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Autore: TooSixy    17/10/2008    2 recensioni
Bella, finalmente divenuta una vampira, ora è parte integrante della famiglia Cullen, e la prospettiva dell’eternità accanto a Edward è meravigliosa. Ma il viaggio della neovampira è appena all’inizio: la sua discendenza umana le ha lasciato un ultimo Dono, una Chiave per accedere al regno dei desideri e degli spiriti, un regno in cui risiede la speranza di due creature solitarie e disperate, profondamente diverse tra loro… Un regno da secoli dimenticato, il cui accesso sconvolgerà il mondo. (Questa è la mia seconda fan fiction, per cui non sono espertissima, un po’ di clemenza!)
Genere: Romantico, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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A True Word

 
“With pure innocence in heart she walks through the woods
Her long coat embraces her like ra
ven wings.
Cold steel in her hands, a red thin trace
Follows her steps through the snow.
In this cold world of hypocrisy she’s a true word.”

Atlantis

 

«Uno in meno alla nostra comitiva di allegri scapoli» sospirò Paul, addentando un panino al prosciutto e iniziando a masticarlo rumorosamente. «Ormai bastano gli occhi dolci di una bella donna a far perdere la testa…»

«Una donna non Quileute» precisò Quil. «Ma comunque niente male.»

Rivolse un gran sorriso a Claire, sua inseparabile compagna, che glielo restituì con candida timidezza. Jacob, comodamente spaparanzato sul divano sfondato, guardò prima l’uno poi l’altra con aria affabile. Ora poteva capire cosa legava così indissolubilmente Quil e Claire. Era un legame che andava al di là di qualunque parola, al di là di qualunque relazione, era una catena che non si sarebbe mai spezzata, una scintilla di fuoco che avrebbe palpitato sotto la più rigida crosta di ghiaccio. Definirla ‘adorazione’ era quasi un insulto. La figlia di Weber… non sapeva nemmeno il suo nome di battesimo, ma non importava: non importava più nulla se non i suoi occhi sgranati nelle tenebre, il suo pianto silenzioso alle orecchie degli esseri umani… e quel dannato vampiro che per poco non aveva distrutto la sua ragione di vita. Era stato un vero piacere affondare le zanne nella sua carne e cancellare quel rischio.

E indimenticabile era stato il momento in cui aveva guardato la ragazza: piuttosto minuta, coi capelli chiari selvaggiamente scarmigliati che incorniciavano un’espressione a metà tra sollievo e paura. I suoi occhi erano bellissimi: grandi e ombreggiati da lunghe ciglia, con l’iride di un’intensa tonalità castana puntellata di seriche e turbinanti screziature nere e nocciola. Nell’istante in cui l’aveva vista, il mondo attorno a Jacob si era fatto di colpo radioso, fiabesco, variegato di morbidi fasci di luce lunare e ombre intrise di tenebrosa dolcezza. Per quel fuggevole attimo, ogni cosa era parsa splendida, meravigliosa. Perfetta.

“La perfezione non esiste”… chi è quell’idiota che l’ha detto?

Jacob sospirò, strappando un altro sorriso a Quil.

«E così, ormai siamo in quattro: tu, io, Sam e Jared. Questo testone di Paul invece è troppo affezionato alla vita celibe…»

Paul finì di masticare il panino e si affrettò a sbranarne un altro. «Ho ancora un po’ di anni da vivere allo sbando, tra ululati, sbronze e baldoria. Intendo sposarmi il più tardi possibile.»  

«Sempre che trovi qualcuna che ti pigli…» 

 I tre licantropi scoppiarono a ridere, e alla loro risata un po' rauca si unì quella trillante di Claire.

Jake…

Sì.

Piantala.

Cosa c’è?

Ma per favore, vedi di tenere a bada i tuoi pensieri!

Su Weber?

No, su Babbo Natale.

Quil era intento a pattugliare il confine di Raven Hill, circa quaranta chilometri più a nord, ma questo non gli impediva di ascoltare i pensieri dell'amico. Imbarazzato, Jacob, che stava ispezionando il settore a est di La Push, chiuse gli occhi e si concentrò sul buio opaco delle palpebre, ma persino in quell’oscurità il ricordo di Weber splendeva come la fiamma di una candela.

Finché pensi a lei in sé va bene. Il ringhio di Quil gli rimbombò esasperato nel cervello. Basta che non pensi ad altro.

Questo contatto mentale sarà anche utile, ma certe volte è davvero stressante. Non si è al sicuro nemmeno nella propria testa…

Jake, capisco che sia normale pensarci, ma cerca di tenere i pensieri perversi lontano dalla mente. Leah ti staccherebbe la testa a morsi se scoprisse che razza di maniaco sei diventato.

Jacob sbuffò. Lo scoprirà presto comunque.

Quil rispose con un sordo grugnito. Concentrati sul giro di pattuglia. 

Certo, certo.

Sollevando il capo, Jacob annusò l’aria. Sapeva di umido e dolciastro, gli odori di un autunno che stava rapidamente stemperando nell’inverno. Era stato pressappoco in quel periodo che, due anni prima, lui e Bella erano diventati amici.

Speravo di diventare qualcosa di più che un semplice amico, per Bella… Amavo Bella e la amo ancora adesso, sì, ma nulla resiste alla devastante forza dell’imprinting. Basta pensare a Sam e a Leah, a tutte le promesse che Sam si è dovuto rimangiare dopo aver conosciuto Emily.

Bella gli voleva bene, sì, ma il suo affetto fraterno non era nemmeno paragonabile al folle amore che nutriva per Edward. Lei aveva qualcuno, al suo fianco, un qualcuno che l’amava incondizionatamente, mentre per Leah non c’era stato nessuno, solo il vuoto grigio e freddo della solitudine.

Sam non si è mai perdonato di averla abbandonata, sussurrarono i tristi pensieri di Quil. Ma non poteva fare altrimenti. L’amore per Emily era una storia ben diversa. Cosa faresti, se dovessi scegliere tra Bella e Weber? 

Jacob scrollò la lustra pelliccia, pensieroso. È un aut-aut?

Sì.

In tal caso… Esitò. Bella era Bella, la sua migliore amica, la ragazza con cui aveva passato tanti bei momenti, la ragazza che amava. Weber alla fine non era che un’estranea, alla quale era prepotentemente legato tramite l’imprinting. Oh, l’imprinting… essere costretti ad amare qualcuno era ripugnante, ma Jacob non riusciva a trovare niente di deplorevole nella pazza adorazione per Weber.

Questo è il punto, Jake. L’imprinting è la cosa più meravigliosamente tremenda che ti possa capitare. È un fardello pesantissimo, specie per degli amanti della libertà come i licantropi, ma se non avessi Claire sono certo che morirei. Lei è il mio piccolo sole. Io sono una pianta possente, ma ho bisogno del suo calore per continuare a vivere. In questo gelido mondo di ipocrisia, lei è la più veritiera delle parole.

Come sei poetico.

Stupido. È la stessa cosa che provi anche tu. Allora, chi sceglieresti?

Weber, Weber!, urlava il suo istinto di licantropo. Non fare il cretino Jake, bisbigliava la parte razionale del suo cervello. Ami Bella. La ami per come la conosci. Tu questa Weber non sai nemmeno chi è…

Chi sceglieresti?

Jacob alzò gli occhi al cielo. Le stelle scintillavano come diamanti incastonati nell’onice nero. Era tutto così dannatamente fulgido, lassù. Fulgido come il momento in cui l’imprinting era echeggiato nella sua mente col suo rintocco dolce e metallico. 

Sceglierei Weber.

 

******************************************************

Piuttosto breve come capitolo. Il prossimo sarà nuovamente incentrato sui cari vecchi Cullen :)

Ary: neanche a me Jacob piaceva granché prima, ma dopo aver letto metà Breaking Dawn (in inglese o.O) l’ho dovuto riconsiderare ^^ grazie per la puntualissima recensione

  
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