Serie TV > Betty la fea
Segui la storia  |       
Autore: Mew_vale    21/10/2014    5 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 5.

Michael
Per via dell’ incidente dell’ ascensore, il consiglio di amministrazione ha subito un ritardo di quaranta minuti per darmi il tempo di riprendermi. Mentre mi risposo steso in sartoria, ripenso al fatto che poco fa Cèsar Mora ha posato le sue labbra sulle mie, ignorando che io sono così preso da lui… Ma io so perfettamente che lo ha fatto solo per salvarmi la vita… Non aveva altra scelta! Ma comunque quel contatto mi ha fatto un certo effetto, pure che ero mezzo svenuto… Quando Ugo mi porge la mia spremuta di arance iper zuccherata, mi siedo ed afferro il bicchiere. Camilla ci fa compagnia. Mio padre ed i miei fratelli, sono stati qui fino a quando Ugo non li ha cacciati per farmi strare tranquillo, beccandosi una secchiata di parole da mio padre ma Ugo ha più esperienza di me nel rapportarsi con lui e sa bene come metterlo al suo posto. Bevo un sorso, mentre i miei amici mi chiedono cosa sia successo in ascensore.
“In che senso?”
“Sai perfettamente in che senso! Eri lì dentro solo con il tuo tenebroso e mi pare di aver udito che ha posato le sue labbra sulle tue…”
“Sì, per farmi la respirazione bocca a bocca visto che stavo per esalare il mio ultimo respiro!”
“E pensi che non abbia sentito nulla a quel contatto?”
“Camilla come faccio a saperlo…”
“Tesoro, è ora di farsi avanti!”
“E cosa dovrei fare secondo te Ugo?”

Betty
Daniele Valencia non lo sopporto più! Sembra un’ anima in pena… Suo figlio si è sentito male e lui si preoccupa del ritardo che ha subito la riunione. Non fa che alzarsi, passeggiare per la stanza, tornare a sedere, picchiettare con il cappuccio della penna sul tavolo… Detrarrò le spese per coprire i segni dal suo assegno mensile!!
“Dottor Valencia, le dispiacerebbe calmarsi? Sta facendo venire il nervoso a tutti con la sua irrequietudine!”
Lo rimprovera mio figlio Diego.
“Io ho anche altro da fare per il resto della giornata.”
“E allora vada da suo figlio e gli chieda gentilmente si sentirsi male in un giorno in cui suo padre non ha impegni!”
“Voi Mendoza siete sempre così spiritosi che non fate ridere nessuno…”
“Al contrario di voi Valencia, che siete i campioni mondiali del cabaret vero?”
Poso una mano su quella di mio figlio chiedendogli di frenare la lingua.
“Non mi sembra il caso di iniziare il consiglio in questo clima! Dottor Valencia, se ha dell’ altro da fare può benissimo andarsene, faremo a meno di lei!”
“Le piacerebbe Dottoressa Betty. Invece intendo restare, per assistete alla disfatta della monarchia dei Mendoza all’ Ecomoda.”
“E allora preparati a soffrire di dolore, Daniele!”
Alzo gli occhi al cielo. Quando vedo Diego e Daniele discutere, mi sembra di vedere Armando! Dalla porta giungono Ugo, mia figlia e Michael il quale di scusa.
“Michael, non è il caso che si scusi. Di certo non lo ha fatto apposta!” – asserisco, fulminando Daniele con lo sguardo – “Mi collego con Nicola Mora e possiamo cominciare.”
Dopo esserci accertai di ricevere correttamente video ed audio e che per Nicola in collegamento dalla Florida sia lo stesso, iniziamo questa benedetta riunione!
“Dunque signori… Come sapete recentemente mio marito è stato colpito da infarto. Colgo l’ occasione innanzitutto per informarvi che è tornato a casa , che sta bene e dovrà seguire specifiche direttive per scongiurare atri infarti, ma a causa di ciò non può continuare il suo ruolo in Ecomoda. Per tanto, come abbiamo già concordato il giorno in cui abbiamo assunto Lorenzo Mendoza, la Vice Presidenza e la Direzione Commerciale da questo momento sono ufficialmente affidate a lui.”
Vedo mio figlio alzare la mano a pungo, come ad indicare la sua conquista, mentre muove la sedia girevole su cui è accomodato. Cèsar Mora gli passa il contratto già preparato precedentemente e mio figlio lo firma di fronte a tutto il consiglio. Ancora una volta il consiglio viene interrotto.
“Ciao a tutti! Scusate il ritardo, ma il taxi ha fatto un giro incredibile! Abbiamo incontrato un tir che andava lentissimo e gli ho chiesto di cambiare strada! Non ditemi che avete giá eletto il presidente!!”
Squittisce MariaBeatrice Valencia. Anche se sono passati molti anni, lei è rimasta la stessa svampita di sempre… E ora, con tutte le plastiche che si è fatta e la pelle tirata per nascondere le rughe, fa anche un certo ribrezzo.
“No MariaBeatrice, per la verità abbiamo appena cominciato. C’è stato un contrattempo.”
“Oh, meglio così!”
Risponde MariaBeatrice, prendendo posto accanto a suo fratello. Quindi per lui suo figlio che si è sentito male è un “contrattempo”. Quest’ uomo mi fa schifo! Ma da uno che era disposto a lasciare per strada la madre dei suoi figli, sua moglie solo perché portava in grembo una creatura che non “godeva” del suo DNA, cosa si può pretendere? La mia opinione su questa faccenda, pende leggermente a favore di Patrizia… Non dico che lei non abbia fatto niente di male, ma che Daniele ha sbagliato doppiamente. La depressione è una malattia seria, e da quello che so Daniele anziché sorreggere sua moglie, aiutarla occupandosi di David neonato, ha preferito sottovalutare lo stato della moglie affidando David ad una tata… Per non venir meno ai suoi costanti impegni più importanti della sua famiglia! E Patrizia si è risollevata e curata come poteva… Daniele Valencia può solo rimproverarsi il suo menefreghismo.
“Può continuare dottoressa!”
Mi risponde MariaBeatrice.
“Stavo informando il consiglio sullo stato di salute di mio marito…”
“E’ vero manca Armando! Ma dov’è?”
“MariaBeatrice, puoi chiudere quella bocca? Abbiamo già perso abbastanza tempo, eleggiamo questo presidente e andiamo a casa.”
Mi verrebbe da ringraziare Daniele per aver chiuso la bocca alla sua petulante sorella che ha già interrotto per due volte la riunione, ma non mi sembra il caso di allargarmi con tanta gentilezza. Mi limito a rispondere a Mariabeatrice.
“Mio marito è stato dimesso dall’ ospedale, ma per la sua salute io ed i miei figli abbiamo ritenuto più opportuno che non partecipasse alla riunione… Qui c’è la sua lettera di dimissioni e il suo voto, in busta chiusa.”
Poso le buste al centro del tavolo e tutto il consiglio si passa la sua lettera di dimissioni per leggerla.
“Come conseguenza di questo fatto, io ho deciso di abbandonare la presidenza, per stare accanto a mio marito.”
“Non posso che complimentarmi con lei per questo gesto così nobile, Dottoressa Betty.”
Se sotto a Daniele Valencia ci fosse una botola ad espulsione immediata, sarebbe già al centro della terra. Al posto mio, risponde mia figlia Camilla.
“Dottor Valencia, potrebbe per favore ridurre al minimo indispensabile i suoi interventi? Grazie.”
Daniele la osserva spalancando gli occhi, Ugo interviene per dare man forte a mia figlia.
“Camilla cara, non può fare a meno di dire la sua e di consumare tutto l’ ossigeno della stanza!”
“La smetterete di darvi tante arie quando comanderanno i Valencia…”
Rincara la dose il suo simpatico figlioletto Giulio. Io ignoro queste sciocchezze, anche se sono grata a mia figlia, e riprendo a parlare.
“Ecco qui la mia lettera di dimissioni. A questo punto possiamo anche procedere alla elezione del nuovo presidente tra mio figlio DiegoArmando Mendoza e Giulio Valencia.”

Diego
Daniele Valencia… razza di stronzo! Non vedo l’ ora di essere eletto per vedere sparire dal suo visto quel sorriso compiaciuto… E che dire di Giulio? Non lo sopporto… Anche se credo che suo padre lo abbia modellato a suo piacimento… Credo che, avendo fallito con David, abbia scelto il suo secondogenito come suo clone e ci è riuscito a pieno. Mentre gli ultimi membri del consiglio stanno esprimendo il loro voto mettendolo in busta chiusa, io e Giulio ci lanciamo sguardi di sfida. Non so da cosa è dettata tanta sicurezza! Deve aver fatto male i conti perché la votazione si concluderà con un bel sette a cinque per me. Quando anche l’ ultimo membro ha votato, mia madre inizia col rendere pubbliche le votazioni. Afferma la prima busta, poi la seconda e via dicendo, alzando in fogli per far vedere a tutti i voti… Intanto la tensione sale.
“Io voto per Diego. Armando Mendoza vota per DiegoArmando Mendoza. David Valencia, Giulio Valencia. Lorenzo Mendoza, Diego Mendoza. Camilla Mendoza, Diego. Michael Valencia, Giulio. Giulia Valencia, Giulio. Daniele e Mariabeatrice votano anch’essi per Giulio. Cèsar Mora vota per Diego Mendoza, ed infine Ugo Lombardi che vota per Diego Mendoza. Nicola alza la tua busta e aprila facendo vedere chiaramente la tua votazione… Diego Mendoza.”
Anche se la votazione è già chiara, mia madre riconta i voti. Sono il nuovo presidente dell’ Ecomoda! Mia sorella e mio fratello che mi siedono accanto, mi accarezzano le spalle mentre Cèsar dall’ altro capo del tavolo sorride soddisfatto. Ma nel volto dei Valencia non leggo sconfitta…

Isabella
Abbiamo passato attimi di preoccupazione temendo che a quell’ azionista fosse successo qualcosa di grave, ma alla fine sembrava essersi ripreso quindi hanno potuto iniziare la riunione. Le altre segretarie, come li ha ordinato Diego Mendoza, mi hanno accompagnata a fare un giro dell’ azienda. Ora siamo in produzione…
“Quel tipo vestito di nero con la camicia bianca quindi è il famigerato Daniele Valencia?”
“Come ha fatto a capirlo?”
Mi domanda Annamaria.
“Bhe, ha una pettinatura che sembra quella del conte dracula…”
Tutte si mettono a ridere e Berta risponde alla mia battuta.
“Pensa che li porta così da che ne abbiamo memoria! Così come il vestiario… Talvolta si concede un camicia grigia ma noi crediamo che abbia tutti abiti uguali nell’ armadio! Tutti completi da becchino!”*
Le altre segretarie si mettono a ridere. Io, giustificando la mia domanda come curiosità, chiedo che tipo sia il mio capo.
“Cosa vuoi sapere?”
Mi chiede Berta.
“E’ uno schiavista, o è un buon capo… Cose di questo genere…”
“Sofia, la sua precendente segretaria, non si è mai lamentata! E neanche noi a dire il vero… E’ sempre gentile e disponibile… Non come suo padre!”
“Con tutto il bene che gli vogliamo ma il Signor Armando era davvero ingestibile in certe giornate, un vero tiranno!”
Asserisce Annamaria. Chiedo anche della presidente.
“Betty è davvero un mito! Senza dubbio il miglior presidente che l’ azienda abbia mai avuto! Ed è anche una persona disponibile, ed umana…”
“Esatto Berta, come il Dottor Diego! Credo che se andasse al potere il Dottor Lorenzo ci ritoveremo un altro pazzo isterico per l’azienda!”
“Ah, sì! Hai proprio ragione Sandra!”
Risponde Mariana.
“Il Dottor Diego Mendoza ho letto che è fidanzato con quella bella donna di nome Paola, vero?”
Chiedo con il cuore in gola. Eh sì, mi sono innamorata a prima vista di Diego Mendoza… Mi sono proprio messa in un bel pasticcio…
“Esatto, si chiama Paola Ribeiro Solari. E’ la figlia di uno dei più importante fornitore di Ecomoda, la Rib-Accessori!”
Mi risponde Berta.
“Credevo lavorasse qui anche lei, visto che ieri era in azienda… L’ ho incrociata andando via…”
“Lavorare quella lì? Lascia fare cara mia… Quella lì è viziata da far paura, e vive di rendita… I guadagni dell’ azienda di suo padre… Così come sua madre!”
“Berta ha ragione, non sa proprio cosa vuol dire quella lì guardagnarsi la pagnotta! Ha studiato ingegneria industriale insieme al Dottor Lorenzo, ma non so cosa abbia frequentato l’ università a fare!”
Mi informa Annamaria, io ascolto con attenzione. Poi Berta prosegue.
“Chissà un ragazzo così carino come il Dottor Diego cosa ci trova in lei!”
“Come sarebbe Berta… Ci trova tette, fisico e sesso… Non dimenticarti che è un Mendoza cara mia! Buon sangue non mente!”
Sento dire da Annamaria, che poi giustifica la sua affermazione.
“Vedi Isabella, parlo così perché il Dottor Armando, prima di conoscere Betty e di innamorarsi di lei, era fidanzato con Marcella Valencia, socia dell’ azienda, che poi sarebbe la sorella di Daniele Valencia… Ma non faceva che tradirla con modelle e bellezze di ogni genere!”
“Finche non ha conosciuto Betty, che lo ha raddrizzato. Da allora, qualcuno mi uccida qui se non dico il vero, non ha più guardato altro sedere femminile se non quello di sua moglie!”
Le ragazze ridono. Non so se sia il comportamento più giusto sparlare così dei loro capi, dei dirigenti dell’ azienda…
“In ogni caso noi crediamo che la mela non sia caduta molto lontano dall’ albero… Sennò non vedo altri motivi per cui Diego sta con quella donna! Di certo non ci sta per la sua umiltà!”
Se ciò che dicono le mie colleghe è vero, Diego Mendoza è un tipo da evitare. Dietro al bel’ aspetto evidentemente non c’è nulla!

Giulio
“Bene… I voti sono cinque per Giulio Valencia e sette per Diego Mendoza, che sarà il nuovo presidente di Ecomoda!”
Afferma Beatrice Pinzon, mentre sento montarmi una grande rabbia e stringo i pugni sul tavolo. Osservo mio padre che non sembra preoccupato… I Mendoza festeggiando quando interviene quella svampita di mia zia:
“Ops, scusate! Mi sono dimenticata di consegnare i voti di Marcella e di mio nipote Alexander!”
Afferma zia MariaBeatrice, estraendo due buste bianche che passa ad una sconvolta Dottoressa Pinzon. Finalmente mi tranquillizzo, mentre osservo di sfuggita il sorrisetto beffardo di mio padre. Poteva anche dirmelo! E quella rimbabita di mia zia poteva tirare fuori subito i voti! I Mendoza di colpo si incupiscono e smettono di festeggiare, mentre io godo. Eccome se godo! Anche se con quei voti in più non otterrò la presidenza, ma un exequo è sempre meglio della sconfitta e sono certo che mio padre aveva un asso nella manica in previsione di questo pareggio. Beatrice annuncia gli ultimi voti annunciando la parità, quindi Diego si rabbuia.
“A questo punto dovremmo inventarci uno spareggio…”
“Io ho già un’idea.”
Asserisce mio padre, mettendosi in piedi così come la Dottoressa Pinzon. Lo sapevo! Inizia un duello di sguardi e parole tra i due.
“Penso che i nostri figli dovrebbero formulare due proposte commerciali da sottoporre al consiglio, che dovrà votare la migliore.”
“Dottor Valencia, la sua proposta fa acqua da tutte le parti, e le spiego come mai! Se facessimo una cosa simile, coloro che oggi hanno votato per mio figlio voterebbero ancora per lui, così come chi ha votato per suo figlio Giulio… E ci ritroveremo al punto di partenza!”
“E allora cosa pronopone? L’ azienda non può certo restare senza presidente fino a data da destinarsi! Lei ha deciso di dimettersi, lei deve impegnarsi per far eleggere il prima possibile un presidente!”
“Non si scaldi Dottor Valencia, e non sia così arrongante! Tanto sicuro del fatto che se approvassimo la sua mozione suo figlio vincerebbe con la sua proposta!”
“Ma io non sono arrogante Dottoressa, sono realista. Com’ero realista quando disgraziatamente trent’ anni fa fu eletto presidente suo marito. O lo ha dimenticato quanto realista fui?”
“Non è necessario rivangare vecchie storie. E poi oggi non stiamo parlando di lei, ma di suo figlio.”
“Sta per caso dando dell’ incapace a mio figlio? Pensa che non sarebbe in grado di creare una buona proposta?”
Sto per alzarmi per dire la mia, quando Lorenzo Mendoza è più veloce di me e si intromette.
“Stop, fermi, fermi… Io avrei un’ idea per spareggiare il voto.”
“E quale sarebbe la sua brillante idea, Dottor Mendoza?”
“Far votare gli azionisti di minoranza. Anche se non prendono mai parte ai consigli di amministrazione, nel capitale di Ecomoda c’è anche una piccola fetta che appartiene a loro e questo da loro il diritto di esprimere la loro opinione.”
Io intervengo, bocciando la proposta di Lorenzo.
“Quindi secondo te dovremmo metterci a contattare uno per uno gli azionisti di minoranza?”
“Non credo sia necessario arrivare a tanto, ci sarà pure un rappresentate degli azionisti di minoranza, no?”
Si interroga Loreno Mendoza, anche se rivolge la domanda a tutto il consiglio visto che si guarda intorno. Vedo Beatrice Pinzon diventare scura in volto, mio padre risponde.
“Certo che c’è, il Dottor Mario Calderon. Di cui nessuno ha notizie da grossomodo ventotto anni, o sbaglio Dottoressa Pinzon?”
“No, non sbaglia…”
Risponde lei fredda, mentre si sfidano ancora con un gioco di sguardi.
“Bhe, penso sia arrivato il momento di contattare questo Signore per informarlo sull’ accaduto, così che possa esprimere il suo voto e mettere fine alla confusione.”
“Stranamente un Mendoza ha avuto un’ idea sensata. Dottoressa Pinzon, si incarica lei vero di contattare Mario Calderon? O si fa così o si procede con le proposte commerciali.”
“Va bene, e sia. Scriverò una e-mail al Dottor Calderon chiedendogli di farci pervenire il suo voto. La seduta è aggiornata, la riprenderemoa a data da destinarsi.”
Risponde velocemente Beatrice, congedando il consglio. Sono ancora in corsa.

Daniele
Danntato ragazzino… chi lo faceva così acuto? Non potevo oppormi alla proposta di contattare Mario Calderon perché, come ha detto quell’ impiccione di Lorenzo Mendoza, in qualità di azionista ha diritto di voto. Con il nervoso a mille prendo l’ ascensore con mio figlio per abbandonare l’ azienda. Prima di uscire ho raccomandato agli altri miei figli puntialità all’ appuntamento dal fotografo. Mio figlio, appoggiato alla parete a specchio dell’ ascensore con le braccia incrociate, nota la mia irrequietudine e mi chiede:
“Papà, ho perso la presidenza vero?”
“Sarebbe ua bugia dirti di no… Di sicuro Calderon voterà per Mendoza! Ma non potevo oppormi a quella proposta… Non mi aspettavo certo una furbata simile da parte di Loreno Mendoza! Ma non temere, non ci arrendermo così facilmente. Diego Mendoza non durerà un giorno come presidente.”

Diego
Quando usciamo dalla sala riunioni, mia madre si chiude nel suo uffico con un volto cupo. Tutte le segretarie mi si avvicinano e si congratulano per la mia presidenza, ma io smorzo subito il loro entusiasmo.
“Ragazze, sono ancora in corsa. C’è stato un exequo, perciò dovremmo far votare gli azionisti di minoranza.”
“Dottor Diego, io sento un’ energia positiva! Presto diventerà il presidente!”
“Grazie Mariana…”
Un arrivo improvviso interrompe la nostra chiacchierata perché dall’ acensore esce mio padre. Io gli vado incontro, mentre tutte le segretarie strillano “Dottor Armando” e questo richiama l’ attenzione di mia madre.
“Papà, che fai qui?”
“Armando! Ti avevo detto di stare a casa…”
“Non è propiamente vero, voi mi avevate detto di non venire al consiglio! Ed ora è finito…”
Mia madre lo osserva con sguardo di rimprovero, mentre accrorrono anche mia sorella, Ugo, Giulia e Michael.
“Papà!”
“E poi non potevo abbandonare l’ azienda senza dire due parole… Oggi le mie dimissioni sono state ufficializzate, perciò da oggi io smetto di essere per voi il Dottor Armando e divento semplicemente Armando. Io mi ricordo perfettamente dell’ uomo, anzi del ragazzo, che varcò quella porta trentasei anni fa, appena terminato il master negli USA, e non era l’ uomo che oggi ne esce... In questo posto ho fatto una gavetta lunga sei anni, prima di diventare presidente. E molti di voi sanno che la collaborazione con me non è stata per niente facile!” – le segretarie si mettono a ridere, quasi commosse – “ Ma la verità è che io con voi non c’è giorno in cui non abbia lavorato bene… Anche se spesso alzavo la voce e diventavo insopportabile! Per me siete stati dei validi collaboratori… Non che un prolungamento della mia famiglia…”
Il discorso di mio padre ha fatto commuovere tutti, e viene abbracciato, salutato e ringraziato.
“Anche la nostra ex presidente deve farci un discorso ora!”
Inteviene Berta. Mia madre, già commosa ed imbarazzata, prova a farfugliare qualche parola.
“Come ha già detto Armando, quest’ azienda l’ ha cambiato come ha cambiato me. Nessuno meglio di voi sa quanto io sia legata a questo posto! Qui è cominciata la mia vita… E me ne vado con tre convizioni: la prima è che ora che me ne vado la mia vita non sarà finita perché ho ancora un uomo meraviglioso al mio fianco! La seconda è la sperenza che quest’ azienda costituisca un inizio anche per i miei figli, per i Mora… E la terza è che mi mancherete ragazze! E’ stato meraviglioso lavorare qua!”
Riprendono lacrime e saluti, mentre la banda delle racchie stritolano di abbracci mia madre. Freddy e Jimmy Contreras intanto, stanno salutando caolorosamente mio padre. Ecco la mia azienda: una grande famiglia. Se ne diventerò il presidente, spero di instaurare con i miei futuri impiegati e collaboratori lo stesso legame che hanno instaurato i miei genitori.
Dopo le varie cerimonie, mio padre chiede notizie sul consiglio quindi mia madre lo trascina in presidenza per una riunione a porte chiuse. Non capisco perché questa faccenda degli azionisti di minoranza ha sconvolto così tanto mia madre! Cos’ ha contro questo tale, Mario Calderon?

Armando
Quando ho chiesto a mia moglie come fosse andata la riunione, si è fatta scura in volto quindi mi ha trascinato nel suo ufficio.
“Mostro, cos’è successo?”
“Guarda qui… La votazione si è conclusa con un exequo. Daniele Valencia ha proposto uno spareggio presentando due proposte commerciali, ma io ho asserito che sarebbe stato inutile! Saremmo andati incontro ad un altro exequo… Finchè Lorenzo non ha propsoto di far votare i soci minoritari, contattando il loro rappresentante… Armando, mi toccherà contattare… Mario Calderon!!”
Rimango estereffato da questo colpo di scena. Mario Calderon, in casa mia è un argomento tabù, infatti i miei figli non sanno nemmeno chi sia altrimenti ci toccherebbe spiegare loro come mai la nostra amicizia si è sciolta e raccontare tutta quell’ orribile storia. Non vedo Mario da quando abbiamo litigato, qui proprio qui dentro, ventotto anni fa e si è dimesso. Il giorno in cui Patrizia aveva telefonato al ristorante “Le Mer Bleue”, sotto pressione da parte di Marcella, per sapere se fossi lì per Betty e poi Michel è venuto da me in azienda…* Da quel giorno non ho più visto né sentito Calderon. Anche se a me la collera nei suoi confronti si è placata, a mia moglie non è passata, ricordandosi di tutte le prese in giro e del fatto che lui ha letto il suo diario.
“Se fosse stato Valencia a proporre l’ idea lo avrei appeso ad un cappio, ma visto che è stato Lorenzo… Non poteva saperlo…”
“Però dovevi vederlo Daniele Valencia com’era soddisfatto! Mi ha detto con divertimento Dottoressa Pinzon, si incarica lei vero di contattare Mario Calderon?
“Amore mio, se tocca dovrai scrivergli… Che cosa temi?”
“NON VOGLIO AVERCI A CHE FARE, SEMPLICEMENTE! E non vorrei mai che gli venisse a brillante idea di rifarsi vivo…”
“Dopo ventotto anni di silenzio? Ma no amore mio…” – le dico cingendola da dietro – “Tu gli scriverai la lettera più formale e sentetica possibile, e stop. E aspetterai la sua risposta… Figurati se gli viene in mente di tornare!”
Affermo per rassicurarla, anche se non ne sono pienamente convinto.

Cèsar
Mi fa molto piacere che Armando si sia ripreso tanto da poter fare una capatina in azienda… Il suo discorso mi ha commosso molto, si vede che nonostante il suo pessimo carattere tutti lo stimano.
Mi sto occupando di alcuni affari quando bussano alla porta de mio ufficio ed io chiedo a chi che sia di entrare. Mi ritrovo davanti Michael Valencia e sento uno stop al cuore… Riaffiorano i ricordi dell’ ascensore. Mi saluta, e lo invito ad entrare per gentilezza.
“Ti senti meglio?”
“Sì, sì… Sono qui perché ci tenevo a ringraziarti! Sarei schiattato là dentro se non fosse stato per te!”
“Dovere…. Fortunatamente hai trovato qualcuno capace di praticare il massaggio cardiaco!”
“Già, e la respirazione artificiale…”
Sottolienea, guardandomi negli occhi. Io mi sento molto a disagio e distolgo lo sguardo…
“Senti, sono venuto anche per chiederti se stasera hai programmi! Io ci tenevo ad offrirti una birra per sdebitarmi!”
“Non è necessaio Michael…”
“Insisto, è il minimo dopo ciò che hai fatto!”
Non so bene cosa sia, ma qualcosa mi spinge ad accettare il suo invito… Mi sento attratto da lui? Sono bissessuale quindi? Evidentemente quello con Martìn non era un epispdio isoltato, forse l’ ho catalogato come tale perché dopo non ho più trovato un altro uomo che mi piaceva. Fino ad ora. Ostentando calma, accetto il suo invinto, consapevole che si tratta solo di una gentilezza per quello che è successo oggi. Di sicuro Michael Valencia non è gay…

Mario
Di ritorno da una corsetta sulla spiaggia di South Beach, entro nel mio loft ripesando a quanto ho appena sentito. Dei banchieri che conosco da tempo, avendo stretto vari affari a Miami, discutevano dell’Ecomoda. Gira voce che la sede di Paml Beach dovrà chiudere e che l’ Ecomoda si è indebitata per tenerla aperta… Non so fino a che punto siano vere queste informazioni, perciò provo subito a mettermi in contatto con l’ Ecomoda. In questi anni ho sempre ricevuto il mio assegno, bilanci e resoconti e fino ad ora non hanno dato segnale di problemi. Che Betty ed Armando abbiano truccato i bilanci è altamente improbabile, nonostante il passato… Magari si è indebitata dopo che ho ricevuto l’ ultimo rendi conto, e sarò informato della situazione attuale tra tre mesi, cioè quando verrà presentato il prossimo bilancio. Ma intanto cercherò avere notizie. Quando apro la posta elettronica, trovo una mai dall’ Ecomoda, arriva dalla presidenza ed il suo contenuto mi sconvolge.

All’ attenzione del Dottor Mario Calderon.
Oggetto: Dimissioni di Beatrice Pinzon Mendoza e nomina del nuovo presidente.
Stimato Dottor Caldeorn,
con la presente desidero informarla di fatti spiacevoli. Pochi giorni fa Armando Mendoza è stato colpito da infarto, il che lo spinge ad abbandonare l’ Ecomoda. In seguito a questo fatto ho quest’ oggi ho rassegnato le mie dimissioni da presidente per tanto si è tenuto un consiglio di amministrazione tra i soci maggioritari per eleggere il nuovo presidente della compagnia tra DiegoArmando Mendoza e Giulio Valencia. La votazione si è conclusa con un exequo. Insieme agli altri soci, ho convenuto che il modo migliore per determinare la nuova presidenza sia quello che anche lei faccia pervenire quanto prima, tramite servizio postale, il suo voto tra i due candidati già sopra citati.
Aspettando il suo voto le auguro buona giornata.
Distinti saluti.
Beatrice Pinzon Mendoza.


Diego
Mi sto dirigendo nel ufficio di mio fratello per parlare con lui, quando Paola esce dall’ ascesore. Santo cielo ma neanche al lavoro posso stare tranquillo! Viene a trovarmi praticamente ogni gionro! Le vado incontro e ci salutiamo con un casto bacio, quindi andiamo nel mio ufficio. Mi chiede della riunione, ed io la informo dell’ accaduto: non ho perso ma neanche vinto per ora.
“Vedrai che otterrai la presidenza… Senti amore mio, cosa ne dici se quando finisci qui andiamo in centro a scegliere le bomboniere? E poi a casa mia a buttare giù qualche idea sul resto…”
“Amore, ho molto da fare oggi… E pensavo di passare dai miei stasera.”
“E non pensavi di invitarmi immagino…”
“Paola…”
“NO! Paola un bel niente… Io sono la tua bellissima fidanzata da sfoggiare solo ai cocktail, alle occasioni mondane… Ma se si tratta di una semplicissima cena con i tuoi genitori allora, sono fuori dalla tua vita! Ieri tuo padre è stato dimesso e neanche ti è venuto in mente di farmi una telefonata! Colui che sarà mio suocero nel caso te lo fossi dimenticato…”
“Ti ho già spiegato che non ci ho pensato…”
“E’ esattamente questo il punto Diego. Non sono incima ai tuoi pensieri. Altrimenti dopo il lavoro molleresti qualsiasi cosa tu abbia da fare per scegliere le bomboniere del nostro matrimonio!”
La discussione viene interrotta da qualcuno che bussa e quando dico avanti entra la mia segretaria, piuttosto titubante.
“E questa che vuole?”
Domanda Paola con scortesia.
“La signorina è la mia segretaria… Mi dica, cosa c’è Isabella?”
“Mi rincresce disturbarla, ma deve firmare gli assegni degli stipendi.”
“Grazie, me li dia. Glieli renderò tra pochi minuti.”
“Va bene Dottore…”
Quando Isabella sta per uscire, Paola la blocca con le parole.
“Mi ricordo di lei, è quella che ieri mi è venuta addosso facendo cadere in terra la mia louis vuitton!”
Afferma Paola. Mi monta una grande ed incomprensibile rabbia… Ma chi si crede di essere?
“Sono certo che né tu né la tua louis vuitton vi siete fatte niente.”
Asserisco, continuando a firmare gli assegni. Isabella non dice nulla per difendersi, se ne sta sulla porta completamente rossa in volto. Io cerco si sbrigarmi a firmare per toglierla da questa situazione…
“Tenga Isabella, gli faccia firmare da mia madre, la firma in banca è ancora sua anche se non è più presidente.”
“Va bene Dottore, buona giornata. Signora mi scusi ancora per ieri.”
Quando Isabella sen’è andata, mi rivolvo a Paola con furore.
“Potevi anche essere più gentile! Non ti ha mica uccisa!”
“Che ti importa? E’ solo una maleducata, prima mi viene addosso ed oggi interrompe la nostra conversazione… E senza offesa amore mio ma ci tieni davvero poco all’ immagine della tua azienda se ti è venuto in mente di assumerla!”
“Adesso basta fuori di qui!”
“Sono io ad andarmene Diego. E divertiti stasera dai tuoi!”
Dice, prima di uscire sbattendo la porta. Che croce!

Patrizia
Fortunatamente in Ecomoda hanno concesso qualche ora di permesso a David, Giulia e Michael. Mio marito già è arrivato furente, se non avesse avuto la famglia al completo per le foto sarebbe scoppiata la terza guerra punica! Passiamo quaranta minuti a farci fare foto di famiglia in tutte le pose… Certo che visti così sembriamo proprio felici… Ma sotto cosa c’è? Un marito che se ne infischia, una moglie troppo codarda per lasciarlo, due figli che per qualche arcana ragione pendono dalle labbra del padre… Per fortuna ci sono David e Michael ad infondermi speranza di vivere. Dopo le foto di famiglia, scattano diverse foto a Daniele, immagini con cui presto tappezzeranno l’ intera Colombia.

FINE CAPITOLO 5.

* Questa è una riflessione che ho maturato spesso sul personaggio di Daniele… Ma davvero non ha altri vestiti?
* Episodi narrati nella Fanfiction “Alternative Story”. Rammentate che questa storia non si collega al finale orginale di “Betty la fea” bensì ai fatti narrati nella mia altra Fanfiction, che sconvolgono il finale originale.

Bhe, due capitoli in due giorni…. Sono stata benevola ;) Spero che sia stato di vostro gusto… e che siate curiosi di sapere come si evolveranno ora le varie situazioni! Io mi sono divertita molto a scrivere del piccolo duello verbale tra Daniele-Beatrice, come ho detto più volte adoro Daniele e mi piace molto costruire i suoi dialoghi! E mi è piaciuto molto anche scrivere la scena in cui Diego difende Isabella da Paola, sempre prendendo spunto da Betty-Armando-Marcella... Spero siano piaciute anche a voi queste scene! Alla prossima!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Betty la fea / Vai alla pagina dell'autore: Mew_vale