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Autore: monsieur Bordeaux    13/10/2014    2 recensioni
Attentati, sabotaggi e altri strani eventi stanno sconvolgendo la pace nelle Terre ninja. La tensione è tale che nessuno sa cosa potrebbe accadere in futuro, forse addirittura una nuova Grande Guerra ninja. Nel frattempo il Paese del Vento deve gestire un'altra emergenza: un fuga in massa di prigionieri da un carcere di massima sicurezza. E tra questi, due personaggi che saranno costretti a collaborare per farla franca ai loro inseguitori.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 28 - Ritorno a casa


Vedendolo rientrare di corsa nella stanza al piano superiore, Hinata rimase perplessa quando vide Tomohiko sparire dalla sua vista e ci volle un energico richiamo di Yamato per avere la sua attenzione. Non c'era tempo da perdere, le carte bombe stavano per esplodere da un momento all'altro, ma per fortuna Sai aveva già trovato una strada per uscire in fretta dall'edificio. Essendo la via principale bloccata da alcuni ninja delle Torri, l'unica soluzione per scappare era una finestra in fondo al corridoio, distante qualche metro dalla barriera e larga abbastanza per farci passare una persona.
Abbandonando di corsa la difesa alzata da Yamato, che nel giro di pochi colpi si ruppe di netto, il gruppetto velocemente percorse la parte rimanente di corridoio e si preparò ad uscire dal piano terra. Fu il capitano il primo a raggiungere la finestra e con un balzo la oltrepassò, eseguendo una capriola in avanti per attutire al meglio la successiva caduta. Sai e Hinata invece preferirono un approccio diverso e dopo aver appoggiato un piede sul bordo, uno alla volta, i due ninja si diedero lo slancio per uscire dall'edificio, atterrando comodamente sulla strada che circondava la dimora di Shimada. Ma nonostante tutto non erano ancora al sicuro e fu così che Yamato incitò il trio a muoversi, cercando nel frattempo un possibile riparo nei paraggi. Con un ultimo scatto e senza mai voltarsi, i tre ninja di Konoha si allontanarono dall'edificio, cercando di raggiungere il muro opposto di un dormitorio lì vicino. Ci riuscirono giusto in tempo, perché poco prima di voltare l'angolo Sai e Hinata sentirono un violento vento sollevarsi alle loro spalle, che impetuoso agitò i lunghi capelli della kunoichi.
Di colpo un intenso bagliore illuminò l'intera base militare, annullando per pochi secondi l'oscurità della notte e ogni tipo di rumore presente. L'esplosione fu così breve ed intensa che aprì in due parti il tetto del quartier generale di Shimada, scaraventando in ogni direzione una grossa quantità di detriti. Increduli per ciò che aveva appena visto, tutti i presenti nella roccaforte si fermarono all'istante, tenendo lo sguardo fisso su ciò che rimaneva del secondo piano. L'onda d'urto che avvertirono qualche secondo dopo li fece rabbrividire, aveva una forza tale da essere paragonata a quella di un uragano. Poi sul campo di battaglia scese il silenzio, interrotto solo dal parziale crollo delle pareti, lentamente avvolte dall'incendio generato dalle scintille dell'esplosione.
Per un po' la situazione rimase ferma, ma nel giro di pochi minuti ci fu nuovamente un caotico movimento di ninja, ma stavolta non era incentrato sul combattimento. Abbandonando ogni interesse per gli intrusi di Suna, alcuni di loro cercarono di farsi largo per raggiungere il loro comandante, mentre altri si organizzarono con quello che avevano per spegnere l'incendio, che a causa del legno presenti negli edifici vicini si stava diffondendo piuttosto velocemente. Ma la maggior parte dell'esercito del Paese delle Torri, essendo composto in prevalenza da mercenari, rimase ferma in stato confusionale, come in attesa di un ordine dall'alto che però non sarebbe mai arrivato.
Nel frattempo anche chi stava combattendo fuori dalle mura dovette fermarsi, vedendo l'esplosione che riecheggiò in tutta la zona. Naruto, sebbene fosse in procinto di attaccare Sasuke, davanti a quella scena spalancò gli occhi e per qualche attimo si dimenticò del duello, mentre il suo rivale, in maniera più impassibile, si voltò più lentamente verso la base. Il ninja dai capelli neri non poteva sapere che l'esplosione aveva colpito la dimora di Shimada, ma intuì con facilità che l'anziano comandante non rappresentava più una minaccia per gli altri. Con un esercito ridotto all'osso e ormai allo sbaraglio, il Paese delle Torri a quel punto non aveva più forza necessaria per le ambizioni di Sasuke e il giovane ninja decise che l'alleanza con Shimada era giunta al termine. Già prima di quella notte il giovane del clan Uchiha si era lamentato per la poca disciplina dimostrata dai mercenari, ma l'anziano comandante di Iwa più volte lo aveva rassicurato su quel punto, nonostante la disastrosa battaglia combattuta nel canyon. Infastidito da quella che per lui era stata una perdita di tempo, Sasuke si voltò nuovamente verso la sua ex squadra e pronunciò le seguenti parole a Naruto: "La nostra resa dei conti non è ancora giunta". E poi come un lampo sparì, lasciando l'interessato senza parole, che non poté nulla mentre riuscì a malapena vede il suo ex compagno scomparire nella boscaglia. Il ninja biondo provò ad inseguirlo, ma fu subito bloccato da Kakashi, che con uno scatto lo raggiunse nel tentativo di farlo ragionare. A gran voce il ninja mascherato gli ricordò l'obiettivo della loro missione, ma ci volle un po' di tempo per calmare Naruto, che non poté far altro che lamentarsi e dimostrare tutta la sua desolazione nei confronti di Sakura.
Poco distante da lì anche un altro duello stava volgendo al termine, ma l'andamento era ben diverso rispetto al primo: i due spadaccini di Kiri stavano incrociando le loro lame con una certa intensità, ma poco alla volta Suigetsu stava lasciando il passo al suo avversario. Sebbene entrambi fossero esausti, Yuji sembrava avere ancora delle energie da spendere e non lasciava tregua al suo connazionale, costringendolo più di una volta ad indietreggiare. La difesa di Suigetsu, almeno per il momento, riuscì a tenere a bada la velocità del suo avversario, ma la reincarnazione del demone della Nebbia stava già pensando ad un modo per uscire da quella situazione. Col passare del tempo respingere ogni attacco di Yuji diventava sempre più difficile, ma ad un certo punto il duello si fermò. Quando l'ex compare di Tomohiko percepì il bagliore dell'esplosione alle sue spalle, Suigetsu ne approfittò per fare alcuni passi all'indietro, finendo la sua breve corsa ai margini di una foresta. Ma nonostante quell'attimo di distrazione, Yuji fu abbastanza reattivo per non concedere altro spazio al suo avversario, che di colpo si mise a sorridere.
Lo spadaccino dai capelli neri rimase piuttosto sorpreso dal comportamento del suo avversario, che sembrava essere impazzito, ma solo quando lo attaccò nuovamente capì la sua strana reazione. Sfruttando al meglio quei pochi secondi di sosta, Suigetsu era riuscito a recuperare un minimo di energia, abbastanza per utilizzare la sua abilità innata e frammentarsi in migliaia di gocce d'acqua, poco prima che il chokuto di Yuji potesse colpirlo. Quest'ultimo rimase completamente spiazzato dalla mossa del suo avversario, che nel frattempo si ricompose a qualche metro di distanza, usando l'oscurità degli alberi per non farsi vedere dal suo connazionale. La reazione alla fuga di Suigetsu fu immediata, con tutto il fiato che gli era rimasto in gola Yuji si accanì sul secondo spadaccino, sentendosi ferito nell'orgoglio perché gli era sfuggito proprio nel momento in cui gli stava per assestargli il colpo di grazia, o almeno quella era la sua intenzione con quell'ultimo affondo.
«Maledetto infame!!!»
Sospirando rumorosamente per sfogare un po' la sua rabbia, lo spadaccino vestito d'azzurro ripose la sua spada nel fodero e lentamente abbandonò il campo di battaglia, rinunciando suo malgrado all'idea di inseguire Suigetsu. Poco più tardi, mentre stava risalendo il versante della montagna, Yuji si accorse che un piccolo gruppo stava scavalcando le mura e che stavano per raggiungerlo di corsa. Li riconobbe quasi subito, erano i due ninja di Suna che seguivano a ruota il gruppetto che si era introdotto all'interno della dimora di Shimada. Poco più in là, in una posizione più defilata, lo spadaccino intravide il resto del gruppo, che nel giro di pochi minuti si radunò proprio in quel punto.
Già la presenza dello spadaccino da quelle parti creò qualche perplessità nei presenti, ma ciò passò in secondo piano quando Yamato raccontò cos'era accaduto nel quartier generale del Paese delle Torri, senza trascurare alcun dettaglio. Quasi tutti rimasero sbalorditi sentendo le parole del capitano e per un po' scese il silenzio sul gruppo, interrotto solo un'affermazione un po' cruda da parte di Yuji.
«Quel cretino stavolta si è superato!»
«Ma come ti permetti?!?» ribatté Sakura nervosamente. Sebbene Tomohiko non fosse una persona facile da sopportare, aveva comunque dato il suo contributo per la riuscita di quella missione. «Come puoi parlare così del tuo amico?»
«Ho detto solo la verità!» si giustificò lo spadaccino, che fu subito richiamato da Kakashi, che usò un tono di voce alquanto severo.
«A proposito di stranezze, come mai ti trovi qui adesso? Non dovevi fare la guardia a quello che hai appena definito cretino?»
«Bhe, ecco...» titubò all'inizio Yuji, che poi spiegò: «Sono stato aggredito all'improvviso da quello spadaccino che seguiva il vostro ex compagno, Suigetsu. Purtroppo ho avuto giusto il tempo di difendersi e nel frattempo Tomohiko ne ha approfittato per fuggire al mio controllo ed introdursi all'interno della base. Se non mi credi, guarda come sono ridotto!»
Fu subito palese per Kakashi che Yuji stava mentendo, ma non tutto ciò che disse lo spadaccino era una menzogna. Il respiro affannoso e i lividi presenti sul corpo erano la prova che il duello con Suigetsu c'era sicuramente stato, ma dubitava fortemente che Tomohiko fosse scappato quasi per caso. Riteneva più plausibile che i due si fossero messi d'accordo, ma in quel momento le priorità per il ninja mascherato erano altre. Con il Paese delle Torri ormai in rovina e impossibilitato ad iniziare una guerra, la missione "Roccia Bollente" era ufficialmente conclusa, ma adesso c'era un altro problema da risolvere. Con la caduta di Shimada, ben presto la regione si sarebbe riempita di ninja di Iwa e per evitare spiacevoli sorprese Kakashi decise di portare il gruppo lontano dalla base, aspettando un'occasione più propizia per uscire dal Paese della Terra.

Rimanendo nascosti per tutta la notte, il gruppo proveniente da Konoha uscì allo scoperto solo la mattina seguente, quando ormai il sole era già alto nel cielo. In cima ad un'altura, nella catena montuosa che circondava la base di Shimada, il team capitanato da Kakashi assistette ad un intenso traffico di ninja di Iwa, che avevano messo sotto custodia l'intera zona. Arrivando dalle regioni più vicine, almeno un centinaio di combattenti iniziarono fin da subito a mettere sotto custodia l'intera base, catturando chiunque facesse parte del Paese delle Torri. Fu un compito piuttosto lungo e faticoso, visto che i sottoposti di Shimada si erano dati alla fuga durante la notte, ma nel giro di poche ore quasi tutto l'esercito mercenario fu catturato e riunito al centro della base, dove spontaneamente si arrese ai ninja di Iwa. Quello fu l'ultimo atto ufficiale del Paese delle Torri, che da quel momento in poi cessò di esistere.
Nel frattempo alcuni ninja si radunarono attorno alle macerie del quartier generale di Shimada, ormai in completa rovina. Non c'era molto da cercare, visto che la maggior parte del secondo piano era bruciato, ma tra i detriti furono estratti alcuni corpi, che furono subito recuperati da una squadra di medici. Interessato da quella scoperta, Kakashi si rivolse a Yamato e gli ordinò di piazzare un suo clone tra le fila dei nuovi arrivati, raccogliendo più informazioni possibili su quella scoperta.
Sfruttando la vegetazione attorno alla base e la sua abilità, il clone di Yamato riuscì a camuffarsi perfettamente con l'ambiente circostante, arrivando a pochi metri dall'accampamento organizzato nella notte dai ninja di Iwa. L'insediamento era composto da tre grosse tende dal telo bianco e in una di esse furono trasportati i corpi estratti dalle macerie, che furono subito analizzati dalla squadra medica. Non potendosi avvicinare più di tanto, il clone di Yamato rimase nascosto nel fogliame, ma dalla sua posizione poté sentire tranquillamente i discorsi di un gruppetto di ninja, che si trovava nel mezzo dell'accampamento. Erano degli ufficiali e stavano parlando della missione in corso, ma ad un certo punto si fermarono di colpo, quando videro uno dei ninja medici uscire dalla tenda. Con una certa impazienza, uno dei capitani lo richiamò a gran voce e si fece comunicare i risultati delle analisi sui cadaveri ritrovati nel quartier generale di Shimada.
Una volta ascoltato tutto il discorso del medico, il clone di Yamato si ritirò e passò le informazioni raccolte al suo evocatore, che le comunicò immediatamente al resto del gruppo. Erano stati ritrovati tre cadaveri, tutti sfigurati in volto a causa dell'esplosione: il primo era di uomo anziano e dall'armatura grigia che indossava fu identificato come Shimada; il secondo aveva circa trent'anni e sul corpo aveva i resti di un abito dai colori vistosi, lo stesso che portava Basho prima di morire; l'ultimo corpo invece non fu identificato e venne descritto semplicemente come un giovane di circa vent'anni dai capelli neri e con indosso un'armatura marrone, la stessa indossata dalle guardie di Shimada. Fu subito evidente che l'ultimo cadavere corrispondeva a Tomohiko e di colpo nel gruppo di ninja sull'altura scese il silenzio. Nessuno rimase indifferente davanti a quella notizia, ma la più colpita fu sicuramente Hinata, l'ultima a vedere l'ex diplomatico ancora vivo, e a stento riuscì a trattenere le lacrime.
Fu in quel momento che la giovane kunoichi si accorse che qualcuno le aveva appoggiato una mano sulla spalla e d'istinto si voltò. Con grande sorpresa, Hinata vide davanti ai suoi occhi Naruto, che in un attimo la abbracciò per consolarla.
«Fatti forza, Hinata» le sussurrò.
Improvvisamente la ragazza si sentì imbarazzata, non riusciva nemmeno a pronunciare una parola per ringraziarlo e la situazione sembrò peggiorare quando alzò lo sguardo e incontrò il volto del ragazzo dalla giacca arancione. Ma nonostante la sua timidezza Hinata, quando lo guardò nei occhi azzurri, riuscì a calmarsi e in quel momento capì che lo sguardo di Naruto era differente, rispetto a quello che si erano scambiati la notte precedente. Trasmettevano serenità e sicurezza, ma soprattutto erano completamente concentrati su di lei, senza mai staccarsi dalle sue pupille color lilla.
«Hinata, io... io...» accennò Naruto in difficoltà. Non era ancora del tutto sicuro dei suoi sentimenti nei confronti della kunoichi, ma a rassicurarlo ci pensò proprio lei, che con delicatezza prese la sua mano.
«Non c'è bisogno che lo dici, Naruto. Ho sempre saputo che un giorno ti saresti accorta di me.»
«Oh, Hinata...»
E nuovamente il ragazzo abbracciò lei, ma stavolta non fu per consolarla. Le passò delicatamente le braccia attorno al collo, mentre lei lo cinse al petto, con il cuore che batteva a mille per la gioia che stava provando. Per Hinata era come vivere un sogno, ma fu interrotto quando i due ragazzi sentirono sogghignare qualcuno alle loro spalle. Si trattava di Yuji, ma le sue risate non erano rivolte alla coppia appena formata, bensì alla notizia trasmessa poco prima da Yamato.
«Che cavolo ti è preso?» intervenne Temari, stufa del comportamento del suo alleato.
«No, scusate...» esclamò lo spadaccino. «Ma voi credete veramente che quello stupido sia morto?»
«Che vorresti dire?» ribatté Kakashi.
«Prendetemi pure per pazzo, ma io sono convinto che Tomohiko sia ancora vivo! Anzi, in questo momento scommetto che si trova laggiù, nascosto tra gli alberi che sta ridendo di noi perché lo crediamo morto!» Poi fece una breve pausa e aggiunse: «Insieme siamo sopravvissuti ad una fuga nel deserto, abbiamo affrontato molti pericoli ed è giunto fino a qui, solo con la sua forza di volontà. E voi credete veramente che uno come lui possa morire in una banale esplosione?»
Da come parlò, Yuji sembrava essere impazzito, forse perché non voleva accettare la scomparsa del suo ex compare, ma aveva una motivazione per quella sua teoria. Fin dall'inizio Tomohiko gli aveva confidato che il suo unico pensiero era quello di sparire nell'anonimato e lo spadaccino era convinto che alla fine era riuscito nel suo scopo, nonostante tutti gli imprevisti accaduti durante il viaggio. Nessuno dei presenti credette alle sue parole, ma Yuji per qualche secondo lanciò lo sguardo verso i boschi più lontani, immaginandosi l'ex diplomatico ancora in fuga, per chissà quale direzione.
Nel frattempo la situazione vicino alla base restò ancora movimentata per molto tempo, ma dopo circa un paio di ore d'attesa finalmente le squadre di ninja del Paese della Terra iniziarono ad abbandonare la zona, portandosi dietro i prigionieri catturati nella notte. Favoriti dal rientro piuttosto lento dei loro colleghi, Kakashi decise che era giunto il momento di rientrare a Konoha, cercando di raggiungere il prima possibile il confine. Il pensiero di tornare a casa mise di buon umore Kakashi e con una certa soddisfazione si voltò all'indietro, osservando tutta la squadra al suo seguito. Yamato era alla sua sinistra, mentre poco più indietro Yuji stava parlando con Sai in maniera amichevole, probabilmente sulla sua visione del mondo femminile perché Sakura, che li seguiva a poca distanza, era visibilmente irritato da ciò che stava dicendo. In fondo al gruppo c'erano Temari e Kankuro, leggermente in disparte, ma l'attenzione di Kakashi si concentrò soprattutto sulla coppia appena nata, che da qualche minuto stavano viaggiando uno accanto all'altra. Il ninja mascherato era rimasto un po' sorpreso dall'improvviso amore sbocciato tra Hinata e Naruto, ma su una cosa era certo: si sarebbero ricordati per molto tempo di questo viaggio, in particolar modo del loro rientro a Konoha...

 

Fine

 

 Note finali dell'autore: è stata veramente un'avventura questa fan-fic, ma alla fine ne è valsa la pena! Mi è piaciuto molto scriverla e devo ammettere di essere rimasto molto sorpreso dal numero di persone che hanno commento, qui e su altri siti, questa storia, erano anni che non mi capitava una cosa del genere! Ringrazio tutti coloro che hanno seguito e/o commento la mia fan-fic, ovvero Maiko_chan, Thera, KuRaMa Kiuuby, Io_me, Alexandors9994, Manucchi, Ninja_della_foglia e Skailer, e in generale tutti coloro che hanno avuto il piacere di leggere questa mia storia!
Ovviamente, come avrete letto, c'è una leggera apertura per un possibile seguito... ci sarà? Io per il momento rispondo "Forse", perché devo ammettere che è stata una continua fonte di ispirazione questa storia, che inizialmente non doveva avere così tanti capitoli. Avevo pensato anche ad uno spin-off, incentrato sui miei due personaggi che ripercorra la loro vita fino alla fuga nel deserto. Ripeto, al momento è solo una bozza e poi sono impegnato con altre fan-fic, ma in futuro... chissà!
  
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