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Autore: Mad_Dragon    19/10/2014    1 recensioni
La storia di un Cavaliere di Berk e del suo drago tra battaglie, giuramenti, amori e la vera conoscenza di sé e dei suoi compagni di squadra, fino alla scoperta di un terribile segreto e ciò che ne conseguirà.
Aggiornamenti irregolari, spiegazioni all'interno del capitolo XXV
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dagur 'Lo Squilibrato', Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'A dragon and a Trainer's path'
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Capitolo XVIII
- Rosso come il terrore -

Un tintinnio. Due lame che si incrociano, i colpi come passi di una danza mortale. Karl è costretto ad indietreggiare per colpa dell'urto. Il suo avversario, un ragazzo a giudicare dalla sua corporatura, era ricoperto da una pelle di lupo rivestita in alcune parti da un'armatura di ferro. Non poteva vedere il suo volto, poiché era coperto da un elmo la cui foggia ricordava molto un lupo. Parò un attacco con lo scudo che venne distrutto per i troppi colpi che aveva dovuto sopportare in quello scontro che andava avanti già da almeno cinque minuti. E il tempo a disposizione stava per finire. Era stato stupido, e questo Karl lo sapeva. Se solo avesse preso più tempo per riflettere... Ma questo per ora non ci interessa, perciò torniamo indietro di qualche ora.
***
"Cosa?" disse Ryan. Il ragazzo era stato informato della bravura di Hiccup, per questo motivo era così sorpreso, anche più di Karl.
"Cosa vuoi che facciamo?" chiese Karl.
"Tornate a casa, dobbiamo organizzare un piano e..."
"Stoick!" lo richiamò la voce squillante di Willow, leggermente distorta dalla sfera. "Non possiamo lasciarli in mano ai nemici! È tuo figlio..."
"Pensi che io non lo sappia!" urlò di rimando L'Immenso.
"Stoick" disse Karl richiamando l'attenzione di tutti e due, "abbiamo anche noi una notizia piuttosto raccapricciante: abbiamo trovato diversi cadaveri di Berserk e, dopo quello che ci hai detto, credo che i due fatti siano collegati"
"Non puoi averne la certezza" replicò L'Immenso.
"Hai ragione, ma non credo che ci siano altre opzioni"
"Forse so dove li hanno portati" intervenne in quel momento Ryan.
"Dove?" chiesero gli altri tre all'unisono.
"Ad Heimleink" disse Ryan, poi aggiunse:" Pensateci: la squadra di Hiccup era diretta sull'isola ed è possibile che abbiano notato qualcosa di strano su quest'isola e siano scesi. Dopodiché, li hanno catturati tendendo loro un'imboscata o qualcosa del genere"
"E l'avrebbero portato a Heimleink per ottenere quello che stanno cercando" disse Karl.
"Esattamente"
 Karl camminò avanti e indietro per qualche minuto poi si rivolse a Stoick dicendogli:" Nessuna squadra arriverebbe prima del mio gruppo, Stoick. So benissimo che sei consapevole dei rischi, lo sono anch'io, ma non abbiamo altre soluzioni"
Stoick annuì e poi disse:" Vi do tempo un giorno. Se entro domani a mezzogiorno non avrò vostre notizie, invierò una squadra. Riportali a casa, Karl"
"Lo farò"
***
Arcadia, Matt, Melanie, Caleb e Melanie aspettavano i due ragazzi in una radura poco distante dalla fortificazione. Serpentina e Skull giocavano a rincorrersi con Braceblu, come dei cuccioli poco cresciuti. Questo creava non poco disappunto ai padroni dei draghi, però li lasciavano fare senza lamentarsi troppo, limitandosi a richiamarli. Quando arrivarono Karl e Ryan, i ragazzi videro le espressioni sui loro volti e capirono che c'era qualcosa che non andava. Pure i draghi smisero di giocare.
"Cos'è successo?" chiese Arcadia con un tono piuttosto preoccupato.
"Hanno catturato Hiccup e gli altri" disse Karl in modo quasi apatico.
Un silenzio tombale scese sul gruppo, interrotto solamente dal soffio sinistro del vento. Fu Ryan a spiegare cosa avevano concordato con Stoick.
"Non sono sicuro di farcela" disse Caleb, spalleggiato immediatamente da Merric.
"Non siete tenuti a venire" disse Karl.
"In che senso?" chiese Melanie.
"M'infiltrerò da solo. Avrò meno possibilità di essere scoperto"
"Non puoi fare così!" protestò Arcadia.
Karl non la considerò e proseguì il suo discorso:" Se entro un'ora non tornerò, mi verrete a prendere"
"Ma col cazzo!"protestò vivamente Melanie, seguita a ruota da Matt:" Noi veniamo con te, non me ne frega un cavolo se tu sei contrario"
"Ma..."
"Oh, per gli dèi, Karl non fare il cretino" disse Caleb, spinto dal moto incoraggiante dei suoi compagni.
"Ma tu non avevi paura fino a un minuto fa?" chiese perplesso Merric.
"Ho ancora paura, ma non lo lascio andare da solo" rispose Caleb.
"Ragazzi, credo che abbiamo un problema" disse Ryan.
"Che c'è?!"
"Karl ha preso il volo"
***
Karl e Rubyn atterrarono in una piccola spiaggia sulla costa nord di Heimleink. L'Ali Cremisi fremeva in vista della battaglia, ma il suo Cavaliere gli ordinò di alzarsi in volo e di mantenersi ad un'altezza tale per cui non lo si potesse vedere. Il drago obbedì riluttante.
Dopo pochi passi, Karl incontrò la prima sentinella. Non fu difficile sbarazzarsi di lui. Proseguì per la strada che portava all'entroterra dell'isola. Le piante esotiche erano molto alte e impedivano alla luce del sole di filtrare trai raggi. Per questo motivo il sentiero era illuminato da torce distanziate circa quattro metri l'una dall'altra. Per fortuna, la luce delle torce non lambiva il folto della vegetazione. Così Karl riuscì a muoversi senza farsi scoprire.
Arrivò ad una grande conca. Diverse torce erano state attaccate alle pareti e illuminavano praticamente l'intera area, solo dei piccoli coni d'ombra si salvavano. Troppo piccoli affinché qualcuno riuscisse a passarci. Karl si mosse con cautela cercando di evitare i punti troppo scoperti, ma, nonostante i suoi sforzi, venne individuato.
"Ehi tu!"
Karl si voltò e vide un'affascinante figura. Una donna, molto vicina ai trenta, armata con una lancia a doppia lama stava davanti ad una guarnigione di almeno di una dozzina di uomini. I capelli bianchi danzano al soffio lieve del vento, gli occhi color della pece squadravano Karl.
"Cosa ci fai qui?" chiese la donna.
"Ehm... Credo di essermi perso" disse Karl imitando un tono di finta ubbidienza.
"Pensavo che fossi più bravo a mentire, Karl..." disse la donna.
"Come fai a sapere il mio nome?"
"Questo non ha importanza" disse la donna mentre si aggiustava una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi aggiunse:"Il mio nome è Bodicea, e questa sarà la tua tomba"
Karl si mise in guardia estraendo lo scudo e la spada. "Avrai cara la mia pelle"
Ma qualcosa di inaspettato accadde. Bodicea venne quasi investita da una sfera che corrose il terreno vicino a lei. Gli uomini indietreggiarono alla vista di quello spettacolo di portatori di morte. Sette draghi con le zanne scoperte e in assetto da battaglia si erano disposti intorno a Karl.
Arcadia scese da Camaleo e andò incontro a Karl e, appena raggiunse una certa distanza, mollò uno schiaffo a Karl. "Perché?" chiese il ragazzo massaggiandosi la guancia colpita.
"La prossima volta rimani e mi ascolti" disse la ragazza, poi si voltò in direzione dei nemici e disse:" Di questi ce ne occupiamo noi. Tu entra nel tempio"
"Che tempio?"
"Quello laggiù!" disse Arcadia indicando una porta situata in fondo alla stanza.
"Perché dovrei, non so..."
"Fallo e basta!" urlò Arcadia minacciando il ragazzo con la piccola scure che si portava dietro insieme all'arco.
Karl decise di non replicare e si avviò di corsa verso la porta con un enorme punto di domanda che, come un panno pulisce la polvere, cancellava le sue certezze.
***
Karl camminò per l'unico corridoio che attraversava il Tempio. Le pareti erano decorate con diversi simboli estranei al ragazzo. Inoltre, il muschio aveva ricoperto sia il pavimento sia le pareti, rendendo il tutto molto scivoloso.
"Dove cavolo sto andando?" si chiese Karl poco prima di intravedere una luce in fondo al corridoio.
Karl entrò in una stanza sormontata da una cupola con al centro un foro molto largo. Sulle pareti si potevano intravedere i resti di quelli che sembravano affreschi. I colori, una volta accesi, ora erano spenti come se avessero in qualche modo compreso di essere passati in secondo piano rispetto al mondo. Al centro della stanza c'era un pilastro decorato con due linee curve che s'intrecciavano per formare una spirale. Karl fece qualche passo ma fu costretto a fermarsi poiché una luce molto incensa lo accecò.
La luce prese la forma di una figura umanoide, solo che non indossava vestiti e la sua pelle era stata decorata con motivi complessi che si intrecciavano. Questi motivi erano di colore verde e rosso. Sulla testa aveva sei piccole corna.
"Benvenuto, giovano Eroe" disse la figura, poi aggiunse:" Io sono Dvalinn, custode di questa prova. Ricorda le mie parole, giovane Eroe: a volte la vittoria si nasconde nella sconfitta"
"Eh...?" chiese Karl.
"Non mi è concesso darti ulteriori spiegazioni. Il tuo avversario sta arrivando"
Una figura apparve dall'altro lato della stanza. Era ricoperta da un'armatura diferro e da una veste di pelle. Il suo elmo ricordava il muso di un lupo.
"La prova durerà venti minuti, E ora combattete!" disse Dvalinn prima di sparire.
***
Karl parò un altro colpo della spada del suo avversario. Il fiato scarseggiava e l tempo pure: mancavano tre minuti alla fine della prova e il nostro eroe stava perdendo. Karl non aveva un piano in mente e si stava limitando ad incassare passivamente i colpi.
Approfittò di una distrazione del guerriero lupo per menare un fendente diritto alla testa. Il colpo fu così potente che una delle orecchie che adornavano l'elmo saltò via.
"La pagherai!" urlò la voce del guerriero distorta dal suo elmo protettivo.
Menò un fendente che disarmò Karl, poi lo fece cadere a terra con un calcio. Karl si ritrovò la lama avversaria puntata alla gola.
"È finita per te" disse il guerriero prima di affondare la lama nel collo di Karl. Ma venne bruscamente interrotto da un rumore assordante. Quello era il segnale: il tempo era scaduto.
Karl approfittò della distrazione del suo avversario per rialzarsi e per allontanarsi di qualche passo. Solo allora notò delle crepe che si stavano espandendo per tutta la cupola.
"Ah, come mi dispiace" disse il guerriero.
"In che senso?" chiese Karl.
"Mi dispiace di non prendere la tua vita con le mie mani" rispose il cavaliere prima di lanciare una piccola biglia contro il pavimento. La biglia s'infranse in mille pezzi e sprigionò una luce potentissima che accecò Karl per qualche secondo. Il tempo necessario affinché non si accorgesse che parte del soffitto stava per cadergli addosso.
***
Il guerriero-lupo camminava per le rovine della stanza in cerca del cadavere del suo avversario. Un sapore amaro aveva preso possesso della sua gola dopo il combattimento. Sapeva identificare la sorgente di quel sapore: era una sensazione che conosceva bene. La consapevolezza di non aver adempiuto appieno al suo dovere: il berkiano doveva morire per mano sua, non a causa di uno stupido crollo.
Una luce vermiglia proveniente da un masso attirava il cavaliere. Si avvicinò al sasso e lo spostò con molta fatica. Quello che vide lo lasciò basito: il berkiano era ancora vivo e, cosa molto più importante, aveva il Sigillo al proprio braccio.
Karl aprì gli occhi e guardò con curiosità quello che fino a pochi secondi fa era il suo avversario, colui che voleva ucciderlo a tutti i costi. Si alzò a fatica e disse:" Perché? Perché volevi uccidermi?"
"Ordini, puri e semplici ordini"
"Dimmi chi sei"
"Io sono Björn, il fratello di Heather"
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+ Angolino dello scribacchino in erba +
Sono finalmente riuscito ad avere un un inizio in media res che mi soddisfi. Mi sento realizzato. Nel prossimo capitolo verrà approfondito il personaggio di Björn. Per la cronaca, sia questo che il personaggio di Boadicea sono ispirati agli omonimi personaggi storici realmente esistiti: lei era una regina anglosassone che combatté contro i Romani, lui invece era un capo vichingo che guidò diverse spedizioni contro i Franchi. Un saluto \0/
Rovo ©
  
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