Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: DAlessiana    06/10/2014    3 recensioni
“Cosa ti porta a Washington?” chiese, una volta incamminatosi con lei “Il BAU. Vorrei entrare nella squadra e, per miracolo, ho ottenuto un colloquio con l'agente Aaron Hotchner, che è a capo dell'unità. Devo sostenere il colloquio e se andrà bene e le mie preghiere verranno esaudite, lavorerò con la migliore squadra mai vista in campo!”
PRIMO CAPITOLO MODIFICATO!
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aaron Hotchner, Jennifer JJ Jareau, Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“10! Ma certo! Il numero 10!” esclamò Reid, che casualmente aveva ascoltato la conversazione tra Morgan e JJ “Ragazzino, non abbiamo dubbi che tu meriti un dieci per la tua mente, ma potresti spiegarci il perché della tua esclamazione anche a noi comuni mortali?” chiese Morgan, che come JJ non capiva perché il dottore fosse attratto tanto da quel numero.
“Pensateci bene. Quando sono stati uccisi i coniugi Bianchi? 10 anni fa. E quanto avevano di differenza d'età? 10 anni. E quanta differenza d'età c'è tra le prime due vittime, cioè Alexis Thomposon e Andrew Miller? 10 anni. E quanta differenza d'età c'è tra la seconda vittima e la terza, cioè tra Andrew Miller e Kimberly Jackson? 10 anni. Il nostro SI è ossessionato dal numero 10.” spiegò Spencer, cerchiando l'età delle vittime sulla lavagna, piena di segni di vari colori che solo lui poteva capire.
“Già, ma questo dove ci porta?” chiese JJ “Chiamo Garcia, le dico di cercare qualsiasi cosa importante che abbia nella data il numero dieci. E' pur sempre un inizio” disse Morgan, allontanandosi.
“E' l'unica collegamento che sono riuscito a trovare” mugolò Spencer “Tranquillo è che questo SI è più esperto di quello che sembra. Siamo ad un punto morto” disse JJ, gettando un fascicolo sul tavolo, sospirando “Hai detto questo SI, quindi anche tu pensi che sia solo uno?” domandò Reid “Onestamente? Sì. Insomma non possono essere in due, nessuna coppia è così tanto organizzata.” rispose la collega “Lo penso anch'io, ma Rossi non è di questa veduta” annuì il ragazzo “Cosa importa? Tanto comunque siamo ad un punto morto finché non commette un errore” replicò JJ “Ed il pezzo di stoffa trovato da Aurora?” domandò l'altro “Apparteneva ad una delle vittime.” sopirò, per la seconda volta, la bionda.
“Roberto vi ha detto qualcosa di interessante?” chiese Spencer, dopo minuti di silenzio, in cui lui fissava la lavagna e JJ aveva ripreso in mano lo stesso fascicolo, che aveva buttato via.
“Diciamo che non sembra intenzionato a collaborare, ma sta ancora parlando con Aurora. Dice che se la polizia anni fa non lo ha trovato, perché dovremmo farlo noi?” rispose Jennifer, passandosi una mano tra i capelli “Be', non ha tutti i torti. Dopo tutto, anche noi siamo bloccati.” sussurrò Reid , ma l'amica riuscì a sentirlo, però stranamente non trovò nulla per cui ribattere. Forse avevano ragione, questo caso stava diventando più complicato di quanto pensassero.
***
L'agente David Rossi era arrivato a destinazione. La casa dei Jackson non era molto grande vista dall'esterno, ma l'ampio giardino compensava la differenza tra le altre case del quartiere.
Arrivato alla porta, bussò, pensando che non poteva dire se non un semplice mi dispiace, una frase fatta, che aveva ripetuto almeno mille volte. Come fai a spiegare a dei genitori che la loro figlia, di soli 26 anni, è morta? Anche se lo hai affrontato molte volte, nel tuo lavoro, ma come fai a dirglielo? A volte voleva essere come Hotch, quell'espressione impassibile che nascondeva tutto, lui si sforzava di averla, ma non ci riusciva, almeno non come lui.
Una signora sulla sessantina aprì la porta, non era molto alta e portava i capelli raccolti, erano biondi, come quelli della foto di Kimberly, aveva gli occhi verdi, mentre quella della ragazza era azzurri.
“Posso esserle utile?” chiese, si vedeva che non dormiva da giorni, aveva gli occhi scavati e rossi “Sono l'agente speciale David Rossi, dell'FBI” l'espressione della signora passò da un sorriso sforzato di cortesia ad una piena di panico.
“Fff-Bbb-Iii” balbettò, tramante “La prego, mi dica che mia figlia sta bene e che l'avete ritrovata sana e salva” disse con una voce straziante e rotta dal pianto.
“Signora, mi dispiace tanto, ma sua figlia è...” “No!” urlò la donna, prima di lasciarsi andare ad un pianto disperato, Rossi la sorresse per le spalle, poiché le gambe le cedettero all'improvisso.
“Margaret, che succede?” chiese un uomo, anch'esso sulla sessantina, robusto e dalle spalle larghe, prese la donna fra le braccia, baciandole la tempia.
“Lei chi è? Che ha fatto a mia moglie?” ringhiò l'uomo verso Dave “Noah, lui non ha fatto niente.” disse Margaret, dopo essersi calmata “Kimberly, lei è...” aggiunse, ricominciando a tremare. Adesso anche l'espressione dell'uomo era ferita e disperata, abbracciò la moglie, stringendola fra le sue forti braccia.
“Signori Jackson, capisco la vostra situazione” riprese a parlare Rossi, che era rimasto in rigoroso silenzio, aspettando che la situazione si calmasse almeno un po' “Ma dovrei fargli alcune domande, che possono essere essenziali per prendere chi ha fatto del male a vostra figlia.” aggiunse, tentando di essere inespressivo.
“Con tutto il rispetto, ma non crede che abbiamo bisogno di tempo per realizzare?” domandò Noah, retorico e leggermente infastidito “Ne sono consapevole, ma più tempo passa e più è probabile che faccia del male ad un'altra persona” rispose, questa era la parte del suo lavoro che odiava di più, doveva essere impassibile e far passare il dolore del familiari in secondo piano, perché al primo c'era quello di catturare quel mostro.
“Non può concederci neanche un po' di tempo? Sa, la nostra Kimberly aveva lottato tanto contro il cancro ed eravamo fermamente convinti che niente e nessuno ce l'avrebbe portata via.” questa volta fu Margaret a parlare, tra i singhiozzi.
“Ha detto che era malata?” domandò Rossi “Sì, questo come può esservi utile?” replicò il signor Jackson “Può esserci molto utile. Facciamo così, vi aspetto tra due ore alla centrale di polizia, chiedete dell'agente David Rossi” rispose Dave, porgendoli il suo biglietto da visita.
“D'accordo.” annuì l'uomo, prendendolo “Mi dispiace veramente per ciò che vi è successo. E, credetemi, non è una frase che ho detto tanto per dire.” disse l'agente andandosene. I signori Jackson si limitarono ad annuire, rimanendo immobile sulla soglia di casa, abbracciati per darsi forza a vicenda.

 
-Salve a tutti! :)
Lo so, in questo capitolo non succede niente di eclatante, ma per non far rimare ancora più tempo ferma la storia ho preferito pubblicare.
Spero che vi piaccia e che non vi abbia deluso *incrocia le dita*
Mi farebbe piacere sapere le vostre impressioni <3
Alla prossima! :33

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: DAlessiana