Crossover
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Autore: Meky e Amber    07/10/2008    0 recensioni
In una città nove giovani stanno per compiere il proprio destino. Una profezia li segue stretti, sulle nove essenze e su tre poteri speciali. La loro battaglia sta per cominciare, scolpita da emozioni. Che l'avventura inizi!
[personaggi: Dragonlance, Inuyasha, Teen Titans, Rayearth, reali, inventati]
ATTENZIONE! A causa di eventi non molto piacevoli non potremo più scrivere questa storia insieme. Per ora mi impegno a pubblicare tutti i capitoli scritti finora, alcuni non completi purtroppo. Grazie.
Meky
Genere: Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Fumetti, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo 13

Light source.

Dietro di noi, solo il nulla

 

Ok, la cosa si stava facendo davvero molto grave… e più si andava avanti e più la cosa si faceva grave e complicata… ora però al gruppo si era aggiunta una nuova amica, Fu, quindi erano molto più sicuri soprattutto perché la ragazza poteva guarire le ferite anche se non potevano contare troppo su questo infatti la ragazza si stancava molto e non potevano sprecare la sua magia per cose inutili! Comunque sfiniti per la battaglia decisero di fermarsi ancora

-Credo che stiamo più in ozio che altro- borbottava Raistlin

-Oh rompi scatole di un mago! Studia gli incantesimi e non ci rompere l’anima!- esclamò Gessica

-Non ci credo… Kitiara… quella brutta… brutta…- balbettò Ambra ancora scioccata

-Tutto!- ringhiò Gessica –Quella io la ammazzo… quell’ammasso di… ricci!- esplose

-Non credo che gridare faccia cambiare qualche cosa- disse Fu sorridendo –Io non so tutta la storia ma… credo che ci debba essere un motivo più che logico per odiarla a tal punto…- J/Gessica e Ambra scossero la testa

-È troppo lunga da spiegare…- disse quest’ultima

-Ma possiamo parlarti di un’altra cosa…- le tre ragazze presero a raccontarle tutta la storia fino ad adesso nei minimi dettagli

-Capisci!? È una tragedia!- esclamò Jessica. Fu le guardò

-Quindi, adesso noi dobbiamo cercare la ‘chiave’ perché solo così voi potete avere accesso ai vostri pieni poteri ereditati da Hikari, giusto?- le tre annuirono –E io qua… cosa ci farei di preciso?- domandò di nuovo

-Dovresti… proteggerci… in poche parole…- disse Ambra annuendo

-Oh, capisco…- Fu restò un momento in silenzio poi sorrise –E va bene! Affronteremo questa cosa insieme e insieme ne verremo a capo!- esclamò poi si allontanò. Le tre ragazze si guardarono poi sospirarono

-Che tragedia…- mormorò Jessica

-Dio, questo dal mondo dei sogni si è trasformato… in un incubo!- disse poi Gessica

-Già… non ci voglio… pensare maledizione! Non è possibile che… che siano… falsi…-

-Non è detto però!- esclamò Jessica –No, io non ci credo. Loro non ci mentirebbero mai!- esclamò

-E su che basi ti senti così sicura?- le chiese Gessica guardandola –Ambra ha ragione… non li conosciamo e ci stiamo fidando di persone che forse… sono dalla parte di Kitiara… credi sul serio che sia un bene fidarci di persone che non sappiamo neanche da dove vengono? E non sappiamo neanche se quelli sono i loro veri nomi maledizione!- esclamò pestando un piede a terra. Ambra le guardò: quella ‘scampagnata’, come credeva fosse fino a pochi giorni prima, si stava trasformando in un vero orrendo incubo!

-Beh, non credete sia saggio dirlo agli altri? Certo, ci grideranno dietro per un po’ ma almeno… riusciremmo a decidere qualche cosa. Siamo troppo coinvolte in questo momento e… un giudizio estraneo credo sia la cosa migliore- concluse. Le amiche non risposero e lei sospirò: fino a quando dovevano andare avanti così?

La notte era scura e silenziosa e il freddo era pungente. Jessica non riusciva proprio a dormire. Ripensava a quel pomeriggio, a cosa si erano dette e… era tutto così confuso! Non poteva credere che Andreas… le avesse mentito! Non ci credeva! Lui era così dolce e gentile… non poteva essere spietato e dalla parte di Kitiara! Si alzò lentamente in piedi

“Non può essere stato lui l’artefice della morte di Kagura…” alzò lo sguardo verso il cielo sospirando, ormai non faceva altro “Mi piacerebbe tornare a casa… ora le interrogazioni e le verifiche… mi sembrano una passeggiata al confronto di tutto ciò!” rese a camminare, voleva schiarirsi le idee. Camminò a lungo finché decise di tornare indietro ma una voce la fermò

-Jessica!- lei si voltò di scatto

-Andreas! Maledizione! Mi hai fatto prendere un colpo!- esclamò

-Scusa, ma ti ho vista e volevo salutarti! Forse vuoi stare sola?- lei non rispose ricordandosi tutto quello che si era detto quel pomeriggio –Ho capito, allora ci vediamo…- il ragazzo si stava per allontanare quando lei si dimenticò tutto

-A…aspetta! Non… lasciarmi qua da sola!- esclamò lei arrossendo. Lui sorrise girandosi

-Credevo mi avresti lasciato andare…- disse lui sedendosi su una radice di un albero. Lei scosse la testa e si sedette vicino a lui. Restarono per qualche minuto in silenzio

-Ehi… tu… tu…- lui la guardò –No, niente… scusami…- lui restò a fissarla

-Cosa succede Jessica? Come mai sei così… silenziosa?-

-Non ho… nulla da dire…-

-Non ci vediamo da tanto!- esclamò lui. Lei lo guardò

-Dimmi tu qualche cosa allora, che hai fatto in questi giorni? Cosa fai nel tempo libero? Io non so nulla di te!- lui alzò le spalle

-Non è così interessante…-

-Lo è per me!- lui la guardò poi sospirò

-In questi giorni ho fatto delle ricerche e nel tempo libero… cerco di studiare magia, anche se non mi viene affatto!- sbottò

-Mh, e che tipo di magie studi?- lui alzò le spalle

-Sull’acqua, è interessante sai? Però sai com’è… non riesco a combinare nulla…- disse lui alzando le spalle. Lei pensò a Gessica

-Ma ci metti il sentimento?- chiese lei. Lui la guardò

-Cosa?-

-Ma si… nella tua magia, quando ti concentri… pensi solo ad essa o anche alle persone a cui vuoi bene?- lui ci pensò

-No… solo alla magia… credo…- lei sorrise

-E allora pensa anche alle persone a cui vuoi bene, vedrai che riuscirai a fare delle cose… bellissime!- lui ricambiò il sorriso -E poi hai detto che fai delle ricerche… di che tipo? Dove le fai? Quando?- lui sospirò

-Praticamente sempre… le faccio per lo più in boschi, pianure e in negozi. Certe volte mi vengono delle forti emicranie quindi cerco di fermarle con infusi che si trovano solo in certi posti… ma non ho molto tempo neanche per quello- annuì. Lei dispiaciuta lo guardò

“Sembra un normalissimo ragazzo uffa! Non è cattivo! Dopo lo dico anche alle altre che si stanno sbagliando!” lui si portò una mano alla testa –Cosa succede?- chiese subito

-Niente mi… mi fa male la testa maledizione! Ora scusami… vado a casa e prendo il mio infuso…- alzò la mano salutandola e lei sorridendo lo vide sparire nella foresta. Lei borbottò qualche cosa di incomprensibile a un orecchio umano e si diresse all’accampamento

 

Intanto, nella nota stanza buia…

-Harry! Harry aiutami! Andreas sei uno stupido! Perché diavolo non hai preso l’infuso?  Eppure te lo avevo preparato!- Sey lo mise a sedere su una sedia aiutato da Harry che gli fecero bere un infuso abbastanza puzzolente. Andreas tossicchiò un po’ poi li allontanò da sé.

-Grazie… maledizione… stavo proprio per cambiare davanti a lei e… addio piano!- esclamò –Comunque mi ha fatto un sacco di domande, dobbiamo andarci cauti adesso, sono sospettose…- Sey annuì

-Abbiamo sentito tutto grazie allo specchio d’acqua, comunque sono d’accordo, qua la cosa si fa grave, un passo falso e va tutto a monte!-

-Quella ragazzina le avrà informate… merda!- sibilò Harry

-Calmo!- esclamò Sey –Non ci agitiamo, presto tutto si sistemerà…- alzò lo sguardo

-Sta arrivando Naraku, mettiti a posto Andreas e Harry non saltare alla gola di nessuno, Ok?- loro annuirono e si inchinarono appena la figura si parò davanti a loro

-Molto bene… ora c’è un passo molto delicato da fare, se sbaglierete questa missione per voi sarà finita, capito vero cosa intendo?- loro non risposero –Bene…prima di fare questa cosa però dovrete attendere, dovrete scavare di più nei loro cuori, mi sono spiegato bene?- annuirono e esso spiegò loro cosa fare. Quando se ne fu andato i tre ragazzi si guardarono preoccupati… avrebbero avuto il coraggio di farlo? E anche se ne avrebbero avuto cosa avrebbero fatto loro?

 

Il nostro gruppo nel frattempo…

I ragazzi sbadigliarono. Jessica li aveva svegliati tutti all’alba e ora erano pronti per partire. Mentre andavano le tre ragazze confabulavano tra loro dopo che Jessica aveva raccontato alle amiche della notte prima

-Capite? Non ci hanno mentito! Chissà Ambra, conoscendoti ne avevi parlato con lui e non te lo ricordavi!- esclamò Jessica

-È possibile…- disse di rimando Gessica. Ambra scosse la testa

-No, no, no e di nuovo no! Credete davvero che se fosse così non me lo sarei ricordato? Credete che vi avrei messo in testa chissà cosa se non ne fossi pianamente sicura?- chiese lei –E comunque grazie, sono molto contenta di sapere che non avete affatto fiducia in me!- loro scossero la testa

-Ma che dici? E comunque è vero anche questo… o che tu gliene avevi già parlato o che Andreas ha detto una bugia…- disse Gessica sicura di se

-Ti ho già detto che non gliene ho mai parlato!- sbuffò Ambra seccata –Ma quante volte ve lo devo dire?-

-Volete dire che qua… ci stanno sparando un mucchio di cavolate?- domandò piano Jessica. Loro sospirarono

-Credo proprio di si…- si guardarono

-Ma allora chi sono? Cosa vogliono da noi?- loro scossero la testa

-Ma è… magnifica!- loro guardarono davanti a se e rimasero sbalordite! Un grande portone di marmo azzurro si affacciava davanti ad una delle più belle città che avessero mai visto. All’ingresso non c’erano guardie così entrarono

-Light source…- lesse Laurana mentre passavano sotto il portone –Che significa?- chiese

-Sorgente di luce- disse prontamente Jessica

-E alla faccia della sorgente!- esclamò Wyle. Il gruppo si bloccò davanti a tanta meraviglia… ovunque davanti a loro era sospeso in aria, erano grandi fontane che volteggiavano nell’aria. Le fontane-casa erano fatte di acqua come gli alberi, gli animali, le cose… era davvero magnifico. Gli abitanti, felici e spensierati (forse la guerra non era ancora arrivata lì) camminavano allegri per quelle stradine dalle mille aiuole e molto probabilmente c’era il mercato visto che delle bancarelle enormi erano ai lati della strada. I ragazzi si gettarono nella mischia osservando tutto quello che si parava loro contro

-È… meraviglioso… magnifico… uno splendore…- mormorò Ambra

-Voglio stare qua in eterno…- affermò Gessica

-Oh, chissà come fanno a salire così in alto…?- si domandò Terra

-Ok, è deciso!- esclamò Jessica

-Cosa? Cosa abbiamo deciso?- chiese Ambra

-Per una volta tanto si fa come dico io- Jessica le guardò –Qualcuno va a prendere delle camere in una locanda mentre io vado a fare un bel giro panoramico- Ambra sorrise

-Je, ti seguo! Mi raccomando Raist, una locanda decente grazie!-

-Ehi! Perché ci devo andare io!?!?-

-Ci andrai con Wyle naturalmente- Gessica prese a braccetto le due amiche. Ci vediamo qua tra due ore!!- si allontanarono e il gruppo si guardò

-Corvina…- disse Wyle

-Eh no caro! Io faccio la turista con loro e voi, bravi streghetti schiavetti, andate a prendere le camere! Bye bye!- Corvina lo liquidò con quelle parole allontanandosi con le altre amiche. Wyle rimastoci come un pesce lesso sbottò

-Donne!- si voltò sospirando –Raistlin, andia…- Solo. Era solo –Quel brutto troglodita dei miei stivali! Io lo uccido se lo trovo!- esclamò –Maghi…- sbottò –Così idioti…- alzò un sopracciglio –Ma sono scemo!? Sono un mago anche io!- scosse la testa confuso e si allontanò sproloquiando.

 

Non sapevano come, ma più andavano avanti, più si convincevano che quel posto lo avevano già visto da qualche parte. J/Ge e Ambra camminavano, i loro piedi conoscevano la strada, ma era impossibile! Loro lì non c’erano mai state! Eppure… si bloccarono improvvisamente, o meglio… i loro piedi si bloccarono per loro

-Questo è… molto strano- disse Jessica

-È più che strano cara Je, è misterioso…- disse Ambra

-Se voi guardaste davanti a noi direste con me ‘Ohhhhhhh’- le due ragazze guardarono Gessica poi davanti a loro e

-Ohhhhh…- mormorarono tutte e tre insieme. Quell’edificio d’acqua era enorme, pieno di finestre e spettacolarmente bello… una grande insegna diceva:

BIBLIOTECA DI AUSTERIUS

Le tre si avvicinarono

-E ora come entriamo? Tutto qua galleggia! Io voglio entrare!- esclamò Gessica. Ambra si guardò intorno. Poi sorridendo si avvicinò ad un bambino sugli otto anni

-Ciao- disse lei. Il bambino si voltò e le sorrise. Aveva i capelli neri con i riflessi blu e due occhi del medesimo colore molto espressivi

-Ciao! Chi sei tu?- chiese lui con in mano una palla colorata. Vicino a lui comparve una bambina sui cinque anni. Aveva i capelli biondi e due occhi azzurri da fare invidia a chiunque

-Dai Mhatty… torniamo a giocare!- esclamò la bambina

-An! Un attimo! Non vedi che sto parlando?- esclamò il bambino sbuffando poi si rivolse di nuovo alla ragazza ignorando gli occhi della bambina fattisi lucidi –Chi sei?-

-Sono Ambra e… quelle due ragazze laggiù sono mie compagne di viaggio, siamo forestiere e… vorremmo entrare lì dentro, nella biblioteca solo che… galleggia!- esclamò Ambra. Il bambino annuì

-Vuoi incontrare Austerius?- chiese la bambina. Ambra ci pensò un momento

-Beh, ancora non lo so ma… diciamo di si!- la bambina si illuminò tutta

-Lui è il mio zietto! È il mio zietto! Il mio zietto!!-

-An! Ti stai ripetendo…-

-Ma Mhatty!- esclamò la bambina. I due si guardarono poi la bambina prese per mano Ambra iniziandola a tirare –Vieni! Vieni! Ti faccio vedere io come si fa! Lo zietto sta lavorando ma se gli chiedo un po’ di coccole lui me le fa sempre sai? E poi mi da le caramelle e i dolci e la cioccolata e… e… se voglio mi fa vedere le magie, tante magie e poi mi insegna a scrivere ma dice che sono troppo piccolina ma io da grande voglio diventare come lui! Si si e poi mi voglio sposarmi come ha fatto il mio papà con la mia mamma! Non come lo zio! Mamma dice che è zitello ma io non so che significa però non importa così l’ho tutto per me e io gli voglio tanto bene sai? E poi ci sono tutti quegli uomini gentili là che mi danno i lecca lecca senza che lo dicano alla mamma! Lei non vuole che mangi tanti dolci perché dice che fa male ma lo zietto me ne da un  sacco e poi ci sono le statue, sai che una statua rappresenta un drago? Lo zietto dice che non fa bene montargli in groppa ma io lo faccio sempre perché è altissimo e bellissimo…- Ambra presa per la mano dalla bambina annuiva automaticamente. Il bambino le stava seguendo scuotendo la testa e dietro di lui anche le due amiche li seguivano. Quando arrivarono sotto l’edificio d’acqua la bambina si fermò –Ah si dunque… com’era la parola? Mhatty tu non dirlo capito? Oggi lo faccio io io io! Ehm… ah si! Volatea!- esclamò alzando la mano in alto –Attenti eh? Adesso c’è il raggio blu e ci porta su e dopo andiamo dallo zietto! Le volete le caramelle? Sono tutte spugnose e piene di fragole, panna o cioccolata! Io preferisco quelle alla panna…- intanto il raggio blu gli aveva colpiti e come una grande calamita, tutti quanti iniziarono a salire in alto

-Che figata! Sembra di essere in ascensore!- esclamò Ambra

-Si, ma attenti a non uscire dal raggio blu o cadete a terra! Vi sfracellate capito? Puff, morti! Ma lo sapete che è morta un sacco di gente per questo?? Però solo quando stavano facendo le prove per capire se la magia funzionava! Eh si! Qua hanno tutti un pizzico di magia ed è bellissimo! Anche la città è bellissima! Dopo vi porto sul tetto e vi faccio vedere la città dall’alto! È magnifica sapete? Ha un sacco di case e aiuole galleggianti! Se volete dopo saltiamo sugli alberi! È bello sapete? Molto bello e comodo!-

“Comodo!?” pensarono le tre

-Ehi An… ma quando siamo lassù sei sicura vero che l’acqua terrà il nostro peso?- chiese Ambra

-Oh, si si… pensa che dentro questa biblioteca ci sono al giorno più di mille persone sai? È la più attrezzata di tutto il mondo e poi il mio zietto e famosissimo! Perché… oh! Siamo arrivati! Muovetevi! Presto presto!- le tre ragazze si guardarono intorno e rimasero meravigliate. Intorno a loro era tutto fatto di acqua. Si poteva vedere il cielo e la terra poi… c’erano gli scaffali in legno ovunque con sopra migliaia e migliaia di libri e in ogni angolo libero c’erano scale che salivano e scendevano. Decine e decine di persone leggevano su lunghi tavoli o andavano da una parte all’altra controllando tutti i libri che gli si presentavano davanti –Ma lo sapete che ci sono persone che sono qua da anni perché non riescono più a trovare l’uscita?- disse An. Le ragazze spaventate si strinsero a lei –E poi ci sono delle persone davvero tanto sciocche! Ci sono persone che… vogliono controllare tutti i libri per trovare quello da leggere! Ma si può? Eppure se domandano al soffitto un titolo o un genere il libro viene da solo! A volte ci mette giorni certo ma altre volte puff, arriva in un lampo!- esclamò

-Beh, anche se chiedi un autore arriva no?- disse Gessica divertita. Il bambino scoppiò a ridere

-Certo! Come no! Se vuoi farti venire addosso tutti i libri di questa immensa e infinita biblioteca accomodati!- esclamò

-Perché?- chiesero le tre. La bambina rise mentre teneva ancora la mano ad Ambra

-Perché tutti questi libri, ma tutti tutti eh? Li ha fatti il mio zietto! Li ha scritti tutti lui!- lei cominciò a trascinare una scioccata Ambra

-Ma… quanti anni ha il tuo zietto?- chiese

-Beh… credo cinque… tre… due… non lo so di preciso… ma massimo 6 secoli ce li ha!- esclamò annuendo

-E scusa An… tu quanti… anni hai?-

-Oh, io solo cinque anni ma il mio zietto dice che se studio tanto potrei vivere 10 secoli, tondi tondi eh? Il massimo dei massimi!- esclamò annuendo

-Wow…- mormorò Jessica sbalordita

-Ehi, perché quello scaffale non è stracolmo come gli altri?- chiese Gessica indicandone uno. La bambina si fermò e si avvicinò

-Beh…- disse An –Questo scaffale lo deve ancora finire di riempire… credo che abbia finito un libro… vero Mhatty?-

-Si, infatti sta arrivando!- loro si girarono appena in tempo per vedere sfrecciare un libro a tutta velocità che si posò delicatamente sullo scaffale di fianco ad un altro libro

-Questi libri sono enormi!- esclamò Gessica

-Si, infatti devono avere 700 pagine ognuno o non vengono accettati dalla biblioteca!- esclamò il bambino scocciato –Dai An muoviti! Portaci dal tuo adorato zietto…-

-Mhatty! Smettila di prendermi in giro! Uffa! Guarda che lo dico alla tua mamma!- lui sbuffò

-Si, ok, scusa, andiamo?- quando lasciarono la stanza principale, tutto si fece di pietra dure e solo poche fiaccole illuminavano quel tetro posto. Percorsero infinite scale guidati da una bambina sicura e le ragazze iniziarono ad essere stanche di tutti quegli scaffali pieni di libri… possibile ce ne fossero anche sulle scale!?!?

-Ehi An, siamo arrivati?- la bambina non rispose

-Ci siamo persi!?!?- chiese Jessica in crisi

-Ma no!!- la bambina si fermò ad un bivio e si guardò intorno incredula –Mmmh…- alzarono le sopracciglia –Ma da che parte eh? Non me lo ricordo…- la bambina iniziò a singhiozzare. Tutti impallidirono

-Stai scherzando vero!?!?- urlarono –Ci siamo persi???- le tre ragazze si immaginavano già vecchiette che uscivano di lì. Che andavano nel luogo dell’appuntamento con i ragazzi trovandoli ancora tutti lì, mezzi morti…

-Ma no! Stavo solo scherzando- la bambina riprese a tirare Ambra che era pronta ad ucciderla. La bambina lasciò per la prima volta la mano della ragazza e appoggiò una mano ad una pietra blu diversa dalle altre. Improvvisamente una voce disse

Se l’incantesimo non verrà eseguito tra dieci secondi tutti voi nei paraggi scomparirete…

-Si… si… bla bla bla…- intanto il terreno si stava facendo stranamente molle

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-Dunque… l’incantesimo… se non sbaglio il mio zietto mi aveva detto qualche cosa al riguardo… mmh…- la cosa si faceva grave, il terreno li stava assorbendo!

-È questo che intendeva con scomparirete!?!?- esclamò Jessica

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-Ehm dunque… non era una cosa tipo Magellus? Naaa, quella e per pulire le scarpe…-

-An!- esclamò il bambino –Maledizione! Non potevi pensarci prima di mettere quella maledetta mano su quella maledetta pietra!?!?- chiese mentre il polpaccio stava per essere inghiottito dall’asfalto. Le tre ragazze si dimenarono spaventate cercando di uscire ma era come se le gambe non esistessero più…

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-Zitto! Mi deconcentri!- esclamò lei –Dunque…-

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-AN!- urlarono mentre l’asfalto raggiungeva il fondo schiena

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-Demacaperus forse? Mmmh, non mi sembra…-

-An! An! Ti prego! Muoviti! Muoviti!-

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-Ma voi mi volete proprio distrarre eh? Uffa che stress… poi c’era… Sagillarum… no, quello è per sigillare… difficile, molto difficile…- borbottò

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L’asfalto aveva raggiunto la vita…

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-AN!!!!!- urlarono tutti. La spalla stava sparendo…

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-Ma certo ora ricordo! APRITASERUM!!!- urlò la bambina. I ragazzi vennero sparati fuori dall’asfalto mentre il muro si apriva… -Piaciuto lo scherzetto?- chiese la bambina mentre si grattava il naso –Lo sapevo già dal 5 però ho pensato che se lo dicevo subito dopo tutto il divertimento se ne andava via… non è stato divertente?- chiese –E poi non si scomparisce, cosa credevate? Si torna solo davanti alla biblioteca! Il mio zietto non metterebbe mai in pericolo nessuno!- sorrise. Si voltò e sorrise –Zietto!! Ehi, visto come sono stata brava?- Gessica intanto aveva alzato la manica pronta ad ucciderla

-Maledizione! Tutta la mia vita mi è passata davanti! Ho perso 17 camicie! La uccido! La appendo per i piedi…-

-Calma Ge…- disse una irritata Ambra –Almeno ora sai come fare la morte di una persona e i combattimenti… no?-

-MA CHE CAZZATE SPARI!?!?!?- urlarono J/Ge

-Eh eh…- rise Ambra

-Benvenute ragazze di un altro mondo… sono felice di avervi qua, nella mia umile biblioteca…- disse una voce

“Chi è quel pazzo che dice che questa biblioteca è umile? Ah, ma ha detto che è sua quindi dev’essere Austerius… massimo sei secoli sarà un vecchio bavoso con la tremarella e… che figo!” pensò Gessica spalancando la bocca. Davanti a loro c’era un ragazzo sui 20 anni circa, un sorriso dolce sulle labbra, i capelli biondo-rossicci, due occhi blu da fare invidia al cielo stesso.

-Umile… non credo proprio…- disse Ambra entrando nella piccola stanza munita di libri (ma va?), una scrivania piena di inchiostro e pennini e un libro completamente vuoto

-Zietto! Hai visto chi ti ho portato?? Adesso mi dai le caramelle?- lui sorrise alla bambina che aveva in braccio

-Diventerai una cicciona- sbottò il bambino dietro le tre ragazze. La bambina mise le mani sui fianchi guardandolo male e buttando fuori il labbro inferiore

-No, non divento una cicciona brutto cattivone! Sei… brutto e cattivo!-

-Invece si che diventi cicciona! Mangi solo pocci e caramelle!- lei saltò giù dalle ginocchia dell’uomo e si avvicinò minacciosa al bambino

-Mhatty! Pensa per te capito!?!? Guarda che lo dico a tua mamma che sei solo uno stupido bamboccio balbettante??- si guardarono

-Bamboccio io?-

-Si, tu!- esclamò la bambina puntandogli il dito contro

-Ma tu vuoi duellare!-

-Ah ah… e perderai esattamente come l’ultima volta!- esclamò la bambina sorridendo. Lui divento rosso di vergogna

-An, basta, smettila di fare così! Chiedi scusa a Mhat- ordinò l’uomo

-Ma…-

-An- la bambina si ritrovò costretta ad ubbidire

“Quei due mi sembrano Wyle e Corvina…” pensarono tutte e tre. L’uomo sorrise di nuovo e con un gesto della mano fece comparire tre poltrone identiche alla sua, di pelle rossa

-Vi prego, accomodatevi e scusate per questo piccolo intermezzo…- disse sorridendo. Le tre si sedettero quasi meccanicamente -An, Mhat, andatevi ad allenare con Casplea…- Una donna da dietro una porta nascosta arrivò silenziosa, il lungo mantello grigio la ricopriva interamente, tranne il cappuccio non era stato sollevato e le tre ragazze poterono vedere una giovane donna (chissà quanti secoli aveva…!!) con i capelli blu e gli occhi d’ambra. La donna prese per mano i due bambini e con un cenno del capo lasciò la stanza

“Quel mantello” pensarono le tre contemporaneamente

-Ditemi ragazze… cosa ci fate in questa città?- chiese molto calmo e allegro. Loro si guardarono

-Beh, in realtà ci siamo trovate qua per caso… stiamo facendo un lungo viaggio…- disse Jessica

-Oh, questo lo so anche io…- disse sorridendo l’uomo –Siete voi tre le prescelte di Hikari, quindi è chiaro che vi siate trovate qua, non è stato affatto un caso…- loro corrugarono le sopracciglia

-Cosa…?- l’uomo scosse la testa alzandosi

-A dopo le domande, ora vi prego di seguirmi ma… per caso vi piacerebbe una caramella?- le ragazze accettarono volentieri e si trovarono a gustare una vera e propria delizia per il palato. Poco dopo, nel più completo silenzio, lasciarono la stanza. Percorsero molte scale e molti corridoi, e ad un certo punto, il sole e l’aria pulita le colpì in faccia. Rabbrividendo si avvicinarono al bordo del tetto guardando il panorama. Gli alberi, le case galleggianti formavano una enorme fontana che catturava la luce del sole e ora capivano il nome della città! All’orizzonte potevano scorgere delle piccole casupole nell’aperta campagna e poco più in là, il mare azzurro e guizzante

-Wow…-

-Bello vero?- disse Austenius sorridendo felice

-È meraviglioso… sul serio…- lui annuì a Jessica

-Perché ci avete portato qua?-

-Perché è da qua che tutto iniziò…- mormorò l’uomo, gli occhi improvvisamente persi… -Questo è la versione ricostruita e modificata della vecchia Light Source. Molto, moltissimo tempo fa, in questa città io scelsi il mio successore Hikari, nella notte della luna nuova- mormorò assorto -Ma non era questo il suo compito, io l’ho capito troppo tardi. Ma questa storia la sapete già vero?- loro annuirono guardandosi –Beh, lei morì e tutti ne furono molto scossi. Molti secoli dopo, ormai 20 anni fa, questa città fu attaccata. Tutti cercarono di proteggerla ma il cielo era avvolto dal fuoco e le case cadevano giù come carta al vento… tre di loro, si unirono al male quella notte, tre di loro diventarono neri- sospirò. Le tre ragazze corrugarono le sopracciglia –Dovevo stare più attento… avrei dovuto proteggerli… ma il loro orgoglio era ed è tuttora spaventoso…. Dopo la città fu ricostruita e quasi tutto tornò alla normalità, ma chi può  dirlo con esattezza?- chiese –La guerra è ricominciata, le essenze sono tornate più forti che mai… e voi custodite quei tre oggetti tanto preziosi- si guardarono –Vi voglio dire una cosa, se sconfiggerete il male… e se farete le scelte giuste… il male non regnerà sovrano ancora per molto, moltissimo tempo… se voi invece vi lascerete andare ai sentimenti, al cuore… non morirete solo voi, ma l’intera umanità- loro si guardarono

-Ok, ora ho paura!- esclamò Jessica

-Avrete infinite volte paura, tutti hanno paura e questo è umano…-

-Ma… come fai ad avere tutti i secoli che hai!??- chiese Gessica. Lui sorrise

-Se qua si studia a dovere, non solo puoi vivere sei secoli, ma anche dieci o… quindici! Prendi An per esempio. Lei è dotata da morire, la sua magia ogni volta mi sconvolge, ha solo cinque anni e già riesce a fare incantesimi potentissimi e complicati… ripongo molta fiducia in lei…- disse lui annuendo

-Quindi non sei suo zio?- chiese Jessica. Lui scosse la testa

-Oh, no… è solo che il mio nome per lei era troppo complicato così aveva deciso di chiamarmi zietto, io ho accettato e… basta!- silenzio. Tutti guardarono Ambra

-Che succede?- chiese Jessica

-Pensavo… a quello che hai detto tu prima…- indicò Austenius -se voi invece vi lascerete andare ai sentimenti, al cuore… non morirete solo voi, ma l’intera umanità- recitò piano –Questo cosa dovrebbe significare?- lo guardarono

-Beh, esattamente ciò che ho detto!- le tre si guardarono –Dovete confidarvi vero?- loro annuirono immediatamente –Ditemi tutto!- i tre racconti furono spiegati molto dettagliatamente, tralasciando cose particolarmente imbarazzanti. Quando ebbero finito, le tre fecero un sospiro di sollievo

-Che ne pensi?- chiese Jessica. Lui le guardò

-Harry, Sey e Andreas…- mormorò lui

-Che c’è?- chiese Gessica –Li conosci?- lui non rispose

-Devo fare… alcune ricerche ragazze, vi devo lasciare- si allontanò di qualche passo

-Che dobbiamo fare ora?- chiese Ambra in un sussurro. Lui si voltò sorridendo

-Le risposte arriveranno da sole ragazze, e al momento opportuno. Non siete ancora pronte per questo, i vostri sentimenti non sono ancora stati estraniati da tutto questo- i suoi occhi si fecero cupi –Hikari è morta perché amava Estel, è morta per salvargli la vita… voi non dovete fare il suo stesso errore, non dovete innamorarvi, non adesso- si voltò di nuovo e quando stava sparendo Gessica chiese di getto

-Ehi, ma come fai a scrivere 700 pagine così velocemente? Non ti viene il blocco dello scrittore?- Ambra scosse la testa insieme a Jessica

-Impossibile che mi venga il blocco dello scrittore, io so cosa succede ovunque e in ogni luogo, nell’oltretomba e nel paradiso, nell’oscurità e nella luce, so tutti i pensieri altrui e… no, non credo possa mai venire il blocco dello scrittore a uno come me- disse andandosene. Le tre sospirarono sedendosi a terra appoggiando la schiena contro il muretto d’acqua per nulla freddo

-Che situazione…- disse Jessica guardando il cielo

-Maledettamente…- continuò Ambra

-COMPLICATA!- urlò Gessica

-Perché urli?- chiese l’amica

-Perché mi andava- sbottò lei. Jessica le guardò

-Ma voi non avete notato… nulla di strano?- domandò

-Uff… si…- sbuffò Gessica. Ambra le guardò confusa

-Ehi, cosa? Non parlate solo voi, di che cosa dovevamo accorgerci?- chiese. Loro si guardarono

-Ma tu… non hai notato proprio nulla?- lei scosse la testa rigorosamente

-Quella donna, Casplea… aveva lo stesso mantello grigio dei tre…- disse Gessica

-Ahhh! Quello! Beh, l’ho notato pure io ma… non ci ho fatto molto peso…- le due amiche scossero la testa e si allontanarono seguite da Ambra.

La notte era fredda e pungente. La luce della Luna, alta nel cielo, illuminava fiocamente tutto il paesaggio sotto di lui. Austenius nel suo studio, sotto quel riflettore opaco, non sembrava il ragazzo sorridente ma preoccupato del pomeriggio, lo faceva sembrare un vecchio con molti pensieri in testa, ricurvo su se stesso sopportando sulla sua povera schiena tutto il peso del mondo

“Anche quella notte era Luna piena” sorrise lentamente, esso però era tirato e forzato –E dopo 20 anni… i nostri sguardi si incroceranno di nuovo, non è così ragazzi?- mormorò. Voltò lo sguardo alla Luna e si incamminò verso l’oscurità della biblioteca quasi deserta. Appena fu arrivato all’ingresso principale, con il palmo della mano rivolto verso il basso mormorò –Ausciteserum- il raggio blu lo posò delicatamente a terra e sicuro iniziò a camminare silenzioso per le strade deserte della città. Austenius avvolto nel suo mantello grigio si dirigeva verso l’ingresso; sapeva di trovarli lì, ne era sicuro. Appena fu sotto il portone di marmo si fermò in mezzo all’oscurità e attese pazientemente

-Austenius… immaginavamo di trovarti qua- l’uomo alzò lo sguardo verso i tre sorridendo

-È mio compito sapere ogni cosa, ogni pensiero, pure i vostri anche se siete… diversi, in un certo modo, anche se non lo volete dare a vedere. Ma anche senza questa dote di sapere tutto di tutti, avrei potuto benissimo sospettare di trovarvi qua…- guardò i cappucci alzati di quei mantelli grigi –Harry, Sey, Andreas, da quanto tempo!-

-Purtroppo non è mai abbastanza!- borbottò Sey. I tre fecero dei passi avanti

-Ed eccola qua, la città tanto sognata, ricostruita nei minimi dettagli! Fa quasi senso… vero ragazzi?- sogghignarono

-E pensare che l’avete distrutta voi…- disse Austenius –Voi… che avete distrutto la vostra città natale… come… osate venire qua?- sibilò

-Città natale, che esagerazione!- esclamò Harry –La nostra città natale, se non sbaglio, è stata completamente distrutta da voi esseri umani!-

-Non avreste mai dovuto scoprire la verità- disse

-Comunque l’abbiamo scoperta e nei peggiori dei modi…- sbottò Andreas. Austenius li guardò

-Non credo che sia solo quello il problema vero?? Non è stato solo quello il motivo di quella strage! Non è così? Le vostre madri adottive vi volevano bene! Irene ti amava Harry! E tu… l’hai uccisa…- sbottò. Harry ringhiò –Mi sento davvero deluso, non avrei mai pensato che sarebbe finita così… dopo tutti gli insegnamenti che vi ho dato… l’unica cosa che siete è quello che rimarrete per l’eternità: neri. Siete solo neri- loro strinsero le labbra sotto il cappuccio

-Non mi faccia ridere maestro… crede davvero che ci sia un altro motivo? No, invece non c’è per niente… noi abbiamo solo attaccato questa città per poter finalmente essere liberi da lei e da tutti i nostri impegni con… questo posto… è stato davvero divertente…- Sey rise –Essere neri ci da l’occasione di essere… di avere più vantaggi…-

-Eravate i miei prediletti… ricordatevelo… tutto quello che sapete lo dovete a me…-

-E ve ne siamo eternamente grati- disse inchinandosi Andreas. Austenius fece una risatina amara

-Mi fate ridere… tre poveri ragazzini che non sanno che fare si sono ritrovati in una missione che gli sta prendendo il cuore e l’anima con l’amore… fate proprio ridere. Io invece penso a quelle tre povere ragazze… avete pensato a cosa succederà quando avranno scoperto tutto?- chiese –Harry! Perché vuoi fare soffrire anche lei? È perché assomiglia a Irene? Perché non…-

-La smetta di parlare di Irene, voi… voi non sapete nulla!- esclamò Harry il volto sofferente sotto il cappuccio

-Vi amavate! Voi due eravate fatti l’uno per l’altra! Lei non ti avrebbe mai lasciato!- Harry protese una mano avanti a lui chiudendola in pugno

-Shatai Kalan Numai Strelep- Quella era magia oscura…. Austenius senza fare nulla si sentì sbalzare indietro

-Che diavolo stai facendo??- Sey si mise davanti all’amico ancora immobile –Harry! Piantala subito! Lascialo! Lo vuoi ammazzare Harry?! Per la miseria fallo respirare di nuovo!- urlò. Harry lo guardò poi la mano si rilassò. Austenius tornò a respirare

-La prossima volta che la nomina… non sarà così fortunato…- sibilò Harry sparendo dalla loro vista. I due sospirarono e fecero per andarsene ma la voce ansante di Austenius li fermò

-Se voi continuerete a fare ciò che state facendo… voi e loro morirete… e voi… non potrete fare nulla…- Sey lo guardò

-Forse, ma non ho mai amato che qualcuno mi scrivesse il futuro- disse Andreas sparendo insieme a Sey. Austenius si mise a sedere respirando l’aria della notte

“Credevo mi avrebbe ucciso…” pensò “Oh, ragazzi miei… voi non sapete che sbaglio enorme state facendo…”

 

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