
voltarsi
verso di lui con un sorrisone ancora ben stampato sulle labbra.
-
È Richard Kang, il figlio di Jack, era il mio migliore
amico quando eravamo tra i Candidi. –
Eric
cercò di ricordarsi il momento esatto in cui gli aveva
detto che uno degli Intrepidi era stato suo amico prima di diventare un
trasfazione. Eppure non gli sembrava affatto che avesse mai accennato a
quel
Richard Kang, né tantomeno al fatto che fosse tanto alto,
muscoloso e
decisamente attraente.
-
Jack Kang, il capo dei Candidi, giusto? –
Il
ragazzo annuì. – Qui sono solo Richard il
Capofazione –
chiarì, sfoggiando il suo solito sorriso sghembo, - E sono
qui per offrirti un
posto tra di noi … sempre se lo vuoi. –
Eric
gli rivolse un’occhiata perplessa.
-
Credevo che l’aveste offerto a Quattro. –
Richard
si strinse nelle spalle, quasi con aria di scuse.
-
Avevo detto a Max che quel ragazzo non faceva al caso
nostro, ma lui non mi ha dato ascolto e ha preso un bel picche. Sei tu
quello
che ci serve. Allora, possiamo considerarti il quinto Capofazione degli
Intrepidi?
–
Fiamma
incrociò il suo sguardo, sorridendo con
incoraggiamento. Era la prima volta che lo vedeva così
spaesato, euforico, come
un bambino la mattina di Natale.
-
Io … Sì, certo che sono dei vostri –
assicurò.
Richard
sorrise con l’aria di chi sapeva perfettamente cosa
dovesse provare in quel momento e gli porse il braccio in un saluto
virile che
il ragazzo ricambiò all’istante. Poi
strizzò l’occhio a Fiamma. – Vado a fare
l’annuncio.
Hai scelto un tipo tosto, brava gatita.
–
Eric
si accigliò, perplesso.
-
Gatita? –
-
Gatita negra, in
realtà – ammise, sorridendo, per poi spiegare: -
Significa gattina nera. Mi
chiama così fin dai tempi dell’asilo. –
Eric
stava per replicare con qualche commento ironico, ma la
voce di Richard reclamò il silenzio.
-
Abbiamo sempre avuto cinque Capofazione negli ultimi
vent’anni
e tutti voi conoscete e stimate Cassius. La notizia è
trapelata qualche giorno
fa, quindi immagino che sappiate che c’era un posto vacante
ai vertici della
gerarchia. Dico c’era perché abbiamo trovato un
nuovo Capofazione: Eric, il
nostro nuovo membro. –
Gli
Intrepidi proruppero in una serie di acclamazioni
esuberanti, assordandoli e circondando Eric. Lo sollevarono come se non
pesasse
nulla, portandolo in trionfo per tutta la sala.
Ed
Eric sorrideva. Uno di quei sorrisi puri, stupendi, che
dedicava solo a lei. E in quel momento Fiamma pensò che n0n
c’era cosa più
bella del vederlo finalmente felice, conscio di aver trovato il suo
posto nel
mondo.
*
I
festeggiamenti erano finiti da un’ora quando Fiamma si
recò sul tetto.
Eric le aveva detto che l’avrebbe aspettata lì,
senza precisare cosa dovesse
dirle di tanto riservato.
Lo
trovò appoggiato alla ringhiera di protezione a osservare
l’orizzonte
con l’aria assorta di chi si stava preparando un discorso
lungo e importante.
-
Ehy, allora, cosa volevi dirmi? – chiese, affiancandoglisi.
Eric
si voltò verso di lei, prendendole le mani e stringendole
nelle sue.
-
Ti amo, lo sai, e stiamo per cominciare davvero
la nostra nuova vita. Io … ecco, è difficile, non
sono
bravo a parlare quando si tratta di queste cose. Comunque, voglio
iniziarla con
te al mio fianco. Con te per sempre. E quindi, mi chiedevo se
…. – s’interruppe,
sospirando e portandosi una mano tra i capelli, scompigliandogli
nervosamente,
- Forse è meglio se te lo faccio vedere. –
Alzò
la maglietta scura che indossava, mostrando un nuovo tatuaggio
all’altezza
del cuore. Era un diamante, colorato di un leggero azzurro che
riprendeva il
colore dei suoi occhi, e la cosa la emozionò.
-
L’ho fatto pensando a te. Simboleggia la limpidezza, la
perfezione e la
resistenza e tu sei tutto questo. Ma è anche e soprattutto
il simbolo della mia
fedeltà eterna a te … -
Fiamma
lo interruppe. Aveva bisogno di stemperare un po’ la tensione
e l’aspettativa
che quel discorso stava creando in lei.
-
Sai, di solito i diamanti si montano su un anello quando si fa una
proposta di matrimonio – ironizzò.
Eric
abbozzò un sorrisetto divertito.
-
Diciamo che questa è una testimonianza per un impegno
futuro. Allora,
Fiamma, un giorno non troppo lontano, vorresti diventare … -
-
La signora occhi d’acciaio? – domandò,
sempre sorridendo, prima di
aggiungere: - Certo che sì. –
Si
alzò in punta di piedi, attirandolo a sé, e lo
baciò.
Rimasero
così, stretti l’uno all’altra, per un
tempo che sembrò infinito.
Era
l’inizio di una nuova vita; una vita al fianco di Eric,
quello che
nel giro di qualche anno sarebbe diventato a tutti gli effetti
l’unico uomo
della sua vita. E lei lo amava, di quell’amore folle e
incondizionato tipico
dell’ad0lescenza, e tanto bastava.
Spazio
autrice:
È
finita.
Oddio, mi fa strano scriverlo, ma è così. Avete
aspettato un intero mese e ora
eccoci qui. Ovviamente ci sarà un sequel: “Angel
with a shotgun” che troverete
pubblicato o stasera o domani in giornata. Spero che sia stata una
conclusione
degna e vi ringrazio per la milionesima volta, perché siete
stati davvero unici
e speciali, i migliori lettori del mondo. A presto, spero, con una
nuova fic su
questi due ;)
Baci
baci,
Fiamma
Erin
Gaunt