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Autore: titty_93    07/10/2014    1 recensioni
Leonardo Abate, salvato miracolosamente da De Silva è stato cresciuto nella fredda città russa di San Pietroburgo. All'età di 21 anni è pronto per ritornare nella sua città d'origine e pianificare così la sua vendetta...(questa storia è il continuo di squadra antimafia 5 e ha come protagonista Leo,ma verrà approfondito anche il rapporto tra Rosy e Domenico e altri vecchi personaggi della fiction).
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Domenico Calcaterra, Leonardo Abate, Rosalia/Rosy Abate
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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34. In ostaggio

"Tutto farei per te! TUTTO! Ma non puoi chiedermi questo, cazzo" - Leonardo diede un calcio ad una sedia li vicino - "NON PUOI. E' da una vita che aspetto questo momento".
Carmen abbassò lo sguardo. Quella risposta se l'aspettava, ma lei volle tentare il tutto e per tutto quindi gli andò vicino accarezzandogli il collo - "ma ci pensi? Potremo ricominciare tutto daccapo. Non andrai in galera. I giudici terranno conto di quanto hai passato e sarai un uomo libero in tutti i sensi. Tony" - Carmen alzò lo sguardo - "Leonardo! Ti sto offrendo una possibilità. Una possibilità per cancellare tutto il male che mi hai fatto e ricominciare insieme, noi due. Contro tutti e tutti".
Leo era combattuto. Da una parte ciò per cui aveva lottato con tutte le sue forze fin da bambino, e dall'altra tutto ciò di cui aveva bisogno. Forse veramente una piccola parte di se era stato convinto da quelle parole. Da quel quanto amore. Da questa graziosa fanciulla che era pronta a mettere da parte tutti i torti subiti pur di stare con lui. Leonardo con il cuore aveva già scelto, ma con la mente no. Lasciò cadere piano le mani di Carmen dal suo volto e le baciò le nocche. La ragazza intuì, aveva già capito. Si voltò per andare via, ma venne fermata dalle parole di Leonardo - "andrai dalla polizia?".
"No" - una risposta secca e inaspettata - "l'unica vittima di questo sistema sono io. Già tanto mi avete messo in mezzo. Questa volta scelgo di tenermi fuori. Questa volta scelgo io".
Carmen aprì la porta, ma fu costretta ad indietreggiare perchè un esercito di uomini le puntavano pistole addosso. Corse riparo dietro le spalle forti e possenti di Leonardo.
"Chi minchia siete?" - chiese Leo spaventato più per la ragazza che per se stesso.
"Volevi fotterci?"- disse uno di loro.
Carmen nascosta dal corpo di Leonardo si piegò lentamente e senza farsi vedere, prese la pistola che aveva poco prima gettata a terra. E la passò tra le mani di Leonardo che aveva dietro la schiena molto lentamente.
"Chi minchia siete?".
"La famiglia a cui volevi fottere il podio. Piacere Saro Ragno" - dichiarò il ragazzo ridendo.
"Piacere mio : Leonardo Abate" - e sparò. Un colpo dritto nel petto e l'uomo non riuscì più a reggersi in piede.
Leo e la ragazza raggiunsero la stanza in cui vi era Veronica Colombo mentre quegli scagnozzi inveivano su di loro sparando a tutta forza. I due si appoggiarono alla parete e chiusero la porta alle loro spalle - "SE BUTTATE GIU' LA PORTA, NON VEDETE UNA MINCHIA DI UN SOLDO PERCHE' AMMAZZO VERONICA, CHIARO?".
 I Ragno sembravano non sparare più e Leonardo iniziò a sussurrare qualcosa a Carmen- "Vai in bagno. Dietro a delle piastrelle vi è nascosta una porta, un uscita secondaria, prendila! E chiama Calcaterra".
"No. Tu vieni con me".
"Non posso con lei ancora qui" - disse Leo indicando Veronica -"VAI".
Carmen dopo un po diede ascolto alle parole di Leo e prima di raggiungere la porta del bagno, gli lasciò un bacio sulle labbra.

Poco dopo in questura.....
Calcaterra ritornò di nuovo del suo ufficio. Vi trovò Rosy ammanettata sul divanetto di fronte alla sua scrivania.
"Ti hanno abbandonata qui perchè hai fatto impazzire mezzo commissariato?" - chiese l'uomo sorridendo.
"Calcaterra non sono in vena di scherzi" - Domenico annuì e si avvicinò a lei liberandola dalla manette. Si sedette accanto a lei.
"Lo troveremo tuo figlio" - Mimmo l'accarezzò leggermente la guancia mentre Rosy sviò lo sguardo.
"E' la stessa cosa che mi dicesti 16 anni fa".
"Questa volta è diverso Rosy. Questa volta è Leonardo che non vuole farsi trovare, nessuna minaccia incombe su di lui".
"Quando c'è di mezzo De Silva non bisogna dare nulla per scontato, Domenico".
L'ispettore accolse tra le braccia la sua donna. Visto che non riusciva a consolarla con le parole, bisognava provare a farlo con i gesti e quale gesto migliore di un abbraccio potrà mai riuscire a rassicurarla? Anche Rosy si affidò a quell'abbraccio. Nella vita Rosy non si era mai fidata di nessuno, ma questa volta volle provarci.
Ad interrompere quell'atmosfera quasi magina che si era creata in un ufficio di una caserma fu Sandro che entrò dalla porta come una furia.
"Mia figlia è scomparsa!".
Domenico si alzò di scatto dal divano - "Sandro spiegati meglio. Era qui poco fa".
"Io non mi spiego un cazzo con lei qui".
Rosy sbuffò e consegnò i suoi polsi a Calcaterra. L'uomo non le mise le manette - "Lei rimani qui. E' coinvolta nelle indagini almeno quanto noi".
"Senti Mimmo, a me già sta scoppiando il cervello, fa come cazzo ti pare".
"Dimmi tutto".
"Sono arrivato a casa e lei non c'era. Ha portato con se la mia pistola".
"Cosa? Ma ne sei sicuro?".
"Sicurissimo".
"Sandro, mi sa che tua figlia non ci ha raccontato tutto".
"Tu credi che possa...".
"Uccidere? Lo escludo! Ha portato con se il cellulare?".
"No, l'ha rimasto a casa".
"Di male in peggio. Adesso le persone da cercare sono due".
"Che cosa stai insinuando Mimmo? Che se la situazione peggiora è colpa di Carmen adesso? Tutto questo casino è successo soltanto per via di suo figlio" - continuò arrabbiato Sandro, puntando il dito su Rosy.
"Adesso basta" - Rosy era riuscita a non emettere una parola, ma adesso si era stancata di subire - "è inutile dare colpe adesso. E' successo. Purtroppo nessuno sa spostare le lancette dell'orologio all'indietro quindi adesso basta litigare e continua a fare il tuo fottuto lavoro".
Rosy si avvicinò ancor di più a Sandro - "Pietrangeli io e te stiamo sulla stessa barca. Io voglio trovare mio figlio e tu vuoi trovare la tua".
"Rosy ha ragione cazzo! Dobbiamo trovarli, presto!! E per farlo c'è solo una persona in grado di aiutarci, Andrea! Lo farò parlare con le buone o con le cattive".
Prelevarono Andrea dalla cella provvisoria in cui vi era stato in questo poco tempo. Il ragazzo venne subito sbattuto nell'ufficio di Calcaterra. Adesso era sotto interrogatorio da lui.
Domenico si alzò le maniche della maglietta e si sedette di fronte al giovane ragazzo. Lo guardò dritto negli occhi per un po, poi il ragazzino non resse quello sguardo intimidatorio e abbassò gli occhi.
"Dimmi dove sta Leonardo o ti lascio libero" - iniziò Domenico con il suo solito tono minaccioso per niente adatto al ruolo da poliziotto.
Andrea perplessi rialzò lo sguardo : "come scusa?".
"Ti lascio libero! Così i tuoi amici credono che tu hai parlato e ti ammazzano. Semplice".
"Sbirro di merda" - disse il ragazzo sottovoce, ma quelle parole furono anche sentite da Domenico. E subito dopo lo prese per il collo, ma senza indugiare più di tanto.
"Non ti permettere!! O parli o davvero ti do in pasto ai cani. Ti conviene stare in galera.  A te la scelta".

Nella casa abbandonata...
Leonardo era in preda al panico, ma non tremava dalla paura perchè era sicuro delle sue capacità e il pensiero di Carmen libera lo rasserenava. Adesso poteva agire senza preoccuparsi di proteggere la ragazza. O almeno fin quando....
"Leonardo!! Esci da quella porta" - urlò un fantoccio dei Ragno dall'altra parte - "ti conviene uscire. Ho con te la tua bella amichetta".
"Ah pure bugiardi siete. La mia amica è scappata, è andata a chiamare gli sbirri. Tra poco sarete rinchiusi tutti dentro un buco".
"Non ci credi. Allora ascolta. Parla bedda mia, parla".
Carmen singhiozzando riuscì a proferire parola - "mi hanno presa per davvero scusa".
Era vero. Tutto vero. Carmen non era riuscita a scappare. Era prigioniera tra le braccia di un pericoloso mafioso. Adesso Leo doveva escogitare qualcosa e alla svelta.
Così slegò presto Veronica e la fece alzare - "adesso fai quello che dico io" - le raccomandò dopo di che uscì dalla stanza con la donna sotto mira e la punta della pistola premuta sulla schiena.
Leonardo si sentì morire dentro non appena vide Carmen fragile, tremare di paura con una pistola attaccata alla tempia, cercò di non guardarla molto altrimenti si sarebbe distratto. Rivolse lo sguardo all'uomo che l'aveva sotto tiro - "E' lei che volete! Volete la Colombo. Ve la do, però voi lasciate la ragazza".
"Ti sbagli Abate, noi non vogliamo la Colombo, vogliamo i suoi piccoli e questo può dircelo tranquillamente adesso. Una bocca ce l'ha".
"Ti sbagli tu Ragno, questa non apre bocca fin quando non glielo ordino io!!".
L'uomo di fronte ebbe un espressione ancor più arrabbiata, furiosa, Leonardo temeva per la vita di Carmen. Ma l'avrebbe salvata, a qualsiasi costo.

Scusate per avervi fatto aspettare così tanto ma ultimamente sono impegnatissima =( . Mi dispiace lasciarvi così! Adesso cosa farà Leonardo? Riuscirà a salvare Carmen? E che fine farà Veronica? Scapperà con i Ragno? Domenico riuscirà a far parlare Andrea? Tutte le risposte a queste domande nel prossimo capitolo! Vi garantisco che ci sto già lavorando perchè dovrà essere spettacolare per quello che ho in mente ;).
Grazie di cuore a tutti quelli che mi seguono e che non perdono neanche un capitolo, GRAZIE!!!
Passate nella mia pagina fb dedicata a SAM con anticipazioni inedite di SAM6 -> https://www.facebook.com/squadraantimafiamania

  
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