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Autore: Diana924    05/10/2014    1 recensioni
Con l'arrivo del nuovo secolo Vittoria von Hannover, regina d'Inghilterra e imperatrice d'India, ripensa a come sia divenuta regina e soprattutto all'amore della sua vita, il caro Albert
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento, Età vittoriana/Inghilterra
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Regine e Amanti-Inghilterra'
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Uno dei miei primi atti ufficiali come regina fu quello di rimuovere il mio letto dalla stanza di mia madre, ero regina e desidero essere indipendente, il secondo fu licenziare Conroy, avevo sofferto troppo a causa sua e non volevo più rivederlo, era stato l’uomo di fiducia di mio padre e … un consigliere di mia madre ed era troppo per uno come lui.

Fin da bambina era stato progettato il mio matrimonio con mio cugino Albert di Sassonia Coburgo Gotha, anche lui cugino di zio Leopoldo, e mi bastò incontrarlo la prima volta per decidere che lo avrei amato, Albert era così bello, alto, forte, il mio caro Albert era l’uomo più bello che avessi mai visto, anche se il caro lord Melbourne, primo ministro e mio mentore avrebbe preferito che sposassi mio cugino Giorgio di Cumberland ma fu sufficiente la vista di Albert per farmi mutare idea.

Alberto, il mio Albert, il caro Albert, quanto l’ho amato e quanto lo amo tuttora anche se sono passati quasi quarant’anni dall’ultima volta che lui era con me, e mi manca ogni giorno che passa sempre di più, come se fosse accaduto il giorno precedente.

Siamo stati così felici durante il nostro matrimonio, anche se lui talvolta si permetteva troppe libertà in politica dimenticando che io ero la regina e lui solamente il principe consorte, per fortuna glielo rammentavo sempre quando lui lo dimenticava.

Abbiamo avuto nove figli, la primogenita è nata dopo appena nove mesi di matrimonio impedendomi di gustare la felicità del matrimonio, una delle cose che più ho odiato del matrimonio sono le gravidanze e i parti, non ho mai capito cosa ci trovino le donne nei bambini, per me erano solo degli esseri che mi temevano lontana dal mio amato marito; lui invece adorò al primogenita, la mia povera Vicky che credo mi raggiungerà presto, le sgarberie di suo figlio Guglielmo e la mancanza del suo povero marito la stanno lentamente uccidendo.

Chi però mi ha dato più dispiaceri è stato il principe di Galles, il povero Bertie, ogni suo comportamento è indegno del nome che porta, era il nome di suo padre e lui lo disonora da decenni dandomi così tanti problemi, lo ha fatto morire, se il mio povero Albert è morto è anche colpa sua, lui potrà anche negarlo ma è vero. Se Albert non fosse andato in Irlanda per rimproverarlo non si sarebbe ammalato e non sarebbe morto, era così giovane quando morì e fu colpa soavemente di Bertie, lui e la sua scandalosa condotta.

Albert aveva sofferto così tanto quando da bambino lo separarono con la forza da sua madre a causa della condotta disdicevole di lei, motivo per cui impose a tutta la corte una sana moralità e un dignitoso decoro, qualità che ho cercato di inculcare nelle mie cameriere e negli inglesi, con scarsi risultati da una parte e meravigliosi dall’altra.

Nemmeno la moglie che Albert scelse per Bertie è riuscita a calmarlo, la povera Alessandra sopporta però con dignità, povera donna. Fu Vicky a suggerirci la danese e Albert approvò, mi sono sempre rimessa a lui per simili decisioni, ero la regina ma prima ancora ero la moglie di Albert.

Povera Vicky, eppure le abbiamo trovato un marito perfetto, è stata cos’ sfortunata a causa della malattia di lui e ora suo figlio, il mio primo nipote, l’imperatore Guglielmo è un fatuo, un villano e se fosse libero di perseguire i suoi sogni ci porterebbe tutti alla rovina. Albert fu così felice della sua nascita, ha sempre amato Vicky, forse più di me e questa è una cosa che trovo intollerabile, Albert doveva amare me, solo me, me, come io ho sempre amato lui.

Si è sempre occupato di tutto lui, perderlo è stato orrendo, che mi si rimproveri di evitare Londra e il Parlamento, non m’importa, non erano i luoghi che Albert amava e dunque non sono degni della mia attenzione.

Balmoral, Osborne House, Windsor, questi sono i luoghi che il caro Albert tanto amava ed è qui che devo rimanere come una moglie devota e amorevole, non nei luoghi che tanto detestava.

   
 
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