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Autore: titty_93    17/10/2014    1 recensioni
Leonardo Abate, salvato miracolosamente da De Silva è stato cresciuto nella fredda città russa di San Pietroburgo. All'età di 21 anni è pronto per ritornare nella sua città d'origine e pianificare così la sua vendetta...(questa storia è il continuo di squadra antimafia 5 e ha come protagonista Leo,ma verrà approfondito anche il rapporto tra Rosy e Domenico e altri vecchi personaggi della fiction).
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Domenico Calcaterra, Leonardo Abate, Rosalia/Rosy Abate
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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35. Tra le fiamme p.1

I due ostaggi tremavano. Sia Veronica che Carmen temevano per il loro futuro. Tra non molto si decidevano le loro sorti. Erano l'una di fronte all'altra. Carmen la guardò un attimo negli occhi. Ci lesse la sua stessa paura. Era incredibile se non impossibile per lei che una donna ridotta in questo stato, con questo timore così grande, possa essere stata l'artefice di un atrocità come rapire e permettere di ammazzare un bambino. 
"Allora facciamo una cosa. Al mio tre le lasciamo entrambe ok?" - parlò l'uomo di cui non si conosceva il nome.
"Si, ma non fare minchiate!" - rispose Leo.
"Uno" - iniziò a contare l'uomo.
"Due" - continuò Leonardo.
"TRE" .
Leonardo si sbarazzò della Colombo gettandola per terra di malo modo così come aveva fatto l'altra persona con Carmen. Le due donne si ritrovarono vicinissime faccia a faccia. E Leonardo corse dalla sua ragazza. Si inginocchiò e la prese tra le braccia, baciandole la testa.
"Prima che la faccio parlare" - intervenì guardando Veronica - "voglio sapere chi minchia è stato che mi ha tradito. Come avete fatto a trovarmi?".
"Lo saprai a tempo debito! Adesso parla, Veronica. Dimmi dove sono depositati quei piccioli".
La donna che a malapena riusciva a reggersi in piedi per via della gamba insanguinata, guardò Leonardo prima di parlare, il ragazzo annuì e lei incominciò il discorso.
"Sono in una banca svizzera. Dentro ad una cassaforte. Il numero è 656, ma è impossibile accedervi".
"Come impossibile!! Perchè?".
"Non lo so. Io ci ho provato, ma si apre con una combinazione che solo Achille Ferro.." - e Veronica si accasciò al suolo. Non era morta, ma svenuta. Era ferita e aveva perso molto sangue.
Veronica Colombo aveva parlato. I Ragno erano in tanti e Leonardo capì di essere in serio pericolo adesso perchè lui e Carmen erano i testimoni di tutto questo. Loro avevano visto tutto. Sapevano tutto. 
"Ammazzate solo me vi prego" - disse in un attimo di lucidità con le lacrime agli occhi. Carmen lo sguardo spaesato.
"Sedetevi" - commentò uno di loro. 
Uno degli scagnozzi dei Ragno prese due sedie. Le mise vicino. Carmen e Leonardo presero posto. I due erano messi schiena contro schiena. Il ragazzo non capì le loro intenzioni poi tutto apparve più chiaro.
L'altro prese una corda e legò prima i polsi di Carmen alla sedia poi fece la stessa cosa con le caviglie. Così in breve tempo, si trovarono entrambi legati, immobili. E non opposero resistenza perchè una piccola esitazione sarebbe stato un errore vitale per loro. 
"Io vorrei solo sapere chi è il bastardo che mi ha sputtanato".
I Ragno e la sua banda con la Colombo sotto braccio, uscirono dalla casa con aria di vittoria per far spazio ad un altro uomo che stava entrando da quella porta in punta di piedi. Leonardo alzò piano lo sguardo e lo riconobbe subito. Era De silva! L'uomo che nel passato l'aveva salvato e adesso condannato a morte. Non ci volle molto a capire. Era stato lui a tradirlo, c'era lui dietro tutto questo. Rosy, sua madre, aveva sempre avuto ragione :  De silva l'aveva solo usato. Aveva fatto leva sulla sensibilità di Leo per arrivare ai suoi obiettivi, servendosi di lui...
"Brutto figlio di puttana" - a quel punto Leonardo non fermò il suo nervosismo e scaricò tutto su quell'uomo meschino.  Si dimenava sulla sedia sperando al più presto che quelle corde si rompessero per scaraventarsi su Filippo e picchiarlo fino alla morte.
"Qual'è stata la prima cosa che ti ho insegnato?" - domandò l'uomo con freddezza nello sguardo.
Leonardo non ci pensò tanto - "non fidarti mai di nessuno".
"E infatti! Hai sbagliato a fidarti di me Leonardo, mi dispiace".
"Mi dispiace una minchia!! PERCHE'?".
"I Ragno sono potenti. Conoscono finanzieri, informatici, imprenditori, possono arrivare prima a quei soldi".
"Io li maledico. Maledico quei soldi. Maledico chi ce li avrà perchè sono soldi costruiti sulla pelle di un bambino!!!".
"Ma saranno sempre piccioli" - continuò De Silva imitando la cadenza siciliana - "Prima di andarmene però voglio farti un regalo, un ultimo regalo... Guarda".
Filippo prese tra le braccia Veronica Colombo ormai muribonda e la gettò atterra. Prese la pistola, la caricò, e le sparò un colpo soltanto nell'addome. Carmen saltò dalla sedia, aveva riconosciuto il rumore dello sparo, e capì anche chi fosse stato colpito. Fu contenta di non aver visto la scena davanti ai suoi occhi perchè di spalle, non lo avrebbe sopportato. Non avrebbe sopportato altra violenza.
Leonardo chiuse per un attimo gli occhi e quando li riaprì Filippo era già sull'uscio della porta -"Come cazzo li avete legati? Tra poco questi si libereranno" - domandò a uno della banda. Poi si avvicinò nuovamente a Leo e annodò meglio la corda legata ai suoi polsi.
"Mi fai schifo!!" - gridò Leonardo per l'ultima volta mentre lo guardava negli occhi. Poi gli sputò in faccia. Filippo si passò una mano sulla guancia e proseguì fino all'ingresso. 
Gli uomini dei Ragno arrivarono con grosse bottiglie in mano. In poco tempo circondarono la casa di un liquido maleodorante, era benzina.
"Oh. Che minchia fate? Che minchia fate? Ci volete bruciare? Filippo? Salva lei almeno cazzo!! Salvala!".
"Lei sa troppe cose. Tu l'hai coinvolta. E tu ne paghi le conseguenze".
"No. Merda. No. Ti prego Filippo".
De silva non si fece convincere nemmeno un po dalla disperazione di Leo.  Arrivò alla porta principale, prese un fiammifero, lo accede e lo gettò a terra.
La casa si circondò di fiamme e quei pochi oggetti presero presto fuoco. Veronica per prima prese fuoco. Leonardo guardò per un attimo quel corpo bruciare tra le fiamme e pensò che tra non molto, anche loro due finiranno così. Leonardo cercava di slegarsi, ma non ci riusciva.
"E' inutile Leonardo. Moriremo. Qui" - disse con angoscia Carmen.
"No! Noi non moriremo così. Tu non morirai così. Te lo...".
"Non promettere se sai di non mantenere".
"Mi dispiace. Minchia se mi dispiace. Dovevo proteggerti, non coinvolgerti. Non me lo perdonerò mai".
"Ho caldo. Sento troppo caldo".
"Carmen? Carmen?".
"Si" - rispose dopo un po la ragazza.
"Parlami. Non arrenderti così. Tieni gli occhi aperti. Raccontami un po di te. Parlami di cose belle".
"L'unica cosa bella che ho avuto dalla mia vita sei stato tu".
A Leonardo scese una lacrima, nonostante Carmen fosse in pericolo per colpa sua, la ragazza spendeva ancora belle parole per lui.
"La prima volta che ti ho visto ho pensato : ma come minchia se la tira questo!".
Sorrisero un po entrambi.
"Poi hai incominciato a corteggiarmi, a chiamarmi. Mi sono chiesta cosa avessi di così tanto speciale per essere al centro dei pensieri di un ragazzo più grande. Che poteva avere milioni di donne più mature di me, più esperte. E perchè tra tante ha scelto proprio me! Poi ho incominciato a fidarmi di te, delle tue parole, dei tuoi occhi. Ero pronta anche a concedermi a te, a fare l'amore con te. Poi è arrivata la mazzata! Quando ho scoperto che mi avevi solo usata, sono stata così male che mai avrei immaginato di poter provare tanto dolore. E quando sono arrivata qua, volevo davvero ammazzarti, ma non ci sono riuscita. E sai perchè? Perchè ho capito di essermi innamorata di un bravo ragazzo. Perchè dietro a questa facciata di uomo mafioso, ho capito che si nascondeva davvero quel Tony che ho conosciuto".
"Mi dispiace. Ora dovresti soltanto odiarmi".
"No. Sai qual'è la cosa positiva di tutto questo?" - Carmen iniziò a tossire e a non scandire bene le parole - "che siamo insieme. Che moriremo insieme. E che nessuno dei due dovrà vivere con la sofferenza di essere lontano dall'altro".
Leonardo non parlò. Lui era sempre stato un tipo di poche parole. Ormai le guance erano completamente inondate di lacrime, non aveva mai così pianto in tutta la sua vita. 
"Carmen?" - chiamò la ragazza sperando che lei rispondesse - "CARMEN?".
"Si?" - rispose dopo un po.
"Cosa vorresti sentirti dire adesso?".
Carmen tossì. L'odore di bruciato arrivò presto alle sue narici. La respirazione cominciò a rallentare. Stava quasi per perdere i sensi - "Ti amo" - disse a Leonardo come risposta alla sua domanda e perchè quelle due paroline le sentiva da dentro al cuore.
Leonardo anche iniziò a respirare con fatica. Quelle sarebbero state le sue ultime parole e senza pensarci più di tanto le disse anche lui -" e allora ti amo".
Sussurrò appena quelle due parole più per accontentare se stesso che Carmen. Perchè stava quasi per mollare la presa. Tutto era finito. E non poteva andarsene da questo mondo prima di esclamare in una stanza grigia e calda, tutto l'amore che aveva provato per la sua ragazza.
Carmen fu la prima a svenire. E Leonardo lo percepì dai suoi singhiozzi che d'improvviso cessarono. Il ragazzo si maledì per questo. Per aver ricevuto l'ennesimo castigo di sentir morire per prima la donna che ama. 

Preparati i fazzoletti?? Vabbeh...ho diviso il capitolo in due parti perchè troppo lungo! Non voglio anticiparvi nulla perchè vi rovinerei la sorpresa. Vi lascio semplicemente con alcune domande : Leonardo si salverà da solo o verrà salvato da qualcuno? Carmen morirà?... Alla prossima gente =).
p.s grazie immensamente per i complimenti e per le tante recensioni che mi scrivere. Mando un saluto speciale a tutti quelli che mi scrivono in privato sulla mia pagina riempiendomi di complimenti, grazie tante!!
Passate nella mia pagina fb dedicata a SAM con anticipazioni inedite di SAM6 -> https://www.facebook.com/squadraantimafiamania

  
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