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Autore: Serenella88    29/09/2014    0 recensioni
Per ricordare, riorganizzare, leggere o rileggere episodi accaduti o solo relativamente citati di Guido, Azzurra e Davide nella serie Che Dio ci Aiuti seconda stagione. Si tratta di pezzi mancanti (missing moments) e di pezzi seguenti il finale di quella stagione. Tali racconti sono stati già pubblicati a puntate sulla pagina facebook Guido, Azzurra e Davide ღღღ Che Dio Ci Aiuti dove saranno sempre ugualmente disponibili. Buona lettura.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2. La notte di San Silvestro 2012

Ultimo dell’anno 2012. Sala da pranzo del Convento.

“Signore benedici questa cena, l’ultima cena di quest’anno che volge a termine e dona amore, pace e serenità a coloro che siedono a questa tavola, fa che il tuo amore e la tua grazia non abbandonino mai i loro cuori” prega commossa suor Costanza.

“Grazie madre, adesso ceniamo, ma che belli che siete” afferma suor Angela.

La tavolata è composta da Nina, Chiara e Riccardo, Margherita, Guido, Azzurra e Davide. Suor Angela li guarda felice e con tanto affetto, la cena della Vigilia era stata una cena tra consorelle, molto diversa, silenziosa e solitaria, una cena di preghiera seguita dalla messa per la nascita del Bambin Gesù. Margherita aveva raggiunto i suoi genitori ed era stata in famiglia, la stessa cosa aveva fatto Chiara che l’aveva trascorsa con il padre e Riccardo, Nina aveva passato la serata con la madre, mentre Azzurra aveva raggiunto Gianandrea a Mosca, Guido e Davide erano stati in montagna con Beatrice. Al ritorno Azzurra si era lamentata del freddo gelido della capitale russa e dell’impossibilità di indossare tutti gli abiti cool a bretelline che aveva portato con sé, Davide invece era stato felicissimo di andare in vacanza con Guido ma al rientro non aveva proprio l’espressione di uno che si era divertito moltissimo.

Finita la cena misero un po’ di musica soft e cominciarono a ballare, suor Angela con Davide, Nina con Margherita, Riccardo con Chiara.

Azzurra e Guido erano un po’ in disparte, Guido guardava da una finestra e lei lo raggiunse “Cos’è rimpiangi la baita a Courmayeur di Miss Moscetta?”

“Azzurra!” fece lui per rimproverarla “No sono stato bene a cena qui, Davide poi si sta divertendo tantissimo”

“Lo credo bene! A Courmayeur dove lo avete lasciato in un freezer?” Attese un altro rimprovero del professore che invece rise di gusto

“E tu a Mosca? Tutta vita notturna, cene diplomatiche e notti roventi?”

Stavolta fu lei a cambiare espressione “Lasciamo perdere guarda! Non ho potuto partecipare a nessuna cena, perché nulla di quello che mi ero portata da mettere andava bene, sono rimasta attaccata al riscaldamento della camera! Un freddo che credevo di morire per bulimia”

“Bulimia?”

“Si quella cosa che muori congelato!”

“Ipotermia!”

“Eh vabbè che ho detto!”

E lui tornò a ridere di gusto poi la vide malinconica e le chiese “A cosa pensi?”

“Uhm, è ormai finito un altro anno e che anno! E’ cambiata tutta la mia vita guarda, il convento, mio padre”

“A chi lo dici? Sono successe cosi tante cose, penso a Manuela che non c’è più, a Davide, alla residenza universitaria”

Lei rise con amarezza “L’anno scorso ero a Cortina, vestita di tutto punto, in mezzo a decine di ragazzi e ragazze, ammirata, invidiata ed invece ora in convento, senza un soldo e con un padre in galera!”

“Rimpiangi le tue vecchie compagnie?” chiese lui perplesso.

Lei sorrise di nuovo “A dire il vero, no, ero sola pur essendo sempre circondata da tanta gente e non mi sono sentita mai tanto amata come in questo momento. E poi chissà l’anno prossimo dove sarò, come festeggerò”

Lui si rabbuiò “Magari con Gianandrea, in una casa tutta vostra o in giro per il mondo al suo fianco!”

Anche lei divenne triste di colpo “Certo al suo fianco e tu dove sarai tra un anno?”

“Eh magari lo sapessi!”

"Sarai sposato con Beatrice, sarai nella sua baita in montagna e farete i ciocchi di legno davanti al camino, tra quelle mummie dei suoi cari!”

“E dai, non esagerare, tu non la conosci, lei è una professionista seria, qualificata, apprezzata, stimata”

“Certo, certo ed è proprio da queste parole che traspare tutto il vostro amore!” lui la guardò di traverso, stava per arrivare la frecciata, ma per sua fortuna li interruppe Davide “Guido perché tu e Azzurra non vi divertite, venite a ballare”

“No nano, è tardissimo ed è arrivata l’ora per te di andare a nanna, ti stai scalmanando troppo e poi dopo non prendi sonno”

“Ma no Azzurra io voglio fare il brindisi”

“Il brindisi a 8 anni? No nano io lo so come vanno queste cose a me non la fai, le mie prime nottate fuori, le ore piccole e i primi drink sono cominciati proprio ai veglioni di Capodanno”

“Azzurra” intervenne suor Angela “Dai che stiamo per cominciare il conto alla rovescia e poi dopo fila a letto” Davide rise “Non ci posso credere, adesso sono io la bacchettona! Madre lei contribuirà alla perdizione di questo bambino” chiosò Azzurra spostandosi verso il tavolo per il brindisi

“Si… si… certo” rispose la suora e Guido e Davide risero insieme di gusto raggiungendoli.

Al brindisi ognuno incrociò il suo calice con l’altro, a Davide misero del succo di frutta per farlo partecipare allo scambio augurale, Margherita abbracciò Suor Angela, strinse forte forte Azzurra e poi corse a telefonare, anche Nina dopo aver augurato a tutti “buon anno” senza nessun bacio ne abbraccio si allontanò per telefonare, Chiara e Riccardo dopo il rito degli auguri, si avviarono in giardino per suggellare con un bacio il nuovo anno, suor Angela e suor Costanza dopo l’affettuoso scambio di auguri si avviarono in cappella per una preghiera prima di ritirarsi nelle loro stanze.

“Capodanno da favola proprio, siamo rimasti solo noi tre!” sentenziò Azzurra “Anzi siamo rimasti solo noi due!” disse guardando Davide appisolato su una poltrona.

“Eh tu che ti lamentavi che non si sarebbe addormentato, ora mi tocca portarlo in braccio a letto” osservò Guido.

“Aspetta” lo fermò lei “Mi fai un po’ di compagnia?”

“Va bene dai, che vuoi fare?”

“A Capodanno dopo la mezzanotte, si fanno le feste, i balli e i brindisi” rispose lei con aria sognante

“Le feste non mi piacciono, di ballare non se parla”

“Noioso come al solito!” lo interruppe lei “Facciamo almeno il brindisi!”

“Ecco, tieni il bicchiere, auguri Azzurra Leonardi, felice 2013!” avvicinarono i calici e poi sorseggiarono lo spumante.

“Auguri anche a te, professor Corsi, che il 2013 possa essere un anno da ricordare”

“Me lo ricorderò senz’altro” disse fissandola, cominciarono ad avvicinarsi, si guardarono negli occhi, sarebbe bastato così poco per sfiorarsi le labbra, per abbandonarsi l’uno all’altra, ma poi come colpito da un fulmine lui si sottrasse.

“Devo… devo chiamare Gianandrea, devo fargli gli auguri” disse lei confusa e delusa, mettendo un bel po’ di distanza tra loro.

“Ma a Mosca c’è il fuso, è notte fonda!” osservò lui.

“Si infatti, allora sei tu, sei tu che devi chiamare Beatrice, sì devi chiamare Beatrice, buonanotte” pronunciò allontanandosi.

“Azzurra”

Lei si voltò speranzosa.

“Noi due siamo inconciliabili! Io non sono quello che tu cerchi e non lo sarò mai”

Lei scappò via amareggiata.

“Lui ti spezzerebbe il cuore Azzurra e tu non puoi permettertelo, quindi stagli alla larga! Tu sei una persona adulta, forte e fidanzata. Non innamorarti di lui. Non farlo!” si disse lei guardando la notte stellata fuori dalla finestra della sua stanza.

“Lei ti spezzerebbe il cuore Guido, di nuovo e tu non puoi permettertelo! E’ stato troppo faticoso, troppo doloroso e fa ancora troppo male. Tu sei un uomo adulto, razionale, forte e poi c’è Beatrice. Non puoi innamorarti di Azzurra. Non avrebbe senso. Non può accadere!” pensò lui mentre ammirava le stelle nel cielo.

“Felice 2013! Certo Davide ritroverà suo padre, lui se ne andrà a Berlino ed io sposerò Gianandrea, sarà un anno felice! Forse alla fine di quest’anno non mi ricorderò più nemmeno di averlo conosciuto il sexyprof” Rifletté ancora lei distesa nel suo letto senza prender sonno.

“Il 2013 sarà un anno da ricordare, certo, avrò la cattedra a Berlino, ritroverò Beatrice, le mie vecchie abitudini, le vecchie amicizie, magari scrivo un libro… organizzo dei seminari… promuovo un ciclo di conferenze. Non mi sfiorerà mai più l’idea della regina dell’ignoranza” concluse lui seduto sul bordo del letto.

 

Non c'è travestimento che possa alla lunga nascondere l'amore dov'è, né fingerlo dove non è.

François de La Rochefoucauld, Massime, 1678

  
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