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Autore: SusanButterfly    28/09/2014    4 recensioni
[Reyna/Piper] [accenni: Annabeth/Percy, Nico/Jason, Rachel/Octavian] [AU, High School]
Reyna e Piper: due ragazze molto diverse, con un passato molto simile in comune. Entrambe prese di mira da tutti, dovranno affrontare un mare di problemi prima di poter finalmente ottenere la felicità che meritano. Gli eventi spesso tragici che saranno costrette a vivere compiranno l'importante ruolo di avvicinarle, e sarà fondamentale il sostegno dei loro pochi ma fedeli amici. Tra amicizie, gelosie, amori e prese in giro, un' AU scolastica le cui coppie sono una ventata di freschezza nell'aria stantia dove si trovano sempre le stesse cose.
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Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Octavian, Piper McLean, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare, Reyna
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 6

 

Pov Reyna

Il Natale si avvicinava, e ancor più delle feste gli studenti della Jupiter aspettavano la fantomatica festa di Natale organizzata ogni anno dalla scuola, il giorno prima dell'inizio delle vacanze.

Solitamente la scuola organizzava una festa a tema, che veniva estratto da uno studente dell'ultimo anno; quell'anno era uscita l'Antica Roma.

 

Rachel si trovava a casa di Reyna, brontolando perché non era ancora riuscita a trovare un vestito adatto.

-Vedrai che troveremo una soluzione- la rassicurò l'amica, strizzandole l'occhio -Per il mio vestito… è già pronto, ma non dire nulla a Piper!

-Certo, certo. Vorresti una scena alla “Cenerentola”, giusto? Tu che scendi dalla carrozza con i cavalli bianchi, la fatina e tutto il resto e lei che ti guarda stupefatta e pietrificata dalla tua bellezza.

Reyna sorrise, il viso luminoso. Da quando si era messa seriamente con Piper, dopo il tragico evento avvenuto nel magazzino, ogni giorno era più entusiasta di vivere come non lo era mai stata. Quella ragazza tirava fuori il meglio di lei, e se prima Reyna era timida, scontrosa e chiusa in sé stessa, ora si apriva in sorrisi da un orecchio all'altro ogni volta che vedeva la sua ragazza. Non riusciva neppure a pensare a suo padre o a Jade, perché Piper occupava tutta la sua mente.

Ovviamente c'erano anche Rachel e gli altri amici del gruppo, che avevano sostenuto Reyna e Piper nei momenti difficili che si erano susseguiti dopo la pubblica notizia del loro fidanzamento (Dylan e Drew si erano dati da fare, raccontandolo a tutta la Jupiter). Certo, le prese in giro non erano mancate e una volta Axel aveva pure mollato un cazzotto a Reyna, ricevendo un calcio nelle parti basse da parte di Piper; ma quei mesi erano stati i migliori della loro vita.

-Resto pietrificata dalla tua bellezza ogni giorno, Rey. - una testa castana fece capolino da dietro la porta e Piper entrò nella stanza della ragazza.

-Mmh … vedo che hai perso l'abitudine di bussare, McLean- sorrise Reyna, andandole in contro e dandole un bacio a stampo.

Piper sorrise e ricambiò il bacio.

-Ehm … fate pure come se io non ci fossi, eh.- Rachel tossicchiò per attirare l'attenzione.

Le due ragazze si voltarono e scoppiarono a ridere. -Perdonaci, a volte non riusciamo a contenere tutto il nostro affetto. E poi non oso immaginare cosa fai tu con Octavian quando siete soli! - Reyna ammiccò, passando un braccio intorno alla vita di Piper.

Rachel sbuffò e incrociò le braccia sul petto, quindi fece per aprire l'armadio e controllare il vestito dell'amica, che con un balzo si frappose fra lei e il mobile. -Ehi, ehi! Dimentichi che il mio principe – in questo caso principessa – ha fatto irruzione senza preavviso in camera mia, quindi non puoi vedere il vestito!

La rossa storse il naso in segno di disapprovazione. -Cavolo Reyna, mi stai mettendo da parte in questi giorni. Dato che sono di troppo, me ne torno a casa a cucinare cupcakes. Ci vediamo domani al parco?

La ragazza ispanica annuì sorridendo. -Certamente, e non mi dispiacerebbe se mi portassi un paio di cupcakes.

Rachel salutò Piper con un abbraccio, quindi si avviò verso la porta di casa con Reyna.

-Ci vediamo domani, Rachel! Sai, mi dispiace di farti sentire un po' esclusa, ma sai com'è … Comunque sarebbe bello se qualche volta uscissimo tutte e tre per andare al cinema o a fare un picnic.

La sua amica sorrise, scuotendo la testa. -Già, sarebbe bello, se solo tu e Piper non vi metteste a pomiciare dopo i primi dieci minuti. Ora vai, ti starà aspettando. - le fece l'occhiolino e uscì, in un turbinio di capelli rossi.

Reyna tornò in camera sua e trovò Piper appoggiata alla testiera del letto, che sfogliava uno dei suoi romanzi. Si concesse di guardarla per parecchio tempo, visto che non si era accorta della sua entrata: indossava i jeans, le scarpe da ginnastica e una maglietta leggermente scollata che le metteva in risalto il seno. Il viso era di una bellezza mozzafiato: le ciglia lunghe proiettavano delle ombre sugli zigomi arrossati, gli occhi sembravano contenere l'arcobaleno, i capelli le ricadevano sulle spalle in morbide ciocche castane e la bocca era piegata in un mezzo sorriso. Dio, quanta voglia aveva di baciarla.

-Cosa sfogli, Pipes?- domandò Reyna, avvicinandosi a lei.

-Jane Eyre. L'ho letto tipo un milione di volte, è il mio libro preferito. Sinceramente, pensavo di essere l'unica ragazza della città a leggere libri dell'Ottocento.

Reyna sorrise e le baciò una guancia. -A quanto pare, siamo in due.

Piper richiuse il libro e lo posò delicatamente sulla mensola, quindi rivolse la sua attenzione alla ragazza. -Rachel mi sta molto simpatica, ma permettimi di dirlo: finalmente sole!

Scoppiarono a ridere, e Reyna premette le labbra sulle sue, beandosi di quel sapore di cannella che per lei era diventato una droga. Quando si staccarono la ragazza ispanica le prese il volto tra le mani e sussurrò piano: -È tradizione che gli alunni della Jupiter si invitino tra loro alla festa. Solitamente sono i ragazzi a fare la prima mossa, ma nel nostro caso non so chi dovrebbe farsi avanti …

Piper sorrise e le baciò l'angolo della bocca. -Penso di doverti invitare io, dato che come ragazzo saresti piuttosto brutta e impacciata.

Reyna storse la bocca, indignata. -Ti sbagli, sarei un vero schianto. Sarebbero tutte ai miei piedi da un pezzo!

La sua ragazza scoppiò a ridere: un suono celestiale. -Ai tuoi piedi hai solo una ragazza, e guai se ne scopro altre! Ritornando a discorsi più seri … mi faresti l'onore di essere la mia damigella alla festa di Natale? C'è solo un piccolo problema: non ho idea di cosa mettermi.

Reyna sorrise, facendole fare una piroetta -Mi vedo costretta ad accettare, anche perché non rifiuto mai un invito se è una bella ragazza a farmelo. A proposito del vestito … credo che saresti favolosa anche con un sacco dell'immondizia addosso.

-Ma quanto sei romantica!- esclamò Piper, e scoppiarono entrambe a ridere.

 

Pov Piper

Piper era così agitata che non riuscì neppure a buttare giù la cena; corse subito in camera e si preparò per la festa.

Indossò una tunica romana che suo padre le aveva comprato in premio per i suoi buoni voti, poi andò in bagno a farsi bella. Odiava truccarsi, ma quella era una serata speciale, e poi doveva fare colpo su Reyna! Mise il rimmel, la matita e applicò un leggero strato di ombretto azzurro, per mettere in risalto gli occhi, quindi passò ai capelli: li lasciò sciolti sulle spalle e raccolse qualche ciocca nelle classiche treccine, aggiungendo delle piccole piume bianche.

Quando finì di prepararsi erano ormai le 20:30. Piper corse a scuola e trovò tutti i suoi amici ad aspettarla.

-Piper! Come stai bene!- si complimentò Rachel, che indossava un'armatura romana sopra una tunica rossa. Piper sorrise e fece commenti positivi su tutti i costumi dei suoi amici.

-Ragazzi, ma Reyna non è ancora arrivata?- domandò, notando all'improvviso la sua assenza.

-No, ma arriverà a momenti. Sai, nessuno di noi ha mai visto il suo costume perché voleva che fosse una sorpresa!

Piper arrossì. -Ma che carina! Non vedo l'ora di scoprire cosa indossa di tanto fantastico.

Proprio mentre terminava la frase, una macchina nera si fermò davanti alla scuola e una ragazza uscì fuori con un sorriso da un orecchio all'altro, mentre il suo sguardo scuro si spostava tra gli studenti in cerca di qualcuno.

-Reyna!- esclamò Piper, estasiata. La sua ragazza indossava la veste dei Pretori romani: una lunga toga bianca e un mantello viola, sul capo una coroncina d'alloro.

La ragazza ispanica le corse incontro e la strinse in un abbraccio, poi si concesse un minuto per guardarla. -Santi numi, Piper! Ti sei truccata … presumo tu lo abbia fatto per me, non per la festa. A parte tutto, dire che sei splendida sarebbe riduttivo.

La diretta interessata arrossì violentemente e puntò gli occhi in quelli neri e profondi di lei. Dal primo giorno in cui l'aveva vista, Piper aveva sempre trovato Reyna molto bella: alta, slanciata, il ventre piatto, il seno prosperoso, gli occhi luminosi e i capelli morbidi come seta; ma quella sera sembrava una vera dea. Si era truccata molto bene, e Piper si era persa nell'oscurità dei suoi occhi, quando una voce la richiamò alla realtà.

-Ehi, voi due! Dobbiamo andare, o apriranno le danze senza di noi!- gridò Percy, prendendo per mano Annabeth e avviandosi verso l'entrata.

La palestra della Jupiter era stata addobbata senza badare a spese: c'erano divanetti e tavoli imbanditi di cibo, alle pareti erano appesi pannelli raffiguranti scene quotidiane dell'Antica Roma e c'era persino una fontana di cioccolato con le fragole.

Vicino agli spogliatoi era posizionata la consolle del DJ, dettaglio poco romano. Le casse diffondevano una canzone rock e molti ragazzi erano in pista a scatenarsi, mentre altri preferivano dedicarsi al buffet standosene seduti sui divanetti.

Percy, Annabeth, Jason e Nico decisero di andare a ballare, e il resto del gruppo si sistemò su un paio di divani.

-La festa di Natale non finirà mai di sorprendermi! - dichiarò Octavian, che negli ultimi mesi si era scusato con Reyna per averla infastidita.

La sua rossa ragazza sorrise amorevolmente e gli prese la mano. -L'unico intoppo è che non posso invitarti a ballare … deve prima farlo qualche altra ragazza.

Piper si accigliò, confusa. -E come mai? È forse una regola o che so io?

-Esattamente. L'unica regola della festa di Natale, per le ragazze, è che il tuo accompagnatore non può farti l'onore del primo ballo della serata. Dopo che Octavian avrà ballato con un'altra ragazza, allora potremo darci alla pazza gioia. Secondo me questa regola è stata inventata da una zitella apposta per far ingelosire le generazioni future.- sbuffò Rachel, guardando di sottecchi il biondino.

Reyna si alzò, decisa, e trascinò Octavian in mezzo alla folla danzante. Piper non ci rimase male, anche se provò una piccola fitta di gelosia.

-Cavolo, mi sa che ci ha fregate entrambe.- commentò, rivolgendosi all'amica. -Questa Reyna me la paga!- sbottò Rachel, ma proprio quando stava per alzarsi l'oggetto della conversazione si fece strada tra i corpi accaldati degli invitati.

-Eccoti il tuo principe, Rachel, ora potete scatenarvi quanto vi va.- annunciò, strizzando l'occhio a Piper.

-Mmh … spero che il tuo sia stato un gesto puramente amichevole. - la rossa prese Octavian per mano e si lanciarono in pista.

Le fragole con il cioccolato erano squisite. Reyna non riusciva a mangiarle senza sporcarsi, ed era così adorabile e buffa che Piper non riuscì a trattenersi dal ridere.

-Come mai ridi di me, Pipes? -chiese Reyna, simulando un'espressione corrucciata.

-Ti sei sporcata il naso di cioccolata- si chinò verso di lei e le baciò la punta del naso, facendoglielo arricciare.

Passarono diversi minuti a chiacchierare, finché a Piper non venne voglia di ballare, ma nessun ragazzo sembrava intenzionato ad invitarla.

La ragazza si alzò e andò da un tipo piuttosto carino che frequentava il quarto anno, e lo invitò a ballare con lei.

-Mi dispiace, ma ho sentito ciò che si dice sul tuo conto e mi fai un po' schifo- sghignazzò lui, e alcuni suoi amici fecero per aggiungere altri commenti sgradevoli, ma un lampo viola si materializzò davanti a loro.

-C'è qualche problema?- domandò Reyna, alzando un sopracciglio. Con quel mantello aveva un'aria alquanto autoritaria, da vero Pretore romano.

-No, non c'era prima che la tua ragazza venisse ad importunarci.-

-Non ha importunato nessuno, ti ha solo invitato educatamente. Ovviamente, non meriti nemmeno un suo sputo in faccia e lei ti stava invitando solo per via della vecchia regola. Andiamo Pipes, abbiamo già perso abbastanza tempo.

Il ragazzo grugnì una risposta poco educata, quindi si voltò in cerca dei suoi compari.

Una volta che furono di nuovo sul divano, Piper si prese il volto tra le mani. -I balli sono il pezzo forte di ogni festa che si rispetti … e per colpa di una stupida regola non posso nemmeno divertirmi con te. Non mi inviterà mai nessuno!

Reyna le mise due dita sotto il mento, facendola voltare. Piper si smarrì nuovamente nei suoi occhi. -Pipes, scommettiamo che entro cinque minuti una persona gentile e di bell'aspetto ti inviterà a ballare?

La ragazza valutò l'offerta, anche se Reyna era famosa per i suoi trucchetti. -Okay, scommettiamo un bacio. Io dico che non mi invita nessuno.

-Molto bene- si strinsero la mano.

Un minuto dopo Reyna si inginocchiò ai suoi piedi, prendendole la mano. -So di non esserne minimamente degna, ma mi concederesti ugualmente l'onore del primo ballo, Piper McLean?

-Ma non posso ballare con il mio accompagnatore finché ...- non riuscì a terminare la frase, perché l'altra ragazza la zittì. -Io non sono il tuo accompagnatore, sono la tua accompagnatrice. La regola vale solo per le ragazze e dice chiaramente “accompagnatore”, di conseguenza non è valida.- un sorriso scaltro le si dipinse in volto.

Piper si diede una pacca sulla fronte, cercando inutilmente di impedire alle labbra di aprirsi in un sorriso. -Maledizione, Reyna, dovevo immaginarmelo che c'era un trucco!

La sua ragazza scoppiò a ridere: un suono cristallino e dolce che le riempiva il cuore di gioia. -Con me c'è sempre un trucco. Ora vieni, balliamo.

 

Dei, se era brava! Sembrava che Reyna ballasse da una vita, e la goffaggine di Piper quasi non si notava, visto che la guidava lei. Le casse diffondevano un lento molto romantico e tutti i loro amici stavano ballando: Rachel con Octavian, Nico con Jason e Percy insieme ad Annabeth. Mentre volteggiavano per la palestra, Piper udì qualche commento perfido sulla sua ragazza, ma Reyna aveva occhi solo per lei. Nessuno al mondo l'aveva mai fatta sentire a quel modo: unica e insostituibile. La guardava come se fosse l'unica stella del cielo.

-Balli stupendamente- sussurrò Piper, appoggiandole la guancia sul cuore per sentirlo battere forte. -Mi impegno sempre, se ballo con una bella ragazza. - ribattè Reyna accarezzandole i capelli.

Ballarono per due ore circa, e alla fine Piper era esausta. -Vado a prendere una boccata d'aria fuori, torno da te tra qualche minuto.

Reyna annuì sorridendole, quindi andò dai loro amici a prendere da bere.

Piper uscì in cortile. La scuola era costruita in cima a una collinetta e accanto alla palestra vi era un piccolo boschetto di querce. La ragazza trovò un angolino tranquillo accanto a un albero e si sedette a guardare le stelle; notò diverse costellazioni che suo padre le aveva insegnato a riconoscere quando era piccola e passavano le vacanze in Oklahoma, nella vecchia casa di nonno Tom. La serata stava trascorrendo alla grande, e al momento desiderava solo stare da sola con Reyna, ma se fossero uscite dalla palestra insieme qualcuno le avrebbe notate e sarebbe sicuramente venuto a importunarle. Sperava che la ragazza avesse intuito le sue intenzioni e che la raggiungesse presto.

 

Pov Reyna

-Mi sto divertendo moltissimo! Jason, ti chiedo scusa per essere un ballerino così pessimo ...- mormorò Nico al suo ragazzo, che gli scompigliò i capelli con fare protettivo. -Ahah, non dire scemenze Nicky, non sei stato tanto male. Ragazzi questi biscotti sono ottimi!

-Non posso che essere d'accordo. - affermò Percy, addentando il decimo biscotto al cioccolato blu.

-Chi ti ha invitato a ballare per primo, Reyna? - domandò Rachel ad un certo punto. -Veramente nessuno. Ho invitato io Piper, e visto che non sono il suo accompagnatore la regola non è valida.

-Che barona!- esclamò la rossa, indignata -E pensare che ti sei dovuta prendere Octy prima che potessi ballarci io!

Il ragazzo fece una smorfia. -Ti ho già detto di non chiamarmi in quel modo. Comunque, Reyna, siete davvero carine insieme.

La ragazza arrossì. -Ti ringrazio. A proposito di Pip, avevamo scommesso … non fa nulla, devo andare da lei. Ci vediamo dopo, ragazzi!

Il cortile era illuminato solo da un paio di lampioni e dalla luce fioca della luna. Il boschetto di querce aveva un'aria un po' sovrannaturale, e una ragazza stava seduta sul prato a guardare le stelle.

Reyna si avvicinò furtiva e le cinse le spalle da dietro. -Ehi Pipes, che ci fai qui tutta sola? Come mai non sei tornata da me?

La ragazza si girò e sorrise. Il suo volto, se possibile, era ancora più bello illuminato dalla luna. -Ti stavo aspettando. Sai che quel vestito ti dona moltissimo? Come se, in un'altra vita, fossi stata un Pretore romano. - fece per alzarsi, ma Reyna l'afferrò per le braccia e caddero sdraiate sull'erba. Reyna accolse volentieri il peso di Piper sopra di sé, e le passò le braccia attorno alla vita.

-Che idea balorda! Ma, chissà, forse lo sono stata.

-Rey! Cos'hai intenzione di farmi? Ricordati che siamo vicino alla scuola e …

La ragazza la zittì baciandole l'angolo della bocca. -Ssh … ti rammento che mi devi ancora un bacio.

-Non dimentichi proprio mai gli accordi, eh?- sorrise Piper, guardandola negli occhi.

-Mai.- rispose lei, e la baciò dolcemente. Si baciarono con una lentezza quasi esasperante, come a voler assaporare ogni minimo dettaglio di quel momento. Reyna aprì gli occhi, trovandosi di fronte a quelli multicolore di Piper, poi li richiuse beandosi di quel contatto.

La ragazza ispanica infilò una mano tra i capelli di Piper, avvicinandola a sé, e le mordicchiò piano il labbro inferiore, facendola mugugnare. Reyna ridacchiò a quel suono e sentì la lingua dell'altra ragazza esplorarle la bocca alla ricerca della sua, che l'aspettava impaziente.

Quando si staccarono Reyna poggiò la fronte contro quella della sua ragazza, entrambe avevano il fiatone. -Credo che il debito sia stato ampiamente saldato. - mormorò, prima di baciarla di nuovo. Le passò due dita sugli zigomi, mentre l'altra le faceva scivolare le mani lungo i fianchi baciandole il collo, le guance, le labbra.

-Ehi, voi due! Vi stavamo cercando! Coraggio, potrete scambiarvi smancerie più tardi, ora venite a mangiare il tronchetto di Natale!- esclamò una ragazza con una massa spettinata di ricci rossi, correndo verso di loro.

Ecco: Rachel aveva rovinato il momento migliore della serata. Le due ragazze scattarono a sedere, ancora l'una nelle braccia dell'altra. -Dannazione! Tempismo a dir poco perfetto! - sbottò Reyna, fredda e irritata per l'interruzione di quell'intimità. Piper scoppiò a ridere e le baciò una guancia. -Arriviamo subito, Rachel!

 

 

 

Sembrava di essere tornati ai tempi del liceo. Per il ventesimo compleanno di Piper, Reyna aveva organizzato una festa a sorpresa nel vecchio parco del loro primo appuntamento, che negli ultimi quattro anni era stato rimesso in sesto.

Le due ragazze camminavano mano nella mano in direzione del luogo della festa, mentre Piper continuava a chiedere per quale motivo si stavano dirigendo là.

-Per cortesia, Pipes, smettila di fare domande! Volevo solo fare una passeggiata con la mia ragazza, tutto qua.- sorrise Reyna, guardando di sottecchi la fidanzata.

-Mmh … non so se crederci.

-Sai, dovresti fidarti di me, perché … -la ragazza ispanica non riuscì a terminare la frase, perché, prese com'erano dalla conversazione, non si erano accorte di aver raggiunto la meta e un coro di “Buon compleanno!” le stava assordando.

Annabeth, Percy, Nico, Jason, Rachel e persino Octavian stavano portando un'enorme torta al cioccolato in direzione della festeggiata, che si aprì in un sorriso a trantadue denti.

-Oh, ragazzi! Dovevo immaginarmelo … Reyna non è mai interessata a fare una passeggiata e basta. - baciò la fidanzata sotto l'orecchio e sussurrò -Con te c'è sempre un trucco.

I ragazzi mangiarono la torta e chiacchierarono allegramente sotto il caldo sole estivo, mentre una piacevole brezza scompigliava i capelli di tutti. Parlarono della Jupiter High School, del bacio accanto all'albero di Rachel e Octavian, di Drew e delle sue amiche pettegole e della travagliata storia di Reyna e Piper che era sopravvissuta fino a quel momento e che, tutti ne erano certi, sarebbe durata per sempre.

Purtroppo si fece tardi, e tutti i loro amici dovettero andare via; alcuni di loro si erano trasferiti in altre città per frequentare il college, ma erano venuti tutti alla festa a sorpresa per Piper.

Le due ragazze rimasero sole, con qualche fetta di torta in un vassoio e il sole che tramontava all'orizzonte. -Pipes, vorresti seguirmi nella casetta rossa?- Reyna prese la ragazza per mano e la condusse fino alla vecchia casetta.

Era l'unica attrazione del parco a non essere stata restaurata, perché si trovava lontana da tutti gli altri giochi e nessun bambino la usava mai. Ovviamente, a Piper e Reyna la cosa non dispiaceva affatto. Non entravano in quella casetta dalla fredda e piovosa notte di Novembre in cui si erano date il primo bacio, e non appena vi misero piede furono assalite dai ricordi: una Reyna sedicenne insicura e cupa rannicchiata contro la parete e scossa dai singhiozzi, una Piper dolce e schietta che la rassicurava, stringendola a sé.

Il flashback svanì, e una Reyna adulta andò a rannicchiarsi proprio sul fondo della casetta; una scena piuttosto comica dato che ci entravano a malapena tutte e due.

-Rey … per quale motivo mi hai portata … - cominciò Piper, ma la ragazza la zittì posandole delicatamente un dito sulle labbra.

-Dunque, Piper McLean, non sono affatto una persona romantica del tipo che si commuove guardando film e che piange ai matrimoni, dico sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato, e questo l'ho provato in diverse occasioni. A sedici anni erano un' asociale perennemente sola e scontrosa, finché non sei arrivata tu e hai capovolto la mia vita. Ora, non ho la benché minima idea di dove tu abbia trovato il mio lato dolce e tenero; so solo che l'hai tirato fuori. Non mi sono mai sentita parte integrante del cuore di qualcuno, ma con te so di esserlo ed è inutile che io ribadisca di provare lo stesso per te. Ti ho portato qua perché questa casetta è il luogo dove, quella piovosa notte di Novembre, sono rinata. Dove ho sconfitto i miei demoni interiori grazie alla tua guida e dove finalmente ho capito che cosa splendida sia la vita. E dove, oggi, ti chiedo se vuoi essere mia per sempre.

Reyna tirò fuori un anello d'argento dalla tasca del giubbotto e lo porse alla sua ragazza.

Piper scoppiò a piangere non appena Reyna finì di parlare e le gettò le braccia al collo, mandandola a sbattere contro il muro. Reyna le prese il volto tra le mani e incrociò il suo sguardo arcobaleno che mai era stato così colmo d'amore, Piper si procurò di unire le loro labbra e, mentre le loro lingue danzavano, si strinse a lei come per impedire di essere trascinata via da un vortice di emozioni.

Si staccarono per riprendere fiato e Piper le sfiorò le labbra con le sue, mormorando. -Sì, sì e ancora sì. Dio, Reyna, sembra una risposta così banale dopo le cose perfette che mi hai detto. Sappi che sono tua dal momento esatto in cui sezionasti la rana al posto mio, quel giorno in cui la mia vita cambiò per sempre.

Reyna le baciò l'angolo della bocca, mentre le sue mani cercavano i fianchi di lei e la stringevano più forte. -Se dovesse esserci un'altra vita dopo questa, mi rammaricherò solo di non poter portare nel mio nuovo corpo il ricordo di noi.

Piper le infilò le mani nei capelli e scese a baciarle la spalla, mordicchiandola di tanto in tanto. Arrivò all'orecchio e le mormorò, con voce roca. -Credo di amarti da morire … e tu?

Reyna le sollevò il mento con due dita, beandosi della bellezza del suo volto e delle ciocche ribelli che le ricadevano sulla fronte.

-Io non lo credo, lo so e basta. - la baciò con foga, e schiusero le labbra insieme, come quella sera di Novembre in cui il mondo era scomparso, ed esistevano solo loro due, i loro corpi abbracciati, le loro mani intrecciate e le loro labbra unite.

Reyna non aveva mai provato una sensazione simile in vita sua, ma lì, con il tramonto sullo sfondo e Piper stretta a sé, si sentì per la prima volta, finalmente a casa.

 

 

Spazio autrice

Ehilà, ecco che la storia giunge al termine. È la mia prima ff, quindi chiedo perdono a tutti i lettori per gli errori che ho fatto in questo e nei capitoli precedenti (e che poi ho corretto grazie alle segnalazioni). Chiusa la parentesi grammaticale, sono tremendamente triste per aver finito la storia e spero di non essere caduta nell'OOC. Tornerò di sicuro, ma al momento non sono per niente ispirata! So che in questo capitolo non accadono molte cose, ma dovevo scrivere un happy ending per la mia Reyper *^* … vi assicuro che mi si sono cariati i denti mentre scrivevo la scena nella casetta!

Detto ciò, ringrazio tutti i miei lettori per aver seguito e recensito la storia; quando ho postato il primo capitolo pensavo di ricevere una recensione, al massimo!

   
 
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