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Autore: RisingSun_    13/10/2014    1 recensioni
Con "loro"  intendeva gli His Infernal Majesty il gruppo Finlandese che aveva aperto il cuore e l'anima a mia sorella.
Il gruppo che l'aveva fatta innamorare di quel cantante che lei reputava "misterioso" ma anche "dolce".
Lo stesso gruppo che l'aveva convinta a tatuarsi l'Heartagram, il loro simbolo, sulla schiena.
《È una bellissima canzone... Come si chiama?》
Lei continuava a danzare con gli occhi chiusi mentre io restavo seduta a guardala come uno spettatore a teatro.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai con un filo di luce in faccia e la dolce aria primaverile invadermi le narici.

Era sorto il sole da poco e già gli uccellini avevano iniziato a "cantare" come se ti ricordassero che ormai anche l'inverno era finito.

Tutto sembrava dire che sarebbe diventata una bella giornata, piena di sorrisi e risate, ma Maja mi aveva insegnato che essere troppo positivi era un male.

mai avere grosse aspettative, si finisce per illudersi troppo

Oggi l'avrei vista per il suo compleanno. Stranamente aveva deciso di "festeggiarlo" a casa con la famigla.

Erano tre mesi che non la vedevo. Era andata a Roma con alcuni suoi amici per un festival mentre io mi annoiavo difronte al mondo. In questi mesi capii quanto le volevo bene, quanto fosse importante per me.

Mi mancavano I nostri discorsi notturni sotto la luna piena (che ha il viso di David Bowie) mentre bevavamo litri di caffe.

Tutto questo non succedeva sempre, ovviamente.

Con il passare del tempo Maja iniziò ad uscire più spesso, passando intere notti fuori. Iniziò ad essere più vaga e a sorridere di meno, speravo infatti che Roma l'avesse cambiata.

Iniziai a prepararmi per andare al "24h market" perché mi servivano gli ingredienti per un dolce che avrei fatto. Il "24h market" non è altro che un mercato con tutto dentro, gestito da dei Pachistani simpatici con sempre in mano offerte di cibi esotici.

Anche l'idea di prendere delle decorazioni per la "festa" mi ronzava in testa,  come le candeline a forma di 2 3 o dei palloncini che ti auguravano un buon compleanno.

A quell'ora tutto era calmo, anche la nostra aria casalinga.

Spesso casa mia era invasa da rumori : dalle urla di mia madre, alla televisione accesa per nessun motivo, fino alla musica a tutto volume di mia sorella. Ero cresciuta sentendo il frastuono a casa mentre io rimanevo in silenzio, e quella situazione di tranquillità era... semplicemente insolita.

Mi sarei messa la maglietta dei Guns & Roses di Maja con un paio di leggins grigo topo. Abiti sobri, perfetti per non dare troppo nell'occhio in paese.

Mi vestii velocemente e mi sistemai I miei lunghi capelli scuri di fretta. Sembravo leggermente trasandata ma mi sarei sistemata bene al mio ritorno

Mi guardai un'ultima volta allo specchio prima di partire.

Ero io. La versione giovane di mia madre, totalmente diversa da mia sorella. Carnagione olivastra, capelli poco folti, scuri come la notte e leggermente ondulati. I miei occhi erano anch'essi di mia madre, di un celeste scuro.

Maja invece aveva preso I capelli rossi e la pelle chiara da una nostra nonna lontana e gli occhi smeraldo da papà... Ma quelli di Maja erano diversi, pieni di luce e passione.

La luce di papà si era spenta ormai da tempo, ma forse era solo una mia impressione.

Mi mancava qualcosa... la collana degli HIM.

Aprii ogni cassetto, guardai in ogni angolo ma niente, non si trovava in camera mia.

Avrei potuto fare un salto in camera di Maja a prendere una delle sue migliaia.

Uscì dalla "mia" dimora, e cercando di fare meno rumore possibile, entrai nella stanza affianco.

Ormai potevo vedere ogni dettaglio di quella stanza anche al buio.

Letto con le lenzuola stellate (le sue preferite) a sinistra, ma passandoci affianco bisogna fare un passo lungo per colpa di un problema al pavimento di legno.

Armadio ikea a destra con I poster dei Nirvana e dei Kiss attaccati accuratamente con il biadesivo.

La scrivania di legno scuro si trova attaccata alla parete davanti alla porta, con sopra una finestra  circondata dal cornicione bianco. La sedia blu, sotto la scrivania, aveva una ruota al posto di quattro per colpa delle ore passate a tirarla addosso al muro.

Appesa sopra la scrivania c'era il suo specchio da film, con piccole luci e fotografie attorno.

Sopra la mensola bianca, sempre ikea, c'erano con le sue collane dentro un cofanetto, I suoi Cd e il suo amatissimo Nokia.

Le pareti erano blu notte, un colore poco indicato per una stanza da letto, me lei lo amava.

Di solito il profumo che c'era era un misto tra cioccolata e mandorle ma oggi no.

C'era qualcos'altro,  qualcosa di strano.

I miei occhi dopo poco si abituarono al buio e gli oggetti presero forma.. soprattutto una.

Trovai Maja distesa, addormentata, sul suo letto.

Mi agitai leggermente perché non avevo niente di pronto per la sua "festa", ma ero anche sollevata perché era qui con me. Anche con il buio si vedeva il colore caldo della sua chioma.

Sentii una melodia leggera, così leggera che era quasi inesistente.

Di fianco a lei c'era il suo mp3 che lampeggiava debolemente.

Non mi stupivo. Si addormentava sempre ascoltando la musica, spesso con la voce calda e sensuale del "misterioso" Ville Valo.

Guardai la schermata dell'oggetto con sguardo curioso.

Con il passare del tempo avevo preso più confidenza con le cose di Maja.

Cyanide Sun in ripetizione.

Si era addormentata con la nostra canzone.

Non riuscì a trattenere un sorriso.

Il mio mondo interno festeggiava con le luci più luminose e I rumori più acuti.

Con delicatezza tolsi gli auricolari dalle sue orecchie e le diedi un bacio cercando di non svegliarla.

Qualcosa era sbagliato in tutta quella mia immagine.

Restai qualche secondo in più con le mie labbra sulla sua guancia. Era gelida.

Era come una notte poco stellata nel gelido inverno finlandese: fredda e vuota.

Le presi il polso sperando di trovare un minimo di vita, un singolo battito, un'ultimo respiro.

Restai immobile, pietrificata dalla morte.

Avevo paura di accendere la luce. Avevo paura di trovarla più bianca che mai.

Sentivo le lacrime salirmi agli occhi, ma non potevo piangere.

Sentivo il mio corpo tremare e la bile salirmi in gola. Non c'era più quel profumo dolce in aria, c'era l'odore ripugniante della morte.

L'aria pesante non arrivava più a me, non la sentivo salire nelle narici fino ad arrivare nei polmoni.

Forse stavo morendo anch'io.

Morivo soffocata da quel buio intorno a me: era lui il mio assassino.

Mi gettai alla finestra e con le mie poche forze l'aprii. Aspirai l'ossigeno e mi sentii rinata.

Il sole a contatto con la mia pelle.

L'aria pulita. Per un attimo mi dimenticai di tutto, solo per un attimo.

Mi girai verso la stanza ormai pienamente illuminata. Guardai le punta delle mie scarpe per evitarla.

La siringa caduta dal letto. La cintura stretta nel braccio.

Il liquido bianco negli angoli delle sue labbra violacee. L'avevo guardata. Mi girai di scatto verso la scrivania. Se dovevo vomitare non volevo farlo su di lei.

La candela era ormai già finita. La cera era colata anche su due fogli scritti con la sua calligrafia. Li presi entrambi in mano. Tremavo, sì, ma la voglia di sapere I suoi pensieri ante mortem era molta.

    1) Le mie ultime Volontà

    2) Lettera di un'anima persa pt2

o mio vento, fammi dimenticare le disgrazie mie e quelle altrui.

Il giorno finirà trascinandosi la notte così nera da far paura.

E tu mi stringerai tra le braccia del nostro destino.


Angolo dello scrittore

Saluto con un inchino tutti I miei lettori.

Se il tempo lo concede, non siate timidi a dirmi la vostra opinione

Ringrazio particolarmente HeavenTonight.

Capitolo dedicato a Jules Bianchi.. che si riprenda presto

siamo con te, FORZA JULES

   
 
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