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Autore: Arvati77    08/10/2014    1 recensioni
E' questa una raccolta di brani, scritti in prosa poetica e in poesia, che costituiscono una sorta di diario interiore, un percorso emotivo rivissuto attraverso le parole.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dove non credevo ci fosse nulla per me, dove non pensavo di trovare qualcosa che mi appartenesse, ho scoperto per caso, per sbaglio forse, ciò che stavo cercando.
In chi non consideravo simile a me, in chi ritenevo distante anni luce dal mio mondo e dal mio modo di sentire, ho ritrovato me stessa, il mio cuore, la mia anima.
In qualcuno che l'apparenza mostrava diametralmente opposto a me, ho finito per rispecchiarmi, vedendo così in un altro il mio stesso volto interiore, le mie parole, le mie emozioni.
Due vite che il destino ha fatto scorrere su binari differenti e distanti si sono rivelate intrecciate, legate da un comune modo di sentire, rielaborare ed esprimere la realtà.
Come due pittori che su tele diverse, in luoghi distanti, dipingono il medesimo quadro con colori così simili da sembrare gli stessi, quasi l'affinità della loro arte rappresentasse l'affinità delle loro anime, così due individui apparentemente parte di mondi lontani possono scoprirsi vicini e simili a tal punto da potersi quasi fondere in un'unica persona.
Strano è accorgersi di aver avuto sempre sotto gli occhi una verità talmente palese da sembrare impossibile da ignorare, strano è capire di non averla mai colta pur avendola avuta a lungo a portata di mano... e triste è rendersi conto di aver sprecato inutilmente tempo a cercare chissà dove quello che potevamo benissimo trovare accanto a noi.
Talvolta la vicinanza rende invisibile ciò che la lontananza renderebbe al contrario ardentemente desiderabile, e la vicinanza tra due anime può essere la più difficile da comprendere perché gesti e parole possono nascondere la verità invece di svelarla e creare distanze invece di abbatterle.
Mai avrei immaginato di scoprire in qualcuno dall'esistenza così diversa dalla mia un modo di sentire, interpretare e vivere la vita tanto simile al mio. Mai avrei creduto che dove i miei occhi  non si erano ancora soffermati si potesse soffermare il mio cuore.
Perché non è semplice capire e accettare che l'ultimo posto in cui avremmo pensato di andare è proprio quello verso cui tendono i nostri passi ed il nostro cuore. E non è nemmeno facile leggere al di là dell'apparenza, comprendere che diversità e lontananza esistono solo se noi le percepiamo, se noi le costruiamo per difenderci da ciò che desideriamo e nel contempo fuggiamo.
Sì, fa paura accorgersi che qualcuno è così simile a noi da poterci guardare dentro, scoprendo tutto di noi, anche i segreti più intimi e profondi. Fa paura rendersi conto di essere tanto vicini a qualcuno da essere con lui un unico sentire, un solo spirito, tanto vicini nell'anima da arrivare a credere d'aver condiviso tutto senza magari aver mai condiviso nulla.
Spaventano la lontananza e la diversità, ma ancor più spaventano la somiglianza e la vicinanza quando sono sinonimi di un'affinità interiore profonda, misteriosa ma innegabile. Perché il diverso lo si può accettare o rifiutare, la lontananza si può vincere o creare, ma se due cuori suonano all'unisono c'è poco da fare e la loro musica nessuno la può zittire, continua a diffondersi che la si ascolti o meno, senza chiedere il permesso, senza chiedere consensi o applausi.
Ho capito che dovrei smettere di cercare ed imparare invece a trovare quello che c'è intorno a me, perché la ricerca non può restare ricerca ma sempre e comunque deve diventare scoperta, per avere un senso e dare un senso alla vita di ciascuno. E d'altronde la ricerca non deve mai nemmeno smettere, perché è ciò che sprona ogni individuo ad andare avanti, a migliorarsi, a non spegnersi nella noia e nell'abitudine. Anche se talvolta è quello che non stiamo consapevolmente cercando a comparirci davanti, piovuto da chissà dove, per sorprenderci e scardinare la nostra vita, dandole nuovo sapore e nuovi colori. E lo stupore, la capacità di meravigliarsi, di entusiasmarsi, sono il sale dell'esistenza, sono la fonte da cui il cuore beve per rinnovarsi e rimettere in circolo le emozioni.
Così la mia ricerca ha trovato il suo senso nella direzione in cui non stavo andando, e ciò che cercavo l'ho trovato in ciò che non stavo cercando. Allora lo stupore e la sorpresa sono divenuti consapevolezza e la scoperta ha preso il posto della ricerca, per poi dare il via ad una nuova ricerca, che forse di nuovo mi condurrà ad un inaspettato risultato.
E se non capisco, non mi spiego cosa è successo, poco importa perché quello che sento è più chiaro per me di mille razionali ragionamenti. Ma sono solo all'inizio, all'inizio, e la cosa più bella e che ho un nuovo punto di partenza dal quale avviarmi alla conquista di ciò che il cuore da tempo mi suggerisce e mi chiede. Ancor più bello però è poter credere ora senza paura che quanto sto cercando c'è davvero, esiste da qualche parte, lontano eppure vicino a me, devo solo scoprire dov'è e come arrivarci. Poi non mi fermerà più nessuno, ed in corsa forse ci sono già ora, perché, anche se talvolta punto troppo lontano, le frecce al mio arco non mancano mai ed io non ho paura di scagliarle, nonostante il bersaglio possa apparire irraggiungibile. In fondo, ciò che pare irraggiungibile agli occhi non è detto che lo sia per il cuore, e per questo io andrò sempre avanti senza arrendermi, senza cedere, almeno finché ci saranno le mie emozioni ed il mio istinto ad indicarmi la strada.
So cosa sto guardando, so che è difficile arrivarci, so che di ostacoli ne troverò tanti e forse sbaglierò il cammino, ma so pure che prima o poi la mia freccia colpirà il destino e lo trascinerà con sé, obbligandolo a cedere il passo lasciandomi la via libera per conquistare la mia meta.

   
 
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