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Autore: vivy_96    05/10/2014    3 recensioni
Lei una ragazza acida, asociale e invisibile...
Lui un ragazzo simpatico, bello e popolare...
due persone completamente diverse ma con una passione in comune: la musica...
DAL CAPITOLO 2:
“Senti bello, io fossi in te porterei quella canzone alle prove della band… è una troppo bella per essere messa da parte così. E poi non eri tu a dire che avremmo dovuto iniziare a provare pezzi nostri?” disse il moro riponendo i suoi libri nell’ apposito armadietto.
“Si appunto nostri non di una sconosciuta a cui sono caduto addosso” il biondo si appoggiò alla parete,
bianca e fredda ,del corridoio.
“Almeno era carina?” chiese Russell sorridendo malizioso a Jake.
“Scopabile, decisamente scopabile” disse quest’ultimo ricambiando il sorriso dell’ amico.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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7

 
 
Quella sera l'atmosfera al Mike's era tutto forche tranquilla, il pub popolava di gente e le due cameriere stavano facendo i salti mortali per poter servire tutti i clienti ; il proprietario aveva proprio ragione, il gruppo che avrebbe suonato quella sera doveva essere veramente forte se tutte quelle persone  si erano radunata li solo per loro.
I ragazzi non erano ancora arrivati e Lucy era riuscita ad uscire 5 minuti per prendere fiato con la scusa dell' immondizia.
l'aria era fredda, chiaro segno che l'autunno era ormai alle porte, il vento si insinuava gelido sotto i vestiti leggeri e un po' sudati della mora dandole una sensazione un po' spiacevole.
Il sacco che teneva con entrambe le mani era davvero pesante e lo portò con fatica fino al enorme bidone nero a circa quattro metri dalla porta del retro.
Si passò una mano sulla fronte per asciugare le gocce di sudore apparse su essa, fece un respiro profondo e cercò di sollevare il  sacco per poter buttarlo dentro l'alto bidone, ma fallì miseramente nel suo intento.
 In quel momento i fari di una macchina apparvero da dietro l'angolo, l'auto parcheggiò poco distante da Lucy la quale rimase stupita nel vedere scendere da essa Russell Miller e un uomo che aveva all'incirca cinquant’anni :era molto più basso del ragazzo e un  po’ tozzo, portava sul capo un vecchio capellino rosso e indossava un paio di normali blu jeans e una camicia a quadri verdi.
' viva l'arcobaleno' pensò la mora quando lo vide.
" Ricordati di portarmi tutta la tua parte di mancia sta sera e vedi di trovarti un lavoro, non mi va più di mantenerti senza niente in cambio stupido ragazzino." la voce dell' uomo era fredda e seria, Russell si limitò ad annuire abbassando lo sguardo.
Solo quando la macchina se ne fu andata il moro si accorse della presenza di Lucy che non aveva potuto far altro che assistere all’ accaduto, un sorriso amareggiato apparve sul viso del ragazzo.
“Hai sentito tutto?” le chiese avvicinandosi; la mora si limitò ad annuire, non sapeva veramente cosa dire al ragazzo, le dispiaceva per lui
“E il mio patrigno… mia madre non li sa proprio scegliere gli uomini” Gli occhi del ragazzo si rattristarono maggiormente, ma nonostante ciò sorrise a Lucy che subito ricambiò quel sorriso un po’ insicura, aveva sempre visto Russell come un idiota pervertito che ci provava con qualunque cosa respirasse, non immaginava che in realtà nascondesse tanta tristezza.
“Gli altri della Band sono arrivati?” le chiese il ragazzo tirando leggermente indietro la lunga frangia.
“No ma credo che saranno qui a momenti” la ragazza tentò di nuovo di buttare il sacco ma non ci riuscì, il moro vedendola in difficolta la aiutò.
“Grazie, senti se hai bisogno di un lavoro posso chiedere al mio capo.” La ragazza vide le braccia di Russell circondarla in un abbraccio che la fece sorridere, era la prima volta che un quasi perfetto estraneo la abbracciava, era strano ma in qualche modo era come se sapesse che da quel momento in poi loro due sarebbero stati veramente ottimi amici.
“Grazie mille ti devo un favore Lucy, ti chiami così non è vero?” disse il ragazzo sciogliendo l’abbraccio.
La ragazza annuì.
“Di niente Russell” 
Prima che Lucy rientrasse nel locale un furgoncino parcheggiò vicino al bidone , ne scesero tre ragazzi, due dai capelli castano chiaro, uno era alto e dagli occhi scuri, l’altro era poco più basso, riccio e con gli occhi castano-verde.
Portò in fine lo sguardo all’ ultimo, e rimase perplessa nel notare che era Jake.
 
Il concerto iniziò qualche minuto dopo che l’attrezzatura fu montata e sistemata, i quattro ragazzi iniziarono la loro esibizione con Lost in Stereo degli All Time Low cosa che fu apprezzata da tutti i presenti ma in particolare da Lucy, adorava quella canzone e doveva ammettere che la band sul palco era veramente brava, poi le voci di Jake e di Russell erano veramente fantastiche, loro due erano i cantanti e chitarristi, il riccio il batterista e il gigante il bassista.
 
Lucy e Camille erano sfinite, i piedi di entrambe bruciavano e chiedevano tregua; mancava soltanto una canzone prima di chiudere il concerto, la mora portò lo sguardo al palco e notò Jake bere un po’ d’acqua, in quel momento era veramente sexy: i capelli biondi erano scompigliati, il collo innalzato era lungo e muscoloso, la pelle era limpida e sudata. La ragazza rimase quasi ipnotizzata dal fascino del ragazzo, in quel momento la sembrava di avere davanti un altro Jake, non quello stronzo e pervertito che conosceva, era diverso mentre cantava, ci metteva passione e anima, e questo rendeva la sua voce ancora più incantevole.
Il concerto finì in bellezza con You Suck At Love  dei Simple Plan, i ragazzi iniziarono a mettere via l’attrezzatura dopo aver ringraziato tutti i presenti per aver assistito alla loro esibizione,  intanto le due cameriere iniziavano a pulire il piano bar.
“Certo che sono proprio dei bei ragazzi” osservò la bionda rivolgendo lo sguardo al palco.
“Due di loro li conosco, vanno alla mia scuola.” Rispose alzando le spalle la mora.
“Seriamente? Quali?” Camille sta volta guardò curiosa l’amica.
“I due chitarristi-cantanti, quello moro è Russell Miller, mentre il biondo e Jake Sullivan.” Prima di dire l’ultimo nome le mora fece un lungo sospiro.
“Cosa? Quel figone è quello che ci sta provando spudoratamente con te da quando è iniziata la scuola?” La bionda sgranò gli occhi blu incredula mentre guardava la mora annuire.
“Tu sei pazza come fai a resistere a uno così cioè lo hai visto quando ti ricapita una cosa del genere? È un figo assurdo!” Camille  disse tutto  velocissimamente e senza mai prendere fiato, Lucy pensò che in quel momento avrebbe dato del filo da torcere persino ad Eminem.
“È un idiota, te lo ho già detto.” Si giustificò la mora.
“Beh non tutti sono quello che sembrano.”
Lucy  per qualche strano motivo rimase spiazzata dalle parole dell’ amica.
 
“Senti Mike, dovrei palarti.” La ragazza dagli occhi verdi si diresse verso il suo capo portandosi appresso Russell.
“Dimmi tesoro.” L’uomo le rivolse un sorriso sincero che lei subito ricambiò.
“Lui è Russell un mio compagno di scuola e sta cercando un lavoro, pensavo che visto che ultimamente la clientela sta aumentando e io e Cam facciamo fatica a gestire tutto da sole  potresti fargli fare un periodo di prova.”
Russell sorrise quando vide lo sguardo di Mike posarsi su di lui e si presentò cordialmente.
“Sai ragazzo mi ricordi tanto me quando eri giovane, domani attacchi alle cinque di pomeriggio, le ragazza ti diranno cosa fare.”
IL ragazzo moro sgranò gli occhi incredulo .
“Grazie mille signore, non sa quanto le sia grato.”
“Chiamami pure Mike” L’uomo di mezza età sorrise nuovamente ai due ragazzi prima di voltarsi e andare verso il suo ufficio.
“Tu mi devi un favore!” Russell disse quella frase prima di abbracciare nuovamente la mora e lasciarle un bacio sulla guancia facendola arrossire leggermente.
 
Il locale era ormai vuoto, e il cartello all' ingresso era già girato dalla parte della scritta CLOSE.
"Allora io vado, sicura che non vuoi che ti aspetto?" Camille stava chiudendo la zip della giacca dopo di che si mise la  sua grande borsa in spalla.
"Si tranquilla vai pure, io do un altra controllata, spengo le luci e torno a casa"
"Allora a domani scimmietta nana" disse la Camille prima di avvicinarsi a Lucy e lasciarle un bacio sulla fronte che la fece sorridere.
" A domani babbuina  con istinti materni"
Le due ragazze risero all'unisono prima che la bionda uscisse dal locale.
 
Nell' ufficio e in cucina era tutto in ordine Lucy spense soltanto le luci delle due stanze prima di dare una controllata tra i tavoli della sala.
Aveva quasi finito il giro quando notò sul palco la custodia di una chitarra si avvicinò e noto una scritta dipinta su di essa : Angel Lost In Hell, pensò che doveva essere il nome della band e aprì la custodia per vedere se riusciva a riconoscere di chi fosse.
 
"Cazzo la mia chitarra" quasi urlò Jake passandosi una mano tra i capelli in maniera preoccupata. Dopo aver scaricato il furgone per la seconda volta quella sera per rimettere apposto gli strumenti nel garage di Sean il batterista, il biondo si era accorto di aver dimenticato la sua chitarra al Mike's.
"Certo che sei veramente rincoglionito, come hai fatto a dimenticarla li?" sta volta a parlare fu Alex il bassista.
"Era troppo impegnato a fissare la cameriera" rispose per conto di Jake, Russell facendo ridere i due ragazzi dai capelli castani.
"Quale la mora o la bionda? Perché a me sono sembrate due bombe sexy entrambe" a parlare fu Sean che si beccò uno sguardo di traverso da parte di Jake.
" Io vado a riprendere la mia chitarra magari non hanno ancora chiuso."  prese le chiavi della sua macchina appoggiate sulla mensola vicino alla porta ed uscì.






Eccomi qui col capitolo 7, è più che altro un capitolo di passaggio. Non succede chissà cosa me nel prossimo scopriremo un piccolo segreto di Jake. 
Dopo Camille iniziamo a conoscere un po' anche Russell, quanti segreti che nascondono i personaggi di questa storia, siete pronti a conoscerli?
Ora vado, baci Vivy

 
   
 
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