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Autore: Lellaofgreengables    09/10/2014    2 recensioni
E Se Martin fosse cresciuto a Puente Viejo? E se Pepa non fosse morta? Come sarebbe cambiata la grande storia d'amore tra Maria e Martin?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Castañeda, Martin Castro
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Maria sentiva già il caldo respiro di Martin vicino alle sue labbra e stava pensando che il momento tanto sognato era arrivato. Si era innamorata, aveva in parte superato il terrore che sentiva verso il genere maschile e stava per ricevere il suo primo bacio. La voce del padre di Pilar però la riportò sulla terra. Lei e Martin si distanziarono appena in tempo per non apparire in una situazione compromettente.

“Signorina, mia figlia non si sente bene. Ha la febbre molto alta e una tosse fortissima. Non credo che potrà scendere nelle stalle per riceverla.” affermò l'uomo preoccupato.

“Potrei salire io da lei e rendermi utile in qualche modo”. Propose Maria.

“Non è il caso” Martin la fermò. “Potrebbe essere contagioso. Andrò io , mi renderò conto della situazione e in caso avvertirò Don Pablo o mia madre.” si offrì Martin.

“Non capisco perché a te possa essere concesso di correre il rischio di ammalarti per una buona causa e a me no. Non sono una bambina ma una donna consapevole delle proprie decisioni” si lamentò Maria.

“Smettila di comportarti come una ragazzina viziata e resta qui ad aspettarmi” Le ordinò il figlio della levatrice senza prestare attenzione allo sguardo infuriato di lei, che ben lungi dal volerlo baciare come dieci minuti prima, lo guardava ora con due occhi che emettevano scintille, pronta più a strangolarlo che a mostrargli il suo amore per lui.

Quando venti minuti dopo Martin la raggiunse davanti all'entrata della stalla, non ci fu più tempo per i litigi perché il ragazzo era molto preoccupato per Pilar.

Maria lo informò che in paese la bambina non era stata la sola ad ammalarsi perché anche Don Anselmo, Hipolito e Dolores avevano la febbre alta e una tosse molto forte. Martin pensò che potesse trattarsi della terribile febbre spagnola. Mentre il ragazzo correva a El Jaral per parlare con i genitori, Maria si prese lo scrupolo di avvertire don Pedro dalla Villa, usando l'amato telefono della Montenegro. Il medico avrebbe dovuto visitare la piccola Pilar.

 

Quanto Martin tornò a casa trovò la madre in stato di agitazione.

“Tristan, ti dico che si tratta nuovamente di febbre spagnola. Non avrò una laurea ma so quello che dico e so che è molto pericolosa.” A volte suo marito riusciva a far perdere a Pepa il lume della ragione con la sua testardaggine.

“Che cosa proponi di fare?” domandò il marito, convinto di non poter fare nulla contro una donna tanto ostinata.

“Beh trasformare la casa e le stalle in un ospedale di campagna, spedire Aurora e Martin a Madrid per evitare il loro contagio, procurarsi i giusti medicinali, rimboccarsi le mani, e non pensavo mai di dirlo visto che non sono credente, ma penso che dovremo anche pregare.” concluse Pepa mentre dava ordine ai servitore di sgomberare il salone.

“Non andrò a Madrid con Aurora. Voglio restare qui con voi e dare una mano.” affermò il ragazzo serio.

“Anche io voglio restare, madre.” si lamentò Aurora, che fino a quel momento era stata in silenzio ad ascoltare i genitori discutere.

“Non se ne parla, piccola. Tu andrai a Madrid da una mia amica, sperando che il contagio non arrivi anche lì. Tu, Martin, potrai restare. Sei adulto e puoi scegliere con la tua testa.” Pepa aveva un tono che non ammetteva repliche e sua figlia lo sapeva, anche se non trovava giusto che suo fratello potesse restare. In quel momento la giovane promise a se stessa che avrebbe conseguito la tanto sognata laurea in medicina, non appena fosse stata abbastanza grande.

“Maria potrebbe accompagnarla. Voglio dire, anche lei è troppo giovane per ammalarsi e Puente Viejo non è un posto sicuro.” Martin voleva nascondere ciò che provava. Una enorme paura che Maria potesse contagiarsi e morire.

“Mi sembri molto interessato figliolo al destino di tua cugina e ciò ti fa onore, ma dubito che mia madre le consentirebbe di lasciare la Villa. Credimi, Francisca avrà preso ogni precauzione e alla Villa, la tua amata cugina non correrà alcun pericolo di contagio. Abbi fede, figliolo.” Tristan si era reso conto che il figlio si stava innamorando di Maria e che questo lo avrebbe esposto ad un enorme pericolo. E se anche la ragazza lo avesse ricambiato, nemmeno per lei Francisca avrebbe provato un briciolo di pietà.

 

“Madrina, è una cosa seria. La piccola Pilar è malata e anche Hipolito, Don Anselmo...” Maria era seduta davanti alla Montenegro nel suo elegante studio e stava cercando di spiegare alla madrina la gravità della situazione in cui il paese si trovava. Ma senza risultato.

“Basta parlare di malattie, Maria. Sai che non sopporto questo genere di discorsi. Ora ascoltami. Ho deciso di ospitare per un periodo alcune persone di una certa rilevanza, che tra l'altro ben conosci. Esigo da te il massimo rispetto e un comportamento degno dell'educazione che ti è stata data. Riceveremo Francesco Sormani e Fernando Mesia accompagnati dai loro rispettivi padri. E organizzeremo una grande festa.” annunciò Francisca con un tono che non ammetteva repliche.

La mente di Maria iniziò a tremare. Conosceva Fernando e Francesco sin da quando era bambina ma a parte Martin, nessun ragazzo la faceva sentire sicura. Non dopo quello che era successo quel maledetto giorno con Arturo Valledor e non dopo aver passato delle notti terribili in preda ad incubi raggelanti.

“Madrina, per favore. Una festa è troppo per me, non credo che potrei sopportarlo.” si lamentò Maria terrorizzata.

“Smettila di fare la bambina. Non ammetto repliche. Domani pomeriggio arriveranno i nostri ospiti e mi aspetto molto da te. Inoltre so benissimo che una festa a El Jaral non l'avresti mai persa per nulla al mondo” Maria sapeva che se Francisca usava un determinato tono significava che la discussione era stata chiusa e che lei non poteva fare altro che ubbidire.

In quel momento nella stanza entrò Mauricio che doveva urgentemente parlare con la signora.

La notizia lasciò Francisca senza fiato: era in corso una epidemia di spagnola e El Jaral sarebbe diventato un ospedale di campagna improvvisato.

La donna prese le dovute precauzioni e chiese a Mariana di pulire ogni angolo della Villa con la varechina. Temeva il contagio e la morte mentre Maria iniziava ad ideare un piano.

 

Il giorno dopo Martin stava tornando a El Jaral dopo essersi procurato dei medicinali nella farmacia di La Puebla. Il palazzo era ormai colmo di malati, così come le stalle. E le medicine erano insufficienti. Mentre attraversava la piazza del paese, scorse Pedro Miranar che gli andava incontro con l'aria preoccupata.

“Che donna insopportabile. La sua figlioccia si ammala di febbre spagnola e bisogna insistere per convincere quell'arpia a lasciarla andare a El Jaral. Ma tua madre ragazzo, non le ha dato scelta. Povera Maria, chissà se si salverà.” concluse Pedro che non notava la preoccupazione che stava trovando spazio sul volto di Martin. Il giovane, con il cuore che gli batteva all'impazzata, lasciò l'uomo solo in mezzo alla strada e si precipitò a El Jaral per vedere Maria. Non poteva essere morta proprio ora che l'aveva ritrovata dopo tanti anni. Avrebbe dato la sua vita per lei... Si ripromise che si sarebbe preso cura di lei giorno e notte, fino a guarirla dalla febbre. Ma quando entrò nel salone de El Jaral, l'ira e lo stupore si impossessarono di lui.

 

   
 
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