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Autore: Mew_vale    23/10/2014    5 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 6.

Diego
Anche se non sono ancora il presidente, mi sono ugualmente messo a lavorare a un’idea per salvare l’azienda dalle banche con cui ha contratto diversi debiti. La scadenza per saldarli è fra tre mesi. Dopo la litigata con Paola, mi sono buttato a capofitto nel lavoro. Mi è dispiaciuto per come ha trattato quella povera ragazza della nuova segretaria… Devo riconoscere che Paola sa rendersi davvero insopportabile, non riesco a capire cosa le prenda certe volte… Conosco bene il suo carattere, è una ragazza altezzosa e sì, ammetto che se la tira troppo e tratta tutti dall’alto in basso! Per carità, anch’io sono cresciuto in una famiglia benestante… I miei nonni appartenevano all’alta società così come mio padre e mia zia, perciò ho frequentato le migliori scuole… Ma mia madre, di origini modeste, ma ha inculcato valori come l’umiltà, il rispetto per gli altri e il buon senso, cose che a Paola mancano. Paola è piena di difetti… Come ogni essere umano certo, ma io oggi in lei ci vedo solo quelli e mi domando se ci sto insieme solo per abitudine, per imposizione, per l’amicizia e il rapporto di affari che lega i nostri padri… La porta si apre quindi mi distraggo dai miei pensieri
“Dottore, ecco qui gli incartamenti della sede di Palm Beach. Ci sono le copie di tutti i contratti di compravendita della sede centrale, dei vari capannoni, dei punti vendita… Tutti i bilanci e ogni minima fattura.”
“La ringrazio Isabella.”
Asserisco afferrando il materiale. Vedo che lei esita e le chiedo cosa deve domandarmi.
“Mi domandavo se ha ancora bisogno di me… Siamo rimasti solo noi in azienda, se non ha più bisogno di me io, andrei a casa…”
“Mi scusi, può andare certo… L’ho fatta trattenere due ore oltre il normale orario di lavoro già il primo giorno, penserà le peggiori cose di me!”
“Ma no Dottore, questo è il lavoro per cui sono pagata…”
“Il fatto è che sono preoccupato per l’azienda… Diversi anni fa abbiamo aperto una sede a Palm Beach, ma a causa della crisi qualche mese fa è crollata… Ci siamo indebitati con le banche per tenerla aperta, soldi che dobbiamo rendere entro tre mesi o… bhe immagina quali saranno le conseguenze!”
“Dottore, io sono solo una segretaria… Perché racconta queste cose a me?”
“Vuole sapere cos’ ho pensato dopo che ieri ci siamo sentiti per telefono?” – lei annuisce –“ Ho riletto il suo curriculum e mi sono chiesto perché una ragazza con le sue competenze, con i suoi titoli aveva fatto un colloquio da segretaria… Lei ha studiato economia e alta finanza, così come me… Io non mi sento di stare raccontando queste cose a una segretaria, ma a una collega…”
Vedo che abbassa lo sguardo in segno d’imbarazzo, dopo di che mi dice:
“La ringrazio Dottore… Ma nonostante le mie capacità resta che sono stata assunta come segretaria e non so se sia giusto che sappia di determinate cose dell’azienda…”
“Le posso fare una domanda? Sempre che voglia rispondere…”
“Mi dica…”
“Perché si è accontentata di un lavoro come segretaria se con i suoi titoli può ambire a ben altro?”
Vedo perfettamente che l’ho messa in imbarazzo, e me ne dispiaccio. Non era certo mia intenzione farmi gli affari suoi, ma questo m’interessa. Quando sta per aprire bocca per rispondere, la porta si spalanca ed entra Giulia. Che vuole ancora?
“Diego, sei ancora in ufficio?”
“Come vedi Giulia… Non si usa più bussare?”
“Ho urgente bisogno di parlarti Diego…”
“Come vedi ora sto parlando con la signorina di cose che indovina un po’? A te non interessano! Quindi vai, ciao ciao!”
“Dottore, non c’è problema io me ne stavo andando… Ci vediamo Lunedì. Signorina Valencia arrivederci.”
Afferma Isabella, in pratica scappando dal mio ufficio. Sono sicuro che abbia approfittato della situazione per non rispondere alla domanda… Ma infondo perché dovrebbe dirmelo? Per lei sono solo uno sconosciuto oltre che il suo capo… Non riesco a spiegarmi come mai m’interessi tanto la sua storia, ma quello che so è che sto per fare fuori Giulia Valencia! Le chiedo cosa vuole ancora, con tono irato. “Non lo immagini?”, mi risponde lei prima di accarezzarmi e baciarmi il collo, afferrandomi una mano per trascinarla verso la sua coscia. Io cerco di desistere e di allontanarla con ogni mezzo… Ma la carne è debole, soprattutto la mia.
“Sono venuta a salutarti perché devo partire… Ho avuto un ingaggio in Venezuela e starò via per due settimane…”
“Bhe, buon viaggio Giulia! Adesso staccati, sii brava dai…”
“Non hai nemmeno la forza di cacciarmi… Ammettilo che mi desideri!”
“Giulia…”
Le ripeto, mentre mi accarezza ovunque e mi allenta la cintura dei pantaloni.
“Salutiamoci come si deve…”
Mi dice, prima che io ci ricaschi come un allocco. Sarà perché ormai non provo più nulla per Paola, sarà perché non metto fine al nostro rapporto, ormai logoro, solo per pietà e per dovere, così faccio ancora sesso con Giulia Valencia, ancora in azienda. L’atmosfera si è surriscaldata abbastanza quando la stendo sulla scrivania sopra a incartamenti, appunti e bilanci, per consumare una sveltina. Per puro piacere sessuale di pochi minuti. Mi consola che a quest’ora in azienda siamo soli quindi nessuno ci può sentire.
“Adesso basta, non si ripeterà più.”
“Lo hai detto anche l’ultima volta…”
“Dico sul serio Giulia. Quando tornerai, faresti meglio a starmi alla larga o ti licenzierò.”
“Non sei mica il presidente, ti ricordo che potrebbe diventarlo mio fratello e in quel caso chissà quale posto sarà in pericolo…”
Mi dice ammiccando, prima di sparire verso lo showroom. Mi porto una mano alla testa accarezzando il corto strato di capelli che la ricopre… Diego Mendoza sei un idiota! Non puoi continuare così, saltando addosso a ogni donna che ti fa due moine… Il rumore delle porte dell’ascensore che si chiudono, mi riporta alla realtà. Corro verso di esso e vedo che la freccia in giù è illuminata… Sta scendendo. Chi diavolo c’era qui? Ci avrà sentito? Mi precipito giù per le scale, e raggiungo l’uscita principale ma non trovo nessuno: chiunque fosse se n’è già andato. Rientro in portineria rimproverandomi per la mia debolezza… Qualcuno potrebbe raccontare a Paola, alla mia famiglia, ai quattro venti che ho una tresca con Giulia Valencia. Vedo Wilson arrivare dalle scale e colgo l’occasione per interrogarlo.
“Wilson! Oltre a me c’era qualcun altro in azienda?”
“Dottor Diego, io ho visto la signorina Giulia Valencia uscire con la sua auto dal garage poco fa, dopo di che ho fatto il giro dell’amministrazione per controllare tutte le porte e non c’era nessun altro… Solo lei, l’ho vista correre per le scale. Come mai le interessa? Mi sembra agitato.”
“Niente Wilson…. E’ sicuro che non ci fosse qualcun altro?”
“Certissimo Dottore… La nuova segretaria sen’è andata circa una ventina di minuti fa prima che facessi il giro in produzione, dopo siete rimasti lei e la signorina Valencia.”
“Grazie. Wilson, questa chiacchierata deve restare fra noi intesi?”
“Agli ordini Dottor Mendoza.”
Adesso ho un nuovo bel problema… Devo scoprire chi mi ha sentito fare sesso con Giulia Valencia.

Lorenzo
Stiamo aspettando che arrivi Diego per cenare, quindi mi sto rilassando sul divano guardando un canale musicale. Finalmente sento Carmencita, la domestica, salutare Diego e lo vediamo entrare in salotto.
“Ciao tutti, scusa il ritardo… Mi sono trattenuto in azienda… Ciao mamma, ciao papà. Come stai?”
“Bene figliolo. Hai lavorato fino adesso?”
“Si papà…”
“Non importa Diego, la cena non è ancora pronta… Ci vorranno due minuti!”
“Meglio così ne approfitto per parlare con Lore.”
Vedo mio fratello dirigersi verso la sua vecchia stanza da letto, mi sembra preoccupato e agitato. La camera è rimasta intatta e la mamma, nonostante sia in disuso, fa cambiare regolarmente le lenzuola, quindi Diego si abbandona supino sul suo vecchio letto.
“Sono nei guai.”
“Di che tipo?”
“Ho fatto sesso con Giulia Valencia.”
“Questo già lo so…”
“Non parlo dell’altra sera… poco fa.”
Strabuzzo gli occhi per la sorpresa, ma mi chiedo perché sarebbe un guaio?
“Bhe, Giulia è una ragazza bellissima, io capisco che tu alla fine abbia ceduto!”
“Non è questo il problema… Ti racconto come sono andate le cose. Stavo lavorando nel mio ufficio con la nuova segretaria quando è entrata Giulia, quindi la mia segretaria sen’è andata… Anche perché mancava poco alle otto oramai… Giulia mi ha provocato ed io ho ceduto… Abbiamo fatto un bel po’ di casino la dentro, convinti di essere soli in azienda! Solo che quando siamo usciti in corridoio e lei si è allontanata verso lo showroom, ho sentito l’ascensore chiudersi e scendere. Ho preso le scale ma quando sono arrivato al pian terreno, non c’era nessuno… Ho chiesto all’usciere se ci fossero altri oltre a me in azienda, e Wilson mi ha detto che c’eravamo solo Giulia ed io, e lei l’ha vista andarsene poco prima che io arrivassi… Mentre Isabella sen’era andata venti minuti prima, quando è uscita dal mio ufficio grossomodo… Lorenzo, se questa persona dovesse raccontare quello che ha sentito sarei fucilato da un plotone di esecuzione! Senza contare che darei un’immensa delusione a papà…”
“Eh sì, è proprio un bel problema… Fratello, più le donne sono belle più causano problemi! Chi credi che sia? La tua segretaria?”
“Forse…”
“Però Wilson ha detto di averla vista andare via venti minuti prima!”
“Ma Wison ha anche detto di essere poi andato in produzione per il suo solito giro di sorveglianza. Ascolta: Isabella se ne sta andando, e incrocia Wilson… Poi lui va in produzione, e lei evidentemente risale per qualche ragione e mi sente fare sesso con Giulia… Quindi scappa via, per imbarazzo probabilmente! E non incrocia nessuno che possa dire che si trovava lì…”
“Non hai pensato che magari potrebbe essere lo stesso Wilson? Tu gli hai chiesto se c’era qualcun altro in azienda non se ti ha sentito mentre ti trombavi Giulia Valencia, e quello giustamente ha risposto che non ci stava nessuno oltre a te e lei!”
“Forse… O magari era tutto un piano di Giulia, e chiunque fosse era lì sotto suo ordine…”
“Ma dai! Sei ridicolo e paraonico… Credi che possa essere arrivata a tanto?”
“Certe donne farebbero di tutto, e quella lì oltre che una iena è anche una Valencia! Non so come possa essere possibile che una ragazza di vent’anni si comporti così!”
“Perché esistono gentiluomini come te che prima se le portano a letto, poi le cacciano, poi di nuovo se le portano a letto…”
“Come se tu non avessi mai fatto nulla del genere!”
“Io faccio perdere le mie tracce… E non vado mai con la stessa donna per più di una volta o si attacca come una cozza allo scoglio!”
“Come diavolo posso fare a togliermi da questo impiccio…”
“Devi scoprire quanto prima di chi si tratta!”
La voce di mamma ci costringe a uscire dalla stanza da letto quindi ci sediamo a tavola. Mio fratello ha proprio una bella gatta da pelare… O forse questa sarà una buona occasione per lui per rendersi conto che il matrimonio, con Paola per di più, non è ciò che cerca. La mia quasi cognata non mi sta molto simpatica… E’ troppo boriosa! Ed è stata troppo viziata da tutti: dai suoi genitori e da Diego. Ha fatto il malaugurato errore, per un periodo, di riempirla di regali e attenzioni per compensare il senso di colpa che gli derivava da tutte le sue notti brave. Questo finche non ha proprio smesso di provare sentimenti per Paola, incluso il senso di colpa. Ma oramai era già troppo tardi poiché lei si è abituata a essere vezzeggiata e perché la mia famiglia si è affezionata a lei. E Diego, da sempre così deciso a rendere mamma e papà orgogliosi di lui, non ha il coraggio di mettere fine a questa specie di rapporto. Io ho conosciuto Paola all’università e onestamente l’ho presentata a mio fratello, perché a lei piaceva lui, solo per servigli un buon bocconcino su di un piatto d’ argento… Non mi immaginavo certo che sarebbe nata una relazione di sei anni! Poi ho commesso il malaugurato errore di andare a letto con la sorella di Paola, che mi si è incollata come una zecca convinta di avermi legato a lei. E ovviamente Paola, dopo che ho scaricato sua sorella in mille modi diversi, ha iniziato a svergognarmi e a catalogarmi come il peggior essere umano… Ma poco me ne frega! Che poi dire che sua sorella Maria è una lucciola sarebbe un eufemismo! Non aveva una buona reputazione, e il fatto che è rimasta incinta solo un mese dopo essersi stabilita a Santa Marta, la dice lunga anche su di lei. Però ovviamente per la superba famiglia di Paola, la loro cara figlia maggiore è una specie di divinità, il modello di ogni virtù! Ed io il dannato che l’ha fatta soffrire! Ci accomodiamo a tavola e subito Diego porge ai miei una domanda che avvelena l’atmosfera.
“Mamma, posso chiederti una cosa? Voi conoscete bene Mario Calderon?”
Mia madre, che regge a mezz’aria la zuppiera della purea di patate per passarla a mio padre, s’immobilizza. Lo stesso fa mio padre. I due si guardano negli occhi come per cercare di concordare mentalmente una risposta.
“Un tempo era il mio migliore amico, non che il Direttore Commerciale dell’Ecomoda.”
“Come mai un tempo?”
“Ci sono stati dei problemi… Circa ventotto anni fa, abbiamo litigato e lui ha deciso di licenziarsi.”
Risponde mio padre sbrigativamente. Io, incuriosito dalla storia, chiedo come mai hanno litigato.
“A lui non stava simpatica la mamma.”
Io e mio fratello ci guardiamo negli occhi con complicità. Questo tipo sembra creare turbamento nei miei genitori, penso proprio che sotto ci sia qualche altra storia che riguarda il passato dei miei genitori e dell’Ecomoda. Mia madre, per sviare l’argomento chiede notizie di Camilla, siccome ha dato forfait per questa cenetta di famiglia. Noi rispondiamo di non sapere cos’ abbia da fare né dove si trova.
“Diego, prima che ci dimentichiamo… Io e tua madre pensavamo di organizzare un pranzo Domenica con Paola e i suoi genitori siccome non li ho ancora visti dopo la festa… Nel pomeriggio c’è un mercatino dell’antiquariato, giacché a Paola e a suo padre piace tanto!”
“Ok, va bene…”
Risponde mio fratello, senza troppa convinzione. Io sto per dire di avere un impegno ma i miei mi bloccano subito costringendomi a partecipare alla cena con le solite scuse…. “presto faranno parte della famiglia”, “presto Paola sarà tua cognata”, ecc … Mio fratello giocherella con la forchetta e con i cavoletti di bruxelles quindi mamma lo rimprovera poi gli domanda se ha per caso litigato con Paola. Lui risponde con diniego, dicendo di essere semplicemente stanco. Per salvare mio fratello, stavolta sono io a cambiare argomento dicendo ai miei che ho deciso di andare a vivere da solo. Mamma mi guarda esterrefatta quindi inizia a chieder perché e per come. Io dico loro che ho intenzione di lasciare papà tranquillo, di assumermi responsabilità e avere i miei spazi essendo un venticinquenne… Anche se i miei insistono nel dire che non creo loro disturbo, ma io ho deciso. Anche se mi dispiace lasciare la casa della mia infanzia e mi fa piacere che mia madre si preoccupi così e che mi consideri ancora come un ragazzino. So di poter sempre contare si miei genitori, anche quando non abiterò più con loro.

Isabella
Quando arrivo a casa esausta e ancora sconvolta, mi fiondo sotto la doccia sperando che l’acqua cancelli questa esperienza dalla mia testa. Mi sono innamorata a prima di vista di un uomo che non solo è il mio capo, ma che appartiene anche a un ceto sociale del tutto diverso dal mio, che è fidanzato e che è una specie di Rodolfo Valentino. Oggi, quando si è quasi sfogato con me sui problemi aziendali, quando mi ha detto di considerarmi una collega, quando mi ha posto domande sulla mia vita privata, e infine quando mi ha difeso dalla sua fidanzata, ho pensato che magari potrebbe essere rimasto colpito da me come lo sono rimasta io di lui. E stavo uscendo felice e contenta dall’Ecomoda… Ma poi sono dovuta obbligatoriamente tornare indietro per recuperare le chiavi della macchina che avevo dimenticato sulla mia scrivania e quando sono arrivata, mi sono immobilizzata nel sentire gemiti e lamenti provenire dall’ufficio del Dottore in cui poco prima era entrata Giulia Valencia. Quindi tutte le cose che la banda delle racchie mi hanno raccontato sono vere… Diego Mendoza è una specie d'incantatore di modelle e riccone viziate quindi sarà meglio che mi tenga alla larga da lui considerandolo semplicemente come il mio capo. Finita la doccia, finalmente metto qualcosa sotto i denti quando suona il campanello, so già di chi si tratta quindi apro senza guardare. Francesco e Silvia entrano, con tre pizze, riempiendomi di domande sulla mia prima giornata in Ecomoda. Io inizio a raccontare loro ogni minima cosa… Francesco e Silvia sono i miei migliori amici, ci conosciamo fin da piccoli poiché abitavamo nello stesso condominio, finché non mi sono trasferita in Italia da mia nonna, ma abbiamo mantenuto i rapporti, e al mio ritorno a Bogotà mi sono appoggiata a loro fino a che non ho preso in affitto quest’appartamento poiché il loro è adatto per due persone ma non per tre! Noi tre ci raccontiamo tutto… Racconto loro della visita con la banda delle racchie, di ciò che mi hanno raccontato, del consiglio di amministrazione… Senza menzionare tre cose: la mia cotta per mio capo, i problemi che ha l’ azienda e senza raccontare della conversazione con il Dottor Diego prima che entrasse Giulia Valencia, che in un certo senso mi ha salvata perché non amo parlare della mia vita privata e dei miei problemi, specie con qualcuno che conosco appena. Quando racconto loro di ciò che ho sentito dal corridoio, strabuzzano gli occhi, dimostrandomi la loro solidarietà credendo che la mia aria sconvolta sia dovuta all’imbarazzo per tale situazione… In verità la mia è profonda delusione. Chissà come poi, mi convincono a uscire per andare a ballare, anche se sono stremata. Tanto ci sono davanti Sabato e Domenica per dormire!

Camilla
David Valencia m’incuriosisce e non si può di certo dire che non sia un ragazzo affascinante, perciò ho deciso di uscire a cena con lui. Per lui sento una sorta di attrazione a calamita… Anche se una parte di me teme che possa rivelarsi una versione young di Daniele Valencia, ne sono comunque attratta… Lavora con noi da un anno e mezzo, poiché prima ha viaggiato per tutti gli USA, e in questo tempo non abbiamo stretto un gran rapporto… A me sarebbe sempre piaciuto avvicinarmi ma fin dal primo giorno ho avuto l’impressione di stargli antipatica, o di creargli soggezione siccome si è sempre rivolto a me con poche parole e con tono freddo e distaccato… Questo fino a ieri, quando il suo invito a cena mi ha sorpreso molto. Il primo giorno che ho visto David Valencia, stavo lavorando a dei disegni. Ricordo che ero tesissima e impegnata perché quella sarebbe stata la prima collezione con la mia firma! Stavo colorando il disegno di un abito da sera tenendo una matita in bocca, e non ho sentito dei passi venire verso di me perché le note di Enrique Iglesias rimbombavano nelle mie orecchie. Quando mi sono accorta di quella figura che se ne stava lì in piedi, gli ho chiesto di presentarsi e ha detto di essere David Valencia, appena tornato dagli States. Ho pensato “Questo figaccione e il liceale brufoloso che incontravo talvolta sono la stessa persona?”. Lui era rosso in volto, e mi ha detto confusamente che avevo il viso sporco di carboncino.
Accosto con la mia auto e dopo aver consegnato le chiavi al parcheggiatore, mi avvicino a un uomo elegante, che si erge dietro ad un leggio.
“Buonasera Dottoressa Mendoza.”
“Buonasera anche a lei. Ho appuntamento con David Valencia, è già arrivato?”
“Certamente Dottoressa, l’accompagno.”

David
Sono così nervoso… Camilla Mendoza mi piace dai tempi del liceo ma lei non si è mai accorta di me. Finche non sono partito per l’università dopo di che ho viaggiato negli USA e lei, dopo aver frequentato la scuola di moda e un corso esclusivo di disegno, è entrata subito all’Ecomoda facendo gavetta accanto ad Ugo Lombardi. Un anno e mezzo fa sono tornato a Bogotà e sono stato assunto come Direttore dei punti vendita. Non posso dimenticarmi la prima volta che l’ho rivista… Ero entrato in sartoria per discutere di lavoro con Ugo Lombardi e mi sono ritrovato di fronte lei. Era inginocchiata sulla sedia per arrivare meglio al tavolo da disegno, portava i capelli legati e fermati da una matita anche se delle ciocche le cadevano in faccia… Con gli auricolari color rosa alle orecchie, non mi ha sentito arrivare ed ha continuato a colorare, tenendo un’altra matita colorata in bocca. Aveva negli occhi uno sguardo serio, concentrato ma appassionato… Sembrava essere su di un altro pianeta… Quando finalmente ha alzato lo sguardo, mi ha chiesto gentilmente chi fossi quindi le ho detto il mio nome e lei è fermata per fissarmi. Io sono riuscito a dirle solo “Hai dello sporco qui…”, indicando il punto esatto sul mio viso. Da allora ho vissuto le mie giornate lavorative in preda al batticuore, pauroso di rivolgere la parola a una donna così speciale.
Mi trovo seduto al tavolo che ho prenotato al Bonterra, e sono le ventuno e cinque minuti. Inizio a pensarne di cotte e di crude avendo paura che mi abbia dato buca… Quando mi volto verso l’entrata principale, la vedo avanzare verso il caposala. E’ bellissima… Indossa un tubino turchese, e delle alte scarpe col tacco nere. I suoi lunghi capelli neri finiscono con dei boccoli che cadono sulle spalle. Quando si avvicina, accompagnata dal caposala, noto il suo trucco leggero. E’ stupenda! Mi alzo per salutarla.
“Dottoressa Mendoza, buonasera…”
“Buonasera Dottor Valencia.”
Quando ci sediamo, inizia a prendermi in panico… Come posso fare per rompere il ghiaccio? Non posso certo fare scena muta come in Ecomoda!
“Era già stata qui Dottoressa?”
“Sì, è un posto che frequento spesso… Io credo che possiamo darci del tu giacché non siamo certo a una cena di lavoro!”
Mi dice senza mezzi termini.
“Va bene Camilla, io non volevo sembrarle maleducato…”
“Non lo sei, non preoccuparti…”
Dopo aver ordinato, il sommelier si avvicina per servirci il vino quindi brindiamo.
“A questa serata…”
Dico a Camilla, e lei risponde:
“Spero la prima di tante…”
Sono sicura che abbia notato il leggero rossore sulle mie guance… Non so che tipo di uomo piaccia a Camilla, magari ama l’uomo che non deve mai chiedere, quello che è sempre sicuro di se ma io non sono così… Però so che, se quando mi avrà conosciuto meglio, resterà vorrà dire che desideriamo le stesse cose. Per sciogliere il ghiaccio, le chiedo come sta suo padre.
“Meglio per fortuna… Adesso è a casa e sembra non sia mai successo niente, ma sappiamo che non deve stressarsi…”
“Sono sicura che ubbidirà alla sua famiglia e al medico, non vorrebbe mai lasciarvi prima del tempo… Hai avuto paura immagino…”
“Molta…”
Mi risponde abbassando lo sguardo, mentre si forma un’ombra sul suo viso. Non posso vederla così… In un momento del genere mi sarebbe piaciuto tanto stringerla tra le braccia…
“Non volevo rattristarti Camilla, non era mia intenzione…”
“Non preoccuparti David, il fatto è che di paura ne ho avuta molta…”
“Immagino… Io penso che sarei spaventato quanto te se accadesse a mio padre, nonostante tutto…”
“Quale sarebbe questo tutto?”
“Diciamo che io e mio padre siamo molto diversi… Anzi siamo di due mondi diametralmente opposti! E di tante cose che ha fatto, non ne vado fiero…”
Rispondo, confidandomi con lei. Non avrei mai creduto che mi sarei ritrovato a cena con Camilla Mendoza, la donna dei miei sogni, a raccontarci cose così personali…
“Parli di Roberta Mora?”
Mi domanda in imbarazzo. Io annuisco.
“Non devi sentirti in imbarazzo, per me non è un argomento duro da affrontare… I miei genitori hanno fatto una porcheria, commesso sbagli imperdonabili! Io gli condanno nonostante siano i miei genitori…”
“I tuoi fratelli cosa ne pensano invece?”
“Loro non sanno niente di niente…”
Vedo Camilla sorpresa dalla mia affermazione.
“Credono che l’astio verso voi e i Mora derivi da questioni economiche, così come la frattura tra noi e zia Marcella… Mio padre raccontò di aver litigato con la zia per questioni aziendali…“
“Non ne avevo idea… Credevo che Giulio, Giulia e Michael non rivolgessero la parola a Roberta per un’ imposizione di tuo padre… “
“No, loro non sanno nulla… Io quando l’ho scoperto quando avevo sedici anni. Avevo l’influenza, quindi ero a casa da scuola. Sentii i miei genitori litigare animatamente perciò mi avvicinai alla porta per sentire meglio… Parlavano di questa faccenda, ma inizialmente non capii di che diavolo di storia stavano parlando! Quando mio padre è uscito, trovai mia madre seduta per terra in preda alle lacrime e decise di raccontarmi tutto per sfogarsi… Restai di sasso. Non potevo credere a questa storia… Ricordo che sono rimasto per due minuti abbondanti a fissare il vuoto, col cuore in gola… Quando mamma mi ha avvicinato una mano alla guancia, io l’ho scansata inorridito e mi sono trascinato in camera per poi scappare dalla finestra… Mia madre e mio padre mi hanno cercato per quattro ore fino a che non sono tornato a casa perché stavo morendo di freddo e stavo male… Da allora in sostanza i rapporti con mio padre si riducono al minimo indispensabile… Verso mia madre invece provo solo pena, ai vostri occhi sembrerà sempre una strega ma la verità è che lei si è pentita ogni giorno di questa scelta e non sta bene per niente…”
Quando poso lo sguardo su Camilla, noto che ha gli occhi lucidi e si passa il dorso della mano sul naso.
“David, non ne avevo idea… E’ evidente che hai sofferto molto per questa storia…”
“David, Dottoressa Mendoza… Che piacere!”
Afferma mio fratello Giulio, avvicinarsi al nostro tavolo. Non è possibile! Alziamo lo sguardo verso di lui quindi Camilla lo saluta con il solito distacco.
“Giulio, come mai qui?”
Chiedo con sorpresa.
“Sono venuto per cenare ovviamente fratellone…”
“Sei solo?”
“Ora non più… Cameriere!” – chiama Giulio schioccando le dita. Quello si avvicina. - “Per favore, aggiunga un coperto a questo tavolo.”
Stronzo di merda. Mi lascio andare sulla sedia diventando scuro in volto, mentre osservo Camilla il cui volto è dipinto d’incredulità.
“David, cos’hai detto di sconvolgente alla signorina per farla piangere? Mi scusi Dottoressa, mio fratello non sa come comportarsi con una donna.”
“Perché, lei sì, immagino.”
Gli risponde Camilla con un certo sarcasmo, mentre io avverto montarmi una grande rabbia. Non resisto in quella situazione, e permetto ancora una volta al mio lato impulsivo di prendere il sopravvento.
“Scusami Camilla, io me ne vado. Non preoccuparti per il conto, ci penso io.”
Dico allontanandomi dal tavolo. Questa me la paga quel farabutto di mio fratello! Se non me ne fossi andato, avrei fatto una mega scenata al Bonterra ed è meglio che ciò non avvenga. Mentre giro attorno alla mia auto per occupare il posto di guida, vedo Camilla correre fuori dal ristorante urlando il mio nome.
“David… Perché te ne sei andato… Così hai solo dato soddisfazione a tuo fratello!”
“Mi dispiace Camilla, ma in questo stato non sarei di compagnia a nessuno… Scusami, non posso fare atro…”
“Non preoccuparti, ci vediamo in Ecomoda…”
Mi dice, prima di allontanarsi mente leggo nei suoi occhi delusione mista a rabbia. Quando sono pronto a sgommare, vedo mio fratello aprire la porta del passeggero ma io prontamente allungo il braccio e la chiudo chiedendogli cosa pensa di fare. Lui si abbassa per affacciarsi al finestrino.
“Lo sai che ho l’auto dal meccanico, e poiché andiamo nello stesso posto… Sai com’è!”
Mi dice con sorriso beffardo.
“Vai a piedi!”
Gli rispondo, per poi sgommare via. Non posso più restare in quella casa, ho deciso di andarmene!

Paola
Ho passato questo venerdì sera in pantofole, piangendo di fronte ad un film d’amore in cui lui si concede a lei completamente mettendola al centro del suo mondo… Non come Diego fa con me. Sono le undici quando il film finisce e squilla il telefono, a chiamarmi è Giulia Valencia.
“Pronto?”
“Ciao baby! Sappi che sto per prepararmi, per venirti a prendere e andare a ballare!”
“Non mi va Giulia….”
“Non avrai ancora appuntamento con Mendoza! Non fate che stare insieme!”
“No Giulia, ho litigato con lui… Non sono in vena di fare nulla…”
“Ah, e come mai se si può sapere?”
“Io non capisco più il suo comportamento! Mi ha promesso il matrimonio ma lo sento così distante… Oggi gli ho proposto di iniziare i preparativi delle nozze ma sembra del tutto disinteressato!”
“Dimmi cara… Pensi che ci sia un’altra?”
“No, non lo credo… E’ qualcosa che riguarda lui e solo lui… Come se si fosse stancato di me…”
Il campanello che suona mi costringe e congedare la mia amica. Giulia, essendo la figlia di Patrizia, una delle più care amiche di mia madre, è una delle mie amiche più intime… Insieme facciamo shopping, andiamo alla SPA, facciamo sport e tante altre attività. Per me Giulia è sempre stata una buona amica!
“Giulia, scusa ma mi suonano alla porta… Come se avessi voglia di vedere gente!”
“Ok, ci sentiamo allora. Bacino!”
“Ciao bella, ciao…”
Una volta posato il cellulare, mi avvio verso la porta spalancandola senza prima guardare di chi si tratta. Mi ritrovo davanti Diego che ha un’espressione seria. Gli rivolgo con un freddo “ciao” prima di avviarmi verso il salone. Lui chiude la porta e mi segue senza dire una parola… Io gli servo un whisky e glielo passo.
“Sei qui per infliggermi il colpo di grazia? Per lasciarmi?”
“No Paola… Sono qui per parlare.”
“Ti ascolto.”
“Io lo so bene il perché tu sei sempre così dura, così acida… Tu cel’hai con me per ciò che ti ho fatto ai tempi dell’ università, quando ti ho tradito… Ma io Paola non posso continuare così. Io voglio ancora sposarti, ma le cose devono cambiare. Tu devi cambiare.”
“Non solo io, Diego… Io sono così acida, come affermi tu, perché mi sento tagliata fuori dalla tua vita! Alle feste ci teniamo per mano, sorridiamo alla stampa… A volte tu vieni qui o io vengo da te e passiamo la notte insieme… Ma poi se ti invito a cena dai miei hai sempre impegni improrogabili! Non mi chiami mai per stare in compagnia della tua famiglia… E ti secca se vengo a trovarti in ufficio! Io non sono un soprammobile, una bella statuina da esibire, Diego!”
“Lo so… Mi dispiace Paola.”
“Ti farò una domanda semplicissima… Mi ami ancora?”
Domando, trattenendo il fiato in attesa della risposta. Lui risponde di sì e rilasso i polmoni. Ci veniamo incontro a vicenda, avvolgendoci l’un l’altra.
“Anche io ti amo… Non voglio mai più litigare con te! Mi prometti che da domani inizieremo i preparativi delle nozze?”
“Te lo prometto se tu mi giuri che non ti comporterai ancora come hai fatto oggi in ufficio… E se alla prima occasione ti scuserai con Isabella.”
Perché diavolo ci tiene tanto che mi scusi con quella sciatta ragazza? Nonostante il mio disaccordo, annuisco perché dopo tutto devo dare per avere, e se la condizione che lui mi pone per iniziare i preparativi delle nozze è scusarmi con quella lo farò, anche se mi sta enormemente sullo stomaco!
“Sappi che Domenica tu e i tuoi siete ufficialmente invitati a pranzo dai miei…”
“Davvero?”
Chiedo con un grosso sorriso, lui annuisce.
“Stanotte resti qui?”
“Va bene.”

Giulia
Paola è convinta che non ci sia nessun’ altra nella vita del suo Diego… Povera illusa! Se solo sapesse! Questa telefonata si è rivelata un importante fonte d’informazioni… Quindi Diego si sta allontanando da Paola… Sono convita di centrare qualcosa in questo, ma purtroppo il mio lavoro m’impedisce di approfittare della situazione. Ma non mi faccio problemi! Se quando sarò tornata da Caracas, si saranno riconciliati, mi basterà fare altre due carezze al caro e debole Diego Mendoza.

Camilla
David non doveva reagire così, in questo modo ha dato troppo soddisfazione a suo fratello… Ma comprendo anche il suo stato, la sua irritazione e se ho capito una cosa di David è che si lascia sopraffare dalla sua impulsività. Tra loro due dev’esserci davvero un brutto rapporto… La serata con David stava andando così bene prima che arrivasse quel dannato di Giulio! Quando mi stendo a letto, mi arriva un sms. Mi metto su di un lato per leggerlo.

Mi dispiace per mio fratello, scusami per la brutta serata che ho fatto passare… Non ti biasimo se non vorrai più uscire con me. Buonanotte, ci vediamo Lunedì.

Io rispondo subito scrivendo:

Volevo uscire con te per capire se fossi o no uguale a tuo fratello Giulio e ho avuto la mia risposta… Il week-end è appena iniziato, fammi sapere se vuoi ancora uscire con me… Buonanotte anche a te.

Diego
Non ho sonno, osservo il soffitto mentre Paola dorme beata sul mio petto. Con una mano le tocco la spalla mentre l’altro braccio lo tengo sotto la testa. Penso alla presidenza, ai problemi dell’Ecomoda, al rapporto con Paola… Non capisco, dove finisce il piacere e dove inizia l’obbligo? Penso allo strano comportamento dei miei genitori nei confronti di Mario Calderon… E c’è un’altra persona che affolla i miei pensieri, e non capisco cosa ci fa lì. Isabella.

Armando
Diego stasera mi è sembrato strano… Non sono sicuro che vada tutto bene… Quando abbiamo proposto il pranzo con Paola, non ha reagito con troppo entusiamo… Avverto mia moglie che si rigira nel letto per l’ ennesima volta, quindi accendo la luce ed entrambi ci mettiamo a sedere.
“Cosa c’è che non va?”
“Perché Lorenzo ha deciso di andarsene di casa?”
“L’ha spiegato amore mio… E’ grande, vuole la sua privacy e vuole lasciarmi tranquillo…”
“Amore mio… I nostri figli se ne andranno tutti di casa!”
Dice lei accoccolandosi al mio petto, io intervengo:
“Ma se stanno sempre qui a svuotarci la dispensa!”
“E tu a cosa pensi?”
“A Diego… Credo che abbia dei problemi con Paola!”
“Cosa te lo fa credere?”
“A te sembra uno che non vede l’ora di sposarsi?”
“Magari era davvero solo stanco…”
“So quello che dico amore mio… Quando dovevo sposare Marcella Valencia, evitavo di prendere parte ai preparativi delle nozze con ogni scusa possibile! Io non volevo sposarmi con lei, e avevo in faccia la stessa espressione di Diego! Non era l’espressione di un uomo innamorato che stava marciando verso l’altare ma quella di un uomo che stava andando alla gogna! Mentre ti ricordi com’ero durante i preparativi delle nostre nozze?”
“Eri stupendo…”
Mi dice, baciandomi.
“Esatto… Io volevo mettere bocca su ogni cosa, aspettavo con ansia l’arrivo di quel giorno!”
“Credi che Diego non ami più Paola?”
“Forse… O forse non sa come uscirne, come fu per me… Temevo lo scandalo, la stampa, la reazione dei miei genitori e dei Valencia…”
“Dobbiamo parlare con Diego…”
“Al più presto…”
“Tesoro… C’è anche un’altra cosa che mi preoccupa. Pensi che Diego potrebbe indagare su tutta la faccenda di Calderon?”
“Perché dovrebbe, mostro?”
“Lo hai sentito stasera quante domande ha fatto… Si sarà accorto che per me non è per niente un piacere averci a che fare! Hanno visto il mio turbamento… E sai bene che questa storia la sanno in molti… Ricordati che la conosce anche Daniele Valencia!”
“Lo ammazzo con le mie mani se si azzarda a raccontare qualcosa… Amore mio penso che dovremmo preoccuparci del problema se si presenterà… E nel frattempo ostentare indifferenza per non incuriosire ancora di più Diego e Lorenzo. Adesso dormiamo dai…”
Le dico, baciandole la testa. Lei si accoccola sul mio petto, mentre io chiudo un braccio sotto la testa.

Patrizia
Ho sentito David rientrare a casa sgommando con la sua auto nel vialetto, sbattendo la porta e pestando i piedi. Mi sono spostata dal salone, per andare in camera sua ma ho trovato la porta chiusa… Appoggiando l’orecchio ho sentito che stava aprendo armadi e cassetti. Subito dopo è rientrato Giulio il quale ha chiesto di David.
“E’ rientrato nero dalla rabbia e si è chiuso nella sua stanza… Eravate insieme? Che succede?”
“Certo che no madre, non siamo usciti insieme!”
Quando vedo David uscire dalla sua stanza con un trolley e una borsa colma di effetti personali, mi afferra una tremenda ansia.
“Che significa tesoro?”
“Ci lasci?”
Chiede Giulio, quasi divertito.
“Me ne vado, mamma… “
“E dove pensi di andare?”
“Per stanotte in hotel poi cercherò una sistemazione.”
“Mi volete dare una spiegazione?! Che diavolo sta succedendo!”
“Che succede qui?”
Chiede mio marito, appena rientrato anch’esso. David ripete nuovamente la sua intenzione di andarsene di casa.
“Chiedete al caro Giulio. Stasera ha proprio esagerato!”
“Cos’hai fatto a tuo fratello stavolta?!”
Ammmonisco mio figlio Giulio. Lui e David non sono mai andati d’accordo… Si sono sempre beccati, fatti i dispetti e quando sono diventati più grandicelli, Giulio ha sempre rubato le ragazze che piacevano a David. Non mi sorprende che David non abbia molta stima di lui…
“Niente di così grave come David vuole far credere… Ci siamo incontrati nello stesso ristorante, e mi sono accomodato al tavolo intimo e romantico che stava condividendo con Camilla Mendoza!”
“Esci con Camilla Mendoza?!”
Chiede mio marito con misto di rimprovero e sorpresa. Mentre David avanza per mettere le mani addosso a suo fratello minore, ma io riesco a placcarlo.
“David, non è il caso…”
“Esatto, se vuoi scatenare una rissa, non farlo in casa mia per favore! Comunque se questi due non sanno convivere sotto lo stesso tetto, la scelta più saggia è che uno dei due se ne vada.”
Asserisce Daniele, senza troppo dispiacere nel vedere che uno dei suoi figli sta abbandonando il nido perché non sopporta sangue del suo sangue.
“Ma Daniele…”
“E’ grande e vaccinato, Patrizia. Ha uno stipendio quindi saprà come cavarsela…”
“Ma sì, che me ne frega. A te e a mio fratello non importa niente di nessuno!”
“Ragazzino, attento a come ti rivolgi!!”
“Stai attento tu papà… Se io parlassi, non solo perderesti tutti i tuoi figli, ma potrei anche rovinare la tua carriera. Statemi bene nel vostro mondo di segreti e bugie!”
Afferma David, prima di sparire oltre la porta lasciandomi choccata.

Daniele
Non è stata una bella idea lasciare andare David… Lui conosce troppe cose, al contrario di Giulio. Mi accorgo di aver sbagliato tutto, di aver erroneamente investito tutte le mie energie sulla persona sbagliata! Averi dovuto difendere a spada tratta David… Se dovesse decidere di parlare di Roberta Mora, sarebbe una strage per me. Devo convincerlo a tornare a casa. E poi penserò a questa pazzia di Camilla Mendoza! Ma con tante donne al mondo proprio per la figlia di quel coglione di Armando devono litigare i miei figli?

Roberta
Mia sorella Olga oggi è tornata a Palm Beach, quindi casa mia è di nuovo vuota. Sono appena tornata da una bella serata e mi sto liberando i piedi da questi fastidiosi tacchi quando bussano alla porta. Guardo dallo spinconcino e non posso credere di trovarmi di fronte il mio fratellastro.
“David…”
I nostri rapporti non son cattivi ma si riducono si sono sempre ridotti al minimo. Quando lo osservo bene, vedo i suoi occhi da pianto e la sua aria triste quindi lo invito ad entrare.
“Che cosa è successo?”
“Ho lasciato a casa mia…”
Quest’affermazione mi sconvolge, ma in positivo! So che questo passo è difficile per David, abbandonare la sua famiglia… Ma sono contenta che finalmente voglia allontanarsi da loro. Gli chiedo cosa sia successo.
“Non cel’ ho più fatta a stare lì… Stasera sono riuscito ad uscire con la ragazza che mi piace, Camilla… La serata stava andando così bene, fin quando non è arrivato Giulio, maledizione! Si è seduto al nostro tavolo come se fosse il benvenuto, e dopo la prima battuta che ha fatto, ho preso e me ne sono andato… Arrivato a casa, ho fatto le valigie e dopo una breve litigata con i miei e con Giulio eccomi qui. Prima di uscire ho anche minacciato mio padre…”
“Non sapevo che ti piacesse Camilla! E cosa hai detto a tuo padre?”
“Di stare attento con me perché conosco cose di lui che al contrario Giulio ignora… Avrei dovuto farlo tempo fa! Hai saputo no che mio padre si è candidato al consiglio?”
“Sì l’ho sentito al telegiornale… Immagino che una storia del genere gli precluderebbe ogni strada in politica!”
“Immagini bene….”
“David… Hai fatto la cosa giusta. Non potevi restare in quell’ambiente avvelenato! Sai già dove andare a dormire?”
“Per stanotte in hotel…”
“Ma non esiste! Resterai qui!”
“Dici davvero?”
“Ma certo… Sei mio fratello, e sono orgogliosa di te per ciò che hai fatto stasera! Come vedi c’è una stanza degli ospiti in questa casa e guarda un po’, fortunatamente è vuota!”
Lui sorride, in mezzo alle lacrime. Mi siedo accanto a lui e ci abbracciamo. Sono certa che presto Daniele Valencia e Patrizia Fernandez avranno ciò che si meritano!

Cèsar
Certo che questo tipo è in forma però pesa abbastanza… Lo trascino faticosamente verso il mio appartamento, mentre balbetta frasi sconnesse… Quando è iniziata la nostra serata, abbiamo guardato la partita al bar parlato tranquillamente sennonché un bicchiere ha tirato l’altro… Poi siamo andati a ballare,ed ancora abbiamo bevuto. Non dico di essere sobrio, ma tra i due sono con certezza quello che si regge in piedi. Riesco finalmente ad arrivare al mio appartamento e lo metto sul divano. Lui si distende chiudendo gli occhi e mugugnando di spegnere la luce. Io mi dirigo in cucina per mettergli su un bel caffè forte. Non posso credere che Michael sia in casa mia… E soprattutto non posso credere di aver passato una bella serata con lui, di essermi divertito… Ecco il secondo uomo che mi piace. Quando accendo il fornello, sento due mani toccarmi le spalle e quando mi volto, vedo Micahel che si regge in piedi barcollando.
“Ma che fai in piedi se non ti reggi, vieni su…”
“No, prima devo dirti una cosa….Credo che non troverei mai il coraggio di farlo se fossi sano… Cèsar Mora, devo dirti che tu mi piaci!”
Rimango choccato, ma non riesco a dire nulla perché lui mi stampa un bacio in bocca.

FINE CAPITOLO 6.

Spero vi sia piaciuto! Ovviamente è terminato sul più bello! ;)
Che cosa accadrà ora tra Cèsar e Michael? Usciranno allo scoperto? E Daniele cosa s’inventerà per assicurarsi il silenzio del figlio? Ovviamente immaginate bene che David non si farà incantare da lui… David e Roberta terranno la bocca chiusa o useranno quello che sanno contro Daniele? E Patrizia come reagirà ora che il suo adorato David se né andato? L’azione di David potrebbe avere diverse conseguenze, tra cui la reazione Michael quando saprà che l’ unico di cui si poteva fidare sen’è andato di casa. Pensate che l’affermazione di David, prima di andarsene, abbia messo la pulce nell’orecchio di Giulio? Tra Paola e Diego come si evolverà la faccenda? Riuscirà finalmente a chiudere quel rapporto? E adesso qualcuno, in altre parole Isabella, è a conoscenza della sua tresca con Giulia… Con Isabella cosa accadrà? E Diego ricascherà ancora tra le braccia di Giulia?
   
 
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