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Autore: tomlincoffee    07/10/2014    2 recensioni
Oakland.
Gli One Direction sono ad un'altra tappa del loro tour, ma ad attenderli ci sarà un'avventura che cambierà decisamente le loro vite.
Uno strano e particolare omicidio spingerà i fratelli Winchester a dover risolvere un nuovo caso.

AU • Crossover • RRS
[Supernatural!AU]
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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30 Luglio, San Francisco.
 
I fratelli Winchester si trovavano a San Francisco, dove fecero una pausa per la notte nella solita stanza di un motel trovato lungo l’autostrada.
Sam era già sveglio da un’ora o forse due e, appena alzato, andò a prendere le solite due brioches per i suoi fratelli che ancora dormivano beatamente; come sempre, del resto. Insieme alla colazione prese anche il quotidiano regionale alla ricerca di qualche caso da
risolvere. Ed eccolo lì, in prima pagina, l’articolo che cercava. Dean si alzò dal letto stiracchiandosi e Sam prontamente chiamò la sua attenzione.
«Ehi Dean!»
«Buongiorno Sa
mmy» disse l’altro avvicinandosi al sacchetto contenente la sua colazione, estrasse la brioche e le diede il primo morso.
«Si, ehm, senti qui…»
«No, no, no. Sam, ti prego! Non di prima mattina.»
«Qual è il tuo problema? Sei stato tu a chiedermi di cercare nuovi casi in zona, Dean.»  Disse Sam abbozzando un sorriso. Dean, dal canto suo, rendendosi conto di essere in parte nel torto sbuffò e aggiunse: «Si ma mi sono appena alzato, dammi tregua. Cosa hai trovato?»
Sam trattenne un risolino dovuto da quella piccola vincita, poi spiegò il giornale e lesse a voce alta l’articolo che recitava: «Morte in albergo: David Cooper, si chiamava l’uomo trovato nella camera 345 del hotel “Holiday” a Oakland. La vittima è stata trovata la mattina del 29 luglio dalla donna delle pulizie. L’assassino non ha lasciato tracce.»
«E perché dovremmo occuparcene noi? Cosa ti fa pensare che riguardi i nostri 'amici’?»
«Lasciami finire, Dean. All’uomo è stato strappato il cuore dal petto.»
«Okay, la questione ci riguarda eccome.» confermò il maggiore.
Si alzò dalla sedia ingoiando anche l’ultimo boccone di brioche e continuò: 
«Preparati fratellino, andiamo ad Oakland!»
Poi prese il cuscino sul quale aveva dormito fino a qualche minuto prima e lo tirò addosso alla sorella urlandole: «Sara, ti svegli o no?»
«Hai mai provato a chiedere l’amicizia su Facebook alla delicatezza, Dean?» disse Sara con voce impastata dal sonno.
«Mmm… ora che ci penso no. Ricordami che devo segnarlo nella lista di cose da fare prima dell’Apocalisse. Dai bella addormentata, andiamo a Oakland.»
«Che carino che sei! Un altro caso?»
«Si, ad un uomo è stato strappato via il cuore.» rispose Sam riempiendo il borsone con le loro cose.

 
30 Luglio, San José.
Nel frattempo, altrove, cinque ragazzi si rilassavano prima di ripartire in giro per il mondo.
Gli One Direction, band di ormai successo globale, avevano da poco concluso uno dei tanti concerti del loro tour e si apprestavano a ripartire diretti ad Oakland, un’altra delle tappe.
Zayn si lasciò andare stancamente sulla poltrona girevole del loro bus, bevendo un sorso d’acqua dalla sua bottiglietta, per poi sbuffare.
Liam, intanto, era al computer fissando attentamente lo schermo, ridendo ogni tanto, forse leggendo alcuni tweets delle sue fans o guardando stupidi video, come suo solito.
Harry era sdraiato sul letto superiore di uno dei letti a castello, con un piede a penzoloni, mentre messaggiava con qualcuno.
Louis, invece, si scambiava dei casti baci con la sua fidanzata, Amy, che lo avrebbe accompagnato in tour solo per un paio di settimane.
Ad interrompere il silenzio fu Niall che, dopo aver aperto un pacco di patatine, urlò:
«Odio il silenzio, dite qualcosa!», facendo sobbalzare gli altri per lo spavento.
Zayn si passò la mano sulla testa e con un lamento gli rispose:
«Ma tu non sei stanco?»
Niall scosse la testa e, più entusiasta che mai, disse: «No. Vogliamo giocare alla play?», mettendo su un’adorabile faccia da cucciolo a cui Zayn non seppe dire ‘no’.
Come volevasi dimostrare, il maggiore sbuffò, facendo sorridere Niall che accese la televisione e gli lanciò il joystick. Sarebbe decisamente stato un lungo viaggio.
Gli unici rumori nell’abitacolo erano le dita di Liam che sbattevano sui tasti del computer e il volume della televisione, ogni tanto anche qualche imprecazione da parte di Niall o Zayn.
Ad attirare l’attenzione di tutti fu Liam che urlò:
«Oh mio Dio!», facendo distrarre Niall, così che Zayn segnasse il punto decisivo per vincere la partita.
«Ehi, no! Ero distratto, non vale!» disse Niall, rigirandosi verso Zayn e imbronciandosi.
«Lasciate perdere la partita! Sentite piuttosto cosa ho trovato.»
Anche Louis e Amy si erano staccati e Harry aveva smesso di messaggiare, girandosi su un fianco, con metà corpo quasi fuori dal letto.
I ragazzi incitarono Liam con lo sguardo, che continuò:
«Qui su twitter si parla di un uomo morto ad Oakland, nell’albergo in cui alloggeremo. Il punto è che è una morte inspiegabile, la polizia brancola nel buio. È stato ritrovato nella sua camera senza vita e con un buco nel petto, il cuore non c’era. Non hanno trovato tracce dell’assassino», concluse Liam guardando uno ad uno i suoi amici, che lo fissavano piuttosto sconvolti.
Approfittando del loro momento di panico, Amy si avvicinò, senza farsi vedere, al letto a castello dove era sdraiato Harry, afferrando saldamente e lentamente il suo piede che pendeva fuori dal letto.
Fu un attimo e il ragazzo, terrorizzato, cacciò un urlo che fece scoppiare a ridere gli altri, mentre lui sbiancava dalla paura.

«Ma sei impazzita, Pond?» disse il riccio, riprendendo il suo colore naturale.
Louis, che ancora non aveva biascicato parola, prese il cuscino che aveva dietro alla schiena e lo lanciò contro Harry, o almeno ci provò, ma purtroppo non aveva una buona mira, così colpì in pieno Zayn e Niall impegnati in un’altra partita alla play.

«Eh no, ancora! È la seconda volta che prendo un gol da Zayn. Avete voluto la guerra e guerra avrete!»
Amy, ancora oggi, si chiede come iniziò quel putiferio tra i ragazzi della boy-band, ma ha anche imparato a farsi poche domande con quei cinque ragazzi che non smetteranno mai di strapparle una soave risata.


Goodmorning, Vietnam!

Eccoci qui di nuovo!
Eravamo così contente di aver pubblicato il prologo della storia, che abbiamo deciso di postare subito anche il primo capitolo (anche se poi non ci caga nessuno lol).
Siamo in attesa di sapere cosa pensate della storia, per cui ci farebbe piacere una recensione, seppur piccola.
E grazie a chi ha letto silenziosamente il capitolo precedente!
Bye! c:

 
  
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