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Autore: principessa1793    17/10/2014    5 recensioni
Sono trascorsi 25 anni dalla nascita degli ultimogeniti della famiglia Mendoza Pinzon e del primogenito di Mario Calderon. Quelli che allora erano bambini,ora sono donne ed uomini che si troveranno a vivere la loro vita lavorativa all'Ecomoda. Nasceranno nuovi legami e forti sentimenti. Se siete curiosi... date un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Giulia]
Ho fatto una corsa incredibile per strada e sono certa che mi arriveranno fior fiori di multe,anche se l’ultima che prenderò sarà quella per aver posteggiato l’auto in un luogo dove vigeva un divieto di sosta. Poco mi importa se spenderò il mio stipendio in multe…l’importante è fermare il mio amore e ribadirgli quanto lo amo.
Forse a quest’ora è già partito,visto la fila interminabile che ho dovuto attendere prima di giungere all’agognato banco di informazioni,e se è così,domani prenderò il primo aereo per Cartagena per andare a riprendermelo. Io lo amo e la mia vita è con lui.
“Mi scusi signorina. L'aereo per Cartagena ?” domando ad una ragazza posta dietro al grande bancone, mentre la gente si lamenta per l’interminabile attesa determinata dalle file chilometriche.
“ Guardi signorina l'aereo è già partito pochi secondi fa. “ mi risponde.
“No, non è possibile.” mormoro avvertendo già lo scorrere  delle lacrime.
Corro verso l'uscita, come se, con un ultimo strenuo tentativo, potessi fermare quel maledetto aereo.
Una volta fuori, vedo in lontananza un velivolo puntare all'orizzonte.
Ora è davvero finita, non c'è più niente da fare. È troppo tardi per le spiegazioni,per i chiarimenti,per dichiarargli il mio amore. Non lo rivedrò mai più. Quegli occhi azzurri potrò rivederli solo nei miei sogni. Sono stata una stupida e perdere tutto quel tempo e adesso è tutto finito.
“ Perché l'hai fatto,Jean ? Perché ? Maledizione,io ti amo! “ Impreco al cielo,come se da quell’aereo potesse ascoltare le mie grida disperate. Mi tocca tornare dentro per chiedere quando partirà il prossimo aereo per Cartagena.
“Ti amo anch'io... “ pronuncia una voce alle mie spalle. No. Non può essere lui! Dev’essere il senso di colpa! Inizio a singhiozzare al solo pensiero di quanto mi manchi già la sua voce.
“ Ehi! Non mi aspettavo un bacio da film,ma almeno un abbraccio!” sento dire. Non è un sogno! Mi volto e vedo il suo sorriso. È ancora più bello di quanto lo ricordassi. Ha un bagaglio a mano il spalla e la maniglia del trolley in un’altra.
“ Amore mio,non sei partito?!” esclamo ancora incredula.
“ No,ma se non ti catapulti tra le mie braccia subito,me ne vado sul serio!” mi risponde. Non me lo faccio ripetere due volte,prima di annegare nel suo profumo. Lo sento annusare i miei capelli.
“ Non immagini quanto mi sei mancata!” mormora,prima di depositarmi un bacio sulla tempia.
“ Anche tu,mi sei mancato da morire!” gli rispondo,ancora in lacrime,prima di assaporare le sue labbra tanto bramate.
 
[Charlotte]
Hermes è uscito svariate ore fa e non è ancora tornato né mi ha fatto sapere nulla di com’è andata a casa mia…cioè a casa Doinel. Mi sento così confusa dopo quello che ho scoperto,che non riesco più a considerarla casa mia.
“ Tornato” dice Hermes,entrando nel mio ufficio. Chiude la porta dietro di sé e si avvicina a me per baciarmi.
“ Mia madre ti ha impedito di prendere le mie cose?” gli chiedo,alludendo al fatto che non vedo alcun bagaglio.
“ No,le tue cose sono nel mio appartamento…non volevo portarle in ufficio,per salvaguardare la tua intimità!” mi risponde. Che carino!
“ Non hai aperto il mio bagaglio,vero?” gli domando.
“ No,certo che no! Naturalmente vorrei che ti sentissi libera di spostare parte delle mie cose,se dovesse occorrerti qualche scomparto dell’armadio!” mi risponde. Gli sorrido.
“ Sarà solo per poco…non voglio metterti a disagio o importi la mia presenza!” gli dico.
“ Dillo di nuovo e ti licenzio! Ti ho proposto io di appoggiarti a casa mia finché vorrai… sono certa che non mi darai fastidio!” mi risponde.
“ E cosa dirai alle donne che verranno a consolarti? Come spiegherai la mia presenza?” gli chiedo.
“ Quali donne?” mi domanda. Sollevo in automatico il sopracciglio per ribattere all’assurdità della sua domanda.
“ Sono certo che non le rimpiangerò!” mi dice,prima di baciarmi. Posso sul serio vivere con lui senza che cerchi di saltarmi addosso? Posso sul serio? Ed io resisterò all’attrazione che sento per lui? Talvolta ci siamo trattenuti dal perdere ogni inibizione perché rischiavamo di essere scoperti e perché non farei mai certe cose in un ufficio,ma a casa sua sarà diverso…e un po’ temo la situazione che si verrà a creare.
“ Tua madre mi è sembrata addolorata dalla tua scelta!” mi dice,quando si stacca da me.
“ Immagino…adesso è completamente sola!” gli rispondo.
“ Perché dici così? C’è tuo fratello…cioè…c’è il dottor Doinel con lei!” mi dice. Anche lui è a disagio dopo quello che gli ho confessato.
“ No…Jean forse a quest’ora sarà su un aereo per Cartagena!” gli rispondo.
“ Scherzi…” mi dice. Scuoto la testa come cenno di negazione.
“ Io spero che qualcosa l’abbia fermato dal fare quell’idiozia!” gli rispondo.
“ Quindi siamo senza direttore commerciale!” osserva.
“ Così pare!” gli rispondo.
 
[Armando]
Mi chiedo se Bob si sia ripreso dalla quantità di alcool che ha assunto questa mattina. Sono preoccupato per i miei figli e per le direzioni che stanno prendendo. Giulia è l’unica che mi fa stare tranquillo perché è molto riflessiva e tranquilla. Menomale che c’è lei che non ha problemi a livello sentimentale da quando ha lasciato quello stoccafisso di Giulio Valencia. Squilla il mio cellulare e rispondo perché è Calderon.
“ Calderon,mi mancava la tua voce!” gli rispondo sarcasticamente.
“ Lo immaginavo! Senti,che ne pensi se stasera ci vediamo a cena con Nicola,tutti e sei?” mi domanda.
“ Calderon,tu non sai nulla?” gli chiedo.
“ Nulla di cosa?” mi domanda.
“ Domani torna Pilar e Bob è uscito di testa!” gli rispondo.
“ Sapevo di Pilar,ma non credevo che Bob l’avesse saputo…insomma…pensavo glielo teneste nascosto fino a domani,per farlo trovare di fronte al fatto compiuto!” mi dice.
“ Era nostra intenzione,omettergli questa cosa,in effetti!” gli rispondo.
“ Si vede che le voci di corridoio sono state più veloci!” ribatte.
“ Io ho paura che combini qualche casino! Sai bene che noi Mendoza da ubriachi facciamo solo guai!” gli confesso.
“ Beh tutto l’alcool che hai bevuto da quando è iniziata la tua storia con Betty,ti ha portato bene visto che poi siete arrivati all’altare!” ironizza.
“ La verità è che per come è ridotto Bob io temo si faccia irretire da qualche sgualdrinella!” gli dico.
“ Ah si,su questo hai ragione! Perché non provi a chiedere ai tuoi figli di tenerlo d’occhio?” mi propone Mario.
“ Calderon,io sono stanco di stare dietro ai miei figli come se avessero 6 anni…se Bob vuole gettare all’aria quello che resta della sua storia con la piccola Pilar,si accomodi,ma poi non venga a piangere da me!” gli rispondo.
“ Ma non puoi lasciarlo in balia di se stesso!” mi redarguisce.
“ E cosa dovrei fare? Mi ha praticamente cacciato fuori dal suo ufficio,gli ho dovuto sequestrare quello che restava di una bottiglia di whisky…Bob ha 26 anni e credo sia abbastanza adulto,perché io gli stia alle costole e gli eviti di commettere sciocchezze!” gli rispondo.
“ Sarà! Non resta altro da fare se non confidare in lui e nel suo buon senso!” mi dice.
 
[Pilar]
Domani a quest’ora se Dio vuole sarò all’Ecomoda e questo mi rende così nervosa! Non so cosa troverò nella mia azienda né in che condizioni sarà Bob,ma la cosa che so per certo è che dobbiamo parlare. Bob avrà tutti i chiarimenti in merito al fraintendimento che c’è stato fra di noi e poi decideremo se riprendere la nostra storia o meno… sono così incerta sul nostro futuro,mentre 3 settimane fa sembravo avere la felicità a portata di mano.
“ Finalmente sei tornata!” mi dice Aisha,quando ritorno al mio posto dopo essere andata in bagno.
“ Lo sai che da qualche giorno,devo andare spesso in bagno!” le rispondo.
“ Ormai siete amici intimi… motivo in più per vuotare il sacco domani,perché non potrai dire a tutti di aver mangiato male ogni giorno…e poi da quanto ho capito,l’ambiente è prevalentemente femminile e quindi non ci metteranno molto a capire come stanno le cose.” Mi dice.
“ Sei rincuorante…sul serio!” le rispondo sarcasticamente.
“ Ti dico solo le cose come stanno…quanto tempo puoi andare avanti omettendo le cose ai tuoi amici e alla tua famiglia e soprattutto a Bob? Fra qualche mese non potrai più nasconderlo…pensaci,Pilar!” mi dice.
“ Se io e Bob non dovessimo riuscire a ricucire la frattura che c’è nella nostra relazione,io dopo la prossima sfilata dell’Ecomoda,partirò per Parigi!” le rispondo.
“ Pilar,noi ci conosciamo da poco,ma io ti considero una mia amica e credo tu non possa nascondere questa cosa a lungo…pensa se svieni in passerella… i segreti sono le cose peggiori che esistano al mondo e poi… se vieni scoperta da tua madre o da Bob,sai che bella figuraccia!” ribatte.
“ No…Bob non deve saperlo se le cose non dovessero andare bene! Io,qualora le cose andassero male,andrò via e non darò più mie notizie a Bob!” le rispondo.
“ A Bob,ma ci sono tua madre,tuo padre,i tuoi fratelli,che sono amici della famiglia del tuo Bob e poi anche sua sorella è tua amica…insomma è un casino!” mi dice.
“ Lo so,ma domani sarà il giorno in cui dovrò prendere una decisione definitiva,che forse darà una svolta radicale alla mia vita!” le rispondo.
“ Sai che svolta… o sposa o esiliata!” ribatte sarcasticamente.
“ Non è un esilio… e poi non sarei sola! Sai meglio di me che,comunque vadano le cose,non sarò mai più sola!” le rispondo.
 
[Hermes]
Mi hanno detto che Bob si sta rovinando il fegato di nuovo e voglio provare a parlargli per cercare di farlo ragionare. Insomma già mi sento in colpa per averlo fatto rompere con Pilar,adesso finisce che se si sfracella con l’auto per guida in stato di ebrezza,il mio senso di colpa si protrarrà all’infinito e questo proprio non posso permettermelo!
Busso alla porta del suo ufficio,da cui non proviene alcun rumore. Speriamo che quel cretino non sia uscito con l’auto tutto sbronzo.
“ Avanti” afferma con la voce impastata di alcool. Entro cautamente nel suo ufficio,anche perché l’ultima volta che ho messo piede qui dentro,ho ricevuto un cazzotto.
“ Che ci fai qui?” mi domanda,prima di mandare giù un po’ di carburante.
“ Piantala di bere!” gli intimo.
“ Ma che carino il mio fratellone che si preoccupa tanto per me…dopo avermi rovinato la vita!” mi canzona.
“ Non sai quello che stai dicendo! Tu non hai mai voluto ascoltare nessuno,ma adesso dovrai farlo perché domani Pilar,la tua fidanzata,sarà qui e ci sarà l’occasione di un riavvicinamento fra voi due!” gli dico.
“ Ma lo sai che sei forte? Prima te le sei portata a letto e adesso vuoi farmi riconciliare con lei! Ah…adesso ho capito: la verità è che dopo aver fatto un giro con Pilar,hai deciso che non faceva per te,ma vuoi comunque che entri a far parte della nostra famiglia,così potrai averla a tua disposizione,qualora volessi divertirti ancora un po’!” mi risponde cinico.
“ Smettila! Tu non sai di cosa stai parlando! A me non interessa Pilar…voglio solo che tu sia felice!” ribatto.
“ E vorresti contribuire alla mia felicità come hai fatto tutti questi anni? Credo che tu abbia fatto già abbastanza per la mia felicità!” mi risponde sprezzante.
“ Perché non mi ascolti?” gli chiedo.
“ Perché non puoi dirmi nulla che io non sappia già e perché qualsiasi cosa dirai,per me sarà sempre e solo una balla,una bugia! Tu sei la persona peggiore che io conosca e vorrei tanto …che tu non fossi mai esistito! Sei riuscito a rovinare l’amore più puro che ho mai provato nella vita ed io non ti perdonerò mai,Hermes…mai!” mi risponde. In tutti questi anni sono riuscito ad attirare solo odio su di me.
“ Io non ho rovinato nulla!” ribatto.
“ Ah certo,come no! Azzarda la teoria per cui io e la mia donna eravamo già in crisi…come se questo potesse servire a scaricarti la coscienza! Una cosa c’è che puoi fare per me: sparire dalla mia vita,non rivolgermi la parola e andartene dal mio ufficio per non rimettervi più piede!” mi risponde. Esco dal suo ufficio,perché ormai sono convinto che la mia parola non vale più niente per lui e che l’unica cosa buona che posso fare per mio fratello,è lasciarlo in pace.
“ Come sta?” mi domanda Susanna.
“ Vuoi per caso sapere se è ancora in fase attiva per vedere se puoi infilarti nel suo letto?” le chiedo piuttosto alterato.
“ Guarda che io non sono quel genere di persona!” mi risponde piccata.
“ Non mi pare tu abbia fatto molta resistenza nel mio appartamento!” le ribatto.
“ Io ti ho chiesto di fermarti!” mi dice.
“ Si…tra un gemito e un guaito! Comunque te lo dico una volta per tutte: giù le zampe da mio fratello,altrimenti non ti troverai solo me come nemico,ma l’intera famiglia Mendoza e non ti conviene!” le rispondo.
“ Mi stai forse minacciando?” mi chiede impudente.
“ No,ti sto solo avvertendo e ricordando che posso cacciarti via a pedate con un solo battito di ciglia…non scordarlo mai!” le rispondo. A noi si avvicina Charlotte,che si sta dirigendo verso la presidenza.
“ Dove vai?” le domando. Guarda alternativamente me e sua cugina.
“ Giulia è in ufficio?” mi chiede. Sono contento che sia un po’ più serena e che sia riuscita a dedicarsi al lavoro dopo quello che ha scoperto questa mattina.
“ Beata chi l’ha vista mia sorella!” le rispondo.
“ Volevo parlarle…” mi dice delusa.
“ Puoi dire a me?” le chiedo. Annuisce.
“ Ho scoperto che domani torna la modella che volevo ingaggiare per la collezione della Perfect Day e volevo l’autorizzazione di Giulia per convocarla qui all’Ecomoda!” mi spiega.
“ Beh hai la mia!” le rispondo.
“ Che modella?” le domanda curiosa Susanna Valencia.
“ Aisha Aguilar…è una ragazza molto bella di circa 20 anni!” le spiega Charlotte.
“ Beh se dovesse rifiutare,potete sempre avvalervi della mia collaborazione!” commenta Susanna. Scoppio in una fragorosa risata e anche Charlotte sta ridendo sotto i baffi.
“ Hermes,non c’è niente da ridere…guarda che io ho fatto molte sfilate alla San Marino!” mi redarguisce lei.
“ E per curiosità: sfilavi durante le lezioni? No perché almeno abbiamo una valida spiegazione per la tua ignoranza!” le dico.
“ Io non sono ignorante,Hermes! Ti ricordo che ho frequentato 8 semestri di finanza alla San Marino!” gracchia quella gallina.
“ E a stento conosci le tabelline!” le rispondo. Charlotte si trattiene dal ridere,mentre Susanna diventa più rossa di un peperone.
“ Io adesso andrei…” mormoro.
“ Se mi aspetti,prendo le mie cose,così mi dai un passaggio in ascensore!” mi dice Charlotte.
“ Ok,ti aspetto all’ascensore,allora!” le rispondo.
“ Uscite insieme?” domanda Susanna. Charlotte arrossisce di botto a quella domanda,mentre sono preso da una tosse nervosa.
“ No,io vado in albergo!” mente Charlotte.
 
[Giulio]
Sono così emozionato per la cena di questa sera… sento il mio cuore battere all’impazzata perché per la prima volta dopo la sera in cui ci siamo conosciuti e si è ubriacata, Barbara verrà nel mio appartamento. In questi pochi giorni di relazione,abbiamo sempre evitato di consumare e solo il cielo sa quanto mi è costato e quanto la desidero,ma sono certo che presto metterà da parte la sua timidezza e si lascerà andare all’amore che sente per me.
“ Sono pronta!” mi dice Barbara entrando nel mio ufficio.  La prendo tra le braccia e la bacio.
“ L’ultima volta che sei venuta nel mio appartamento eri sbronza!” le dico,quando ci stacchiamo.
“ Già…quando mi sono svegliata pensavo avessimo fatto chissà che cosa!” mi risponde.
“ Eri terrorizzata…sembravi spaventata da quello che poteva essere successo!” le dico.
“ Si… diciamo che fare l’amore sbronza,senza ricordarlo il giorno successivo,non è la mia più grande aspirazione!” mi risponde.
“ Ti assicuro che non ho mai pensato di averti in totale incapacità di intendere e volere…” le dico.
“ Lo so!” mi risponde,prima di abbracciarmi.
“ Adesso mi faresti in grande onore di cenare con me?” le chiedo. Annuisce prima di depositarmi un casto bacio sulle labbra.
 
[Aisha]
Sono sempre più convinta che Pilar dovrebbe raccontare la verità a qualcuno della sua famiglia,se proprio non vuole dirla al suo ragazzo. Insomma il suo segreto è uno di quelli che non si può nascondere per molto tempo e non può scappare per sempre dalle persone a cui vuole bene e soprattutto dal quel ragazzo che,nonostante tutto,merita di sapere cosa sta succedendo.
“ Che fai?” mi chiede Pilar,mentre mi vede smanettare sul tablet.
“ Controllavo le mails e domani ho una convocazione in un’azienda di abiti da sposa!” le racconto.
“ Vuoi dire che non verrai a lavorare in Ecomoda?” mi domanda delusa.
“ Non saprei…anche perché quest’azienda che mi ha contattato è poco conosciuta nel mondo della moda e non so se accetterò quello che vorranno propormi!” le rispondo.
“ Ma non sai chi sono i proprietari o come si chiama?” mi domanda.
“ Il mio agente non ha voluto dirmi nulla suiproprietari perché so solo che ha cambiato gestione da qualche settimana e l’azienda ha un none tipo “ il giorno perfetto” o roba simile,ma tradotto in inglese,quindi penso che i proprietari siano statunitensi… comunque si trova nella zona industriale di Bogotà,quindi penso sia vicino alla tua azienda!” le rispondo.
“ Povero zio Armando,se sa che accanto alla nostra azienda di moda e di abiti da sposa,ce n’è un’altra,minimo ci resta secco!” commenta Pilar.
“ Già! La concorrenza è spietata,anche se l’Ecomoda è leader nel settore e non credo che possa essere schiacciata tanto facilmente!” le rispondo.
“ Facciamo così:tu domani vieni lo stesso con me in Ecomoda e se non trovi niente,accetti di vestire di bianco per l’azienda statunitense!” mi propone Pilar.
“ E sia! Domani forse avrò un lavoro e non sai quanto sono contenta!” le rispondo.
 
[Nick]
Carmen è nel mio ufficio e sta cercando in tutti i modi di rintracciare Giulia,ma il suo cellulare risulta spento. In effetti sono molto preoccupato per il modo in cui è corsa via,anche perché lei è sempre così dedita al lavoro e invece oggi se n’è praticamente infischiata di tutto!
“ Chissà che fine ha fatto quella ragazza!” commento.
“ Ah guarda che stavolta mi sente…è corsa via come una pazza e ha il cellulare spento!” afferma Carmen.
“ Ma che fine avrà fatto!” commento.
“ Ma che ne so! È corsa via come una matta,lasciando scartoffie a profusione sulla sua scrivania e non ha neppure spento la luce!” mi risponde.
“ Ci mancava anche lei! Non bastavano il fratello stronzo e quello alcolizzato,adesso ci voleva anche la sorella fuggitiva per completare il                 quadretto!” ribatto.
“ Non esagerare! E poi Hermes non mi sembra più così stronzo!” mi risponde Carmen.
“ Lo sai cosa mi ha detto Bob?” le chiedo.
“ Non saprei!” mi risponde.
“ Mi ha detto di correre da te prima che Hermes seduca anche te!” le dico.
“ E tu invece ricordi l’ipotesi tua e di Carlos che ha contagiato anche me?” mi domanda.
“ Si..che Hermes e la dottoressa Doinel hanno una tresca!” le rispondo.
“ Appunto…io credo che il tuo caro fratello sia impegnato in una battuta di caccia e poi,ti ricordo che io e te stiamo insieme da 8 anni e non ti farei mai una cosa del genere perché ti amo!” ribatte. Le deposito un casto bacio sulle labbra.
“ Ti amo anch’io,non riesco ad immaginare che farei se tu mi lasciassi per Hermes!” le rispondo.
“ Non accadrà mai,perché tuo fratello può anche convertirsi alla monogamia,ma resta sempre un egocentrico stronzo e ti assicuro che non fa per me!” mi dice.
“ Pensi che dovrebbe riprovare a telefonare Giulia?” le chiedo.
“ Credo sia inutile…conviene più che altro chiudere il suo ufficio a chiave e basta,anche se domani tua sorella mi sente!” mi risponde.
 
[Jean Lou]
Mi sento in paradiso,mentre ho tra le mie braccia la donna della mia vita. Non mi sembra vero di poterla stringere tra le braccia,di essere nel suo letto accanto a lei. Se penso all’idiozia che stavo facendo qualche ora fa,quando ero deciso a salire su quel maledetto aereo,mi sento uno stupido per come stavo per buttare la mia vita.
Sento qualcosa bagnarmi il petto e mi rendo conto che Giulia sta piangendo.
“ Ehi!” le dico,sollevandole il volto. Si asciuga le lacrime con il dorso della mano.
“ Perché piangi?” le chiedo.
“ Pensavo fosse tutto finito quando ho visto quell’aereo volare via!” mi risponde singhiozzando. Le bacio l’angolo della bocca.
“ Infatti l’aereo è volato via,ma io sono qui e voglio restarci!” le dico. Mi stringe più forte.
“ Non andartene più!” mi dice.
“ Non andrò da nessuna parte,mai più!” le rispondo. Mi bacia il torace.
“ Come mai hai cambiato idea? In quelle mails mi sei sembrato così deciso,che già immaginavo la faticaccia da fare per convincerti a restare!” mi dice.
“ Quando stavo per avvicinarmi al gate d’imbarco,ma mi sono sentito come se stessi dimenticando qualcosa,come se mi mancassero le gambe o le braccia e poi ho capito che io non sono completo senza di te,che sei tu la mia metà e che non posso andare da nessuna parte senza di te! Poi ti ho visto metterti in fila solo per me ed ho capito cos’è che mi mancava,quando il mio cuore ha iniziato a battere fortissimo!” le confesso.
“ Quando l’hostess mi ha detto che l’aereo era appena partito,ho sentito il cuore in pezzi…volevo morire!” mi dice, mentre sta per scoppiare a piangere.
“ No,amore mio,non piangere di nuovo,per favore! Adesso siamo qui insieme,ci siamo riappacificati…” le dico,sottolineando maliziosamente la nostra riconciliazione.
“ Non sai come sono contenta che tu sia qui!” mi dice.
“ L’ho notato!” le rispondo,alludendo al nostro amplesso. Mi da uno schiaffetto.
“ Guarda che se mi tratti così male,prendo il prossimo aereo per Cartagena!” la minaccio.
“ Sai bene che non te lo permetterei…” mi risponde. La bacio a lungo e con passione. Quanto mi è mancato il suo sapore!
“ Perché mi hai fatto fare una fila interminabile prima di dirmi che eri lì?” mi chiede accigliata.
“ Avevo paura… insomma avresti potuto spedirmi all’inferno dopo come ti ho trattato qualche giorno fa! Non ti ho dato tempo di dire una parola,avventandomi contro di te come un giudice implacabile!” le rispondo.
“ Beh me la sono cercata,visto che il casino l’ho messo su io! Mi sarei presa a schiaffi da sola,se proprio vuoi saperlo!” ribatte.
“ Poi mi ha telefonato mia madre…mi ha detto della vostra chiacchierata e di quanto fossi disperata quando ti ha detto che non c’ero e dov’ero…insomma mi sono convinto che il mio amore era ricambiato a pieno e che non potevo buttare via tutto alle ortiche così… io non posso rinunciare a te!” le racconto.
“ Non farlo…io ne morirei! Tu sei l’uomo adatto a me,l’unica cosa che voglio!” mi risponde,prima di baciarmi.
“ A tal proposito,sai che non sono più un buon partito?! Sei ancora convinta della tua scelta,visto che sono un pover uomo ?” le domando,quando con dispiacere mi allontano da lei.
“ Perché?” mi chiede.
“ Beh adesso sono un povero disoccupato…” le rispondo.
“ No,sei ancora il direttore commerciale della Perfect Day perché non accetto le tue dimissioni…ti sei appena fidanzato con il tuo capo!” ribatte.
“ Non sarà moralmente scorretto?” le chiedo.        
“ No…sei il dirigente più professionale,preparato,intelligente e sexy di tutta la Colombia!” mi risponde.
“ Sei di parte!” le dico,prima di perdermi di nuovo nelle sue braccia.
 
[Charlotte]
Beh chiamare “Loft” l’appartamento di Hermes è quasi un insulto,viste le sue dimensioni! Si apre su un salone immenso,ci sono uno studio,due bagni,una camera da letto,una cucina e una veranda. Questa casa è piena di comfort,l’unica cosa che scarseggia è l’ordine.
Apro il frigo perché è ora di cena e quindi vorrei sapere cosa metterò sotto i denti,ma trovo di fronte a me il deserto dei tartari. Quest’uomo si nutre di aria o di sangue umano?
“ Ah sei qui!” dice alle mie spalle.
“ Immagino tu non conosca a pieno la funzione di questo elettrodomestico!” esclamo,facendo riferimento al frigorifero.
“ Non capisco!” mi risponde.
“ Non credevo che Hermes Mendoza Pinzon,ricco da far schifo,avesse il deserto del Sahara nel frigorifero! Per curiosità di cosa ti cibi usualmente?” gli chiedo. Mi afferra per i fianchi e mi bacia con passione. Sono venuta ad abitare nella tana del lupo.
“ Ti ho fatto una domanda!” gli faccio presente,quando si stacca da me.
“ Di giovani donne affascinanti…” ironizza.
“ Parlavo sul serio!” ribatto.
“ Pizza,italiano d’asporto,messicano,cinese,sushi…” mi risponde.
“ Tu ogni sera mangi sempre e solo queste cose?” gli chiedo sconvolta.
“ Si…perché?” mi domanda confuso.
“ Quindi il tuo angolo cottura funge da decorazione…” affermo. Sorride.
“ Cosa mangiamo stasera?” mi chiede.
“ Non credo ci sia molta alternativa,visto che il tuo frigo è sull’orlo del suicidio,ma noto in compenso che il congelatore è stracolmo di surgelati!” gli rispondo.
“ Già… il caro microonde è più che utile!” afferma.
“ Ed è questo ciò che offri alle tue innumerevoli conquiste? Lasagne congelate?” gli domando.
“ No,ordino sushi…il migliore della città! Lo adoro!” mi risponde.
“ Anche io…è il cibo che preferisco in assoluto…il migliore ristorante di sushi è quello accanto alla 63^ strada!” ribatto.
“ Ah si…divino! Non posso che concordare! Allora abbiamo la risposta al quesito sulla nostra cena di questa sera…” mi risponde.
“ Si,ma domani c’è una cosa che dobbiamo fare!” gli dico. Mi guarda maliziosamente.
“ Non sapevo avessi dei progetti peccaminosi per domani!” mi risponde. Lo guardo male.
“ C’è qualcosa di peccaminoso nel recarsi in un supermercato per fare la spesa?” gli chiedo retoricamente. Scuote la testa per come l’ho messo a tacere anche questa volta.
“ Allora? Andiamo?” mi domanda.
“ Dove?” gli chiedo.
“ Come “dove?”?! Al ristorante di sushi!” mi risponde.
“ E perché questa volta non lo ordini,ma preferisci uscire?” gli chiedo.
“ Perché meno stiamo in casa con una camera da letto a disposizione,meno tentazioni ci sono per me!” mi risponde sghignazzando. Si allontana da me prima che io possa tirargli dietro un canovaccio.
 
[Asia]
Domani tornerà la mia bambina e mi sento così inquieta per la rottura che si è andata a creare tra lei e Bob. Ho visto Bob nascere ed è come se fosse un figlio e mi dispiace vederlo ubriaco per non pensare a mia figlia. Bob è sempre stato un ragazzo professionale e molto responsabile e invece oggi è uscito dall’ufficio come uno di quegli ubriaconi facilmente ritracciabili agli angoli della periferia di Bogotà.
“ Tesoro,com’è andata?” mi domanda mio marito.
“ Bob è venuto a sapere che Pilar tornerà domani e ha ricominciato a bere!” gli rispondo.
“ Povero figliolo!” commenta Nicola.
“ Se solo si fosse fidato di nostra figlia,adesso starebbe progettando il matrimonio con lei e starebbe contando le ore che mancano all’arrivo della sua donna,ma ha optato per un comportamento diverso e adesso soffrono entrambi per un motivo che non esiste!” gli rispondo.
“ Abbiamo provato a parlargli tutti,ma appena si pronuncia il nome di nostra figlia,si chiude a riccio e non vuole sentire più nulla! Su questo ha preso di Betty… tu non sai quando tornò da Cartagena quanto ci volle per farla riconciliare con quel poveretto di Armando!” mi dice Nicola.
“ È vero che non c’ero quando è successo tutto tra Betty e Armando,ma tutti mi raccontate questa storia da quando ho messo piede all’Ecomoda,tanto che potrei scrivere un libro sulla loro relazione!” commento.
“ Se vuoi proprio affacciarti al mondo dell’editoria,potresti scrivere anticipatamente a tragedia che avrà luogo domani perché già prevedo urla e piagnistei!” mi risponde Nicola.
“ Non essere esagerato,caro!” lo rimprovero.
“ Sono solamente realista,cara! Bob e Pilar domani o quando sarà,dovranno confrontarsi e sento che ciò porterà dolore ad entrambi!” mi risponde.
“ Beh però potrebbero trovare un modo per riaggiustare il loro rapporto!” gli dico,ma Nicola mi guarda scettico.
 
[Betty]
Armando è più che inquieto perché Giulia non si trova e perché non sa come dire alle nostre figlie che non rimetteremo piede in Italia per i prossimi due mesi. La verità è che non possiamo fare altrimenti per adesso,visto che nella nostra famiglia va tutto storto.
“ E NON RISPONDE!” grida mio marito.
“ Armando,per cortesia,cerca di mantenere la calma!” lo supplico.
“ LA CALMA? LA CALMA? Ti rendi conto che Giulia non si trova?” mi domanda.
“ Lo so,ma devi stare calmo,perché le cattive notizie viaggiano alla velocità della luce e sono certa che alla nostra bambina non è accaduto nulla!” gli rispondo.
“ Betty,Giulia è una bambina ed ha il cellulare spento!” mi dice Armando.
“ Peccato che Giulia abbia 25 anni,sia la presidente dell’Ecomoda,abiti da sola e ti ricordo che Giulia è stata lontana da noi 6 anni e a più di 500 km di distanza!” gli ricordo.
“ Ahh Betty! Abbiamo sbagliato tutto in questa vita! Non dovevamo permetterle di andare a vivere da sola a soli 25 anni! È piccola! E se l’è successo qualcosa? Se ha incontrato un malintenzionato? La verità è che il diavolo è in agguato e noi,abbiamo lasciato sola la bambina!” mi dice in pieno delirio.
“ Sembri mio padre e non è un complimento!” esclamo. Mi guarda male.
“ Ti ricordo che grazie alla presenza costante ed incessante di mio padre,il nostro fidanzamento è stato un martirio e che non ho mai potuto trascorrere la notte nel tuo appartamento come faceva la tua ex! Voglio anche ricordarti che se non ci fossimo sposati dopo qualche mese dalla nostra riconciliazione,ma dopo qualche anno,probabilmente saresti finito al manicomio! Armando,noi abbiamo stabilito da sempre che i nostri figli non avrebbero vissuto un’adolescenza e una gioventù castigata come la mia…nostra figlia è intelligente come lo ero io alla sue età,ma ti ricordi come sono arrivata all’Ecomoda? Non c’è paragone,perché nostra figlia grazie a noi non sarà mai derisa o umiliata… e sono certa che se non risponde al cellulare è perché magari le si è scaricato!” gli dico.
“ E va bene…mi hai convinto,ma sappi che se domani non la vedono in Ecomoda,io scassino la porta del suo appartamento e chiamo la polizia!” mi risponde.
“ Solo la polizia? Io credevo volessi avvisare le forze armate!” commento sardonicamente.
 
[Marcella]
Maledizione! I miei figli non danno loro notizie da quando li ho visti per l’ultima volta e sono parecchio preoccupata. Jean a quest’ora sarà su quel maledetto aereo e forse non lo rivedrò prima di qualche mese,mentre Charlotte sarà magari fra le braccia di quello scellerato,che spero la rispetti,altrimenti farà i conti con Marcella Valencia. Il mio cellulare squilla e rispondo al secondo squillo.
“ Pronto” rispondo.
“ Mamma,sono Jean” mi dice mio figlio.
“ Tesoro! Sei già arrivato?” gli domando.
“ No…non sono proprio partito!” mi risponde.
“ Sciopero dei voli?” gli chiedo.
“ No,ravvedimento tardivo!” mi risponde. Sono contento che almeno lui abbia dato ascolto al cuore e sia rimasto.
“ E adesso dove sei?” gli chiedo. Tossicchia nervosamente.
“ Ho capito…sei con la tua Giulia!” gli dico,evitandogli l’imbarazzo di dovermi raccontare la sua vita sentimentale.
“ Si,mamma…abbiamo fatto pace e ci siamo chiariti!” mi racconta.
“ Immagino…torni a dormire o resti lì?” gli domando.
“ Ehmm…io veramente…” farfuglia.
“ Ho capito…lascia stare! Dormi bene,tesoro!” gli rispondo.
“ Notte,mamma!” mi dice,prima di riagganciare.
 
[Hermes]
È la prima volta che entro in questo ristorante accompagnato e mi sento un po’ in imbarazzo. Di solito ordino sushi a domicilio quando ho compagnia,ma adesso è diverso. Charlotte è imbarazzata quanto me,perché questo sushi bar è frequentato da tutte le persone ricche di Bogotà,le persone del nostro mondo. Gli sguardi sono tutti puntati su di noi e sento che Charlotte vorrebbe farsi inghiottire dalla terra.
“ Speriamo ci sia posto!” affermo. Annuisce distrattamente.
“ Che hai?” le domando.
“ Niente…è solo che c’è molta gente e quindi spero di non dover fare anticamera ancora molto prima di avere un tavolo!” mi risponde.
“ È solo questo il problema?” le chiedo.
“ Non è solo questo il problema! Insomma…tutti ci guardano come se venissimo da Marte! Tu sei il playboy più famoso di Bogotà ed io la donna meno esposta al gossip della Colombia e siamo qui insieme!” mi risponde.
“ E allora? Da qualche settimana lavori per me e questa potrebbe essere una cena di lavoro… io credo che se sei nervosa è peggio!” ribatto.
“ Diciamo che non ho avuto una giornata semplice e spero di riuscirmi a rilassare a cena!” mi risponde. Noto in lontananza due volti familiari e li guardo sorpreso. Anche Charlotte si accorge di loro.
“ E che ci fanno qua?” mi domanda basita Charlotte.
“ Non saprei!” le rispondo ancora confuso. 
 
[Barbara]
Alla fine Giulio ha optato per il take away ad un sushi bar perché si è reso conto di avere il frigo completamente deserto.
“ Mi dispiace!” mi ripete per la centesima volta.
“ Non è colpa tua,davvero! E poi il sushi mi piace ed è stare insieme che conta e non cosa mangiamo!” gli rispondo. Il suo sguardo posa sull’ingresso e resta fisso in quel punto. Mi chiedo cosa ci sia da guardare tanto insistentemente. Mi volto anch’io e capisco il suo sgomento. In attesa di essere indirizzati ad un tavolo ci sono mio cugino Hermes e sua cugina Charlotte. Ma che ci fanno qui insieme? Quando si sono conosciuti stavano per scannarsi e adesso escono insieme.
“ Che ci fa quel sadico di tuo cugino con mia cugina?” mi domanda Giulio.
“ Immagino siano qui per cenare!” gli rispondo.
“ Ma vah!” commenta sarcasticamente.
“ Andiamo a salutarli?” gli chiedo. Annuisce,prima di prendermi per mano e procedere nella loro direzione. Anche il loro sguardo è fisso su di noi carico di sorpresa e di domande celate.
“ Salve!” esordiscono insieme Hermes e Giulio.
“ Ciao” ci scambiamo io e Charlotte.
“ Che sorpresa!” esclama Giulio,fintamente felice di averli incontrati.
“ Non sapevo avesse lasciato mia sorella per mia cugina!” commenta Hermes,mentre Giulio stringe più forte la mia mano.
“ Mentre io vorrei sapere cosa ci fa lei qui con mia cugina!” gli risponde a tono Giulio. Sembra uno di quei film western con tanto di colonna sonora da duello all’ultimo sangue.
“ Giulio,io e il dottor Mendoza eravamo qui per parlare di lavoro,solo di lavoro!” gli chiarisce Charlotte.
“ Lotte,non mi devi spiegazioni,ma sappi che io mi preoccupo per te,come se fossi mia sorella…” le risponde Giulio.
“ Come se fosse uscita con Psycho!” commenta arcigno Hermes.
“ Non che ci manchi molto in termini di paragone!” gli risponde il mio fidanzato. Alzo gli occhi al cielo perché manca solo un litigio in questo ristorante per finire di nuovo sui giornali.Il maître si avvicina a Hermes e Charlotte.
“ Dottor Mendoza,il tavolo per lei e la sua fidanzata è pronto!” dice il maître,mentre Charlotte impallidisce.
“ Cena di lavoro,eh? Immagino il suo fine sia continuare il discorso nel suo appartamento,dottor Mendoza,ma tenga giù gli artigli da mia cugina,altrimenti le spacco la faccia!” gli intima Giulio.
“ Potrei chiederle lo stesso,ma confido nel buon gusto di mia cugina,perché anche lei come mia sorella si accorgerà che un discendente di Daniele Valencia e Patrizia Fernandez non ha le caratteristiche ereditarie adatte ad imparentarsi con un Mendoza!” gli risponde mio cugino,prima di afferrare la mano di Charlotte e dirigersi al loro tavolo. Ci mancava anche questa! Giulio è furente e lo capisco pienamente perché Hermes non è stato proprio clemente con lui,anche se Giulio non si è proprio prodigato in gentilezze con mio cugino.
“ Se qualcuno decidesse di sciogliere tuo cugino nell’acido,credo che anche quello lo risputerebbe fuori!” afferma Giulio.
“ Diciamo che nessuno di voi due è andato leggero!” gli rispondo.
“ Ma ti rendi conto di come mi ha trattato? È vero che mi madre è un po’…diciamo un po’ molto oca,ma non mi sembra che tuo zio abbia sposato l’infanta di Spagna e poi se non erro non è stato mio padre a mandare quasi in fallimento l’Ecomoda 36 anni fa,ma tuo zio! E quell’imbecille di Hermes si permette anche di criticare i Valencia!” ribatte.
“ Lo so,ma è fatto così! Ti ricordi come ha trattato me il giorno dell’insediamento all’Ecomoda? Lui ha questo carattere e bisogna accettarlo!” gli rispondo.
“ Carattere o non carattere,è meglio per lui se non fa versare neanche mezza lacrima a mia cugina,altrimenti se la vedrà con tutti i Valencia e allora si che smetterà di darsi tante arie!” ribatte Giulio.
 
[Sandra]
Mio marito è abbastanza inquieto da quando ha parlato con Armando svariate ore fa. So bene che è per qualcosa che riguarda Bob perché li ho sentiti discutere e so anche che i figli di Armando li sente un po’ come se fossero figli nostri, quindi capisco la sua preoccupazione.
“ Che hai?” gli domando.
“ Che vuoi dire?” mi chiede.
“ Mario Calderon,ti conosco da anni e a me non la dai a bere!” gli rispondo. Mi guarda rassegnato e so che sta per cedere.
“ Domani torna Pilar!” mi dice.
“ Si,questo lo sapevo! Sono trascorse 3 settimane ed è normale che torni!” gli rispondo.
“ Non è altrettanto normale per Bob!” borbotta.
“ Immagino starà a pezzi!” commento.
“ Diciamo che se fosse reduce da un incidente con un tir,starebbe meglio!” mi risponde sarcastico.
“ Pensare che in altre circostanze, sarebbe stato bellissimo vivere con lui la trepidante attesa della sua ragazza, vivere con loro i preparativi per il matrimonio…” commento.
“ E invece grazie a quel cretino di Hermes,è andato tutto in malora e domani ci saranno di sicuro dei siparietti degni delle migliori soap opera tra quei due!” mi risponde. Gli accarezzo la testa cercando di rincuorarlo.
“ Bob è come se fosse mio figlio,l’ho visto nascere ed ho fatto pratica su di lui per imparare a cambiare i pannolini,quel poveretto è stato la mia cavia! Gli voglio un gran bene,ma è come suo padre: risolve tutto con una bevuta o una scazzottata e non si rende conto che entrambe le cose possono distruggere una vita!” mi dice.
“ In effetti è proprio come Armando…mi ricordo ancora come ridusse il povero Nicola fuori casa di Ines!” gli rispondo.
“ Appunto! Avrebbe potuto ammazzarlo,se non fosse intervenuta Betty! E poi bevendo come una spugna,potrebbe perdere i freni inibitori e finire a letto con qualche sgualdrinella arrampicatrice sociale,una di quelle piattole tipo Jenny,la ex di Mr. Assegno,che non ti si scollano più di dosso!” dice.
“ E Armando che pensa di tutto questo?” gli chiedo.
“ E che vuoi che pensi Tigre? Dice che il figlio è adulto e che lui non può immischiarsi nella sua vita e risolvergli i problemi! Pensa che è abbastanza adulto da sbagliare con le proprie gambe…sono quasi più preoccupato io che lui per tutta questa storia!” mi risponde.
“ Non dire così! Io penso che Armando e Betty conoscano a sufficienza Bob per sapere che lui è quel tipo di persona che se non ci sbatte la testa,non capisce di sbagliare!” gli dico.
“ Quindi anche secondo te dovremmo smettere di cercare di dirgli la verità?” mi domanda.
“ Io credo che tutti noi abbiamo fatto il possibile per cercare di parlargli e domani tornerà Pilar perciò se la sbrigheranno fra loro,quindi non ci resta che confidare nel fatto che sono due persone adulte e civili in grado di avere un dialogo pacifico senza degenerare e senza dare scandalo in azienda!” gli rispondo.
 
[Giulia]
Prendo il cellulare dalla borsa per vedere se qualcuno mi ha cercato in queste ore in cui sono stata in paradiso. Ho lasciato Jean addormentato nel mio letto e sono dovuta venire via dalla stanza,perché ero tentata di baciarlo per assicurarmi che tutto questo è reale. Cavolo il mio cellulare è morto! Di sicuro mio padre avrà avvisato i vigili del fuoco per via della sua apprensione! Con la storia del diavolo in agguato,ogni scusa è buona per farsi venire una crisi isterica. Sento due mani posarsi sui miei fianchi e il suo profumo inconfondibile invadermi le narici.
“ Che ci fai sveglia?” mi domanda.
“ Avevo un po’ di fame e volevo cucinare qualcosa!” gli rispondo.
“ Anch’io avevo fame!” mi risponde,prima di baciarmi il collo.
“ Si,ma io non sono commestibile!” gli dico.
“ Peccato!” mi risponde. 
“ Cosa ti piacerebbe mangiare?” gli domando.
“ Non saprei…qualcosa di sostanzioso,visto che per validissimi motivi ho saltato il pranzo!” mi risponde.
“ Già…validissimi motivi!” mormoro maliziosamente,perdendomi nei ricordi della nostra passione.
“ Resti a dormire qui,vero?” gli domando.
“ Dipende…” mi risponde.
“ E da cosa?” gli domando.
“ Da cosa mi offri!” mi risponde.
“ Mi sembra di averti offerto già molto…poi se vuoi lasciare qui una donna sola,senza preoccuparti che il mondo è pieno di perverti…” gli dico.
“ Ah no! Non lascerei mai la mia donna sola ed indifesa in una casa così grande e poi ho molti progetti per te,dottoressa Mendoza!”mi risponde maliziosamente. Il suono del campanello ci fa allontanare immediatamente.
“ Ma chi sarà a quest’ora?” mi domanda Jean.
“ Il mio amante!” gli rispondo sarcasticamente.
“ Sii seria!” mi dice preoccupato.
“ Sarà mio padre in piena crisi di apprensione!” gli rispondo.
“ Tuo padre?” mi chiede.
“ Si e conviene anche aprire alla svelta la porta prima che chiami i vigili del fuoco o la sfondi con una spallata!” gli rispondo.
“ Si,ma se non è tuo padre non è una bella figura se vai ad aprire la porta in reggiseno e perizoma,anche perché mi darebbe parecchio fastidio se un uomo qualsiasi ammirasse questo meraviglioso panorama!” ribatte. Gli sorrido.
“ Allora io mi infilo la tua camicia e arrivo! Tu intanto apri la porta!” gli rispondo,prima di correre nella mia camera.
 
[Jean Lou]
Già,lei si copre ed io dovrei aprire in slip la porta di una casa che non è neppure mia! Speriamo non sia sul serio suo padre,perché sarebbe capace di gettarmi dalla finestra e farmi morire assiderato! Apro la porta con la dovuta cautela e mi trovo di fronte due ragazze mai viste prima.
“ Scusi,forse abbiamo sbagliato casa!” dice la prima. Annuisco.
“ Ma tu sei sicura che non sia l’altra?” chiede la stessa alla sua amica.
“ Guarda che non sono mica ritardata? So benissimo dove abito! E adesso vorrei sapere lei a che titolo gira in slip in casa mia?” mi domanda la seconda ragazza.
“ Casa sua?” le chiedo sconvolto.
“ Magari è uno di quei ragazzi che si fanno impacchettare che fanno lo spogliarello!” le suggerisce la prima ragazza che ha preso parola. Ma queste due sono matte! Io sono una persona seria e di certo non sono adatto a fare lo spogliarellista alle feste di addio al nubilato! Giulia ritorna in cucina.
“ Allora,amore? Chi era?” mi domanda,mentre si avvicina a me. Guarda le due ragazze e salta al collo alla seconda ragazza.
“ Che ci fai tu qui?” le chiede entusiasta Giulia.
“ Quello che fai tu,si intuisce chiaramente!” le risponde la sua amica.
“ Quindi non è uno spogliarellista!” constata l’altra ragazza.
“ No,questo bel fustacchione è proprietà privata…quindi non fatevi strane idee!” le risponde Giulia ironicamente, mentre guardo tutte e tre sconvolto. Giulia nota la mia faccia sconvolta.
“ Scusate,adesso vi presento. Pilar,lui è Jean Lou Doinel Valencia,il mio amatissimo e sexy fidanzato. Amore,lei è Pilar Mora Suarez,la sorella di Carlos e Bianca!” dice Giulia. Io e Pilar ci stringiamo la mano,anche se sono alquanto imbarazzato dalla mia mise. Pilar è la ragione per cui Roberto Mendoza ha iniziato a bere e a prendere a cazzotti suo fratello Hermes.
“ Giulia,Jean Lou,lei è Aisha Aguilar,la mia amica e collega!” dice Pilar,introducendo la sua amica. Io e la mia fidanzata stringiamo la mano alla sua amica.
“ Ma non dovevate tornare domani?” chiede Giulia a Pilar.
“ Sorpresa! Beh se non ti dispiace vorremmo posare i bagagli,sai ho chiesto ad Aisha di dormire qui da noi!” le risponde Pilar.
“ Certo! Ci sono le camere di Bianca e di Carmen,che ormai si è trasferita con Nick…quindi c’è spazio!” ribatte Giulia.
“ E lui resta qui?” le chiede Pilar,riferendosi a me.
“ Naturalmente lui non ha bisogno di un letto…” le risponde maliziosamente la mia fidanzata,prima di stamparmi un sonoro bacio sulle labbra.
 
[Bianca]
Chiudo il mio archivio digitale dei modelli perché ho voglia di andare a farmi una doccia. Domani Pilar tornerà a Bogotà e di sicuro si confronterà con Bob. Spero che le cose per lei si sistemino definitivamente. Sarà molto felice di tornare a Bogotà perché sono certa che l’è mancata,come manca a me,ma io non posso ancora tornarvi. No,non sono ancora pronta ad affrontare il suo sguardo,a comunicare a tutti come ho risolto la mia vita e quale strada ho scelto di intraprendere. I miei genitori saranno felicissimi della mia scelta,perché ormai anch’io sono convinta che è la scelta giusta per me ed è l’unica che ho trovato per uscire per sempre da questo dilemma eterno.
Mario non mi ama ed io ho bisogno di dare una svolta definitiva alla mia vita,di arrivare ad un punto di non ritorno,per evitare la tentazione di sognare e di fantasticare su un amore impossibile per un uomo che non mi apparterrà mai. Ciò che mi resterà di lui,saranno solo i rari baci che ci siamo scambiati prima della mia partenza. È solo questo ciò che mi resterà di lui.
 
[Mario jr.]
In 4 giorni neanche un messaggio o una mail e sono per una frase infelice che ho osato pronunciare! La verità è che mi da fastidio saperla lì da sola con quel tipo che le faceva il filo anche quando andavano a scuola. Non sopporto neanche l’idea…tantomeno adesso che so che Bianca quando è partita provava qualcosa per me! Sono stato un cretino a non accorgermene e a giocare al gatto e al topo con lei. Sono stato io ad esasperarla e a costringerla a partire per allontanarsi da me e dal casino che stava succedendo fra di noi.
E poi da quando è partita,non facciamo altro che litigare…o meglio…è lei che litiga con me per le idiozie che mi vengono fuori ogni volta che penso a lei con quello lì che non so neppure che faccia ha.
Bianca tornerà prima del lancio della nuova collezione e a questo avento mancano circa 9 settimane,quindi…presto sarà qui e magari neanche rivedrà più quel tale!
 
[Bob]
Se dovessi fare un bilancio della mia vita adesso,direi che il bicchiere è tutto vuoto,proprio come il bicchiere che ho fra le mani e che fino a 2 minuti fa era colmo di aguardiente. Tre settimane fa ero un uomo felice e in procinto di compiere il grande passo,ma lei mi ha tradito con mio fratello ed io non riesco a mandarlo giù…proprio non ce la faccio. Come posso perdonare una cosa del genere? Conosceva cosa mi hanno fatto le mie precedenti ragazze e si è comportata allo stesso modo.
“ Un altro aguardiente!” ordino al barista. Mi guarda sorpreso.
“ Che c’è sei sordo per caso? Guarda che ti pago! Sono Roberto Mendoza e volendo potrei comprarmi tutto il bar! E adesso scattare!” gli dico. Ci mancava anche il barista moralista a rovinarmi la giornata. Voglio solo stordirmi e non pensare a quello che accadrà domani. Voglio dimenticare che lei domani sarà davanti a me,perché la verità è che vorrei solo gridarle in faccia tutto il mio disprezzo.
“ Bob!” dice una voce femminile alle mie spalle. Mi volto e trovo Susanna Valencia nel suo mini abitino.
“ Ti ha mandato mio padre a controllarmi?” le chiedo.
“ No,sono qui per caso!” mi risponde.
“ Bevi qualcosa?” le chiedo.
“ Non stai bevendo troppo?” mi domanda.
“ No, ho ancora chiaro quello che accadrà domani,quindi no!” le rispondo.
“ Domani affronterai quella ragazza e avrai il chiarimento che meriti,ma dovresti essere in grado di tenerle testa e dubito che potrai farlo con addosso i postumi di una sbronza!” ribatte.
“ Io potrei anche ammazzarla se fossi sobrio,lo capisci? L’alcool mi aiuta a stordirmi e a farmi passare la voglia di uccidere lei e Hermes!” le rispondo.
“ E invece adesso io e te ce ne andiamo a casa,così ti metti a letto e ti riposi,perché tu sei Roberto Mendoza Pinzon e non puoi ridurti in questo stato per una sciacquetta qualsiasi!” mi dice lei.
“ Lei non è una sciacquetta qualsiasi…io la amo!” confesso.
“ Bene,motivo in più per tornare a casa e smettere di bere!” mi risponde. Lascio una banconota da 500 mila pesos al cameriere e mi allontano con lei.
 
[Giulio]
Poso gli ultimi piatti di plastica nella pattumiera prima di tornare sul divano accanto a Barbara. Durante la cena abbia deliberatamente glissato l’argomento “cugini” per evitare la nostra prima lite. Mi dispiace,ma suo cugino è di un’albagia unica e di un’antipatia altrettanto fastidiosa ed io non lo reggo dal giorno in cui l’ha umiliata in sala riunioni.
“ Stai pensando a tua cugina e mio cugino,vero?” mi domanda Barbara,mentre si accoccola sul mio petto.
“ Si,diciamo che non riesco a digerire la loro storia!” le rispondo.
“ Provi qualcosa per Charlotte?” mi domanda. Che? Ma è impazzita?
“ Insomma lei non è tua cugina,non siete praticamente nulla e poi è così bella,intelligente…” si spiega.
“ Charlotte è mia cugina,è la figlia di mia zia e di mio zio e poco conta che abbia o meno il sangue dei Valencia! Lei è mia cugina e basta e per lei voglio il meglio e ciò implica che stia lontana da quel sadico di tuo cugino!” le rispondo.
“ Scusa,io non volevo farti arrabbiare!” mi dice,mortificata. Le accarezzo la guancia,mentre le mie labbra si spostano sulle sue. La passione prende corpo di noi,mentre la sdraio sul divano. Le mia mani scorrono frenetiche sul suo corpo,mentre lei diventa di colpo inerme. Mi fermo immediatamente e mi allontano da lei.
“ Barbara,che ti succede?” le chiedo.
“ Giulio,voglio tornare a casa!” mi risponde piena d’imbarazzo.
“ Non è solo questo! Non mi vuoi? C’è qualcosa che non va? Dimmelo!” le dico.
“ Io…io non so come dirtelo…” farfuglia.
“ Dirmi cosa?” le chiedo ormai preso dal panico dal suo rifiuto.
“ Io sono …io sono… io sono…sono vergine!” mi confessa imbarazzata. All’inizio penso al segno zodiacale… insomma una ragazza della sua età può essere vergine solo per quanto riguarda lo zodiaco,ma la sua faccia mi fa intendere che la data di nascita non c’entra nulla.
“ Io…se tu mi vuoi lasciare…non ti biasimo! Tu sarai abituato a ragazze più…esperte e disinibite ed io non soddisfo le tue aspettative. Mi dispiace tanto!” mi dice,mentre si alza dal divano e sta per avviarsi all’uscita.
“ Pensi sul serio questo di me?” le domando a bruciapelo. Le mie parole fermano il suo cammino verso la porta.
“ Io non volevo deluderti,ma non potevo mentirti e non voglio che ti senta poco desiderato perché non è così!” mi risponde. Arrivo alle sue spalle e l’abbraccio forte.
“ Barbara,tu non mi hai deluso,ma non avrei mai immaginato che tu fossi…insomma…avrai avuto molti fidanzati!” le dico con non poca difficolta,perché se penso a delle manone brutte sul suo corpo,mi sale una rabbia incontenibile.
“ Si,ci sono stati molti ragazzi con cui sono stata,ma non ero alla loro altezza…” mi risponde.
“ Che vuoi dire?” le domando.
“ Insomma sono nata in una famiglia perfetta…mia nonna era perfetta,i miei fratelli sono perfetti,mia madre è perfetta,mentre io sono sempre stata una calamità naturale,una specie di disastro ambientale,una di quelle che appena si muove può far crollare un palazzo,una che crea disastri a matrioska… e i ragazzi che frequentavo facevano parte dell’élite…erano perfetti anche loro,troppo perfetti per me…un po’ come te,che ancora mi chiedo cosa vedi in me di tanto speciale!” mi risponde.
“ Tu non sei speciale…tu sei unica ed io mi ritrovo a chiedermi cosa ho fatto di buono nella vita per meritare una donna come te!” le dico.
“ Unica perché sono l’unica ragazza che entra nella tua casa senza aver mai fatto l’amore?” mi domanda.
“ E credi he per questo io ti ami di meno?” le chiedo. È titubante sulla risposta da darmi.
“ No,io ti amo ancora di più perché so che sarai solo mia un giorno! Io non voglio forzarti a farlo adesso e ti aspetterò anche tutta la vita,finchè non sarai pronta a donarti a me perché lo vuoi e perché ne sei convinta!” le spiego.
“ Forse non dovrai aspettare così tanto!” mi dice,con gli occhi che le brillano.
“ Che vuoi dire?” le domando.
“ Che se tu mi vuoi ancora,io voglio essere tua,solo tua!” mi risponde timidamente. La sollevo tra le braccia, congiungendo le mie labbra alle sue,prima di portarla con me nella mia camera da letto.
 
[Charlotte]
A parte l’ingresso nel ristorante e l’incontro con mio cugino e Barbara,direi che questa serata non è stata un completo disastro,anche perché Hermes non mi è saltato addosso come fa di solito e quindi ci sono buone prospettive perché questa “convivenza d’emergenza” non finisca prima ancora di cominciare.
“ Bella serata,no?” mi domanda. Annuisco.
“ A colazione preferisci qualcosa in particolare?” mi chiede. Lo guardo sbalordita e alquanto perplessa dalla sua domanda.
“ Non sei solito far colazione al bar?” gli domando.
“ Si,ma sarà la prima mattina che ti sveglierai a casa mia e pensavo sarebbe carino se facessimo colazione a casa!” mi risponde imbarazzato dalla tenerezza e dalla premura che ha appena usato. Gli rivolgo un sorriso colmo di tenerezza.
“ Comunque non credo apprezzeresti sapere cosa mangio a colazione,visto che sarebbe troppo complesso anche per un barista accogliere la mia ordinazione!” gli dico.
“ Proviamo…tentar non nuoce!” ribatte.
“ Di solito …a casa Doinel,Catarina mi preparava pane tostato,burro,yogurt,the inglese senza zucchero con latte di soia a parte e marmellata d’arance!” gli rispondo. Mi guarda sbalordito.
“ A parte la marmellata di arance che la dice lunga sulla tua acidità,il resto è piuttosto complesso!” mi dice.
“ Appunto! E per quanto riguarda l’acidità,nessuno ti obbliga a frequentarmi tanto assiduamente sia sul lavoro che fuori!” gli rispondo,piuttosto offesa dalla sua battuta. Mi afferra per i fianchi e mi attira a sé,mentre cerco di dimenarmi.
“ Ti assicuro che sono abbastanza acido anch’io,anche se non mangio arance o limoni!” mi dice,prima di baciarmi appassionatamente. Le mie mani si intrecciano quasi meccanicamente dietro il suo collo,mentre mi mette a sedere sul tavolo della cucina.  Sento le sue labbra scendere lentamente verso il mio collo,mentre inizio ad allentargli il nodo della cravatta. Questo contatto lo fa bloccare immediatamente. I suoi occhi si perdono nei miei,ma il suo sguardo mi fa temere di aver sbagliato qualcosa.
“ Io credo sia meglio andare a dormire!” affermo,per spezzare quel silenzio che si è creato fra di noi.
“ Charlotte,io…ho perso la testa…scusa!” mi dice.
“ Lo so,stavamo perdendo la testa in due!” gli rispondo.
“ Ed è per questo che mi sono fermato! Oggi per te è stata una giornata difficile e non voglio approfittare della tua vulnerabilità!” mi dice.
“ Apprezzo il tuo gesto!” gli rispondo con un filo di voce,mentre sono tentata di chiudermi in camera mia a piangere. Hermes forse non mi vuole.
“ Charlotte” mi richiama. Fingo di ignorarlo,ma mi ferma trattenendomi per un braccio. Non voglio ascoltare quello che avrà da dirmi,perché ho paura.
“ Io…io…ti desidero da morire,ma non voglio approfittare del tuo momento di fragilità per averti! Lo so che detto da me sembra strano,vista la mia fama,ma non voglio trattarti da macchina da sesso!” mi dice con un certo imbarazzo. Gli lascio un casto bacio sulla guancia,mentre gli accarezzo l’atra con la mano. Ho apprezzato sul serio il suo gesto totalmente inaspettato da un uomo che ha sempre collezionato donne su donne,solo per il gusto di aggiungere tacche alla sua cintura.
“ Buonanotte,Hermes!” gli dico.
“ Buonanotte,Charlotte!” mi risponde,prima che io mi allontani per rintanarmi nella camera che mi ospita da questa notte.
 
[Hermes]
Charlotte chiude la porta della mia camera dietro di sé. Chiudo la mia mano a pugno e la picchietto sulla mia fronte. Sono stato un cretino! Io,Hermes Mendoza Pinzon,il più grande playboy mai visto,ho gettato via l’occasione di stare con una donna bellissima,per chissà quale arcano motivo. La verità è che non mi riconosco più. Insomma l’Hermes seduttore di qualche settimana fa,se ne sarebbe fregato altamente dello stato emotivo di quella ragazza e le sarebbe saltato addosso senza tanti complimenti e invece ho fatto la figura dello stupido con Charlotte.
La verità è che non avrei mai potuto andare a letto con quella ragazza con leggerezza,come ho sempre fatto con le altre finora e la realtà è che non ne comprendo il motivo. Non so cosa mi spinga a cercare il momento giusto e il suo consenso per unirmi a lei. Ho paura per come mi travolge quella donna perché è qualcosa che non ho mai sentito prima e che un po’ mi terrorizza.
 
[Susanna]
Parcheggio l’auto fuori dal mio appartamento e aiuto Bob a scendere. È così ubriaco da non reggersi neanche in piedi e questo mi faciliterà il lavoro! Lo sapevo che l’idea di seguirlo e di fingermi lì per caso,avrebbe dato i suoi frutti.
“ Signorina Valencia” mi saluta il portiere.
“ Josè,mi posteggi l’auto per cortesia…” gli dico,passandogli le chiavi.
“ Chi è Josè?” mi domanda Bob.
“ È il portiere!” gli rispondo.
“ Come conosci il portiere del mio palazzo?” mi domanda.
“ Non siamo nel tuo stabile,ma nel mio palazzo!” gli rispondo,mentre lo porto con me in ascensore.
“ E la mia macchina?” mi domanda.
“ È al Maison di St. Diego… non potevo guidare due auto e quindi ho lasciato la tua lì!” gli rispondo.
“ E se la rubano?” mi chiede.
“ Hai pagato profumatamente il posteggiatore abusivo e credo avrà un occhio di riguardo per la tua auto!” gli rispondo,mentre lo sorreggo e lo faccio arrivare fino in camera da letto.
“ Hai una bella casa!” commenta.
“ Lo so!” gli rispondo.
“ Perché fai tutto questo per me?” mi domanda. Mi siedo sulle sue gambe. Mi guarda sconcertato quando gli afferro la mano sinistra portandola sulla mia coscia sotto il mini abitino che indosso. Sfioro il profilo del suo collo con la punta del naso infilando le dita di una mano nello spazio fra le due asole della sua camicia per sfiorargli il petto e quelle dell'altra fra i suoi capelli.
“ Perché ti amo!” gli rispondo,prima di baciarlo appassionatamente. 

Capitolo finito e abbastanza ricco di avvenimenti! Che ne pensate di Jean e Giulia? Vi è piaciuta la loro riconciliazione? Cosa pensate del piano di Susanna? Andrà in porto? Cosa troverà Pilar all'Ecomoda? Riuscirà a riconciliarsi con Bob? Cosa accadrà fra Susanna e Bob e come andrà la convivenza tra Hermes e Charlotte,lo scoprirete nel prossimo capitolo! A presto.
  
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