Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: With H    08/10/2014    1 recensioni
Dopo un mese, Helis decide di scrivere su un quaderno i ricordi dell'estate appena passata che avrebbe ricordato per sempre come la più bella della sua vita.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Osservò l’ultima frase che aveva scritto su quel quaderno e si sentì al contempo felice ed esausta; erano rimaste solo poche pagine bianche alla fine e tutte le altre invece erano ricoperte di inchiostro e lacrime che avevano spesso deformato la sua grafia.
Era passato più di un mese da quando aveva lasciato l’Eretria Village e tutto le mancava ancora tanto, troppo. Ma cercava di concedersi di ricordare solo nei momenti in cui scriveva, sola nella sua stanza a Bologna, mentre il peso dei ricordi sembrava quasi insostenibile e allora li riversava su quei fogli insieme alle sue lacrime.
Aveva pianto tanto, c’erano stati pochi giorni in cui non si era svegliata a causa delle lacrime o era riuscita a contenerle durante la giornata.
Ma scrivere le aveva fatto bene, avrebbe riletto spesso quel quaderno con la copertina rigida in cuoio che aveva avuto l’ingrato compito di contenere un pezzo della sua anima, un po’ come il Diario di Tom Riddle in Harry Potter. L’avrebbe conservato su uno scaffale nella sua camera a Napoli una volta tornata nella sua città natale dopo aver dato alcuni esami che l’avevano trattenuta a Bologna per più di un mese e mezzo da quando era partita. Sperava che riversando quei ricordi così belli in un quaderno sarebbe riuscita a sopportare di più il dolore ed un po’ era stato così, riusciva ad arginarlo e a non lasciarsi sopraffare se alla PAM passava per caso “I’m Yours” o se sentiva qualche sua collega universitaria dire che aveva mangiato benissimo al ristorante greco. I momenti peggiori erano stati soprattutto durante lo studio di Etnomusicologia, per l’esame bisognava scegliere tra tre moduli diversi i cui libri trattavano musiche di diverse etnie; per ironia della sorte, un anno prima, quando aveva inserito quell’esame nel piano di studi, aveva comprato i libri relativi al modulo sulla musica dei Balcani perché le sembrava quello più interessante e, in quel mese e mezzo che era stata a Bologna, ricorrevano spesso riferimenti alla musica della Grecia e svariate volte veniva citata la Serbia. 
Miloš le mancava allo stesso modo in cui manca l’aria quando si resta chiusi per troppo tempo in un posto piccolo. Non aveva mai smesso di pensarlo ed a volte riusciva quasi a sentire la sua voce quando augurava il buongiorno in varie lingue, se chiudeva gli occhi rivedeva i suoi dello stesso colore del mare di Eretria e di tanto in tanto, in quel posto tra il sonno e la veglia, percepiva ancora la pressione delle labbra di Miloš sulle sue.
Aveva sentito Miloš il diciotto settembre, per il suo ventottesimo compleanno e, oltre a fargli gli auguri, gli aveva detto che le mancava tanto. La sua risposta era arrivata poco dopo, Helis l’aveva salvata e riletta numerose volte aggrappandosi a quella frase come se fosse un’ancora in mezzo al mare.
Hello love, thanks for nice words and I miss you too.”
La chiamava ancora amore, nonostante fossero ormai lontani sia nel tempo che nello spazio. Quelle poche parole erano bastate a farla scoppiare in un pianto che, per la prima volta dopo tanto tempo, era di gioia e non di dolore. 
Durante quelle settimane i suoi sentimenti per lui non erano mutati, non si era pentita mai, nemmeno una volta, di quello che era successo tra di loro. Era solo più consapevole di quanto effettivamente amasse Miloš, se n’era resa conto man mano che riscriveva la storia di quell’estate, storia in cui aveva tralasciato numeroso momenti perché in fin dei conti questi avevano fatto da cornice a Miloš ed Helis.
Per due settimane da quando era tornata dal villaggio aveva avuto paura di essere incinta ed una bellissima bambina bruna con gli occhi acquamarina aveva spesso popolato i suoi sogni la notte, prima che avesse di nuovo le mestruazioni. Ma sognare quella bambina era stato un modo - paradossalmente meno doloroso - di ricordare Miloš.
Smettere di pensare a lui le era risultato impossibile e ancora più doloroso che abbandonarsi ai ricordi dei loro bellissimi momenti insieme, per cui aveva deciso che non voleva cercare di dimenticarlo, ma anzi il suo ricordo sarebbe stato una presenza costante nella sua vita. Qualcosa che le dava la forza per andare avanti nonostante il dolore, qualcosa che le ricordasse quanto fosse stato reale tutto quello che aveva vissuto e provato.
Sebbene sapesse quanto fosse difficile, quasi impossibile, nutriva la segreta speranza di rivederlo, di poter essere stretta ancora da quelle braccia forti e gentili, di poter perdersi nei suoi occhi acquamarina, di baciare di nuovo le sue labbra e fare ancora l’amore con lui. 
L’amore forte che continuava a provare per Miloš era una prova di quanto quei momenti le avessero bloccato il respiro ed inchiodato il cuore nel petto, di quanto fosse stata viva e non si fosse limitata semplicemente a sopravvivere. Esattamente come aveva scritto sulla didascalia della foto condivisa su Instagram poco prima di iniziare a trascrivere la sua storia che parlava di un’estate meravigliosa, di un posto splendido, di persone, di facce, di sorrisi, di odori, di colori... D’amore. E soprattutto di momenti.
Sfogliò delicatamente le pagine come se quel quaderno fosse un prezioso manoscritto ed arrivò all’ultima, guardò il foglio bianco per qualche secondo e poi prese ancora la sua penna.
Efharisto para poli, thank you so much, merci beaucoup, danke schön, spasibo, dziękuję, hvala, grazie mille.
Volim te. 
Un’ultima lacrima bagnò il foglio, quasi come se fosse l’ultimo punto a concludere il suo racconto, la storia di come quell’estate l’avesse cambiata, fatta stare bene, resa felice, fatta crescere e capire cosa fosse davvero l’amore.

 



Милан, недостајеш ти јер волим те. Увек.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: With H