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Autore: Yovalssyo    08/10/2014    0 recensioni
"Il destino li ha fatti incontrare.. E saranno le bugie a farli separare?" Ivy, una ragazza un po' particolare, innamorata fin da bambina della famosissima band tedesca, finalmente dopo anni, riesce ad incontrare la band e il frontman.. Tra i due nascerà qualcosa, ma Bill sarà del tutto sincero con lei? Bill è realmente come pensiamo che sia?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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l giorno seguente Ivy fu svegliata dalla poca luce mattutina che penetrava dalla finestra della sua stanza d'hotel. Si rigirò nel letto un paio di volte, per poi dare un'occhiata alla sveglia che giaceva sul comodino di fianco al letto. Erano le 6. Era solita svegliarsi così presto, poiché andasse matta a sentire l'aria fresca sul suo viso e poi detestava svegliarsi molto tardi, secondo lei le giornate finivano molto più velocemente. Una volta alzata dal letto, si passò una mano tra i lunghi capelli rossi e si fissò imbambolata davanti al grande specchio - Mh, decisamente troppo lunghi.. - disse riportando una mano sui suoi capelli. Sospirò e si diresse verso il bagno per potersi fare una doccia, la sua mente era affollata, non faceva altro che pensare a quello che le stava accadendo. Aveva parlato con Bill Kaulitz. Sua platonica cotta storica. Non è che pensava a lui in prima persona, pensava alla situazione, a suo cugino che da iperprotettivo, sembrò un po' maleducato e lei un po' troppo dipendente da lui. Insomma, che razza di figura ci aveva fatto? Quella della bambina, ovvio. Non le importava della brutta figura perché l'aveva fatta con Bill Kaulitz, ma detestava proprio aver fatto una figura simile. A Bill non importava cosa pensavano le persone, ad Ivy il contrario, per lei era indispensabile quello che gli altri pensavano sul suo conto. Detestava dare un'impressione errata della sua personalità. Uscita dalla doccia, si diresse verso il guardaroba. Non sapeva che mettere quella mattina e non sembrava nemmeno una giornata prospetta ad essere calda, anche perché in pieno Ottobre, di certo non potevano esserci trenta gradi, specialmente a Berlino. Così optò per un semplice jeans strappato alle ginocchia, che mostravano le caviglie, una semplice camicetta in raso porpora, alla quale abbinò i tacchi. Mise poco mascara e portò i capelli indietro. Mise su la sua giacca di pelle nera e prese la sua borsa preferita, una Céline nera. Lavorando nel mondo della moda, era avvantaggiata e il suo guardaroba era davvero invidiabile. Uscita dalla camera fu indecisa se fare colazione al ristorante dell'hotel o se andare da Starbucks. Scelse Starbucks, sicuramente avrebbe incontrato i ragazzi al ristorante e non ne aveva davvero voglia di affrontare la bellezza del cantante quella mattina, specialmente dopo la sera prima. Arrivata nella hall, prese in mano il suo smartphone per controllare l'ora, aveva dimenticato l'orologio da polso in camera e si accorse che mancava venti alle sette e realizzò che era un po' troppo presto per Starbucks. -Accidenti! - esclamò, battendo i piedi a terra. Non voleva proprio andare al ristorante a fare colazione, quindi non si diede per vinta e cercò gli orari di apertura su internet. "Allora Panoramastrasse, Starbucks Panoramastrasse..Orario apertura: 8:00" -Ah ma dai! - esclamò con un tono di supplica. Continuò a scorrere giù col dito, cercando indirizzi e orari. " Friedrichstraße.. Venerdì: 6:30" -Oh dio, grazie- disse tirando un sospiro. Presa dall'euforia, venne urtata da una figura leggermente più alta di lei.- Ma ehi, che modi! - esclamò piena di veleno. - Oh perdo.. Ehi, ma sei tu! - Disse sorridendo il ragazzo che poco prima la urtò. - Ah, Bill..C-ciao - Disse Ivy alzando lo sguardo, incontrando gli occhi color nocciola del moretto. - Dove te ne scappi di bello? - Le domandò sorridendo il ragazzo. - Io..eh? - - Dove vai? - Scandì le parole Bill continuando a sorridere quasi divertito. - Sisi, scusami.. Sono ancora un po' assonnata. - Rispose Ivy azzardando una risatina nervosa. In realtà era super sveglia, era soltanto sommersa da pensieri ed era completamente in panico, non era pronta per incontrarlo, solitamente si studiava ogni sua mossa, ogni cosa da dire, per evitare scene imbarazzanti, come balbettamenti, farfugliamenti, goffaggine e altro ancora. Sembra una cosa davvero triste, si. Ma per lei era un vero disagio mostrarsi per quella che realmente era, era estremamente timida con qualcuno che conosceva da poco, specialmente se questa persona era Bill Kaulitz. - Allora..Dove vai così presto? - Le domando lui, stavolta serio. - A fa.. A fare colazione- Rispose Ivy, accennando un sorriso e abbassando subito lo sguardo per paura di incrociare quello del moro. - Oh anche io! Beh, già che ci siam...- - No, io stavo andando da Starbucks, veramente- Disse prendendo coraggio indicando l'uscita. - Ah..- Disse Bill con un filo di tristezza. -Beh, potrei..venire anche io? Sempre che non ti dia noia. -Riprese poi. - Non ti creerebbe nessun problema? -Domando Ivy insicura. -Con i paparazzi, intendo. - Concluse specificando dopo. - Che c'è, non posso fare colazione con una bella ragazza, adesso?- Domando retoricamente sorridendole. -Okay, forse non do proprio l'impressione del ragazzo virile che esce con le ragazze, ma anche io ho una vita privata. - concluse ghignando appena. "Cosa significa quest'ultima frase? È forse un appuntamento? No okay Ivy, non fasciarti la testa prima di rompertela." Pensò lei, per poi accennare una risatina. - Beh, allora andiamo. - Disse Ivy iniziando a camminare. Dopo aver fatto colazione i due vagavano liberamente per la grande Berlino. Parlavano di tante cose e Ivy era più sciolta, non si sentiva più di tanto sotto pressione come qualche ora prima e Bill lo aveva notato. Insieme stavano imparando a conoscersi e c'era chimica, entrambi si divertivano come matti, specialmente Bill. - Ti dispiace se ci fermiamo a quel edicola? - Chiese lei. - No figurati. - Rispose Bill sorridendole con una faccia perplessa. - Grazie mille! - Disse Ivy dirigendosi verso l'edicola. Una volta arrivati lì davanti, entrò solo Ivy, a Bill era squillato il telefono e gli sembrava inopportuno entrare. Ivy lo osservava da dentro chiedendosi con chi mai potesse parlare al cellulare. Era troppo, per lei era davvero troppo, lo guardava e ancora non sapeva spiegarsi tutto quello che le stava accadendo. Il sogno di una vita, il sogno di milioni di ragazze e non solo, anche ragazzi. Bill era capace di mandare su di giri anche un ragazzo etero, il suo sex appeal era davvero incredibile. - Ha bisogno signorina? - Le chiese una signora sulla cinquantina distogliendola dal pensare a Bill per un momento. - Oh ehm..Si, avete Vogue di questo mese? - Disse ricomponendosi. La signora sorrise assumendo una strana espressione - Ecco dove l'avevo vista. - Disse la signora prendendo il giornale e porgendolo ad Ivy. Ivy sgranò gli occhi, prendendo il giornale e osservandone la copertina sulla quale il suo volto e il suo corpo erano rappresentati. Guardò poi la signora e si limitò a sorriderle. -Cavolo Ivy! - Esclamò una voce dietro le sue spalle. Ivy iniziò a ridere di contentezza. - Non ci posso ancora credere, ti giuro. Sapevo che avrebbero messo le foto e l'articolo, ma addirittura in copertina.. Non avrei mai immaginato. - Disse continuando a ridere, con gli occhi lucidi. Bill l'abbracciò da dietro, ridacchiando. -Ora non metterti a piangere però! - Ivy sorpresa dal gesto del moro, ebbe un tonfo al cuore. Non poteva essere. Percepiva la dolcezza e la bontà di quel ragazzo, ma non solo. Il contatto del suo corpo con quello di Bill, la faceva avvampare. - Ne prendo uno anche io! - disse Bill lasciando Ivy dalla sua presa. Ancora più sorpresa Ivy guardò Bill. -Cosa? - Scoppiò a ridere Ivy. - Che c'è, voglio leggere l'articolo! - Disse Bill facendole l'occhiolino. I due dopo aver pagato uscirono e Ivy non vedendo l'ora di leggere Vogue, non poté aspettare fino all'arrivo all'hotel, così si mise a leggerlo per strada. Mentre Bill la osservava divertito, e nel frattempo qualcosa leggeva pure lui, o guardava. Si, infatti si era particolarmente fissato su una foto di Ivy in Lingerie molto provocante. In quel momento pensò a come sarebbe stato bello averla in camera con quella roba addosso, ma poi scosse la testa per mandare via quel pensiero poco puro dalla sua testa. Ivy lo guardava stranita. -Stai bene? - Gli chiese. -Sisi, tutto apposto, mi sa che è la stanchezza. Ieri sono andato a dormire tardi. - Accennò un sorriso. -Ah..- Disse sorridendo Ivy tornando ad occuparsi del giornale. Bill sorrise e il suo sguardo venne tormentato dalle labbra rosee della ragazza, avrebbe voluto giocarci. Il suo sguardo si posò sul collo della ragazza, collo lungo, esile, delicato e di un rosa estremamente pallido. I suoi occhi scesero, fino a che non lo colpirono delle collane d'oro giallo. Erano davvero interessanti, i ciondoli erano simboli già visti e di sicuro, per lei avevano davvero molto significato. Il ciondolo che stava in alto, era la stella di David. Subito Bill fece il riferimento agli ebrei, per un attimo pensò fosse ebrea, ma poi notò quella che stava sotto, un' altra stella, sta volta a cinque punte, con vari decori, sembravano scritte, ma Bill non capì e nemmeno si sforzò di capire, dato che il suo sguardo scese sempre più giù, fino alla scollatura della ragazza, dove si intravedeva anche un pezzo di reggiseno. Era nero di pizzo, simile alla lingerie che stava su Vogue, in quel momento si morse le labbra, tutti i pensieri meno casti si impossessarono della sua mente, ma lo interruppe lei poi: - Cavoli, mi sta venendo freddo. Non mi sono asciugata i capelli questa mattina. - disse stringendosi nelle spalle. Bill sobbalzò, come se avesse avuto paura che le sue fantasie venissero scoperte - oh..si, andiamo. Si è fatto anche tardi per me. - Sorrise guardandola. - Se vuoi posso farci venire a prendere, hai le labbra viola. Ti prenderai qualcosa.- Aggiunse poi. - Oh no, l'hotel è vicino. Tranquillo. Grazie mille, però. - Rispose lei con estrema delicatezza. -Permettimi di riscaldarti almeno! - Disse lui, sorridendo in modo malizioso. - Ma stai tranqui..- Venne interrotta dalla presa del moro, che la tirò a se. -Va un po' meglio? - Domandò lui serio. -Va benissimo. - Rispose Ivy avvampando e sorridendo appena, per poi sorridere del tutto. -Grazie, sei gentile Bill. - Aggiunse asserendo lei. Arrivati in hotel salirono in camera da lei, erano le nove e un quarto, Ivy controllò il suo telefono, nessun messaggio, nessuna chiamata. Fabian sicuramente ancora dormiva. Ivy sospirò, poteva stare ancora un po' con Bill. Bill si tolse la giacca e con spavalderia si lasciò cadere sul morbido letto. Ivy si tolse la sua e l'appese, lanciando un' occhiata maliziosa a Bill che ormai si era accomodato come se il letto fosse di sua proprietà. -Ti sei un po' riscaldata?- Le domandò lui, portando le braccia dietro alla nuca. - Così e così..mi dovrò asciugare i capelli. - Disse lei sbottonandosi un po' la camicetta e sciogliendo la lunga coda. Bill si tirò su, rimanendo imbambolato a guardarla. - Si, forse è meglio. - riuscì a pronunciare quelle quattro parole reprimendo i suoi impulsi. Lei si avvicinò a lui e lui scattò in piedi. Entrambi con gli occhi pieni di eccitazione. - Beh.. Forse se li lascio bagnati ancora per un po'.. - Disse lei, avvicinandosi ancora più a lui. - Non morirai di certo..- Disse cingendole la vita con un braccio e afferrandole il viso con l'altra. I due restarono a guardarsi per un po', fino a quando Bill non decise di impossessarsi delle sue labbra che aveva tanto sognato in quelle poche ore che erano rimasti insieme. Era un bacio bagnato e affamato. Ivy giurò di essersi sentita mancare ad un certo punto e il suo fiato si faceva sempre più corto, il suo petto faceva su e giù dall'eccitazione. Quando il bacio terminò, rimasero a scrutarsi, ma non era abbastanza. Volevano di più. Ivy lo spinse sul letto e Bill si lasciò cadere. La mano di Bill si insinuò sotto la camicetta di raso porpora della rossa e prese ad accarezzare quella pelle calda e pallida, che rabbrividì al tocco del moro. Nel frattempo, le labbra di Ivy si erano impossessate del bianco collo di Bill. Bill preso dall'eccitazione, prese a sbottonare la camicetta della ragazza e Ivy, a sbottonare i pantaloni di Bill. Erano entrambi presi dalla passione ormai, quando sentirono bussare rumorosamente la porta ed entrambi andarono in panico. -Cazzo!- Esclamò Ivy - Che cos..chi è? - Chiese confuso Bill con voce roca. - Come chi è, Bill? È mio cugino! - Disse scattando in piedi - Cristo, alzati! - Gridò soffocando la voce. - Merda! - Scattò in piedi pure lui. -Che faccio, mi nascondo? - Chiese sistemandosi i pantaloni. - Allora Ivy? Ci sei? - Chiese con nervosismo il cugino da fuori. - Si, eccomi. - Rispose lei, aprendo la porta. Il cugino la scrutò accennando un malizioso sorrisetto, accompagnato dal sopracciglio destro alzato, che da Ivy veniva inteso come un "so cosa hai fatto." -Ma buongiorno - accennò. - Buongiorno- Sorrise lei nervosamente. - Ho interrotto qualcosa? - Chiese Fabian, sempre con lo stesso sorrisino e con lo sguardo sul reggiseno che si intravedeva per via della camicetta sbottonata. - Interrotto qualcosa? - Sorrise facendo la finta tonta lei.- No, sono tornata adess- si bloccò guardandosi la camicetta sbottonata. - Oh no, cazzo Ivy, la camicetta..- imprecò Bill sottovoce. Il cugino si sporse dalla porta per vedere se Ivy era sola. -Oh, ma c'è anche Bill Kaulitz- Disse simpaticamente. - Eh si, ho ufficialmente interrotto qualcosa. Magari passo tra 5 minuti. - Concluse. - No ehm..- si tirò su i pantaloni scuri Bill.- Io ora vado, vado a svegliare mio fratello, è meglio. - Disse dirigendosi verso la porta. - E comunque non sarebbero bastati 5 minuti- Finì dopo, ammiccando un sorrisino di sfida all'altro ragazzo. - No, i 5 minuti erano per la tua fuga infatti. - Replicò Fabian, ricambiando il sorriso. Ivy sgrano gli occhi - Bill ci.. Ci vediamo dopo, ok? - - A dopo - Accennò un sorriso. - Fabian.. - Fece per salutarlo. -Bill..- Ricambiò Fabian. Bill sparì dentro all'ascensore lanciando un'occhiata che voleva essere intesa ad Ivy e Fabian entrò in camera. -Uh guarda ha dimenticato l'accendino.- Disse con un tono sarcastico Fabian. La cugina girò gli occhi e andò in bagno a sistemarsi i capelli, cercando di evitare le prediche e le prese in giro dal cugino. - Mi stai ignorando. - Disse il cugino appoggiandosi sullo stipite della porta del bagno. Ivy che era a testa in giù mentre asciugava i capelli, non disse nulla, lanciò solo un'occhiata al cugino. - Cavolo, magari lo hai fatto diventare etero. - Rise Fabian. Ivy non gli diede ascolto per la millesima volta, lui voleva solo farla arrabbiare, non aveva appigli per discutere e voleva che lei iniziasse la discussione. Lo conosceva bene. - Beh, sai che ti dico? Va bene. - Disse il cugino col fare da menefreghista. - La vita dal tronde è tua e io non sono tuo padre. - Aggiunse. Ivy si bloccò e per un momento, smise di fare quello che stava facendo e spense il Phon con cui stava operando. - Okay, dove sta il tranello?- Disse lei scettica. -Nessun tranello. Non so cosa ci sia tra voi, ma una mossa sbagliata per lui e le prende. Intesi? - Disse con autorità. Ivy sospirò e alzò un sopracciglio sorridendo appena. - Non so cosa ci sia, dato che non abbiamo avuto tempo di discuterne, ma gli farò presente quello che mi hai detto. - Disse riprendendo ad asciugarsi i capelli. Fabian sbuffò buttando la testa all'indietro. -Povero me.- 




Eccomi con un altro capitolo. Spero di non annoiarvi. Penso di essere migliorata un po', spero. Le cose si stanno facendo calde, eh? Beh, vedremo che accadrà nel prossimo capitolo.. Mi farebbe piacere parlare con qualcuna di voi, anche solo per ricevere consigli e critiche. Alla prossima :)
  
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