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Autore: Dreamer111    02/10/2014    1 recensioni
"Comunque, io mi chiamo Bradley, ma tutti mi chiamano Brad" disse il ragazzo dagli occhi dolci.
"Io Lucy piacere"
***
Mi guardai intorno in cerca di mia mamma. Guardai Tristan negli occhi.
No...non di nuovo, non per una terza volta. Non lo potrei sopportare.
***
"Penso che il destino non sia scritto, lo scriviamo noi giorno per giorno"
"L'ho sempre pensato anche io, fino a quando un cellulare mi ha condotto da una persona importante. Prova a non chiamarlo destino"
***
"Ti posso chiedere una cosa?"
"Dimmi"
"Quanto mi ami da uno a dieci?"
"Molto probabilmente più di dieci, forse, fino all'infinito"
***
"Sai...io ho sempre sognato di svegliarmi in un letto con due maschi accanto"
Fece una faccia strana.
"Uno che mi dice -giorno amore- e l'altro -giorno mamma-. Penso che il mio sogno si avverrà"
Sorrise e mi baciò.
***
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bradley Simpson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entrai dentro e decisi di farmi tatuare sul polso la scritta "...forever" con un'ancora stilizzata appena sopra i tre puntini. Decisi la scrittura, che era molto elegante, ed il tatuatore iniziò. Non fece così male, lo immaginavo peggio. A fine opera, osservavo compiaciuta il tatuaggio. "Tieni questa pellicola sopra per una settimana, poi toglila piano piano" Aaadesso che ci pensavo, il tatuatore non aveva nemmeno un tatuaggio ed era piuttosto carino. Mi lasciò il suo numero e me ne andai. Per un momento pensai a Brad, non potevo tradirlo con il tatuatore, assolutamente no, ma poteva diventare semplicemente un amico. Tornai a casa, ed era vuota, troppo vuota. Ero abituata a una casa senza mamma ne papà ne Sarah, ma sapendo che tutti e tre erano morti quella casa era ancora più vuota del solito. Andai in bagno, e quella fottutissima lametta mentre mi lavavo i denti stava lì, sopra alla mensola, appena sotto il mio naso. La osservavo, indecisa. Dovevo decidere se sostenere quel dolore psicologico che, una volta per mio babbo, una volta per Sarah e questa volta per mia mamma, e per mille altri motivi che quando ero alle medie mi assediavano, era fortissimo, così doloroso che non riuscivo a pensare ad altro, oppure se prendere quella lametta e cercare di risolvere una cosa che non si risolverà mai. La scelta era solo mia. Presi la lametta nelle mani, la osservai. Era così splendente, così piccola, ma poteva fare delle cose strane. Tu ti facevi del male, ma ti sentivi meglio. Avevo provato una volta, perché era morta Sarah, la mia sorellina. FLASHBACK Una bimba bellissima, dicevano. Sarah aveva i capelli biondi con boccoli che le ricadevano sulle spalle, e occhi verdi bluastri molto espressivi. Avevo 11 anni e la mia sorellina ne aveva 8. Quel giorno stavamo giocando per strada, a sparare palline colorate con una pistola giocattolo contro un segnale stradale, Tristan era andato dentro. Si scaricò la pistola. "Sarah rimani ferma qui, io vado dentro a prendere i pallini e torno!" Quando tornai la scena che vidi fu raccapricciante: un camion, lesioni interne. Morta sul colpo. FINE FLASHBACK Una lacrma sfuggì. A soltanto 11 anni presi quello strumento di metallo che a distanza di anni avevo adesso in mano, lo stesso, identico. Mi sentivo in colpa, e quel giorno mi riempii di tagli. -È totalmente colpa mia- dicevo -è totalmente colpa mia- , piansi per giorni e fino ai 12 anni mi rinchiudetti in un mutismo selettivo. Mio fratello, unicamente lui, mi tirò fuori da quella situazione. A tredici anni ero quella che definiscono una "sfigata", "secchiona" anche se in realtà studiavo pochissimo e memorizzavo subito. Alle superiori decisi di cambiare radicalmente il mio carattere, divenni quella divertente da cui ti puoi sempre confidare, quella ragazza che tutti definiscono perfetta,bella, intelligente e pure simpatica, ma che invece dentro si sente più morta che viva. Soltanto con mio fratello ero sempre stata quella che ero, la ragazza timida e sfigata di un tempo. Avvicinai la lametta, la mia mente fece un reset. Presi la via, andai in camera e buttai quello strumento odioso dentro al bidone. LO SPAZIO DELLA PAZZA Scusate per il ritardo!! I miei mi avevano sequestrato il cellulare e il computer da domenica a ieri sera...una tortura.. vabbe che si dice? Bello il capitolo? È un po riflessivo, ma almeno così avete scoperto la storia di Lucy! Ehm si non ho messo lo spoiler, è la seconda volta perciò scusatemi tanto...lo metterò nel prossimo, così nel prossimo ci saranno nuove conclusioni della storia di selena e tris! Lo spoiler è quello del capitolo precedente quindi non lo metto :P A preso, Dreamer111 Xx
   
 
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