La morte.
Avevo convissuto con lei per secoli, credendola un'ombra che mi avrebbe seguito ovunque finché non mi fossi abbandonato a lei.
Qualche volta ci avevo provato, all'inizio di tutto.
Lei non mi voleva, però; aveva preso Clori, ma non me. E mi aveva restituito Jack.
Poi tutto il mio mondo era crollato, Vento era vivo. Non era la morte a seguirmi, ma la mia vigliaccheria. Il mio rimorso per non essere riuscito a salvare lo spirito che amavo, la paura di rimanere accanto a Jack che mi aveva fatto scappare come uno sciocco.
Nel momento in cui capii tutte queste cose decisi che ero un vigliacco impenitente e che mai più lo sarei stato.

"Appoggialo sul letto" dissi a Pitch, nervoso, mentre spostavo i cuscini in modo da creare un giaciglio comodo.

Il corpo di Vento era ancora più pallido del normale, i suoi occhi erano rimasti chiusi mentre Pitch lo sistemava e gli accarezzava la faccia, come se cercasse di trattenere i suoi lineamenti fermi e al loro posto.

Salii sul letto, in modo da trovarmi vicino a Vento senza far spostare Pitch. Mi chinai su di lui e avvicinai il mio volto al suo.
Uno spintone mi fece trasalire

"Che diavolo di intenzioni hai?!" Ringhiò Pitch

Io mi rimisi seduto, scuotendo la pesta per riprendermi, il volto dell'uomo davanti a me era una maschera di rabbia e preoccupazione, mi voltai verso Jack, era appoggiato al muro, il bastone stretto in mano e le sopracciglia aggrottate, sembrava ferito ma non disse nulla.

"Non voglio fare niente di male, sto solo cercando di dare il soffio a Vento, ha salvato Jack forse salverà anche lui, lasciami tentare, ti prego"
Pitch continuava a guardarmi iracondo, così non mi mossi, aspettando il suo permesso

"Come faccio a sapere che non stai mentendo? Che non è tutto un inganno per salvare Frost?" Chiese, sputando le parole con disprezzo

"Io-"
"È tutto vero" mi interruppe Jack, che si era avvicinato arrivando di fianco a Pitch, quest'ultimo lo guardò, gli occhi ridotti a fessure e le labbra arricciati quasi come se stesse ringhiando

"Se non fosse stato per il soffio di Alek, io non sarei qui. Fidati di lui" 

Guardai lo spirito del divertimento, l'espressione che aveva prima era sparita, lasciando spazio ad un dolce sorriso, che ricambiai

"Bene, allora muoviti, Raggio, e spero per te che funzioni" rispose, sbrigativo.

Sospirai e mi chinai di nuovo su Vento, avvicinando le mie labbra alle sue.
Ero spaventato, non sapevo se avrebbe funzionato, forse non sarebbe stato sufficiente e Vento sarebbe morto, sul serio quella volta.

Chiusi gli occhi quando le nostre labbra si toccarono, avevo sognato per anni un bacio da lui, poi lo avevo ricevuto e, tre giorni dopo, era sparito dalla mia vita.
Mi concentrai, cercando la fonte della mia luce guaritrice, la trovai stranamente frizzante, quasi come fuoco liquido che scorreva nelle mie vene e nei miei polmoni, facendomi respirare vita.
Soffiai, sentendo quel potere sprigionarsi dalla mia bocca e pervadere il corpo di Vento, come se fossi io stesso la luce, iniziai a viaggiare per le sue membra, il suo cuore e la sua a testa, cercando di illuminare ogni luogo buio, dalle palpebre chiuse vedevo una luce bianca, probabilmente quel candore luminoso non era solo in me e nello spirito del vento, ma riempiva tutta la stanza con il suo potere.

Riaprii gli occhi, sentendomi completamente svuotato e stanco.

"Alek... Cos'era?" 
Era stato Jack a parlare, alzai la testa, confuso e inebetito, poi la abbassai per guardare Vento, ma lui non c'era.

"Alek" 

Mi voltai, e in quel momento lo vidi.

Vento.

Era dietro di me, in piedi, la sua figura ancora cosparsa da un riflesso di luce bianca, la pelle di un rosa sano e vivo, le labbra rosse e carnose piegate all'insù, in uno dei suoi sorrisi dolci e furbi allo stesso tempo, i suoi occhi di nuovo di un argento vivo, che sembravano quasi di platino; e le sue ali. 
Quelle splendide ed immense ali di un candore accecante , completamente aperte dietro la sua schiena. 

Per poco non svenni a quella vista. Mi alzai dal letto a fatica e mi misi in piedi davanti a lui.
Restammo immobili, guardandoci negli occhi, come se esistessimo solo noi al mondo, poi Vento fece un passo in avanti e mi abbraccio.
Fu un abbraccio dolce, lungo ed intenso, come quello che due amici si danno dopo essere stati anni senza vedersi. 
Mi era mancato così tanto che in quel momento ebbi quasi l'impressione che sarei scoppiato a piangere, poi però sciogliemmo l'abbraccio ed iniziai a sorridere, felice di averlo ritrovato.

"Mi dispiace"
Era troppo tempo che volevo dirgli quelle parole, mi sentivo molto leggero dopo aver dato voce ai miei pensieri.

"A me dispiace. Avrei dovuto combattere di più per liberarmi, o almeno tornare da te, a dirti che ero vivo, quando Pitch mi ha lasciato andare. Ma avevo paura... Sapevo che ti avevano assegnato un altro spirito e sapevo che, comunque, dirti che mi ero innamorato di Pitch Black sarebbe stato un duro colpo per te. Preferivo continuare a farmi credere morto e farti andare avanti."

Quando ebbe finito di parlare mi sentii quasi tradito. Non mi aspettavo che avevsse fatto una cosa del genere, ma, in fin dei conti, non potevo biasimarlo, forse avrei fatto la stessa cosa. 
In oltre ero molto contento che tra Vento e Pitch ci fosse un sentimento così bello e puro come l'amore. All'inizio ne fui geloso, ma sapevo di non averne motivo.

"Mi era stato assegnato Jack ma sono diventato solo da pochi giorni il suo raggio, ed è solo grazie a lui se sono andato avanti. Tu non hai idea di cosa ho sofferto per quattrocento anni, Pazuzu. Non ne hai proprio idea."

Lo spirito alato sembrò rabbuiassi.

"Ti vedevo, a volte. Immerso nel tuo dolore, a deprimerti e a vivere una vita solitaria e triste fatta di fugaci incontri notturni. Ti sentivo spesso gridare per gli incubi, quando venivo ad osservarti per vedere come stavi. Io non ti ho mai chiesto di venire ad aiutarmi, di lasciare il tuo cielo o di innamorarti di me. Ti sono grato per quello che hai fatto, ma non te l'ho chiesto io."

Quel discorso era crudele quanto vero. Avevo fatto tutto da solo e mi ero fatto delle idee che non sussistevano. In quel momento tutto mi fu chiaro ed annuii assorto. 

"Già..." Dissi, in tono amaro

"Grazie per avermi salvato" 

Non risposi, sapeva che glielo dovevo. Mi sentivo come se avessi saldato un debito. 
Mi voltai e trovai Jack e Pitch, avevano seguito in nostro discorso con la stessa espressione accigliata ed assorta. 
Mi diressi verso l'unico ragazzo che amavo, adesso l'avevo capito davvero.
Mi fermai davanti a lui e sorrisi

"Tratta bene Vento, e vedi di non farmelo ritrovare con le ali nere la prossima volta che ci vedremo" anche se continuavo a guardare Jack, stavo parlando con Pitch, lui se ne accorse.

"Sta' tranquillo, non corre pericoli con me"
Mi voltai a guardarlo e ci sorridemmo, quello sguardo racchiudeva più di mille parole. 
Poi mi voltai verso Jack e lo presi per mano, per poi trascinarlo fuori. 
Una volta all'aperto mi fermai e lo guardai di nuovo

"Ti amo"
Jack sorrise e gli brillarono gli occhi, come un bambino la notte di Natale

"Ti amo"
Rispose.

Gli posai un  bacio sulle labbra, e ripresi a camminare trascinandolo fino all'orlo del precipizio.

"È l'ora di andare, dobbiamo cercare un casa che sia nostra, in un punto alto in mezzo alla neve, magari" dissi

A quelle parole Jack sembrò scoppiare di felicità

"Tu vuoi che abbiamo una casa tutta per noi?" Domandò, perplesso

"Certo che si! Tu no?"

Jack scoppiò a ridere e mi baciò con passione

"Certo che si"
Mi prese una mano e ci lanciammo giù dal precipizio, iniziando a volare allegri e spensierati, guidati dall'amore che provavamo l'uno per l'altro


~EPILOGO

Tutto procedeva bene. 
Dopo aver salvato Vento io e Jack eravamo andati alla fabbrica di North, per rassicurarlo e spiegargli l'accaduto. 
Ancora non ci era chiaro di come fossi riuscito, con la mia sola luce, a far tornare Vento vivo e sano; così North ci raccontò che l'Uomo nella Luna gli aveva parlato e gli aveva detto che mi avrebbe dato una nuova forza che racchiudeva la potenza dell'Aria, in modo che la mia luce guaritrice andasse a riempire il vuoto lasciato dai poteri mancanti di Vento. Non sarei più riuscito a sprigionare una tale forza, a quanto pareva.

Passò qualche mese e io e Jack ci costruimmo una bellissima casa su un'alta montagna, vicino ad un lago che rimaneva ghiacciato tutto l'anno. Quel luogo era così in alto che mi sentivo come se stessi nel mio cielo, vicino alla Luna e ai suoi raggi.

Pitch divenne il primo Raggio Oscuro-Vigilante, e Vento divenne a tutti gli effetti il suo protetto, ed il suo amante. 

Ci incontrammo qualche anno dopo la nostra "riconciliazione" e ci salutammo come vecchi amici, scoprimmo che Pitch aveva, come me, un soffio, ma il suo trasmetteva oscurità e lo aveva esercitato su Vento secoli prima per compensare la sua mancanza di potere, non aveva funzionato evidentemente.

Ad ogni modo adesso io e Jack siamo felici, io lo proteggo e lui mi salva, grazie a lui la mia vita ha un senso, sono davvero felice quando stiamo insieme. Non so se questo equilibrio durerà per sempre, ma, finché c'è,  abbiamo tutta l'intenzione di godercelo.


Nota dell'autrice:
..........FINE!
Questo ultimo capitolo è stato molto difficile da scrivere (non sono del tutto soddisfatta del risultato) comunque spero vivamente che questa FF vi sia piaciuta, è stata la mia prima e la ricorderò sempre. 
Grazie a chi mi ha seguito fino qui e, che dire, ci vediamo alla prossima!
Un bacione
G