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Autore: Cinziart_96    15/10/2014    3 recensioni
Immaginate.
Immaginate di poter cambiare l'Universo. Di Tempo, Spazio e Materia avrete bisogno.
Immaginate che questi tre poteri fossero nelle vostre mani. Scorressero nella vostra mente.
Immaginate cosa potreste cambiare in meglio... tutto.
Però non tutti sono di buon cuore come voi, no.
C'è chi vuole rifare tutto a sua immagine.
C'è chi vuole il potere sopra ogni altra cosa.
C'è chi, non riuscendo a controllare i tre poteri, perde se stesso.
Ma immaginate qualcosa di ancora peggiore. Creare un intero Universo solo per porgli fine.
* * *
--->Seguito della FF: "Dottore, abbiamo un problema."
NON è strettamente necessario averla letta per la comprensione dell'attuale storia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Skasis's Paradigm
 
Alexandra aveva la curiosa abitudine di proporre le cose più assurde, e quindi divertenti, nei momenti sbagliati; ovvero quando c'era altro, di molto più importante, da portare a termine. Nel suddetto caso, la ricerca del libro. Da quando il Dottore e Iris l'avevano lasciata in compagnia di Lara, era passata più di un'ora. L'ora più lunga, stancante, noiosa, prosciuga-energie di tutta la sua vita. Anche peggio di una lezione di italiano o storia.
Quel libro non saltava fuori. Avevano cercato in ogni più remoto posto, scaffale, avevano letto ogni singolo titolo, sfogliato tutte le pagine alla, ormai disperata, ricerca di quel piccolo volume. Lara si era materializzata su ogni centimetro quadrato dell'enorme sala e lei aveva solidificato l'aria per arrivare in cima agli scaffali così tante volte che non riusciva a capire come riuscisse ancora a respirare.
Alla fine, entrambe si erano sedute su un divanetto con un sospiro, esauste. Avevano deciso di ignorare il compito e divertirsi con i loro poteri per far passare un po' il tempo. Così, mentre Alex disegnava sul suo blocco da disegno dei buffi personaggi che poi faceva muovere sul foglio, Lara ipotizzava l'esistenza di pianeti ricoperti di cioccolato o quale sarebbe stata la sua visione alla vista di Leonardo da Vinci.
Non c'è da stupirsi se poi Alex compensasse l'uso del suo potere con tratti di matita tranquilli e Lara con un breve riposo.
Qualche tempo dopo, la porta della biblioteca si aprì, lasciando entrare Iris e il Dottore.
-Ciao ragazze! E' successa una cosa fantastica! Ho scoperto come funziona il...- la ragazza si bloccò a metà della frase, guardando l'amica assopita di fianco ad Alex. -...Tempo.-
-Non ci credo.- aggiunse il Signore del Tempo affiancandola. -Si è addormentata. Mi chiedo fin quanto possa essere normale.-
Alexandra si sistemò gli occhiali, chiudendo il bloccò. -No, è che... c'è un motivo. Stavamo cercando quel tuo libro e no, non l'abbiamo trovato, così ci siamo stufate e abbiamo iniziato a giocare... con i nostri poteri. Per quello Lara sta dormendo.-
Il Dottore si passò una mano tra i capelli. -Dove l'ho messo? Dove?- disse scomparendo dietro all'ennesimo scaffale.
-Comunque cosa dicevi a proposito del Tempo?-
Iris si illuminò. -Ooh sì! E' incredibile! Sembra una palla!- spiegò lei entusiasta.
L'amica alzò un sopracciglio. -Una... palla.-
-Sì, esatto!- esclamò sedendosi di fianco ad Alex, stando al contempo attenta a non svegliare Lara. -Una grossa palla che rimbalza in giro!-
-Una... palla che rimbalza.-
-Già. Ed è fantastico perché ci sono un sacco di posti su cui il Tempo può rimbalzare! E si creano un miliardo di futuri possibili a seconda di dove atterra!-
-Una... palla. ...Iris, stai bene?- chiese Alex scettica.
-Certo! Avresti dovuto esserci... Che forza.- concluse la ragazza sognando letteralmente a occhi aperti. 
L'amica scosse la testa. -Va bene. Ascolta... Tra dieci giorni è Natale.- iniziò lei abbassando il tono di voce. -Prima io e Lara ci stavamo chiedendo cosa potremmo regalare al Dottore.-
-Cavolo. Hai ragione, non ci ho nemmeno pensato!- rispose Iris piano. -Qualche idea?-
-...Gelato.- mormorò una voce alle loro spalle.
-Cosa?-
-Gelato. Hai del gelato?- ripeté Lara con un tono più convinto mentre abbracciava la vita di Iris subito davanti a lei.
-No, scusa. Secondo te io mi porto in giro il gelato?-
-Cosa ne so io. Chiedevo.- rispose lei con un'alzata di spalle. -...E poi a me piace il gelato.-
-Lara...!- esclamarono le amiche con un sorriso.
-Che c'è? E' vero!- disse lei stiracchiandosi. -Uff. E questo divano è scomodo.- borbottò sedendocisi sopra.
-Allora, hai finito o no?- la rimproverò Alex. -Possibile che non ti vada bene niente?-
-Beh... questo non è vero. E poi...-
-Sì, sì, okay.- la interruppe Iris scuotendo la testa. -Io ci rinuncio.-
La discussione venne bloccata da un'esclamazione da parte del Signore del Tempo, perso chissà dove tutti quegli scaffali in legno.
-RAGAZZE! L'HO TROVATO!- gridò felice. -Svegliate Lara e venite qua!-
Le amiche si alzarono, chi con più e chi con meno ardore, e raggiunsero il Dottore, in cima a una scala con un librone in mano. Le gambe erano incrociate tra i pioli e mentre con un braccio teneva il volume, l'altra sfogliava le pagine. All'arrivo delle tre alzò lo sguardo rivolgendo loro un ampio sorriso.
-Buongiorno Lara! Dormito bene?-
-In realtà, quel divano è scom... AHIO!- si lamentò la ragazza massaggiandosi un braccio in corrispondenza del pizzicotto di Iris. -Ehi, mi hai fatto male!-
-Tecnicamente...- aggiunse il Dottore scendendo dalla scala. -Quei divani sono fatti per leggere. Non per dormire.- disse serio.
-Scusa...- mormorò lei mortificata.
-Comunque... questo è il libro che vi avevo detto di cercare.- disse mostrandone la copertina sgualcita. -E che nessuno di voi è riuscito a trovare.-
Lara alzò gli occhi sul volume. -Ma tu mi avevi detto che era piccolo!- esclamò. -Questo è grande almeno il triplo di come lo immaginavo io.-
-A me pare...- puntualizzò lui mettendo il libro tra le mani di Alex. -Di averti detto che il libro aveva circa trecento pagine. Non quanto grandi fossero le pagine.-
-Uffa.- rispose lei incrociando le braccia. -Cosa ne sapevo io? Da noi si tende a usare meno carta possibile per salvare gli alberi.-
-Wow.- fu l'esclamazione di Alex quando una nuvola di polvere grigiastra si alzò dal libro, appannando le lenti degli occhiali. -Non si vede niente, ma... che forza!-
Iris le prese il libro dalle mani incamminandosi verso il divano di prima per riuscire a leggere bene quello che c'era scritto. Ovviamente venne seguita da tutto il gruppo come falene attratte dalla luce.
-Allora... ecco qua. “La Teoria Universale”. Promette bene.-
 
*      *      *
 
-”...colui il quale riuscirà a estrarre la soluzione, prenderà il posto di dominatore e risolutore dell'equazione propria del paradigma stesso, ereditando un potere antico ed eterno che permetterà il controllo assoluto sugli elementi fondamentali dell'Universo.” Ecco qua. Avete capito?-
-No.-
Il Dottore alzò gli occhi dalla pagina, incontrando gli sguardi smarriti delle tre amiche, sedute di fronte a lui sul divano.
-Ma come no? ...Cosa non avete capito?- chiese scuotendo la testa.
-Io mi sono persa dopo... dopo che tu hai letto quella parte in cui si parlava dell'immaginazione...- spiegò Alex massaggiandosi la fronte. -Vai troppo veloce! E non riesco a capire cosa dice quel tipo!-
E' solo un po' vecchio!- ribatté lui mostrando la copertina logora.
-Un po' tanto vecchio, mi pare.- disse Iris. -Mette un sacco di aggettivi a caso nella frase e non si capisce.-
-Non è che... ce lo spiegheresti?- chiese Lara implorante. -Però a parole tue, per favore.-
-E soprattutto semplici.- precisò la ragazza dai capelli lisci, appoggiando la schiena sullo schienale del divano.
Il Signore del Tempo perse qualche secondo a rispecchiarsi negli occhi delle tre, meditando, un po' su come fare per spiegare una cosa così complessa con parole semplici, un po' su quanto fossero dolci e simpatiche quelle ragazze, del tutto ignare della loro straordinaria natura. Scosse la testa, sorridendo tra sé.
-Partiamo dall'inizio allora.- iniziò riaprendo il libro alla prima pagina. -Ci sono tre elementi fondamentali su cui si basa tutto quello che sta intorno a noi. Fin qui ci siete?- chiese paziente.
-Sì.- rispose convinta Lara. -E siamo noi tre.-
-Non esattamente. I tre elementi sono Tempo, Spazio e Materia. Questi sono 'bloccati' da un paradigma.-
-Il paradigma di Sk... Skis...- tentò Iris aggrottando la fronte.
-Il Paradigma di Skasis.- la soccorse il Dottore, chiudendo il libro per avere le mani libere. -Questo blocco protegge i tre elementi fondamentali da chiunque tentasse di prenderli.- spiegò mimando una barriera con un palmo della mano.
-E perché mai qualcuno vorrebbe averli?- chiese Alex, sinceramente interessata.
-Beh, pensaci un attimo. Se Tempo, Spazio e Materia sono alla base di tutto e tu ne hai il controllo...-
-Vuol dire che potrei fare... Oh mio Dio. Potrei fare tutto!- disse lei felice. -Foorte!-
Il Dottore alzò le sopracciglia, sospirando. Possibile che riuscissero a vedere solo il lato positivo delle cose?
-Però non ci sono solo brave persone in giro per l'Universo, Alex.-
-Questo significa che c'è gente che risolverebbe il Paradigma solo per fare del male?- chiese Iris un po' preoccupata dopo aver visto il Signore del Tempo annuire mestamente. -Ecco, questo fa paura.-
-Ma, insomma... se il paradigma di questo tipo qua deve proteggere cose così importanti come i tre princìpi su cui si basa tutto quanto, deve essere un'operazione molto difficile.- ipotizzò Lara. -...spero.-
Il Dottore prese un respiro profondo, affondando le mani nelle tasche dei pantaloni. -Lo è. E' comunque abbastanza complicata che nessuno è mai riuscito a risolverla.- disse, ma la sua espressione rimase preoccupata, quasi ci fosse ancora qualcos'altro che non prometteva nulla di buono.
-Cos'altro c'è?- chiese Alex osservandolo.
Lui sospirò, grattandosi la testa. -Il Paradigma, il Dio Creatore, la Teoria Universale, chiamatela come volete, non è protetta solo da un'equazione, un calcolo matematico, no. I numeri sono relativi. Da voi, due più due fa quattro, magari anche in un altro Universo, potrebbe fare cinque o sette.- disse accompagnando la spiegazione con ampi gesti delle mani per cercare di rendere il concetto più semplice da capire. -Per questo Skasis decise di utilizzare anche l'immaginazione per sigillare i tre elementi. E' qualcosa di ancora più... instabile.-
-Come se già i numeri non fossero un problema...- sussurrò Iris.
Il Dottore non ci badò, continuando la sua spiegazione come se stesse rincorrendo un concetto particolarmente veloce che saettava in giro per la sua mente.
-Il fatto è che l'immaginazione è più... Come posso dire... Sviluppata, nei bambini. Qualsiasi bambino, di qualsiasi razza è avvantaggiato in questo campo. Ma è anche svantaggiato dalla sua inesperienza. Il corpo non riesce a contrastare bene le minacce esterne. Subisce. Obbedisce. Impara, nel bene o nel male, quello che gli viene proposto. E immaginate quando viene a contatto con qualcosa della portata del Paradigma di Skasis.- chiese alzando lo sguardi sulle ragazze, letteralmente paralizzate dal racconto.
-Gli viene bruciata l'anima.- sussurrò Lara abbassando lo sguardo sulle mani unite sulle gambe.
Il Dottore annuì, chiudendo un momento gli occhi per riprendere fiato.
-Lara?- chiamò Iris, piano, nel silenzio della grande biblioteca. -Va tutto bene?-
La ragazza scosse la testa, stringendo forte le palpebre. Quando parlò la voce le uscì strozzata, incrinata dal pianto.
-N... no... Quei bambini... La loro anima... bruciata.- sussurrò mentre una lacrima le correva veloce sulla guancia.
-Ma non è successo niente!- esclamò Alex avvicinandosi all'amica. -E' solo un'ipotesi!-
-Lara... Alex ha ragione. Non è...-
-No! Non è vero...- disse alzandosi in piedi, lo sguardo puntato a terra.
-Lara... Cosa c'è?- chiese piano il Dottore. -Cosa succede?-
Lei tenne lo sguardo basso, i pugni stretti lungo i fianchi.
-Lara?-
Il Signore del Tempo la prese per le braccia e lei fu costretta, quasi, a incrociare gli occhi con quelli di lui.
-Non possono... bruciare l'anima. Non devono farlo.- mormorò come una sorta di preghiera. -Perché se loro perdono l'anima... loro non...-
-Cosa?-
-Loro... ne moriranno.- concluse a fatica la ragazza, mentre altre lacrime si aggiungevano alle prime.
Lacrime che nemmeno lei capiva perché uscissero, perché quelle parole facessero così male, perché qualcosa di bollente sembrava volerle uscire dal petto. Perché quello che le aveva spiegato poco prima il Signore del Tempo era reale. E sapeva con certezza che stava succedendo anche adesso.
Lara venne circondata dalle braccia del Dottore che riuscì, con le sue parole gentili, a tranquillizzarla.
-Non preoccuparti. Andrà bene. Nessuno è mai riuscito a risolvere il Paradigma... e in pochi lo conoscono. Tranquilla...-
Lei affondò il viso nella sua giacca marrone, pensando che non era vero. Non c'era niente di vero. Assolutamente nulla. Ma si limitò a ricambiare l'abbraccio sulla sua vita sottile, per arginare un dolore diffuso che solo a poco a poco se ne andava via. Se solo avesse potuto, si sarebbe volentieri dissolta nel nulla.
Un attimo dopo e altre due paia di braccia la strinsero forte.
-Stai tranquilla, Lara. Non succederà niente di male.- disse Alex appoggiandole la testa sulla spalla.
-Già. Staremo sempre insieme.- aggiunse Iris cercando di assumere un tono abbastanza allegro per risollevare il morale.
Lara annuì piano sul petto del Dottore, tentando, per quanto possibile, di regolarizzare il respiro. Ormai quel dolore diffuso che aveva avvertito era scomparso, ma l'immagine di un nero senza fine non la lasciava.
-Nonostante tutto...- disse il Dottore piano. -Spero che almeno abbiate capito qualcosa sul paradigma.-
Le due amiche si sciolsero dall'abbraccio annuendo convinte; Lara invece rimase con il Signore del Tempo ancora un po', non sicura di riuscire ad allontanarsi anche solo di un centimetro da lui.
-Forse... non è stato così bello sapere certe cose.- mormorò lei così piano che solo il Dottore la udì.
-Non preoccuparti.- ribadì lui passandole le mani sulla schiena. -Tutti quelli che hanno tentato di risolverlo hanno fallito. Siete protette da sempre e per sempre.-
La ragazza annuì di nuovo forse un po' più convinta di prima, ma era come se lo sapesse. Lo sentisse che stava succedendo qualcosa di terribilmente brutto. Qualcuno o qualcosa uccideva i bambini per risolvere la Teoria Universale.
 
*      *      *
 
Fondamentalmente, Lara era una ragazza solare con un sorriso appena accennato sulle labbra sottili, capace di una grande tenerezza in ogni suo gesto. Per lei non vi era motivo di essere tristi per una cosa quando ce n'erano altre tre che andavano bene. Semplicemente, vedeva il lato positivo di tutto.
Tuttavia, dopo quello che aveva scoperto nel pomeriggio, non riusciva a essere felice. Le idee non avevano uno scopo, tutto diventava niente alla luce di quanto fossero importanti i tre elementi che, insieme a Iris e Alex, formavano il paradigma.
Alla fine avevano deciso di passare il pomeriggio con il Dottore nel TARDIS. Avevano accontentato Lara mangiando un gelato tutti insieme, scoprendo un'altra stanza fantastica della cabina blu. Nemmeno a dirlo, il Signore del tempo aveva proposto loro una quantità inimmaginabile di gusti, con forme e colori che addirittura cambiavano da persona a persona. E mentre Alex ne aveva assaggiato solo qualcuno, Iris li aveva provati praticamente tutti, saltellando da una parte all'altra della stanza per colmare la sua ciotola in vetro. Subito dopo, sotto incitamento del Dottore, avevano aperto i loro libri e quaderni concentrandosi, per quanto possibile, per studiare e completare i compiti mentre lui provvedeva alla quotidiana manutenzione della consolle.
-Sapete... dovremmo avvisare i nostri genitori che stiamo fuori la notte.- disse Alex mentre tentava di leggere un capitolo di storia dell'arte.
-Beh, con il TARDIS potremmo evitare il problema saltando nel Tempo, no?- chiese Lara a Iris.
-Suppongo di sì, ma sarebbe abbastanza... ingiusto.-
-Lo dici come se sapessi cosa potrebbe succedere.- le fece notare Alex. -Non è che c'entra qualcosa la tua palla che rimbalza?-
Lei annuì, tentando a parole di far capire loro come si muoveva il Tempo; senza però arrivare ad alcun risultato.
-Senti, Iris. Facciamo che il Tempo lo controlli tu e se succede qualcosa di davvero pericoloso ti preoccuperai di spiegarcelo, va bene?- concluse Lara guardando il suo quaderno di matematica. -Che palle. Cosa vuol dire che su un certo intervallo I, se per ogni coppia distinta di elementi X1, e X2 anche le immagini sono diverse?-
-Cosa?-
-Appunto.-
Iris sbuffò sonoramente. -Cerchiamo di combinare qualcosa di buono.- poi prese il suo cellulare e chiamò i suoi genitori, comunicandogli che avrebbe dormito da Alex.
Subito le sue amiche seguirono il suo esempio e nessuno ebbe particolari problemi nell'ormai abituale interrogatorio: con chi? Per quanto tempo? Dove? Sei sicura? Ringrazia, mi raccomando. Salutameli. Non andate a letto tardi. Etc...
Neanche fossero delle ragazzine di dieci anni.
-Allora ci avete pensato?- chiese Alex terminando la chiamata.
-No.- le rispose Lara chiudendo il quaderno di matematica ormai da troppo tempo sulla stessa pagina. -...Aspetta, ma a cosa?-
-Fammi capire, tu prima rispondi e poi chiedi l'argomento?-
-Perché non si può fare?-
L'amica scosse la testa, continuando da dove si era fermata. -Intendevo... avete pensato a cosa potremmo regalare al Dottore?- chiese nuovamente abbassando la voce, pur consapevole di essere da sola con le sue amiche nella stanza che avevano scelto per studiare.
Iris scosse la testa. -Dovremmo fare un giro per cercare qualcosa. Il problema è che non lo conosciamo abbastanza! Cos'è che potrebbe piacergli?-
-Aah... Perché dev'essere sempre così difficile trovare...- Lara bloccò istantaneamente la frase quando sentì bussare allegramente alla porta.
-Avanti!-
La porta si aprì di un piccolo spiraglio, quel tanto che bastava per far passare la testa del Signore del Tempo.
-Allora ragazze, come va? Avete finito?-
Loro guardarono per un piccolo, brevissimo istante i loro compiti, abbandonati già da tempo sul tavolo.
-Sì!- gridarono in coro.
Cinque minuti dopo il Dottore le aveva portate su di un pianeta per cenare. Così, mentre gli abitanti (esseri alti due metri con il corpo coperto da una soffice pelliccia arancione) gli passavano di fianco, chiacchierando tra loro, Iris aveva chiesto al Signore del Tempo se potevano passare con lui la serata.
-Beh, vi ho invitate fuori a cenare, quindi direi che ormai non posso più tornare indietro.- annunciò con un sorriso mentre un cameriere serviva loro una sorta di pizza alta almeno cinque centimetri.
-E poi... vorrei dirvi qualcos'altro sul Paradigma.-
Con una simpatica esclamazione di felicità Iris addentò la sua cena, cambiando completamente discorso.
-Non mi ero accorta di quanto fossi affamata. Ma cos'è?-
-La specialità di questo ristorante. Non sto a spiegarvi nemmeno gli ingredienti perché non ci sono sapori simili sulla Terra. Vi piace?- chiese lui prima di mangiarne un angolo.
Le espressioni che ricevette in risposta furono più soddisfacenti: quella pizza aliena era fantastica.
 
*      *      *
 
Commentarono un sacco di altre cose e Alex fu particolarmente interessata a come il TARDIS, una cabina telefonica londinese del 1950, riuscisse a passare completamente inosservata proprio di fianco all'ingresso del ristorante.
-Circuito Camaleonte.- rispose il Dottore mentre passeggiava per la strada. -Il TARDIS riesce ad assumere le caratteristiche di qualcosa di molto popolare nel tempo e nel luogo in cui si trova.-
Alex si guardò intorno, dubbiosa. -Ma io non ne vedo altri in giro.-
Lui alzò le sopracciglia, massaggiandosi un lobo dell'orecchio. -Infatti il mio circuito si è rotto.- spiegò imbarazzato. -Ma non ho mai avuto problemi a riguardo.- si affrettò ad aggiungere.
-Posso chiederti una cosa?- disse Lara affiancando il Signore del Tempo.
-Ma certo!-
-Quante lingue sai parlare?-
-...Io, beh... Ho studiato lingue antiche, ma quelle ormai non si parlano più.-
-Perché ne dovresti sapere un sacco! Di tutti i popoli, di ogni specie e di tutti i tempi. Ho la sensazione che siano tante!-
Il Dottore ridacchiò. -Io non le conosco tutte a memoria! Il TARDIS le traduce per me.-
-Allora tu...-
-Io?-
-Tu ne parli solo una!- esclamò colpita lei. -Quindi adesso ci stai parlando in... in... nella tua lingua!-
-Tenendo conto di un paio di variabili, sì.-
Iris spalancò gli occhi. -Caspita! ...Comodo così. Non devi imparare una moltitudine esagerata di roba per farti capire anche in capo al mondo.-
-Ci... Ci potresti dire qualcosa in... Com'è che si chiama il tuo pianeta?- chiese Alex.
-Gallifrey...- rispose il Signore del Tempo piano, un attimo prima di cambiare discorso. -Ma comunque! Volevo dirvi un paio di cose interessanti sul Paradigma.- 
Le amiche ebbero l'accortezza di non ritornare sull'argomento mentre il Dottore infilava la chiave argentata nella serratura del TARDIS e le faceva entrare.
-Ho letto su quel libro, che Skasis aveva bisogno di rendere l'idea dei Tre elementi fondamentali per capirli meglio.- iniziò impostando delle coordinate sulla consolle. -Lui li ha descritti come tre sfere colorate: Tempo blu, Materia verde e Spazio rosso.-
-Praticamente ci ha paragonato a delle biglie?- chiese Lara aggrappandosi al corrimano del TARDIS.
-Già. Questi sono uniti tra loro da delle sorta di braccia che servono a mettere in compartecipazione la loro energia, creandone di nuova in continuazione.- disse lui attivando la leva di avviamento.
Dopo l'ormai usuale serie di scossoni il TARDIS si fermò.
-Wow!- esclamò Iris. -Ma che forza!-
-Finché va tutto bene sì, siete insieme e niente vi può ostacolare. Ma qui entra in gioco il possibile risolutore dell'enigma.- annunciò il Dottore.
-Fammi indovinare.- lo interruppe Alexandra sistemandosi gli occhiali. -Farà qualcosa che rompe l'equilibrio.-
Lui annuì. -Bravissima. Risolvendo il paradigma si ha il controllo su Spazio, Materia e Tempo, ma ne vengono spezzati i legami.- spiegò appoggiandosi ai sedili in pelle. -Perdete la vostra volontà.-
-Moriremmo?- chiese spaventata Lara.
-No, no! Nessuno sa cosa vi capiterà ma non sarà di sicuro la morte.- si affrettò a rispondere il Dottore. -La cosa davvero strana è perché proprio a voi, perché ora e perché qui.- disse meditabondo.
-Forse è collegato al tuo arrivo.- ipotizzò Alex. -Prima non ci era successo nulla.-
-E se... fosse collegato a quello... quella cosa dei bambini?- chiese Lara, tremante. Quelle poche parole sembravano pesanti come macigni da dire.
-Se è vero può voler dire solo una cosa.- disse il Dottore, lo sguardo perso nel vuoto. -Tutto quello che conosciamo è in grave pericolo.-
Le ragazze rimasero immobili, non sapendo né cosa fare né cosa dire di fronte a qualcosa di così minaccioso e potenzialmente reale. Sembrava davvero che non ci fosse tempo da perdere. Qualcosa stava arrivando, consumava la distanza che lo separava dalla Terra a grandi falcate, come un leone insegue la sua preda. Ora nemmeno Alex e Iris potevano dire di non percepirlo. Una sensazione di pericolo sottopelle, insidiosa e costante.
Quando il Dottore parlò le amiche sussultarono.
-Solo fatemi un piacere.- disse soffermandosi su ognuna. -Se c'è qualcosa che non capite, una sensazione, qualcosa che nemmeno avete provato prima, fatemelo sapere. Subito.-
Le tre ragazze annuirono ed ebbero la sensazione che un peso si sollevasse dal loro cuore. Avere la certezza di non essere sole con qualcosa di cui non avevano mai sentito parlare era a dir poco rassicurante.
 
 
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Note Autrici:
 
Tempo: ...E' relativo, no?
Luogo: Esattamente lì! :D
 
*Il pubblico si è appena accomodato sulle varie poltrone. Il palcoscenico è ancora buio e non c'è ancora ombra del Dottore. Poco dopo si sentono delle voci familiari provenire da dietro le quinte.*
 
(Il Tipo): ...No, no. TU devi fare una presentazione PER-FET-TA. Credi che mi sia dimenticato che
la volta scorsa non ti sei presentato? Muoviti ad andare sul palco che sei già in ritardo!
(Dottore): Seh, seh... D'accordo.
*All'improvviso si sentono dei suoni come di padelle lanciate, quando finalmente le luci si accendono e appare il Dottore correndo*
Pubblico: …?!
Dottore: Salve pubblico! Scusate per la confusione... Quel tipo finirà per farmi rigenerare se continua a lanciarmi padelle-
Comunque! Vi sono mancato, eh? L'ultima volta mi sono assentato per alcuni problemi con
dei funghi radioattivi. Ma tranquilli: ho sistemato tutto. (:
Allora, piaciuto il capitolo? Finalmente abbiamo trovato il libro di Skasis e siamo riusciti a spiegarne il contenuto. Speriamo solo che il discorso sia stato chiaro per tutti... ma se alla fine sono
riuscite a capirlo Lara, Alex e Iris sicuramente l'avrete capito anche voi lettori! :D
A proposito delle ragazze... Loro stanno già pensando al Natale. E a quanto pare anche a
cosa regalarmi e questo mi preoccupa.
Chi mi assicura che non mi regalino il solito maglion-
*Il Dottore si volta verso il dietro le quinte sentendo dei passi correre verso la sua direzione*
Dottore: ...E tu cosa ci fai qui?
*Sul palco si aggiunge corricchiando anche Iris*
Iris: Devi aiutarmi! >:c
Dottore: …Cosa?
Iris: La gente non mi capisce. ;^; *abbraccia il Signore del Tempo*
Dottore: Si può sapere di cosa stai parlando? ò_O
Iris: Del Tempo! Loro... Loro non capiscono! ç^ç E' così facile: è come non avere la chiara visione
di quello che è successo, di quello che accade e quello che succederà! E' anche più divertente
quando gli eventi fluttuano in giro e non sai dove atterreranno... *W*
Dottore: Oh, sì! :D Certo: il Tempo è tutto particolare e soprattutto relativo. Per non parlare di quando si sovrappone e crea paradossi. Beh... non è che proprio si sovrappone. Beh... e' tutto molto più complicato. Beh... più o meno.
Pubblico: …
*Momento di pausa, nel quale il pubblico si guarda perplesso e Iris e il Dottore si guardano sorridenti*
Dottore: *coff coff * Okay, forse è meglio che andiamo a parlarne da un'altra parte.
Voi del pubblico, invece, come al solito se volete chiedere spiegazioni per qualsiasi cosa,
lasciate pure una recensione e le autrici saranno liete di rispondervi. :)
Ringrazio chi continua a seguirci! Siete davvero fantastici!
Iris: Al prossimo capitolo allora! v.v
*I due spariscono dietro il palco. Le luci che si spengono*
 
Un abbraccio
Gallifrey e co.




La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per nostro puro diletto.
  
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