Libri > Vampire Academy
Segui la storia  |       
Autore: RDeutch    12/10/2014    5 recensioni
[Vampire Academy][Vampire Academy] Questa storia nasce dal mio profondo amore per i Romitri. La storia mi è venuta in mente grazie ad un dubbio: e se Rose fosse una moroi e Dimitri il suo guardiano?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 1 A volte penso che essere una semplice ragazza di 17 anni sia un lusso! Ve lo dico perché: Non sei costretta a lavorare, quindi a mantenerti, non devi pagare le bollette, non devi assumerti nessuna responsabilità,il più grande dei tuoi problemi può essere soffrire per amore, la mamma ti cucinerà ogni cosa che tu voglia, tuo padre ti darà quei 20 euro per uscire fuori con le amiche, i pomeriggi passati in famiglia, queste cose ti sembrano così belle ma presto te ne accorgerai che non potrai più andare avanti così perché hai una tua vita ti accorgerai che tutte le difficoltà che hai incontrato non sono niente in confronto alla vita vera e dovrai assumerti la responsabilità di ogni singola cosa che fai. In questi anni si possono fare sbagli su sbagli, tanto (come dico io sempre) qualcuno li risolverà per te ma questo vale solo per gli adolescenti, una volta diventato adulto non puoi permetterti più di sbagliare, perché quei sbagli non si possono più correggere e nessuno sarà lì per riparare quello che tu hai fatto. Per fortuna ho ancora i miei 17 anni.

Oddio! Oggi è il compleanno di Liz!  Liz è la mia migliore amica, ci conosciamo da una vita perché i nostri genitori erano anche loro, (e lo sono ancora),amici inseparabili. Lei è così gentile con tutti, paziente  mentre io sono il suo esatto contrario! Liz è una bellissima ragazza con quei lunghi capelli marroni e gli occhi coloro nocciola, quel fisico così bello, non da modella ma bello perché naturale. Amo i suoi capelli (si, sono gelosa dei capelli della mia migliore amica) e non mi faccio mancare l’occasione di dirglielo!
-Oh santo cielo mamma … che ore sono?! -  dissi io mentre facevo i salti mortali per arrivare al piano di sotto.
-Rose, vai piano, se no abbraccerai di nuovo le scale. - disse mia madre, ormai rassegnata che sua figlia fosse tanto maldestra da inciampare sui propri pantaloni del pigiama (che mi stanno un po’ grandi a dire il vero) e “abbracciare” le scale, per fortuna me la sono cavata solo con il piede ingessato per 3 settimane però la parte migliore è che saltavo ginnastica! Eh si, oddio ginnastica!
-Mamma, per favore, io e le scale abbiamo avuto una storia dolorosa, loro credevano che io provassi qualcosa per loro ma mi hanno fatto soffrire molto, non voglio parlare di questa delusione “d’amore” così grande - dissi io con un’aria da regina del dramma (e mi riusciva tanto bene che mia madre scoppio in una risata).
-Rose, sei incurabile. - disse lei scuotendo la testa con un sorrisetto sulle labbra.
-Mamma … che ore sono?
-Sono le nove del mattino. Perché?
-Oggi dobbiamo andare a prendere il vestito e il regalo per la festa di Liz, ti ricordi?
-Certo che me lo ricordo Rose. Dobbiamo andare a mezzogiorno.
-Papà e Ronald non si sono ancora svegliati?
-Hanno lavorato di notte quindi penso che dormiranno a lungo.
-Mamma, abbiamo ancora i cereali con il cioccolato?
-Sono nel solito posto Rose - e andò verso il frigorifero a prendere il latte prima che io glielo chieda, amo mia madre perché sa sempre la cosa giusta da dire o fare.
-Ok - e gli  diedi un bacio sulla guancia.
Mia madre, Melinda, è la donna più meravigliosa che esista sulla Terra, oltre a Liz è lei la mia migliore amica, mi sta sempre vicina in tutto quello che mi propongo di fare; anche persino quando volevo fare karate mi appoggio nonostante lei voleva che io facessi danza classica.
-Mamma io salgo in camera mia.
-Ok ma non riaddormentarti come fai sempre, Rose.
-No. - dissi io come se non fosse mai successo.
-Dai, facciamo che ti creda questa volta.- disse mia madre mentre andavo in camera mia.  
Mezzogiorno arrivò subito ed io non vedevo l’ora di andare a prendere il mio vestito e il regalo per Liz. Liz fa 17 anni ma non ho mai capito perché fare una festa di compleanno per i 17 anni, io farò solo quella dei 18 e basta.
Io e mia madre arrivate al negozio entrammo subito e altrettanto subito uscimmo perché il mio stomaco si faceva sentire alla grande.
-Finalmente a casa! Non ne posso più di tutto questo caldo. Los Angeles ti amo però in momenti come questi ti odio! - e mentre lo dicevo mi buttai sul divano.
-Dai Rose, non ti lamentare, è estate, è normale che sia così caldo.
-Allora, la festa di Liz inizia alle 21 e adesso è l’una di pomeriggio, ho un sacco di tempo per preparami quindi vado a fare un sonnellino, però tu svegliami!
-Si Rose.
-Mamma, tu e papà mi potete accompagnare alla festa?
-Ma non ti doveva portare Ronald?
-Si ma voglio che veniate tutti.
-E perché dobbiamo venire tutti?
-Non lo so. - e dopo quella replica andai dritta nella mia stanza con una strana sensazione addosso che non riuscivo a spiegarmi: era paura … avevo paura ma non sapevo di che cosa e questa cosa mi spaventava ancor di più. Basta stupidi pensieri, per una volta in cui vado ad una festa io ho una stupida paura di cui non capisco nemmeno il motivo, tipico da me.
Girai per la casa per ammazzare il tempo e il top era stato parlare di calcio con mio fratello … la gente fa strane cose per la noia.
-Rose, sono le 20, dovresti andare a preparati.
-Va bene mamma.
Ma che cavolo!? Non riesco a togliermi questa paura di doso, come se questa notte dovesse succedere qualcosa, quasi quasi non ci vado più alla festa di Liz ma non lo farò perché non voglio deluderla.
Ed eccomi pronta.
-Com’è bella la mia bambina. - disse mio padre come se fossi ancora quella ragazzina a cui piaceva vestirsi tutta di rosa facendo finta di essere una principessa.
-Papà, non sono più una bambina!
-Non hai ancora 18 anni Rosalie, quindi mi godo ancora questo tuo ultimo anno da non-adulta.
-Papà io pretendo che tu mi tratti come  adulta che sono! - dissi io con un modo altezzoso e con un sorrisetto sulle labbra per far capire a mio padre che scherzavo … avrei sempre voluto essere la sua bambina e lo sarò sempre ma più matura.
-Ciao mostriciattolo. - disse mio fratello mentre mi dava un bacio sulla fronte. Adoro mio fratello, lui è il miglior fratello che si possa desiderare. Si prende sempre cura di me e mi da ottimi consigli anche sulle più stupide cose, basta che la sua sorellina sia felice.
-Ciao riccio. - quanto mi piaceva scompigliarli i capelli esageratamente ricci e neri.
-Dai Rose, togli quelle mani dai miei capelli, lo so che ti piacciono ma io devo fare un patto col diavolo poi per metterli a posto.
-Va bene Ron. - e gli feci la linguaccia.
-Rose, andiamo, è quasi l’ora di andare.
-Vengo mamma.
Durante la strada abbiamo scherzato insieme come una felice famiglia e per un secondo mi domandai cosa avrei fatto se un giorno gli avrei persi; non trovai la risposta alla mia stessa domanda.
-Eccoci arrivati principessa.
-Grazie papà. Stai attento mentre guidi e abbiate cura di voi. Vi voglio bene e vi amo tantissimo, non scordatevelo. - rimassero tutti senza parole quando avevano sentito quello che avevo detto, non era una cosa normale, non in quel caso, ma quello che avevo detto sembrava un addio. Chiusi la porta della macchina e mi diressi dentro al ristorante.
-Liz! -  e la mia amica si voltò subito verso di me e subito dopo correndo non fregandosi dei tacchi alti che portava.
-Liz, vai piano se no ti spezzerai le gambe un giorno. - dissi io mentre la abbracciavo.
-Ecco, il mio regalo per te, spero ti piaccia. - la vidi aprire il regalo e rimase a bocca aperta.
-Rose … non dovevi … sarà costata parecchio.
-Zitta, è il tuo compleanno e sai anche tu che la volevi, ogni volta ti fermavi davanti a quella vetrina e fissavi questa collana per un’ora.
-Oddio, non so come ringraziarti.
-Non c’è bisogno. Oddio…è venuta pure tua sorella Charlotte?! - dissi io mentre guardai la copia più matura di Liz parlando con alcune persone qualche metro più in là.
-Si, mi ha fatto una bella sorpresa, mi era mancata tantissimo.-
-Vado a salutarla e dopo balliamo babe!
-Va bene.
Charlotte è una persona meravigliosa, quando io e Liz eravamo piccole , lei giocava con noi e ci difendeva sempre davanti alle nostri madri quando facevamo qualche cavolata.
-Cherry!
-Roseee! - mi diede un abbraccio e mi guadò perplessa.
-Ma guardati! Come sei bella e sei cresciuta tantissimo!
-E tu sei più bella dell’ultima volta in cui ti ho vista. - dissi io.
-Hey ragazze, andiamo a ballare. - disse Liz mentre cominciava già a ballare. La festa durò fino a tarda notte e fu semplicemente grandiosa!
-Liz ti amo ma io devo andare a casa perché sto crollando.
-Ti capisco benissimo.- quasi quasi si addormentava sul tavolo se non stesse parlato con me.
-Rose, vuoi che ti portiamo noi a casa? E’ tardi e i tuoi staranno dormendo.
-Va bene.
-Dico a Charlotte di prendere la macchina e andiamo.
-Ti ho superata sorellina, già ho messo in motto la macchina.- disse lei mentre girava le chiavi sull’indice.
-Ed ecco perché ti amiamo noi. - dissi io mezza addormentata.
Il tragitto mi sembrava infinitamente lungo, la paura aveva presso la meglio su di me ma per fortuna Liz e Charlotte credevano che fossi stanca e per questo non avevo parlato per tutta la strada, avrei spaventato anche loro con le mie paure infondate.  
-Eccoci qua Rose. Salutami i tuoi!
-Va bene Cherry. Ciao Liz. -  chiusi la portiera ed entrai in casa. Come chiusi la porta qualcuno mi bloccava da dietro e di certo era un uomo, ed era anche molto forte dato che non mi potevo muovere. Cercai subito di divincolarmi dalla sua pressa e vederlo in faccia ma tutto fu in vano.
-Stai ferma, non ti voglio fare niente di male! -  disse lui mentre mi aveva fatta girare in modo che lo guardassi in faccia. Per uno sconosciuto era bellissimo  ,capelli neri fino sopra le spalle, occhi marroni, era alto circa due metri ed era anche molto muscoloso, ma non come  gli atleti dipendenti da steroidi, quei muscoli sono sicura che se gli era guadagnati. Per un attimo rimasi a guardarlo perplessa e poi risposi :
-E perché dovrei crederti! Basta che gridi e mio padre ti farà fuori all’istante. Vattene adesso se non vuoi guai.
-Siediti. - me lo disse con tanta calma e delicatezza che mi fece dimenticare del fatto che fosse un ladro.
-Tu sei strano.
-Ascolta, la cosa che devo dirti non è per niente bella e cercherò di dirtela come meglio posso. La tua vita sta per cambiare, tuo padre tua madre e tuo fratello non ci sono più.- ecco,avevo ragione, ecco cos’era quella paura, perché!? Perché sono dovuta andare a quella maledetta festa, dovevo restare a casa ; mentre pensavo a tutto ciò ero scoppiata a piangere perché mi ero resa conto che i miei genitori e mio fratello erano morti.
-Chi gli ha uccisi e in primis, chi sei tu?
-Strigoi. - disse lui.
-Strigoi?
-Vampiri cattivi che la luce del sole e un paletto d’argento nel cuore uccide.
-Ma ti sei bevuto il cervello per caso?! - dissi io mentre scattai in piedi davanti a lui sgridandolo.
-Non ti sto mentendo.
-Va bene, facciamo che ti credo ma ancora non mi hai detto chi sei.
-Mi chiamo Dimitri Belikov, sono un dhampir, un guardiano e sono stato assegnato a proteggere te. Ci sono un mucchio di cose che non sai e sei anche in pericolo, prendi tutto quello che vuoi da questa casa e andiamo. - disse lui mentre si era alzato in piedi davanti a me.
-Dove andiamo?
-In Inghilterra per qualche giorno e poi in Montana.
-I miei genitori e mio fratello … voglio dire, i loro corpi dove sono?
-Gli abbiamo sepolti come si deve.
-Quindi siete più guardiani?
-Si. -  disse lui calmo.
-Che ne sarà di me? - dissi io mentre mi sedetti di nuovo sul divano e le lacrime scendevano ancora sul mio viso pieno di odio,paura,ansia, preoccupazione …
-Niente di male, te lo assicuro e adesso vai e prendi tutto quello che vuoi.
Senza pensarci andai in camera mia e pressi tutti i miei vestiti e le mie cose con cui avevo riempito borse e valigie , presi anche alcune cose dei miei genitori e di mio fratello e i colleghi di Dimitri portarono tutti i miei bagagli dentro a delle macchine molto grandi che come per magia erano apparse davanti casa mia. Avevo ringraziato Dio che nessuno fosse sveglio a quell’ora.
Per un istante avevo avuto l’intenzione di chiedere a Dimitri di dirmi dov’è sepolta la mia famiglia ma evitai, il dolore sarebbe stato ancora più grande se avessi visto le loro tombe, un giorno sarei venuta a vederle ma non adesso.
Salii in una della macchine insieme a Dimitri e ci dirigemmo verso l’aeroporto dove avremmo presso l’aereo che avrebbe fatto diverse fermate fino a quando saremmo arrivati in Inghilterra.
Lungo il tragitto ascoltai la canzone preferita dei miei genitori: Christina Perri - A Thousand Years, era una canzone così bella e tranquilla.
Dimitri aveva un’aria così misteriosa ma che riusciva a dare sicurezza e mi sentivo una cretina ad essermi fidata di uno sconosciuto.
Diverse volte mi aveva chiesto se avevo bisogno di qualcosa ma la mia unico risposta fu sempre no.
Non so contro a che cosa andavo ma volevo solo andare via e cominciare qualcosa che neanche sapevo cos’era, ma di certo avrebbe occupato il mio tempo. Quando mi svegliai eravamo già arrivati all’aeroporto Hilton. -Eccoci. - dissi io.


Ed eccomi qua con il primo capitolo modificato ancora con l'aiuto di VampireAddicted! Spero di imparare presto come esprimere meglio le mie idee e riuscire a scrivere un capitolo senza l'aiuto di nessuno. PS:VampireAddicted, diventarai matta per colpa mia XD

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Vampire Academy / Vai alla pagina dell'autore: RDeutch