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Autore: Larosaroja_    07/10/2014    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se, in un caso parallelo, Elena avesse scelto Stefan. Se Damon, distrutto, andasse via e conoscesse qualcun’altro. Magari qualcun’altro d’amare, da inseguire e conquistare. Qualcun’altro di dolce e ingenuo, il suo completo opposto. Magari qualcuno di normale, di non troppo incasinato, qualcuno da proteggere, da salvare, magari qualcuno di umano,Forse.
Tratto dalla storia:
“Non sottovalutare il fascino dell’oscurità. Persino il cuore più puro, ne è attratto.”
“Chi dice di avere un cuore puro?”
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le orecchie di Cassie percepirono ogni rumore presente in quella strana camera, ma, i suoi occhi proprio non ne volevano sapere, pesavano troppo e non voleva sprecare le poche forze che gli erano rimaste per aprirli, non ne valeva la pena. 

Il familiare rumore di tacchi che irrompeva il favorevole silenzio della camera, il solito rumore di un cassetto che si chiude, la solita puntura al braccio mentre il suo corpo iniziava a sgretolarsi dall'interno per il troppo sangue di vampiro presente nel suo corpo. Alcune parti delle sue braccia erano malridotte, altrettanto le gambe e il busto, non avrebbe retto ancora e il solo pensiero di non poter rivedere Damon le metteva i brividi. Sperò vivamente che Katherine avesse lasciato qualche traccia, improbabile, si disse, ma non impossibile. 

Alcune voci si unirono alla camera, qualcuno che aiutava Katherine e lei non ne sapeva nemmeno il perchè. 

"Vi ho migliorato la vita" continuava a ripetere Katherine " Mi aiuterete" continuava. Aveva la voce stanca ma il tono era sempre duro e cattivo. 
"Va bene, ma sarà l'ultima volta" disse uno delle persone presenti nella camera, gli altri assentirono con dei lievi si. 
"Bene,viaggiatori, date il via alla vostra protezione"  esclamò, questa volta con voce arzilla, Katherine. Stava per succedere il peggio, Cassie lo sentiva. 

Damon Pov's

Bonnie era palesemente sconvolta. il luogo in cui doveva esserci Cassie era abbandonato. Macchie di sangue erano sul pavimento e delle catene erano appese al muro grigio. 

"Bennet hai sbagliato" urlò Damon, la mora strinse gli occhi 
"sono state qui da poco, Katherine avrà degli informatori, se ne sono andate" esclamò la mora esasperata 
"Fai un'altro incantesimo" le intimò Damon con sguardo serio 
"Non credo c'è ne sia bisogno" esclamò Stefan arrivando con uno strano bigliettino in mano "sono in un motel a poche ore da qui" esclamò passando il bigliettino a Damon che lo fissò poco convinto 
"è una trappola" constatò Elena fissando i due 
"Non m'importa, Cassie è nelle mani di quella pazza e non la lascerò morire" esclamò ancora damon, Elena lo fissò 
"Ma cosa t'interessa? la conosci da qualche mese" esclamò irata la mora 
"L'amo Elena, quindi, con o senza il vostro aiuto io andrò lì, ok?" urlò Damon, Elena si ritrasse sconvolta. Damon fissò tutti poi, lasciando cadere il bigliettino, si diresse verso l'uscita di quella strana camera/caverna. Cassie aveva bisogno del suo aiuto. 

Fissò irato la scritta in ci al palazzo. Katherine era lì dentro con Cassie e lui ci voleva entraere il prima possibile. Guardò Stefan e poi Bonnie ed Elena. 
"Chi sono quelli?" chiese Elena fissando gli uomini fermi fuori una delle porte disposte una di fianco all'altra.
"Scopriamolo" esclamò Damon avviandosi verso le scale, lo seguirono tutti. 

Damon saettò su avvicinandosi velocemente ad uno delle due sentinelle alla porta spezzandogli il collo, l'altra provò ad urlare ma Stefan fu più veloce. Il moro aprì la porta non riuscendo, però ad entrare in camera. Cassie era legata ad una sedia, era incosciente ma più Damon provava ad entrare più la barriera magica si rafforzava. 
"Bennet!" esclamò Damon, la mora si avvicinò alla porta e, recitando qualche parola, Damon riuscì ad entrare con faciltà.

[Se volete ascoltate, da questo momento, -A thousand years, Christina Perri.]

Si avvicinò a Cassie scuotendola di poco, la mora alzò di poco il viso e i suoi occhi castani si aprirono fievolmente, un breve sorriso si aprì sul suo volto che, però, venne subito sostituito da una smorfia di dolore. 

Damon sciolse la grande corda che legava Cassie alla sedia di legno marrone. 
"Va tutto bene" continuava a ripeterle, provò a prenderla in braccio ma la mora si rifiutò posandogli entrambe le mani sulle spalle. 
"Sto morendo" gli sussurro "non c'e rimedio Damon" continuò. Il moro scosse la testa e provò a metterla in piedi, ma, senza forze, Cassie cadde sulle sue stesse gambe ma,prima che toccasse terra, Damon l'afferrò stendendola a terra. 

La mora tossicchiò brevemente e fece una strana smorfia di dolore, poi rise. 
"C'è riuscita quella stronza" sussurrò, Damon rise amaramente 
"Non sei ancora morta" esclamò il moro 
"il cuore è marcio damon, è questione di minuti. Non volevo che tu vedessi questo" gli occhi di Cassie si riempirono di lacrime che, contro la sua volontà, caddero precipitose sulle sue guancie. 
"mi dispiace di non esser arrivato prima" si scusò damon, la voce leggermente rotta, lo sguardo triste ed una mano che accarezzava il viso di Cassie. La mora scosse la testa 
"Non è colpa tua" esclamò chiudendo brevemente gli occhi per una fitta all'addome. Damon annuì brevemente 
"Mi dispiace" ripetè mentre la voce gli mancava. La mora fissò per qualche secondo poi, poggiandole una mano sul volto, sorrise dolcemente 
"Ti amo, Damon Salvatore. Ti amo perchè sei cinico, testardo, perchè nonostante i tuoi sbalzi d'umore sei qui, perchè sei corso a salvarmi, perchè sei tu, sei sempre stato tu, il cinico ed egoista -poi non così tanto- Damon, perchè, molto in fondo, sei dolce e ti ringrazio per aver donato a me un pò della tua dolcezza, Grazie." Cassie sorrise poi il suo viso perse espressione, gli occhi le si chiusero e la mano posata sul viso di damon cadde con peso morto sul pavimento. 

Un singhiozzo trattenuto ruppe il silenzio creatosi in camera, una lacrima anonima e repentina sfuggì al controllo degli occhi di ghiaccio di Damon percorrendo il suo viso e  posandosi su quello di Cassie. 
"Ti amo, Cassie" sussurrò Damon in modo che solo lui e il corpo senza vita di Cassie potessero, in un modo impossibile, sentire. 
Qualcosa di strano successe in quel preciso momento, qualcosa che gli occhi di damon non notarono, qualcosa di anonimo, di singolare. 
Un piccolo bagliore, minimo, quando la lacrima caduta dagli occhi di Damon si asciugò sulla pelle quasi pallida di Cassie, nessuno sapeva che la maledizione era spezzata. 

-

Damon si piegò sulle ginocchia e, con estrema faciltà, prese il corpo senza vita di Cassie. Si avviò verso la porta della camera, gli occhi gonfi, lo sguardo assente e il fiato corto per i singhiozzi trattenuti. 
"Portiamola a casa nostra" esclmò il moro avvicinandosi all'auto "poi penseremo a Katherine" aggiunse poggiando Cassie sulle sue gambe una volta salito in auto, Katherine gliel'avrebbe pagata, l'avrebbe inseguita fino in capo al mondo ma l'avrebbe trovata e uccisa. 

-

Qualche ora dopo, Damon, fissava ancora il corpo inerme di Cassie. Fermo, appoggiato allo stipite della porta della sua camera, fissava la mora distesa sul suo letto, immobile, senza vita, bianca. Un singhiozzo percorse Damon che riuscì a fermarlo in tempo. 

Girò su se stesso e si avviò verso le scale bloccandosi dopo il terzo scalino. 
Un forte respiro arrivò alle sue orecchie e saettò di nuovo in camera sua. 
Cassie era poggiata sui gomiti, si guardava intorno con area spaesata ma, non appena incontrò gli occhi del moro, sul suo volto si aprì un dolce sorriso. 
"Damon" sussurrò portando una mano alle labbra provando, invano, a fermare la marea di singhiozzi dovuti al pianto frenetico in cui era scoppiata 
"Cassie" sussurrò l'altro avvicinandosi velocemente al letto sedendosi su quest'ultimo, la mora l'abbracciò di slancio. 
"La maledizione" sussurro tra un singhiozzo e l'altro "abbiamo spezzato la maledizione" aggiunse e Damon la strinse di più a se 
"com'è possibile?" le chiese, Cassie scosse la testa
"Il sangue di vampiro è quello che mi ha ucciso, ma tu devi aver spezzato la maledizione nel momento stesso in cui sono morta, quindi...." Cassie lasciò la frase in sospeso capendo quello che era appena successo. i due si fissarono per qualche secondo. 
"Sei un vampiro" decretò Damon, lo sguardo sconvolto, la voce mozzata ed il suo cuore, ormai fermo, ricominciò a battere per la prima volta dopo 173 anni di morte. 

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Look at me Now: 
Allora, finalmente ho aggiornato [esticazzi] da quel che avete capito, questo, è il penultimo capitolo quindi, il prossimo, sarà "L'epilogo", vi avviso, si parlerà dal punto di vista di Katherine. Il mio cuore piange lacrime di sangue perchè la storia finirà a breve.Beh, che dire, spero che questo capitolo vi piaccia, ci ho messo molto per scriverlo, vi adoro, fatemi sapere, Bacioni. 
Nia.
  
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