Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: kikka_67    13/10/2014    1 recensioni
Cosa sareste disposti a fare per ottenere ciò che desiderate?
- E nonostante sia alquanto sconcertata nel supporre che il suo cliente ritenga che basti contornarsi di collaboratori di sesso maschile per riuscire ad evitare tali incresciosi accadimenti, la informo altresì che sono una donna che “ama” esclusivamente le donne, quindi il suo cliente non correrebbe MAI il rischio di essere molestato da me, in nessun modo. – a questo punto mi aspetto di essere buttata fuori dalla stanza..e invece….
- Sei assunta! – esclama una voce ilare dietro alle mie spalle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Gabriela Martinez è  una vera sorpresa,  non molto alta,  con la pelle leggermente ambrata, grandi occhi scuri profondi  e lunghi  capelli neri, non è  particolarmente bella ma sembra avvolta da una aura carismatica irresistibile, è  una di quelle donne che attira lo sguardo ovunque vada. Ci raggiunge,  camminando lentamente e  con un  sorriso smagliante abbraccia  Tom salutandolo affettuosamente.
- Hola Tom, còmo estàs? Y ‘a tu novia? ( Ciao Tom, come stai? E’ la tua fidanzata?)-
- Hola Gabriela, eres muy hermosa, my querida. ( Ciao Gabriela, sei bellissima, mia cara. ) Ti presento Viola Prince. Viola, Gabriela Martinez. –
- E’ un piacere conoscerti Viola, l’unica donna che ha fatto innamorare il nostro amico Thomas. – dice abbracciandomi leggermente.
- Il piacere è tutto mio. Grazie di averci invitato. Avete una casa bellissima. – come al solito,  non sono molto originale,  ma sono sincera.
- Grazie,  accomodatevi. Pablo vi mostrerà la vostra stanza, ci vediamo tra poco in veranda, stiamo aspettando alcuni amici  che si uniranno a noi per pranzo. –

Pablo si ferma davanti ad una porta di legno  finemente intagliata e dopo averla aperta ci invita ad entrare e dopo un breve inchino silenziosamente  la richiude. La nostra “stanza”  è  un piccolo appartamento con   due stanze da letto, un salottino  con grandi divani soffici e colorati e un bagno.
-  Wow! Tom vieni a vedere! – esclamo estasiata uscendo nella terrazza piena di fiori e piante.
- Viola vieni a vedere…-  Tom  mi chiama nello stesso momento.
La stanza da bagno è dominata da un’enorme vasca  con idromassaggio, è talmente grande che ci potrei stare sdraiata e mi ripropongo di usarla questa sera prima di andare a dormire.
- Stabiliamo i turni!  Vuoi usarla prima tu o aspetti che l’abbia usata prima io? – chiede Tom  ridendo.
- Prima tu, non voglio correre il rischio di essere interrotta mentre sguazzo qui dentro!
Mentre scendiamo per raggiungere in veranda i padroni di casa, notiamo che gli ospiti che stavano aspettando erano già arrivati.  
- Alvaro! Còmo estàs? – esclama cordialmente Tom mentre stringe la mano ad un ometto dallo sguardo allegro.
- My amigo Tom! Sto molto bene, grazie. Ti ricordi di mia moglie Christina? – chiede l’uomo avvicinandosi ad una bella donna bionda dallo sguardo altero.
L’atteggiamento di Tom cambia   lievemente mentre saluta Christina – Ma certo, còmo estàs?  Vi vorrei presentare la mia fidanzata Viola Prince. Viola, Alvaro e Christina Cordela. - 
Se  uno sguardo avrebbe potuto uccidere, sarei già bella stecchita, la signora Cordela  sfiora appena la mano che le tendo  e mi studia con un’attenzione che rasenta la maleducazione. Invece il signor Alvaro è l’incarnazione della cortesia. Certo che come coppia non mi pare molto ben assortita, che Alvaro un uomo  sia innamorato di sua moglie è evidente, ma il suo  aspetto distinto non regge il confronto con la bellezza della moglie,   Christina sembra una modella  ma il contegno  superbo con cui si atteggia non le dona.
- Sono veramente felice di conoscerla Viola, sono contento di sapere che il nostro amico abbia trovato finalmente la donna “giusta” per lui. –
- La ringrazio. – mormoro imbarazzata mentre mi siedo sul divanetto vicino a Gabriela.
- Ci raccontava Josè che lei lavora per il nostro amico, è decisamente molto pratico unire l’utile al…dilettevole…. –  mormora ironica.
 Non avrei mai pensato di provare per una persona appena conosciuta una così profonda avversione,  è una cosa istintiva e immediata io e quella donna non andremo mai d’accordo. Molto probabilmente solo Tom comprende lo sforzo immane che sto compiendo per restare indifferente ad un simile attacco e so che la pazienza è una virtù dei forti……ma io…purtroppo non lo sono.
- Può darsi che lei abbia ragione ….ma io non lavoro più per Thomas. Mi riserverò solo  il piacere di scegliere io stessa il suo nuovo assistente e ovviamente mi prodigherò con tutte le mie forze   affinché  il….”diletto”….. rimanga solo ed esclusivamente mio. -   rispondo pacata.
Il breve silenzio imbarazzato che segue le mie parole,  viene interrotto contemporaneamente da José e Tom che dopo essersi scambiati una breve occhiata allarmata,  iniziano a parlare di vecchie amicizie e di aneddoti divertenti riguardanti il periodo che entrambi frequentavano l’accademia di recitazione.
Durante la cena la conversazione continua tranquillamente finché non commetto l’errore di porre  a Gabriela le classiche domande che una futura mamma si aspetta di ricevere. Molto probabilmente l’argomento non garba molto alla signora Cordela, che all’improvviso si alza da tavola e raggiunge fuori nel parco gli uomini che stanno ammirando la nuova auto di Alvaro. Dalla portafinestra avvicinarsi “troppo” a Tom per scambiare qualche parola.
- Spero che tu non ti sia risentita dell’atteggiamento di Christina, ha passato un periodo di crisi con il marito è un po’ nervosa ma non è cattiva. – Gabriela mi osserva attentamente mentre io continuo a controllare  il mio “fidanzato”.
Lentamente distolgo lo sguardo dal parco e mi  volto verso Gabriela   - Non ti preoccupare, nessun problema. Dopo quattro anni lavorando a stretto contatto con artisti esaltati, incoerenti ed egocentrici  non m’impressiona più nulla……. – 
- Stai parlando di me “tesoro” ? – chiede Tom sedendosi vicino a me.
- No…”amore”….tu sei uno dei pochi attori che lascia la “maschera” sul palco… - rispondo dolcemente, accarezzandogli i capelli, come avrebbe fatto una brava fidanzata.
- G-grazie….. è un complimento? –  chiede dubbioso.
- Sicuramente la tua fidanzata intendeva dire che con lei non reciti mai… - s’intromette Christina rientrando dalla sua passeggiata.
- Ha ragione Christina, Tom è un uomo che sembra estremamente controllato  ma quando entra in casa è un uomo come  tutti gli altri. –
- Grazie … cara. Speravo che almeno per te…fossi un uomo speciale! – borbotta fintamente offeso.
- Quindi convivete  ? – chiede sorpresa Gabriela.
-   No e  non abbiamo piani a lunga scadenza. E poi non ho ancora avuto modo di dirgli che nel mio futuro prevedo tre figli e due cani….. e forse dopo aver digerito questa notizia non vorrà più avere a che fare con me. – sorrido vedendo sobbalzare dallo sgomento il mio ex capo.
- Tre figli e…due cani? Avremo bisogno di una casa più grande! – esclama preoccupato.
Per un attimo mi perdo nella contemplazione di una scenetta,  una cena familiare con  bimbi felici e chiassosi,  cani festosi e Tom che mi guarda sorridente dall’altra parte del tavolo. Mi vedo accompagnare i bambini nella loro camera e dopo aver letto per loro la storia della buona notte, spegnere la luce e raggiungere “mio marito”….. WOW! Mi riscuoto dalle mie dolci fantasie quando sento qualcuno toccarmi leggermente il braccio. Gabriela ha un’espressione tesa sul viso e l’improvvisa immobilità che la coglie è un chiaro segno che sono iniziate le doglie.
- Gabriela stai male vero? Quando sono iniziate? – chiedo velocemente inginocchiandomi davanti a lei.
- Durante la cena, ma non ero preoccupata è tutta la settimana che sento dei doloretti. - risponde con voce roca.
- Tom!  Chiama José dobbiamo portare Gabriela in ospedale! Sta per nascere il bambino! –
- Il bambino? – mormora spaesato mentre  un evidente panico che gli paralizza la mente.
Nel giro di pochi minuti siamo tutti  in preda all’agitazione, la governante porta velocemente  la valigia, mentre io e Tom sosteniamo Gabriela piegata in due dal dolore di un’altra contrazione,  José, nel frattempo,  corre a prendere la macchina cascando due volte per strada.
Durante il tragitto fino all’ospedale nessuno fiata, in macchina si sentono solo i gemiti sommessi e la respirazione affrettata   di Gabriela che sta dimostrando un autocontrollo meraviglioso, Tom aveva dovuto prendere il volante perché José non era grado di guidare e continuava a girarsi a controllare sua moglie, sembrava sul punto di dare di stomaco tanto  era sconvolto.
- Gabriela….. estàs bien? -  lo sguardo dolente con cui la guarda esprime solo una parte della paura e della angoscia che prova e Gabriela sembra comprendere il tormento del marito perché gli sorride brevemente.
- Yo estoy bien y tu hijo….. Jura que èl amarà para siempre.. (Io sto bene e anche tuo figlio…Giura che lo amerai per  sempre).
- Te lo juro yo le amarè para siempre…. que amo a sua madre.. ( Ti giuro che lo amerò per sempre…come amo sua madre. )
- Dime el nombre…. – sospira con le lacrime agli occhi sorridendogli dolcemente.
Per superare i mesi di lontananza,  Gabriela non aveva potuto seguirlo in tournée,  lei e il marito avevano  iniziato un gioco per cui lui avrebbe dovuto impegnarsi a  scegliere  il nome del bimbo/a  mentre  Gabriela  non gli avrebbe rivelato  il sesso del nascituro fino a quando non fosse tornato a casa.  Il loro bambino    racchiudeva in sé l’amore che li univa anima e corpo, in lui sarebbero diventati  una sola entità.
- Non avete ancora deciso il nome? – balbetta Tom cercando di alleggerire la tensione.
- Diego  Julio Martinez… - mormora emozionato.
- Me gusta… -
Dopo quattro ore di travaglio il bambino finalmente viene alla luce urlando disperato e José poco dopo schizza fuori dalla sala parto ancora con il camice e la cuffietta addosso per portarci  la buona notizia e crolla tra le braccia di sua madre piangendo dall’emozione.
Il piccolo Diego è un bel bambino con i capelli neri, nonostante le urla provenienti dalle altre culle, lui molto tranquillamente continua a dormire pacifico. José è ancora aggrappato al vetro della nursery in contemplazione di suo figlio.
- Pensi che riusciremo a farlo allontanare da quel vetro giusto il tempo di un panino? - sussurra Tom ridacchiando.
- Forse è meglio che vai  a prendere qualcosa e gliela porti, io vado da Gabriela. - 
Dona Maria mi fa cenno di entrare nella stanza appena mi vede, Gabriela sta dormendo come il figlio. Ha il viso un po’ segnato dalla fatica ma sulle sue labbra aleggia un dolce sorriso.
- Siedi pure cara, se non ti disturba vado a vedere mio figlio e mio nipote. – mormora sottovoce .
- Vada pure, rimango volentieri. –
Appena la signora esce dalla stanza Gabriela apre gli occhi indubbiamente sveglissima – E’ andata via? – bisbiglia.
- Si è appena uscita, va da tuo marito e da tuo figlio. – rispondo sorridendo.
- Non fraintendere, mia suocera è un vero tesoro, ma ho passato questi ultimi quattro mesi con lei e sono felice che adesso possa riversare il suo affetto su suo nipote. –
- Ti capisco perfettamente. Come stai? –
- Sono stanca, ma ho una grande emozione  che mi brucia dentro. José…?. –
- José è appiccicato al vetro della nursery e ..,.. non dovrei dirtelo ma…. Uscendo dalla sala parto ha pianto come suo figlio dall’emozione tra le braccia di sua madre. Ci siamo commossi tutti in realtà. Era così in ansia per te … Ti ama tanto… - non so perché ho pronunciato quelle parole e Gabriela affidando lo sguardo mi fissa decisa.
- Mi ama tanto? –
- Gabriela…ti devo chiedere scusa per quelle foto che hai visto in rete, ero io che baciavo José e non il contrario, ma non ero a conoscenza del legame che vi univa e…. l’ho fatto….perché…- incapace di finire la frase abbasso gli occhi desolata.
- Per Thomas…. Ho visto come lo guardi, la commedia che avete inscenato a mio beneficio non mi ha mai convinta finché non ho visto la gelosia nel tuo sguardo… sei innamorata di lui. – conclude pacata.
- Pensa che lui non l’ha ancora capito….. e naturalmente non ho intenzione di dirglielo…ancora. – inizio a raccontarle tutta la storia, non so per quale motivo, visto che la conosco appena, mi fido di lei.
- Hai finto di essere lesbica per poter avere quel lavoro??!!!  - esclama  guardandomi ammirata.
- Vedi perché devi credermi quando ti dico che ho costretto tuo marito a baciarmi solo a causa di Tom…ogni tanto un demone s’impossessa del mio corpo e scateno  delle catastrofi……scusami. Se avessi saputo che era sposato non l’avrei mai fatto! –
- Sei più unica che rara, avere un marito come il mio è una fatica immane se non sei sicura di lui, più di una volta la mia fiducia è stata messa alla prova, ma  non ha mai vacillato neanche quando ho visto con i miei occhi José  baciare ….Christina. –
- Che cosa? – sobbalzo allibita.
- E’ una storia vecchia, ormai superata, ma forse non sono in me stessa questa sera, per questo l’ho detto. Siamo cresciuti insieme io, José e Christina, mentre io non ho amato nessun altro all’infuori di lui, la mia  migliore amica aveva come  scopo della sua vita cercare un uomo abbastanza ricco da mantenerla nel lusso. Non ha mai considerato José come uomo, finché non è diventato famoso. Lei è una donna molto sensuale e bella e….. –
- …..Yo amo solo a ti… mi amor……..Te quiero ….- mormora una voce dietro alle mie spalle.
José entra nella stanza lentamente guardando sua moglie con uno sguardo così intenso e sensuale che decido immediatamente di lasciarli soli ed esco dalla stanza chiudendo silenziosamente la porta dietro di me.  Ho bisogno d’aria, non riesco a respirare dall’angoscia che mi preme dentro. Aprendo una porta a caso mi ritrovo nella tromba delle scale d’emergenza, fortunatamente non c’è nessuno e finalmente sono libera di dare sfogo alle lacrime trattenute fino ad allora. Non lo so perché piango, forse per l’emozione della giornata,  forse per aver intravvisto la  forza di un amore vero o forse..... solo per me stessa e un po’ per il mio bellissimo ex capo. Non ho mai avuto bisogno della presenza di quell’uomo come in questo momento.  Incredibilmente vengo esaudita,  Tom sale adagio le scale,  in silenzio osserva le lacrime che ancora mi rigano il viso  e s’inginocchia di fronte a me per guardarmi a lungo negli occhi , con una mano m’accarezza una guancia per consolarmi, ma quel lieve contatto  scatena dentro di me una smania di toccarlo  e senza smettere di fissarlo lo traggo verso di me. Le sue labbra dolci si aprono sulle mie e senza fretta ci stringiamo l’uno all’altro.
 
  
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