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Autore: Ashura_exarch    22/10/2014    2 recensioni
E se l'impero romano non fosse mai crollato? E se fosse andata in modo diverso?
Io cerco di dare la mia risposta personale, modificando la storia della città a partire dalle origini.
AGGIORNAMENTI PARECCHIO IRREGOLARI
Genere: Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bibulo e Pelagio per prima cosa posero rimedio ad una stupida dimenticanza dei loro predecessori. I consoli precedenti si erano infatti dimenticati di assegnare una base alla quinta legione senza un apparente motivo (forse all'inizio furono delle inezie burocratice e in seguito il caos causato dal terremoto a far dimenticare questa faccenda). Vi posero rimedio insediandola ad Antemnae.

Subito dopo si diede il via ai lavori di ricostruzione della città. Questa volta fu sì usato il legno, ma misto ad una buona dose di pietra. Gli architetti a cui si erano rivolti i senatori avevano infatti capito che la pietra era molto più resistente del legno, e per questo venne impiegata. Era però assente la calce, che venne introdotta solamente mezzo secolo più tardi. A quel tempo le costruzioni stavano in piedi grazie ad un complicato ma ingegnoso sistema di pesi e contrappesi fatto appositamente in modo da sfruttare la gravità. Ciò era però svantaggioso in caso di pioggia o forte vento come si vedrà, ma in assenza di modi migliori si adottò questo.

I consoli per il 572 a.C., Mamerco Ceionio Felicissimo e Clelio Trenico introdussero un'altra importante riforma. Fin dal consolato di Gaio Tremera, avvenuto ormai quasi un secolo prima, a Roma e dintorni si usava come monetazione l'aes rude, ovvero grossi pezzi non lavorati di materiale (oro argento e ferro, ma molto più frequentemente bronzo).

Ma col passare del tempo tale sistema si era rivelato ingombrante e difficile da applicare, in quanto difficilmente si poteva correttamente stabilire il valore effettivo di un singolo pezzo di metallo. Trebellio ed Eumenio nel loro piano avevano cercato di porre rimedio anche a questo.

Il progetto prevedeva la fusione di tutti i pezzi di aes rude, per poi ricavarne dei sottili e piccoli dischi, tutti di eguale dimensione e peso. Era stata presa a modello una moneta etrusca importata da un mercante, e grazie a ciò nacque la prima moneta romana, ovvero l'aes grave.

Purtroppo a noi sono pervenuti pochi esemplari di aes grave, ma da quei modelli ci si è potuta fare un'idea di come fossero le altre monete. Pesavano all'incirca 100 g (un po' pesanti in effetti), e valevano tutte come "1". Recentemente sono stati rinvenuti degli esemplari di semiasse risalenti a quell'epoca, dimostrando l'esistenza del primo sottomultiplo economico. Il semiasse valeva appunto mezzo asse e pesava 30 g.

La prima riforma monetaria statale venne completata l'anno successivo, e i consoli Appio Canzio Montano e Settimo Sepunio Musico gestirono personalmente la redistribuzione del nuovo conio. A dispetto della mole di lavoro il compito non risultò difficile, e già l'anno successivo l'economia poté ripartire. Grazie alla riforma monetaria venne aumentato il numero delle monete e allo stesso tempo il loro valore, a causa del leggero miscuglio del bronzo con l'argento.

Nel 570 venne prese altre due importanti decisioni: l'impiegamento della totalità dell'erario e la difesa delle frontiere. I consoli Celio Pertace e Mettio Minucio Protacio rischiarono molto per queste scelte, ma vennero ripagati, ed anche molto.

 La ricostruzione di Roma era ormai stata quasi ultimata, e per questo Pertace e Protacio decisero di impiegare i fondi rimanenti nella ricostruzione e nell'ampliamento delle altre città danneggiate dal terremoto. I fondi si diressero principalmente verso Vergata, Bibacola e Gabii, le tre località maggiormente colpite.

All'inizio i due governatori vennero presi per pazzi. Fino a quel momento le città al di fuori di Roma erano state lasciate abbastanza a sé stesse, e nessuno vedeva l'utilità di ampliarle. Pertace e Protacio ebbero però l'intuizione vincente. Capirono infatti che ciò sarebbe stato utile a far ripartire l'economia, in quanto avrebbe stimolato il commercio con l'esterno. E così fu, dato che i mercanti della Lega Latina ricercavano molto le merci romane in quanto più pregiate delle loro. Bisogna anche pensare che un'ondata di gente greca (quegli stessi greci che avevano letto la tragedia di Archita, scritta nel 575) arrivò proprio in quel periodo e contribuì ai lavori facendoli finire nel tempo record - per l'epoca - di un anno. Si ebbe così anche un aumento demografico con una conseguente ripresa dalle vittime causate dal terremoto.

I consoli inoltre decisero di porre la repubblica sulla difensiva, ovvero rinunciare a conquiste nell'immediato futuro in modo da far rafforzare l'apparato statale. L'esercito venne ugualmente mantenuto alle stesse dimensioni.

Note dell'autore

E rieccomi qui, con un altro capitolo. Avevo detto che non ne avrei fatti più, e invece ecco qua. Sono una contraddizione vivente.

  
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