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Autore: Yumiko    19/10/2014    1 recensioni
Un primo, lontano approccio di due anime che, forse, un po' si somigliano; ma, soprattutto, l'incontro di due anime che scopriranno di essere una la salvezza dell'altra.
Ad un certo punto, Yuugi fu addirittura certo di aver sentito la sua voce.
Era un sussurro, un leggero bisbiglio che colmava il suo cuore di tranquillità, anche nei momenti più bui:
«Non sei solo, Yuugi.»
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ombra e solitudine

 

 

 

«Le persone come me sono destinate a soffrire.», era ciò che Yuugi pensava. Perché?

I ragazzi più grandi a scuola lo prendevano in giro, lo spintonavano, lo deridevano, lo facevano sentire piccolo come un granello di sabbia. E tutto questo si ripeteva in modo continuativo, ogni singolo giorno. Perché?
Yuugi sapeva di essere molto sensibile, incline all’emotività e, spesso, alla solitudine. Ma a nessuno piace stare solo: talvolta, però, era un dettaglio che veniva dimenticato dalla gente che lo circondava.
Si domandava cosa avesse fatto di così male per meritarsi tutta quella cattiveria gratuita, proprio un ragazzino impacciato e timido quale era che se ne stava sempre per i fatti propri. Perché?

 

Le persone come lui sono destinate a soffrire; sì, perché ad essere troppo buoni, si finisce con lo scottarsi l’anima.

 

Yuugi sognava. Sognava, sempre.
E ogni notte sognava uno spirito: riusciva a percepirne solamente i contorni, la sagoma, l’ombra.
Ogni immagine, ogni piccola porzione di sogno gli regalava un angolo in più di quella figura imponente, quasi surreale. Fin quando, l’ennesima notte, riuscì a incrociare il suo sguardo.
E, poi, il suo sorriso. Lieve, impercettibile, eppure – allo stesso tempo – così caldo e rassicurante.
Ad un certo punto, Yuugi fu addirittura certo di aver sentito la sua voce.
Era un sussurro, un leggero bisbiglio che colmava il suo cuore di tranquillità, anche nei momenti più bui: «Non sei solo, Yuugi

 

 

E qualche anno dopo, quando l’ultimo tassello di quell’intrigato puzzle dorato trovò il suo posto in mezzo agli altri, Yuugi poté finalmente vedere i suoi sogni tormentati realizzarsi.
Incontrò degli amici, e – soprattutto - incontrò sé stesso.

«Grazie, mou hitori no boku.»

 

 

E quello spirito - a prima vista sfuggente, irraggiungibile - che si celava da secoli nel profondo del nulla assoluto, uscì dall’oscurità delle tenebre per prendere il suo Aibou per mano e per sorridere alla luce del sole, per camminare sereno verso quel percorso infinito che è la vita.

«Grazie, Aibou.»

 

 

 

Fine

 

 

Note:

Cos’è sta roba, vi starete chiedendo. C’è una spiegazione precisa, ‘sta volta. Ebbene sì.
Tutto è partito da un mio personale bisogno di sfogare rabbia e delusione, ahimé.. E, così, romanzando di qua e di là ho pensato di trasferire i miei pensieri ad un ipotetico periodo pre-incontro Yuugi-Atemu. (O_O?)
Uhm, vediamo se riesco a spiegarmi meglio… Yuugi, ancora solo e abbandonato nella sua solitudine, attraverso il potere onirico ha un primo, lontano approccio con la sua controparte. E l’anima di Atemu, ancora così tormentata e oscura, in qualche modo accoglie la richiesta di aiuto del suo giovane amico, fin quando, effettivamente, uno diventa la salvezza dell’altro. Oh, ma almeno qui c’è il lieto fine! :D  
Comunque, boh, sarà che sono triste, però al momento mi sembra che un senso, più o meno, ci sia.. poi non so, ditemi voi XD
Vi saluto va ^_^

 

Alla prossima,

 

 

Yumiko 

  
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