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Autore: flyingangel    15/10/2008    3 recensioni
Voltai il capo ed incontrai lo sguardo dolce di Hachi. Le rivolsi un sorriso e mi avvicinai a lei, che mi stava ricambiando. “Hai visto che bella conchiglia, Nana?” mi disse.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki, Nobuo Terashima, Shinichi Okazaki, Yasushi Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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the long distance

Nana – Laghetto della baita, in un luogo imprecisato del Giappone
 
Nana raggiunse il laghetto, poco distante dalla baita. Cacciò uno sbuffo e un’imprecazione, quando vide inginocchiato verso l’acqua, Nobu.
“Che stai facendo?” chiese lei, con tono duro.
Nobu si girò e la guardò. “Sto giocando, non si vede?”
Nana sgranò gli occhi, con la sigaretta penzoloni. “Ma tu e Yasu quanto siete stupidi?”
Nobu sorrise, a denti stretti. “Non quanto te”
“Nobu, se ti prendo ti ammazzo!” gridò Nana.
“Sssh, calmati Nana. Sveglierai tutti i pesci”
Nana aprì la bocca a mezza via, stupita.
Shut up” fece Nobu, sussurrando le parole, con un dito sulla bocca. Non voleva essere per nulla cattivo.
Nana si avvicinò a lui e si inginocchiò al suo fianco. “Ti manca Hachi, vero?”
Lui si voltò fulmineo e le catturò gli occhi. Poi scosse la testa.
“Oh avanti, non essere stupido”
“Tanto lo sono già” Nobu aveva un tono amareggiato.
“Non è vero” sussurrò Nana.
“Ma se hai appena detto di sì” lui la scrutò un istante di sbieco.
Lei alzò le spalle. “Ti manca, allora?”
Nobu annuì con la testa. “Più di quanto vorrei, più di quanto riesco a sopportare”.
Nana lo guardò, capendolo. “Manca anche a me e ti capisco” aggiunse.
Nobu strappò alcuni ciuffi d’erba. “Credi che le cose si sistemeranno?”
Nana lo fissò un istante.
“Dico… in generale”.
Nana alzò le spalle. “Vorrei tanto saperlo”.
 
Shin – Negozio in Giappone, vicino Tokyo
 
“Misato, sei sicura che qui ci sia da mangiare?” borbottò Shin.
Misato annuì con convinzione. “Certo, perché?”
“Perché io voglio il sushi” la faccia di Shin prese una piega inaspettata, spegnendosi e accendendosi negli occhi, ad intermittenza.
Misato lo guardò, sorridendo. “Dai Shin, stai tranquillo che lo troviamo”
Shin smise di fare lo stupido e la guardò, serio. “Come sei dolce, Misato”
Misato lo fissò negli occhi, con ancora il suo sorriso. “Grazie, Shin”.
Shin si ricordò all’improvviso quelle parole… quelle parole che aveva detto a qualcun’altra…
Vagò per così tanti istanti in quei pensieri… che ne aveva perso il conto.
“Allora, lo vuoi sì o no il sushi?” gli chiese Misato, destando la sua attenzione.
Shin ritornò al negozio, e a ciò che aveva davanti agli occhi, nella realtà. Abbozzò un sorriso verso di lei. “Certo che voglio il sushi”.
 
 
Nana – Laghetto della baita, in un luogo imprecisato del Giappone
 
“Uff, è snervante stare a guardare i pesci, almeno vorrei vederli muoversi” sbuffò Nana, accovacciata sulla riva d’erba.
Nobu si voltò verso di lei. “Come mai hai lasciato Yasu da solo?”
Nana gli lanciò un’occhiataccia. “Perché non si arrischia?” sgranò gli occhi, irritata.
“Sì, sì, ci mancherebbe” rispose Nobu, tralasciando il discorso.
“Scusami se sono così antipatica… o così dura”
Nobu si voltò di scatto a guardarla. Era diventata tutto d’un colpo incredibilmente seria, come solo lei sapeva fare…
Nobu scosse la testa, leggermente.
“Vi rompo sempre le scatole, ma non lo faccio perché non vi voglio bene. Sappi, che a me interessa tutto di voi tutti, e ci tengo.
Quando ho detto quelle parole contro di Shin… in realtà, non le pensavo veramente.
Ho sempre saputo dentro di me che avrei voluto fare la cantante e cantare… non mi importava dove, e quando le ho dette, ero talmente arrabbiata. Shin che veniva arrestato era un duro colpo contro la nostra carriera, mi sono sentita cadere e precipitare nell’abisso del mio incubo peggiore.
Sentirmi sola in quel cratere buio, era la peggiore sensazione che potessi immaginare di provare”
Nobu le lanciò un’occhiata, profondamente. “Nana…”
“No, Nobu. è vero, tutto questo è vero, qualsiasi cosa. Non credere a chi mi odia, a chi dice che ho torto e che mi invento sempre tutto. In realtà, mi copro le spalle. Per cercare di non ferirmi, la mia impulsività prende il comando di me e mi fa funzionare al suo cospetto. In realtà, io non sono così cattiva”.
 
Shin – Appartamento in Giappone, vicino Tokyo
 
“Mmm… che profumino, Misato!”
Misato gli sorrise. “Shin, tu apparecchia la tavola”
Shin fece cenno con la testa. “Certo, ho una fame!”
Shin guardò Misato che cucinava, e le si avvicinò gradualmente. “Sai… è adorabile guardarti cucinare” le mormorò all’orecchio.
Lei avvampò e lo guardò ad occhi sgranati.
“Ops, scusa” fece Shin, notando che lei si era scottata. “Mi dispiace, aspetta”.
“No, no. Fa nulla, Shin”
“Aspetta, ti ho detto” Shin frugò in un cassetto e ne levò una sfilza di cerotti, prendendone uno.
“Vieni che te lo incollo” mormorò. Prese il suo dito e glielo leccò delicatamente, poi le mise il cerotto, legandoglielo lentamente tutt’attorno.
“Ma Shin sei troppo premuroso con il mio dito” sussurrò Misato, guardandolo ad occhi aperti.
Shin sorrise. “Oh non essere sciocca”.
 

 

 

Spazio autrice ; D XD

Thankious…

Per hachi : grazie mille che continui a seguire! e per i complimenti!! mi dispiace che sei una fan di reira… purtroppo questa ff non parla di reira e shin nel presente insieme, ma va avanti.. spero ti piaccia ugualmente  e che la potrai sempre apprezzare!

  
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