Nota dell'autrice: grazie per i
commenti e spero vi piacerà anche il continuo di questa
storia !
I Blast hanno già fatto parecchi concerti e ora sono tornati a prendersi una pausa nella baita in cui si erano rifugiati una volta.
I Blast hanno già fatto parecchi concerti e ora sono tornati a prendersi una pausa nella baita in cui si erano rifugiati una volta.
Passato
qualche
tempo, Nana dopo aver debuttato come solista, è tornata sui
suoi passi, e ora
la band continuerà insieme la sua avventura nel mondo
musicale.
Nella
baita però
albergano solo Yasu, Nana e Nobu. Shin, ancora si trova fuori
città, dopo esser
stato scarcerato, dopo possesso di stupefacenti.
'After-
Italian series'
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it’s better this way
Nana
e Yasu – Baita, in un luogo imprecisato del
Giappone
“Nana”
mormorò Yasu,
entrando nella stanza.
“Che
c’è?”
“Ma
che è successo qua
dentro?” bofonchiò Yasu, trattenendo un sorriso.
“Nulla.
Non farti gli affari
miei” mormorò Nana.
“D’accordo”
disse
semplicemente lui, sedendosi a tavola. “E che si mangia
oggi?”
Nana gli
rivolse un’occhiataccia.
“Ma vergognati, Yasu”.
“Eddai
Nana”.
Nana
assottigliò lo sguardo
in quello di lui. Gli mise un piatto davanti. “Tieni. Mangia
e non fare storie”.
Yasu
sbuffò in un sorriso,
rischiando di intossicarsi dal fumo della sigaretta che teneva tra le
labbra. “Stai
tranquilla”
Nana lo
guardò ancora. “E
non fare scherzi!”
Yasu
sgranò gli occhi, la
sigaretta in bocca. “Ti pare che io, faccia
scherzi?” chiese con espressione
innocente.
Nana lo
guardò di sbieco. “Mmm…
sarà meglio”.
“Su,
avanti, Nana. Rilassati”
“Mi
manca Hachi”
“Allora
diglielo”
“Non
posso”.
“Perché?”
“Perché
lei vuole vedermi
cantare e per raggiungere il nostro sogno devo continuare per questa
strada,
anche se questo significa separarmi da lei”
“Avanti,
la rivedrai presto”
“Ma
di che parli pelato.
Mancherà un mese, non so se ti sei accorto che siamo
nascosti in questa
maledetta baita”
“Ma
certo che lo so. Non
mancherà molto, fidati”
“è
come parlare con il muro”
“Solo
che lui non ti può
rispondere” replicò Yasu, trangugiando un piatto
di ramen.
“Già
e non sa blaterare come
te”
Nana gli
cacciò un pugno
sulla testa, per finta.
“Da
quando in qua io
blatero?”
“Sta’
zitto, pelato” Nana
gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla fronte.
“La tua lucidità, in questo
momento, è pari alla tua fronte pelata”.
“Già,
non ti avvicinare
troppo” mormorò Yasu.
Nana si
allontanò, sgranando
gli occhi. “Vergognati. Lo sai che a volte mi fai proprio
paura?”
Yasu le
rivolse un’occhiata,
tirando dalla sigaretta.
“E
dammene una, sono in
astinenza” Nana tirò via la sua sigaretta e se la
ficcò in bocca.
“Ti
ringrazio” fece Yasu.
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“Quel
sole d’inverno
brillava come le tue ultime parole, Reira.
Non mi lasciare
mai, Shin”.
Shin
– Appartamento, vicino Tokyo
Shin
varcò la soglia del suo
appartamento. Ora che i Blast erano famosi aveva potuto permettersi un
simile “lusso”.
Finalmente le
cose si erano
risolte per il meglio, almeno lui era stato scagionato.
Almeno erano
ripartiti
insieme a suonare. Nonostante tutto, non riusciva ancora a capire le
parole di
Nana.
“Non
m’importava di Shin, ma solamente di raggiungere
il successo come cantante”
Shin
appoggiò le chiavi sul
tavolino, si tolse la maglia e si accese una sigaretta.
Aspirò
e poi si mise su una
poltrona. La nuvola di fumo che uscì dalla sua bocca
riempì l’aria.
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Nana
e Yasu – Baita, in un luogo imprecisato del
Giappone
“Senti, io non capisco
perché
sei così nervosa” disse Yasu. Guardò
Nana.