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Autore: La_Sakura    17/10/2008    6 recensioni
Un'ombra furtiva nella notte realizza un delitto efferato, creando scompiglio e facendo nascere sospetti... chi è l'assassino?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Sorpresa, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Sdraiata sul letto

Sdraiata sul letto, con lo sguardo fisso al soffitto, Aya vagava nei ricordi di un passato in cui era ancora felice. Ai tempi la notizia della morte di Keisuke aveva fatto il giro del paese, sia per la crudeltà, sia per le dinamiche.
Quella sera l’agente Takamatsu stava rientrando a casa quando fu aggredito alle spalle: l’aggressore lo trascinò violentemente in casa e lo sbatté sul pavimento, lo colpì ripetutamente fino a fargli perdere i sensi, lo spogliò e lo legò al letto. Quando Keisuke riprese conoscenza (stando alla ricostruzione dei fatti), l’aggressore gli tappò la bocca con un fazzoletto di stoffa e abusò ripetutamente di lui con svariati oggetti, usando anche una corda per frustarlo; cercando di urlare, Keisuke si soffocò col fazzoletto: questo eccitò l’aggressore che iniziò a colpirlo ripetutamente in testa fino a sfondargli il cranio.
Aya era di turno quella notte: quando rientrò nell’appartamento che condivideva con Keisuke e lo trovò in camera da letto, per lei fu uno shock tremendo. Le pareti erano ricoperte da schizzi di sangue e di cervello; il corpo del giovane, straziato dalle frustate e dilaniato da diverse coltellate, giaceva sul letto, posizionato di lato, e accanto a lui l’aggressore, diventato carnefice, dormiva come un bambino abbracciando lo scempio che aveva compiuto.
Aya non ricordava più con che forza d’animo era silenziosamente uscita dalla camera da letto e aveva chiamato Kitano: l’uomo era accorso con i rinforzi, mentre la ragazza, seduta in cucina, aveva lo sguardo fisso nel vuoto.
Si era poi scoperto che l’assassino non era nuovo a questo genere di abusi sessuali, ma era la prima volta che la violenza sfociava in omicidio. Era stato rinchiuso in un manicomio criminale, ma questo non aveva consolato Aya, né tantomeno la famiglia di Keisuke. Katsuo, cugino di primo grado di Keisuke, aveva assistito all’autopsia, non potendola eseguire lui direttamente, perché voleva assicurarsi che nulla venisse trascurato. Era stato in quel periodo che il rapporto tra lui e Aya si era creato, permettendo loro di costruire una solida amicizia che fungeva anche da sostegno morale.
Per Aya la perdita di Keisuke aveva segnato una svolta nella sua vita: da quel momento aveva cambiato atteggiamento nei confronti degli uomini e soprattutto dei criminali. Aveva iniziato a frequentare una palestra di karate per imparare a difendersi, aveva investito tutta l’energia di ogni cellula del suo corpo nel suo lavoro, ma soprattutto non si era più innamorata. Era come se il suo cuore si fosse chiuso a chiave e avesse impedito a nuovi sentimenti di fiorire: era uscita con altri uomini, ma nessuno aveva acceso in lei la fiamma della passione. La vita per lei era continuata, e pian piano il dolore aveva lasciato il posto a una sottile morsa allo stomaco, ma nessuno poteva prendere il posto di Keisuke nel suo cuore, e forse questo le impediva di rifarsi una vita.
Si alzò dal letto e si diresse in cucina: aveva cambiato casa, naturalmente. Sarebbe stato impensabile vivere in quell’appartamento, ogni giorno aprendo la porta di casa avrebbe rivissuto quella tragedia. Ora viveva in un bilocale, piccolo ma comodo, fornito dello stretto necessario e arredato sobriamente. L’unica foto che troneggiava sulla credenza era quella di Aya e sua nipote, l’unica gioia capitatale dopo la tragedia. Si sedette a tavola e accese il portatile: voleva verificare un’ipotesi sull’omicidio di Ozora. Forse Kitano le aveva affidato il caso perché sapeva che lei avrebbe impiegato anima e corpo per risolverlo… con un programma apposta ricreò la stanza dell’albergo in 3D, poi inserì le coordinate del ritrovamento del cadavere e delle varie chiazze di sangue. Poi vagliò l’ipotesi del trascinamento, riportando il corpo di Tsubasa davanti alla porta e voltandolo prono. Poi lo posizionò eretto e inserì i dati della traiettoria dei proiettili che le erano stati forniti dal rapporto della Scientifica, e in base a quelli stabilì a che altezza doveva essere la pistola.

«La traiettoria parte dal basso…- mormorò –Non può essere stato un uomo…»

Prese in mano il cellulare e compose il numero della collega:

«Mikiru? Ho scoperto una cosa che potrebbe risultare interessante… sì… ah, hai un appuntamento… ma no, figurati. Facciamo così, ne parliamo con calma domattina… non ci penso nemmeno, non voglio rovinare il tuo appuntamento… farò un bel bagno caldo e andrò a letto, così domani sarò fresca, al contrario di te che farai le ore piccole… tranquilla, salvo la ricostruzione che ho fatto e domani ti spiego tutto… divertiti…»  

§§§

«Potevi venire ieri sera, non si trattava di un appuntamento galante!»

«Figurati se mi intrometto! Comunque sei troppo riposata, non è andato come ti aspettavi?»

«È andato bene, ma sono tornata presto: mi hai incuriosito con la storia della ricostruzione…»  

«Ora te la mostro… ecco, vedi? Ho inserito le coordinate delle varie tracce ematiche rilevate nella stanza. Questa qui, che è la più grossa, indica che Ozora è caduto lì quando gli hanno sparato, quindi ho inserito le coordinate per spostare lì il cadavere, e l’ho girato prono…»

«Fin qui ci siamo…»  

«Ora guarda: sistemiamo Ozora in posizione eretta e inseriamo le coordinate delle traiettorie dei proiettili… Ozora era molto alto, quindi subito non ci ho fatto caso, ma adesso non noti niente?»

«La traiettoria dei proiettili è dal basso verso l’alto, anche se di poco… quindi l’assassino è più basso di Ozora…»

«Di almeno 15 centimetri.»

«Ho letto io quel rapporto, perché non me ne sono accorta?»

«Eravamo concentrate sulla sparizione dell’anello, ma adesso almeno qualcosa torna, non credi?– Mikiru la osservò perplessa, così Aya continuò nella sua spiegazione –L’assassino è più basso di Ozora, ha poca forza e ormai è evidente che ha rubato l’anello di fidanzamento…»

«Una donna…»

«Già ma non una qualsiasi: una donna che aveva a che fare con lui, che in qualche modo gli era legata e non voleva che si sposasse…»

«Quindi possiamo escludere Sanae?»

«Penso di sì, anche se la certezza non c’è mai… dimmi una cosa: la Scientifica aveva sottoposto tutti all’esame del guanto di paraffina?»

«Sì, ma tutti gli esiti erano negativi…»

«Quindi l’assassino non è tra loro, oppure portava i guanti…»

«Escludendo gli uomini, rimangono le donne da indagare… dobbiamo convocarle e interrogarle.»

«Facciamolo subito, ma prima vorrei riparlare con Sanae!»

§§§

«Buongiorno, agente Yamamizu…»

«Nakazawa-san, Si accomodi, prego. Senta, L’ho fatta convocare perché ho ragione di pensare che l’assassino del Suo compagno sia una donna: Lei pensa a qualcuno, conosce qualcuna che magari ha scoperto che Ozora voleva sposarsi con Lei e presa dalla rabbia lo abbia ucciso?»

Sanae la fissava inebetita, poi emise un gridolino che quasi sembrava una risata isterica:

«Lei mi sta prendendo in giro, agente Yamamizu! Questo è uno scherzo di pessimo gusto!»

Fece per alzarsi, ma la frase successiva di Aya la bloccò a mezz’aria e la costrinse, suo malgrado, a risedersi.

«L’assassino ha rubato l’anello… non ne abbiamo la certezza, ovviamente, ma abbiamo buoni motivi per crederlo…»

«Non ne ha la certezza, come ha detto lei!» Sanae era in preda ad una crisi isterica, Aya ne era consapevole, ma continuò ugualmente a porre le sue domande.

«Nakazawa-san… Sanae… provi a pensare a qualcuno… non Le viene in mente nessuno?»

«Agente Yamamizu, io non Le permetto di insinuare che Tsubasa si vedesse con un’altra donna!- esclamò Sanae, scattando in piedi e con gli occhi pieni di lacrime –Io e Tsubasa eravamo felici, nessuno dei due voleva altro dalla vita, e adesso Lei insinua che lui avesse una relazione con un’altra? Lei mi offende.» e detto questo, salutò con un breve inchino e uscì dalla stanza sbattendo la porta. Aya si appoggiò allo schienale e portò le mani dietro la testa, sospirando tristemente: il caso era più complicato del previsto, e fino a quel momento nessun indizio sembrava portare da qualche parte. Ma proprio mentre stava pensando a cosa fare, le arrivò un messaggio da parte di Katsuo: aveva trovato qualcosa sul cadavere.

Chi ha ucciso Ozora?

Eccomi qui, acciaccata da una stupidissima parainfluenza che si è prolungata più a lungo del previsto, ma questo non mi trattiene dall'aggiornare questa storia che ormai è entrata nelle vostre menti come un virus XD
Ringraziamenti come al solito, e scusate per settimana scorsa, ma alcuni imprevisti familiari mi hanno impedito di farmi viva prima di sabato sera... questa settimana rimedio!!!
Silen: ecco svelato il passato della nostra detective! Spero di non aver deluso le aspettative... alla prossima!
OnlyHope: sinceramente mi fa "piacere" che il dolore di Sanae sia arrivato così tanto perché era proprio quello che volevo ottenere, rendere palpabili i sentimenti di un personaggio cartaceo...
Saretta: già, non è stata una rivelazione molto delicata, ma d'altronde il lavoro della poliziotta non è quello di consolare... hai però ragione nel dire che sono cattifa AHAHAH (risata satanica XD)
Melanto: sinceramente mi sono chiesta più di una volta cosa avrei fatto al posto di Sanae... non so rispondere però, dovrei trovarmi nella situazione, e sinceramente preferirei non trovarmici!!! Ecco il passato di Aya, e magari fammi sapere le tue ideuzze, magari corrispondo a verità... o magari no XD
Bacioni a tutte!

Sakura crime scene investigation is back!

   
 
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