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Autore: xfval    06/10/2014    3 recensioni
La ragazza sobbalzò appena l'autobus si era fermato. Era arrivata.
Aveva raccolto con fretta le sue cose ed era corsa giù, i lacci delle scarpe sciolti. 
Luke lo sentiva, una storta, una caduta, i lacci fra i piedi, un incidente. Aveva questo potere, di poter fermare il tempo, di avvertire le cose.
A lui piaceva, bloccare tutto. Notare i particolari, gli sguardi. A volte si fermava a disegnare, nel suo quadernino pieno di ricordi. Niente in particolare: uno sguardo, un sorriso, una foglia. Aveva raccolto volti ed emozioni che probabilmente le persone non sapevano neanche di avere. 
Si era alzato dal sedile, il tempo fermo. Aveva percorso il corridoio del bus passandosi una mano fra i capelli biondi. Aveva rimesso la situazione a posto prima che potesse succedere il disastro.  Era sceso dal bus, Spencer sana e salva sul marciapiede. 
Aveva sbattuto le ciglia, il mondo aveva ripreso a vivere. 
Questo faceva, Luke Hemmings. Salvava le persone, perché qualcuno non aveva avuto la premura di salvare lui. 
ATTENZIONE: i personaggi e i fatti descritti sono di pura invenzione e quindi non devono essere presi in considerazione nella vita reale.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel pomeriggio Spencer era uscita con la scusa di dover andare in biblioteca.
Aveva mentito alla madre, consapevole che sarebbe andata dritta al capanno.
Ci volevano giusto 20 minuti di autobus da casa sua e, anche se la madre era contraria, lei non poteva rinunciare alla sua passione più grande: volare. 
Dalla morte del padre la madre le aveva proibito di avvicinarsi a qualsiasi cosa riguardasse il volo, ma lei non riusciva.
Aveva questa cosa dentro, che la spingeva a disobbedire. 
L'appuntamento era sempre lo stesso: 15.30 alla fermata dell'autobus, lei, Calum e Ashton.
A loro piaceva accompagnarla. Avevano imparato molte cose, tutti insegnamenti che Spenc aveva appreso dal padre. Luke se ne stava lì, vicino ai tre ragazzi, ad osservare come suo solito le persone. Gli piaceva osservare. 

La ragazza aveva percorso la solita strada, aveva salutato lo stesso cane del vicino.
Quel giorno si respirava vita pura.
"Allora che si fa oggi?" aveva domandato Ashton con gli occhi pieni di emozione.
"Dobbiamo sistemare il motore e l'elica, il temporale ha rovinato parecchie cose." Aveva risposto Spenc. 
"Allora oggi ci si sporca." aveva esclamato Cal. 
I ragazzi scoppiarono in una risata. Il capanno era un ex aeroporto abbandonato che aveva acquistato il padre di Spenc durante la sua gioventù.
Lo usava più che altro come officina di riparazione per gli aerei. Dalla sua morte, era stato affidato al suo migliore amico, Oliver, nonché co-pilota.
Ad Oliver piaceva ricevere le vistite di Spenc, nonostante i divieti della madre.
Entrambi si coprivano a vicenda: lui alzava un po' troppo i gomito disobbedendo al medico, lei veniva al capanno disobbedendo alla madre. Equo. 
Al loro arrivo, quell'uomo un po calvo, tozzo, sulla cinquantina, aveva accolto i ragazzi con un mega sorriso. Il volto sporco di olio e grasso, la tuta da meccanico "ciao ragazzi." 
I ragazzi avevano ricambiato il saluto, e si erano poi diretti al loro box. 
Spencer si occupava della manutenzione di un Cessna 152, uno dei primi aerei da addestramento del padre, che ormai era diventato suo. 
Luke aveva attraversato le porte in ferro del box, trovandosi davanti alla struttura in ferro del velivolo. 
La luce gli aveva illuminato il volto, quando la ragazza aveva aperto le porte. Le brillavano gli occhi alla vista dell'aereo. 
"Ed ecco che non ascolta più nessuno." aveva esclamato Calum in tono beffardo. 
Luke si era accomodato comodamente su un'ala del velivolo, con le vans che dondolavano a penzoloni. Osservava tutto, da lassù. Poi lo aveva sentito. Un barattolo di vernice che stava cadendo dal mobile, Spencer giusto sotto. 
Un battito di ciglia, il tempo fermo. 
"Devi smetterla di essere così maldestra." si era lamentato l'angelo mentre si era spostato per indirizzare il barattolo lontano dalla ragazza. 
Aveva preso di nuovo posto sull'ala, un battito di ciglia, il tempo aveva ripreso a scorrere. Un tonfo, del clolore azzurro versato sul pavimento. 
I tre ragazzi sobbalzarono. "Sei sempre tu, Spenc." Aveva esclamato Ashton.

"Ew, sembra pipì di puffo." aveva esclamato calum facendo ridere tutti. 
"Che ne sai com'è la pipì di puffo?" Aveva domandato Ashton perplesso.

"Fantasia." si era giustificato il moro. 
Spencer aveva raccolto i lunghi capelli castano in una cipolla, e aveva poi raccolto il barattolo dal pavimento. Uno schizzo di vernice le aveva raggiunto la guancia, sotto l'occhio. 
"Non riesco a trovare la chiave inglese." aveva esclamato pulendosi la faccia. 
"Questa?" rispose Calum mostrando un arnese in ferro dalla forma allungata. "Esatto" aveva sorriso la ragazza avvicinandosi all'amico. 
Aveva rimosso il bullone che serviva ad aprire il vano motore, la parte del velivolo situata anteriormente e contenente il motore. 
Ci aveva messo un po' a risolvere il problema, poiché non era così semplice. Anche Luke aveva appreso molto, osservando i tre ragazzi. 
Erano molto simili, lui e Spencer. Lui sapeva cosa volesse dire volare, sentirsi liberi, sentirsi lontani dalla quotidiana normalità.

In volo, lì, si sentiva vivo.

Più vivo di quanto potesse dire esserlo.

Perché lui non era vivo, non vivo nel modo in cui intendiamo noi. La sua anima era viva, il suo corpo no.

Poteva far finta che gli battesse ancora il cuore, che i suoi polmoni racchiudessero tutta l'aria con un respiro. Poteva cadere, il vento fra i capelli, la testa libera, vivo. 
Un angelo in caduta libera. 

 

Ci aveva messo un po', Spencer, a risolvere il problema. Si erano fatte ormai le 18.30 e nel giro di un'ora sarebbe dovuta tornare a casa. Le piaceva stare lì, senza che nessuno sapesse cosa stava facendo. A parte Calum, Ashton e Luke. "Si divertono eh?" Aveva affermato un signore, riferendosi a Luke. 
L'angelo l'aveva guardato distrattamente "già, mi piace vederli così." aveva poi risposto. 
Era Jake, l'angelo custode di Ashton. 
Gli angeli potevano decidere se rendersi visibili agli altri angeli o svolgere il proprio lavoro solitariamente. Luke in quel momento era visibile. 
"Ho sentito che ci sono problemi, ai piani alti." aveva esclamato l'uomo. 
"Che genere di problemi?" aveva chiesto il giovane. 
"Problemi con le anime bloccate nel limbo. Stanno aumentando e si dice che assegneranno nuovi incarichi anche ai custodi." aveva risposto Jake. 
"E tu come lo sai?". aveva chiesto Luke. 
"Amici." aveva risposto Jake, per poi sparire. 
L'angelo era preoccupato. Quando i piani alti chiedevano l'intervento dei custodi, non si trattava mai di qualcosa di semplice, anche se lui non aveva mai avuto l'occasione di viverlo in prima persona.

"Adesso devo solo supervisionare lo stabilizzatore orizzontale." aveva affermato Spencer togliendosi una ciocca di capelli dal viso. Calum era seduto sull'ala destra, osservando l'amica. Ashton ogni tanto le passava qualche attrezzo. Gli sembrava di rivedere il padre quando aveva a che fare con gli aerei. 
"Ho fame." aveva detto Calum massaggiandosi lo stomaco. 
"Che novità." rise Ashton lanciandogli un fazzoletto appallottolato in faccia. 
"Hey hey vacci piano, sono un ragazzo sensibile io." si era giustificato il moro sentendosi offeso, lanciando poi il fazzoletto in testa a Spencer, assorta nel suo lavoro.

"Hey" aveva esclamò sorpresa. 
"Lavori troppo, andiamo a mangiare qualcosa." disse Calum. 
"Va bene, inizio ad essere stanca e infreddolita." aveva accettato la ragazza. 
"Stasera mi va messicano." Ash propose.
"Stasera state da me, mamma cucina le sue mitiche omelette." aveva detto Spencer. 
"Vada per le omelette." avevano acconsentito i due ragazzi. 
"Prima però devo fare un volo di prova, giusto due minuti, okay?" aveva detto la ragazza mortificata. 
"Come dirti di no, dai." aveva risposto Ashton. 
Gli piaceva vedere Spencer con quel fuoco dentro, con quella cosa che sapeva fare solo lei. 
La ragazza aveva indossato la tuta di protezione e il casco. Cinture allacciate, motore acceso. Il velivolo si avvicinava alla pista del decollo. Pochi minuti per la conferma e la stabilizzazione, la corsa inizia. 
La forza di gravità, una spinta sul sediolino come una mano gigante. Il vuoto nello stomaco, la sensazione di vuoto. La corsa verso il cielo, le persone e le case sempre più piccole. Il cuore a mille, l'adrenalina in circolo. E poi la libertà.
Luke si era allontanato, le spalle rilassate. Sapeva che Spencer era al sicuro per un po'. Per quanto potesse sembrare contraddittorio, sapeva che la ragazza era più al sicuro fra i cieli che non sulla terra.
Era il tramonto, una bella giornata di inverno. Sentiva il rumore del motore di Spencer riecheggiare nell'aria. 
Un passo, i piedi sollevati dal suolo, uno sguardo rivolto all'aereo. Le persone, gli edifici, man mano diventavano più piccoli. E lui volava, al di sopra delle nuvole, per essere libero, per vivere una seconda volta.
Le nuvole, rosa e arancioni. Gli avevano ricordato lo zucchero filato. Il vento gli aveva scompigliato i capelli. 
Era bello Luke Hemmings, con il sorriso sghembo e la voglia di rivivere. 
E così come saliva, cadeva.

Cadeva, trattenendo il respiro.

Cadeva, chiudendo gli occhi.

Cadeva, ascoltando il vento passargli fra i capelli e l'anima.

Cadeva, morendo una seconda volta.



Hola! 
Aaaallora, non ho scuse. Lo so, ho fatto tardi, ma da quando è iniziata la scuola non ho un momento libero haha. 
Voi come state? Spero bene! 
Cosa dire su questo capitolo, mi piace tanto la parte finale, perchè mi rispecchia. 
Non so cosa ne pensate anche voi, perciò magari se vi va lasciatemi un piccolo commento ewe.
Prometto di essere puntuale, eeeeeeeeeeeee, nel prossimo capitolo si capirà anche cosa sta succedendo ai ''piani alti.''
Ovviamente, tutto quello che scrivo sugli angeli e roba varia l'ho inventato, quindi non prendetelo in considerazione haha.
Per il resto, vi invito ad ascoltare '' free falling'' di John Mayer, brano da cui ho preso ispirazione per il titolo della ff.
Fatemi sapere cosa ne pensate.

Ringrazio ancora tutte le persone che hanno recensito\inserito fra le seguite\preferite\ricordate\ e tutti quelli che hanno letto i capitoli. 
Mi farebbe anche leggere l'opinione di qualche lettrice\lettore fantasma.
Mi dileguo, un bacio.
Vale x

   
 
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