27/09/2014
SEI
INVITATO AL PARTY PIÙ SPETTACOLARE DELL’ANNO!
Sabato
27 settembre, ore 21.30
ti
aspetta la festa di fine estate!
Via
Lungolago, 13, Bracciano
INVITO PER
Marisa
DIARIO DI LORENZO
Caro diario,
non posso crederci: stasera
andrò alla festa
più ganza del mondo! (Giacomo detto Jack usa spesso questo
termine, dev’essere
di moda)
Ti ricordi di Marisa? Te ne ho
parlato anche
ieri. Mi ha fatto vedere l’invito che la proprietaria della
casa al lago le ha
dato. Ah, non te l’ho detto? La festa sarà SUL
LAGO! Sul lungolago, a dire la
verità, ma è un lungolago bellissimo, mi hanno
detto che da quella casa (villa,
secondo Jack, che deve sempre dire la sua) si può vedere
anche il castello di
Bracciano. Ero così felice quando Marisa mi ha proposto di
andare con lei che
non mi sono neanche sentito offeso per il suo “Mica
è un appuntamento, eh, non
farti strane idee” (l’ha detto con una smorfia
disgustata che avrebbe potuto
portare a galla brutti ricordi, ma sono così felice di
andare a una festa!).
In parte mi vergogno,
perché non mi piace stare
tra la gente, però ho passato quasi tutta l’estate
da solo con Bene, mamma e
gli zii, e si trattava della parte bella dell’estate,
perciò ho deciso di darmi
una possibilità. E poi Marisa sembra simpatica, le poche
volte in cui apre
bocca. Stamattina ha fatto perfino arrabbiare la prof di inglese,
perché
continuava ad anticipare le sue spiegazioni: se ne stava lì,
con la testa
appoggiata alla mano e l’espressione più annoiata
della storia, ma quando la
prof ha cominciato a perdere la pazienza lei mi ha fatto un occhiolino
e sono
intervenuto facendo alla Borghiero una domanda sul testo che stavamo
leggendo;
a fine lezione Marisa mi ha fatto battere il cinque ed è
stata un’altra bella
sensazione. L’avevo detto, io, che parla solo in inglese!
Enrico (che abbiamo visto
oggi a ricreazione per chiedergli un passaggio per stasera)
è convinto che
Marisa lo faccia per sentirsi superiore agli altri nella cosa che le
riesce
meglio; lei non ha ribattuto, non credo l’abbia presa come
una battuta. A
pensarci bene, forse Enrico non la stava neanche prendendo in giro.
Oh, sono davvero emozionato!
Così tanto che sto
scrivendo malissimo e anche di fretta e l’inchiostro sta
sbavando ovunque, ma chi
se ne frega: stasera andrò a una festa! Probabilmente me ne
starò tranquillo in
un angolo, però, perché anche i ragazzi di qui
potrebbero essere degli stronzi.
Ho preparato un completo neutro per stasera: maglietta comprata ieri al
centro
commerciale (ha la bandiera della Gran Bretagna su sfondo blu scuro),
jeans e Adidas
blu e bianche. Adesso vado a cena e poi a farmi una doccia,
così sarò perfetto
per la serata.
È appena entrata Bene,
ti faccio salutare anche
da lei.
Ciao, diario!
Lorenzo
CIAO DA BENEDETTA
WHATSAPP DI LORENZO
Marisa: Che fai seduto
là?
Lorenzo: Dove sei finita?
Marisa: Alt, non mi cercare. Non ho
voglia di
parlare. Scriviamoci. Ti stai annoiando?
Lorenzo: No, nel complesso
è una bella festa
Marisa: “Nel
complesso”?
Lorenzo: Escluso Jack che sniffa
elio
Marisa: Jack è un
coglione
Lorenzo: Mi sembra estroverso
Marisa: No, è fuori di
testa. “Il mattino ha
l’oreo in bocca.”
Marisa: Oro, stupido correttore
automatico.
Lorenzo: Perché il tuo
telefono ha nel
dizionario oreo?
Marisa: Perché gli Oreo
sono buoni. Per tutta
l’estate ho scritto a Enrico di portarmeli quando veniva a
fare conversazione
in lingua.
Lorenzo: Devo assaggiarli. Cosa
sono?
Marisa: Non sai cosa sono gli
Oreo?! Ma dove
hai vissuto finora?
Marisa: Sono biscotti, sfigato.
Marisa: Dai, rispondimi, non ti
stavo
insultando.
Lorenzo: Non mi piace essere
chiamato così…
Marisa: Sei seduto su una sedia
mentre tutti
ballano e si strusciano addosso. Fidati, nella loro testa ti ci sta
chiamando
la metà dei presenti. Fregatene.
Lorenzo: Odi proprio tutti, eh?
Marisa: Quasi. Tu sei a posto. Non
dici cose
idiote. A parte “cosa sono gli Oreo?”
Lorenzo: Enrico? Pure lui
è a posto?
Marisa: Certo, sennò non
saremmo stati amici.
Lorenzo: A proposito,
dov’è finito? L’ho perso
di vista poco dopo essere arrivati. La folla l’ha circondato
Marisa: Queste pecore adorano
Enrico. Sa farli
ridere, ballare, prepara anche i cocktail più pesanti della
storia. O almeno
loro credono così: metà dei bicchieri
è acqua. Enrico la tiene in una bottiglia
di vodka, così quando la mischia con l’arancia o
altri succhi di frutta tutti
credono che si tratti di speciali cocktail dolci e fingono di
sbronzarsi. A
volte lo sono già, ma quando una femmina idiota ci prova con
lui credendosi
ubriaca è la fine del mondo.
Marisa: Adoro le persone che si
umiliano senza
saperlo.
Lorenzo: Non capisco se sia un
genio o altro
Marisa: E’ un genio. E
tutti gli altri sono
stupidi.
Lorenzo: Ora l’ho
trovato: è quello dietro al
tavolo degli alcolici, vero? Con queste luci da discoteca non riesco a
vedere
niente
Marisa: Sì, è
lì. Vuoi chiedergli una vodka e
arancia?
Lorenzo: Ah ah
Lorenzo: Proprio adesso
c’è una ragazza che sta
facendo come dicevi tu
Marisa: Di chi parli?
C’è la folla intorno al
tavolo.
Lorenzo: Quella con i capelli
biondi e il
vestito a quadri
Marisa: No, quella è
un’altra storia. E’ la
padrona di casa, non l’hai riconosciuta?
Lorenzo: Non ricordo di esserci
presentati
Marisa: Perché non
serve: arrivi alla festa e
ti metti a ballare. Tutti sanno chi è Cristina Rosati.
Lorenzo: Tranne me, a quanto pare
Marisa: Lascia che te lo riassuma
io: bella,
ricca e dà le feste migliori del mondo.
Lorenzo: Spero che sia almeno
antipatica
Marisa: Magari, ma è
passabile anche sotto quel
punto di vista. Ma è una capra in inglese, viene anche lei
da me. Un difetto
doveva averlo.
Lorenzo: E sta per umiliarsi come
piace a te
Marisa: No, non potrebbe mai.
E’ la sua festa.
Lorenzo: Ma sta ridendo e accarezza
la spalla
di Enrico
Marisa: Perché
è la sua ragazza, genio.
Lorenzo: Non sapevo che fosse
fidanzato. E non
le danno fastidio tutte quelle che ci provano con lui?
Marisa: Finché ci
finisce lei nel letto, non
credo gliene freghi molto.
Lorenzo: Cavolo, sono bellissimi,
in effetto.
Marisa: E io no?
Lorenzo: Sì, certo che
lo sei.
Marisa: Stavo scherzando, idiota.
Comunque mi
sono stancata di scrivere, accompagnami al bagno. Le ragazze fanno
così.
Lorenzo: Io non sono una ragazza
Marisa: Me n’ero accorta,
sai? Non offenderti
di continuo.
Lorenzo: Va bene…
Marisa: Mi riferivo al fatto che
tutte le stramaledette
ragazze della nostra scuola vanno al bagno insieme. Voglio viziarmi
anch’io. Ma
tu resti fuori.
Lorenzo: Non sarei mai entrato!
Marisa: Ti prego, lasciami fare una
foto a
questa frase: la citerò nel momento meno opportuno. E adesso
cercami. Ti
ricordi come sono fatta?
Lorenzo: Certo che mi
ricordo…
Marisa: E come sono vestita?
Lorenzo: Indossi un abito rosso e
un paio di
ballerine nere
Marisa: Indizio: sono vicino alla
porta
d’ingresso.
Lorenzo: Ecco, ti ho vista
Marisa: E allora muoviti.
CELLULARE DI ENRICO
Nuovo SMS:
Resta a dormire qui
SMS inviato:
li accompagno a casa e
torno ad aiutarti a
pulire. Poi resterò. Ti amo
CELLULARE DI LORENZO
Nuovo SMS:
quando torni? Mamma
Nuovo SMS:
Ehi sfigato ho scoperto
il tuo nuovo numero.
Scappare non ti è servito a un cazzo
Ciao!
Con un paio di giorni di ritardo (ma l'uscita era prevista per ieri, quindi facciamo solo uno) ecco a voi il quarto capitolo della storia! Subito una precisazione: come esiste un bar della piscina, esiste anche un lungolago in quel di bracciano, ma né il nome del primo né quello del secondo corrispondono alla realtà; mi piace rendere il tutto il più realistico possibile, come nell'inserimento del liceo del paese, ma mi viene l'orticaria a citare tutti i luoghi esistenti con i loro veri nomi. Perché? Onestamente non ne sono certa. Ma ho l'orticaria. Brr.
Capitolo leggero, fino alla nota finale... ricordiamoci che si tratta di una long drammatica, quindi fra un po' angst e dolore fisico appariranno ovunque. Be prepared.
Altro? Uuuhm, no. A parte ringraziare i lettori e recensori e dedicare, ancora una volta, la storia a chi "ha avuto il coraggio di dire il nome del proprio amore" :)
Spero che la storia vi sia piaciuta, a presto!
Medusa, a Lannister