Ombra e solitudine
«Le persone come me sono destinate a soffrire.», era ciò che Yuugi pensava. Perché?
I ragazzi più grandi a scuola lo prendevano in giro, lo spintonavano, lo deridevano, lo facevano sentire piccolo come un granello di sabbia. E tutto questo si ripeteva in modo continuativo, ogni singolo giorno. Perché?
Yuugi sapeva di essere molto sensibile, incline all’emotività e, spesso, alla solitudine. Ma a nessuno piace stare solo: talvolta, però, era un dettaglio che veniva dimenticato dalla gente che lo circondava.
Si domandava cosa avesse fatto di così male per meritarsi tutta quella cattiveria gratuita, proprio un ragazzino impacciato e timido quale era che se ne stava sempre per i fatti propri. Perché?
Le persone come lui sono destinate a soffrire; sì, perché ad essere troppo buoni, si finisce con lo scottarsi l’anima.
Yuugi sognava. Sognava, sempre.
E ogni notte sognava uno spirito: riusciva a percepirne solamente i contorni, la sagoma, l’ombra.
Ogni immagine, ogni piccola porzione di sogno gli regalava un angolo in più di quella figura imponente, quasi surreale. Fin quando, l’ennesima notte, riuscì a incrociare il suo sguardo.
E, poi, il suo sorriso. Lieve, impercettibile, eppure – allo stesso tempo – così caldo e rassicurante.
Ad un certo punto, Yuugi fu addirittura certo di aver sentito la sua voce.
Era un sussurro, un leggero bisbiglio che colmava il suo cuore di tranquillità, anche nei momenti più bui: «Non sei solo, Yuugi.»
E qualche anno dopo, quando l’ultimo tassello di quell’intrigato puzzle dorato trovò il suo posto in mezzo agli altri, Yuugi poté finalmente vedere i suoi sogni tormentati realizzarsi.
Incontrò degli amici, e – soprattutto - incontrò sé stesso.
«Grazie, mou hitori no boku.»
E quello spirito - a prima vista sfuggente, irraggiungibile - che si celava da secoli nel profondo del nulla assoluto, uscì dall’oscurità delle tenebre per prendere il suo Aibou per mano e per sorridere alla luce del sole, per camminare sereno verso quel percorso infinito che è la vita.
«Grazie, Aibou.»
Fine
Note:
Cos’è sta roba, vi starete chiedendo. C’è una spiegazione precisa, ‘sta volta. Ebbene sì.
Tutto è partito da un mio personale bisogno di sfogare rabbia e delusione, ahimé.. E, così, romanzando di qua e di là ho pensato di trasferire i miei pensieri ad un ipotetico periodo pre-incontro Yuugi-Atemu. (O_O?)
Uhm, vediamo se riesco a spiegarmi meglio… Yuugi, ancora solo e abbandonato nella sua solitudine, attraverso il potere onirico ha un primo, lontano approccio con la sua controparte. E l’anima di Atemu, ancora così tormentata e oscura, in qualche modo accoglie la richiesta di aiuto del suo giovane amico, fin quando, effettivamente, uno diventa la salvezza dell’altro. Oh, ma almeno qui c’è il lieto fine! :D
Comunque, boh, sarà che sono triste, però al momento mi sembra che un senso, più o meno, ci sia.. poi non so, ditemi voi XD
Vi saluto va ^_^
Alla prossima,
Yumiko