Serie TV > Betty la fea
Segui la storia  |       
Autore: Mew_vale    25/10/2014    6 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 7.

David
Ho passato la notte in bianco agitandomi e basta. Il mio è stato un gesto dettato dall’impulsività e dall’esasperazione ma credo che sia stato giusto. Vedere ogni giorno la faccia di mio padre e di Giulio, mi causa il mal di stomaco! Ora dovrei convincere mia madre, Michael e Giulia a lasciare quella casa. Mio fratello e mio padre si meritano l’un l’altro!! Mio padre mi ha bombardato di chiamate per tutta la notte, quindi ho inserito il silenzioso. Guardo l’ora e sono le sette del mattino… Avverto Roberta che si alza e vedo la maniglia della porta piegarsi leggermente, per poi tornare su. Credo che mia sorella abbia cambiato idea, non saprà come comportarsi: se venirmi a chiamare o lasciarmi tranquillo. Ieri sera ho fatto su due cose e sono scappato da casa. Anche se non si può propriamente definire “fuga”, visto che ho ventisette anni e ho un lavoro! Ho lasciato la casa della mia infanzia, diciamo così. Il cellulare squilla e stavolta a chiamarmi è mia madre. Non rispondo per paura che possa essere un tranello di mio padre. Ricevo poi un messaggio di mia madre in cui mi prega di rispondere alla chiamata, vuole sapere se sto bene. Decido di richiamarla.
“David?”
“Ciao mamma.”
“Amore mio, come ti senti?”
“Confuso direi, lì come va?”
“Papà si sta dannando l’anima per parlarti!”
“Lo so, mi ha chiamato per tutta la notte ma non intendo parlarci! Mamma, questo è un passo che volevo fare da qualche tempo! E lo dovreste fare anche tu, Michael e Giulia! Anche se è affezionata a papà, è pur sempre la mia sorellina, e sono certo che se sapesse, smetterebbe di idolatrarlo!”
“David, per favore non puoi raccontare quello che sai, ti prego!”
“Mamma, perché insisti ancora col nascondere tutto, col vivere nella menzogna?”
“Perché non si tratta solo di tuo padre! Anch’io mi sono macchiata di azioni orribili!”
“Non hai il coraggio di riconoscerle?”
“Lo sai David che le ho riconosciute… Ma… Amo ancora tuo padre e non perdo la speranza di recuperarlo!”
“Fai come credi mamma… Io sono del parere che papà e Giulio dovrebbero restare soli in quella grande casa!”
“Dove alloggi?”
“Non voglio dirtelo mamma, scusami. E poi non è una cosa definitiva! Dimmi come va a casa? Papà come ha giustificato a Michael e a Giulia la mia fuga?”
“Michael non è rientrato stanotte, mentre Giulia dorme ancora…”
“E papà?”
“Sì è addormentato anche lui. Vorrebbe tanto parlarti!”
“Mamma, papà non è certo preoccupato per me! Vuole solo che tenga il becco chiuso! E’ in pena perché ora sono una mina vagante, una bomba a orologeria che può far andare in mille pezzetti la sua carriera e il suo prestigio!”
“David, ti prego…”
“Mamma, faresti meglio a lasciarlo ora, di tua iniziativa! Tanto, quando si saprà tutta questa storia, perderai comunque tutti gli agi per cui hai rinunciato a tua figlia!”
“DAVID, BASTA! Ti prego…”
“Mi dispiace mamma, sono stato zitto per troppo tempo! Ho ingoiato per troppo tempo tutte le cattiverie di mio fratello, girando la testa dall’altra parte! Ora sono stanco, voglio vivere come credo! E sì, frequento Camilla Mendoza, dillo a papà! E digli anche che intendo iniziare a frequentare mia sorella Roberta, tutti i Mora e magari anche Diego Mendoza! E tutte le persone che lui odia tanto!”
“E’così allora? Hai deciso di fare la guerra a tuo padre?”
“Mamma, non ti chiederò ti scegliere tra tuo figlio e tuo marito. Quando mi sarò sistemato potrai venirmi a trovare ogni volta che vorrai, sempre che ti lasceranno farlo.”
“Che vuoi dire?”
“Voglio dire che non sarò io quello che ti costringerà a scegliere, ancora, tra uno dei tuoi figli e tuo marito. Pensaci. E spero che stavolta farai la scelta giusta! Ciao mamma.”
Le dico, prima di chiudere la comunicazione. Ormai non riuscirò più a dormire, quindi decido di uscire dalla stanza e mi dirigo in cucina, dove trovo Roberta che ha già preparato il caffè. Roberta mi accoglie con un caloroso “buongiorno”, un bacio sulla guancia e mi passa una tazza bollente.
“Come hai dormito?”
“Insomma, mi svegliavo e mi riaddormentavo… Ho trovato ventiquattro chiamate perse di mio padre!”
“Pensi di parlarci?”
“Non ora, no. E poi immagino sa cosa vorrà dirmi! Tornerà con la coda tra le gambe solo perché io ho il potere di rovinarlo, e per lui sono molto pericoloso! Io lo conosco bene… In questi anni ho pensato spesso a quello che ha fatto a te! Mio padre propose quell’accordo a mia madre sicuro del fatto che avrebbe accettato, così da nascondere lo scandalo! Perciò mandò mia madre lontano per tutto il corso della gravidanza, fingendo un viaggio… “
“David, parli sempre al singolare di questa storia! “mio padre di qua, mio padre di là, mio padre ha fatto questo”, ma ti ricordo che tua madre era consenziente e ha deciso di barattarmi con il suo benessere economico!”
“Lo so Roberta, non cerco di sollevare mia madre da ogni responsabilità! Ma credimi, lei ci ha sofferto molto in seguito… E si è pentita amaramente della sua scelta!”
“Mi dispiace, ma non ci credo David… Se fosse vero, sarebbe in ginocchio sullo zerbino di casa mia! Non che la farei entrare, chiaro. Ma servirebbe come prova del suo pentimento!”
“Lei ama ancora mio padre, e spera che un giorno lui le perdoni il suo tradimento e che torni ad amarla…”
“David, vuoi sapere cosa penso? Che un uomo innamorato avrebbe cresciuto il figlio che portava in grembo la sua donna, anche se non era suo!”
“Vuoi insinuare che mio padre non ha mai amato mia madre?”
“Mi dispiace, David. Questo è ciò che penso.”
“Io non lo so, non capisco più niente… Non so perché mio fratello Giulio mi odi tanto, non so perché mio padre sia un essere così indegno, non so perché mia madre sia così priva di coraggio!”
“David, qui sei il benvenuto ed io si sosterrò. Ho solo un favore da chiederti, in casa mia non voglio né tuo padre, né tua madre!”
Mi dice, posando la sua mano sulla mia. Io l’accarezzo.
“Tranquilla, non pensavo di invitarli per una rimpatriata!”
“David, io pensavo di fare un salto da mio fratello per dirgli che sei venuto a vivere da me, prima che lo sappia da altri… Ma se non sei d’accordo, non gli dirò niente!”
“No, puoi raccontare ciò che vuoi ai tuoi fratelli. Basta che la notizia non venga divulgata. Non che abbia paura di dire ai miei che sono qua, ma come hai detto non vuoi che vengano, se lo sapessero arriverebbero i Valencia in massa!”
“Va bene, David, ti voglio bene.”
“Anch’io Roby.”

Cèsar
Devo dirti una cosa….Credo che non troverei mai il coraggio di farlo se fossi sano… Cèsar Mora, devo dirti che tu mi piaci!. Queste parole mi rimbombano in testa come il rumore di un martello pneumatico o di un trapano. Era l’alcol a parlare, o Michael Valencia è omosessuale? Seduto alla penisola della cucina con cappuccino, cornetto e quotidiano, lo vedo dormire sul divano. E che dire del bacio? Tanto inaspettato quanto bello… Quando si è staccato e ha ripreso a barcollare ridendo, l’ho rimesso sul divano, dove è crollato subito. Aspetto con ansia che si svegli per parlare dell’accaduto, ma innanzitutto per tastare il terreno: per vedere come si comporta. Nel frattempo riprendo a sfogliare il giornale dove apprendo che Daniele Valencia è un candidato per la poltrona di presidente del consiglio. Che roba! Con la quantità di segreti che ha, pronti solo a esplodere, si concede un lusso del genere? Vedo Michael stiracchiarsi e mettersi seduto, mentre si stropiccia gli occhi.
“Buongiorno.”
“Ma cos’è successo?”
“Hai esagerato un po’…”
Gli dico, passandogli un caffè fumante.
“Grazie… Ma dove siamo?”
“A casa mia.”
Vedo che mi guarda esterrefatto.
“Non eri certo in grado di guidare! La tua auto è rimasta al pub.”
Lo vedo molto confuso, mentre si massaggia l’incrocio degli occhi.
“Ho la tremenda sensazione di aver fatto una cazzata ieri sera…”
Il bacio, la confessione. Lui considera queste cose come delle cazzate? Ora ho avuto la mia risposta, era l’alcol.
“No, non hai fatto nulla, tranquillo… Se vuoi darti una ripulita, ci sono asciugamani puliti in bagno, sono quelli verdi.”
“Va bene, grazie.”
Dice, posando la tazza per dirigersi in bagno. Io mi accomodo sul divano allungando le gambe sul tavolino e mi lascio andare ai miei pensieri… In effetti, era ridicolo pensare che fosse gay! Però intanto ho un bel problema perchè ho avuto la certezza che mi piacciono anche gli uomini e mi sono invaghito di un’eterosessuale. Quando suona il campanello, Michael è sotto la doccia da qualche minuto. Alla porta è mia sorella Roberta.
“Ehi, sei caduta dal letto?”
“Anche tu vedo… Oh, ma sono di troppo?”
“In che senso?”
“La doccia…”
“Ah… Tranquilla non disturbi.”
Le rispondo. Merda, spero che Michael abbia il buon senso di non uscire dal bagno mentre c’è qui mia sorella. Lei si siede sulla poltrona, che da le spalle al bagno, io a fianco a lei, ed inizia a parlare come una macchinetta.
“Non puoi immaginare cos’è successo ieri sera… Si è presentato alla mia porta David Valencia, con armi e bagagli perché ha lasciato casa sua… Fammi finire!” – mi risponde, quando cerco di zittirla.- “ Non riesce più a guardare il faccia suo padre, non sopporta più Giulio…”
“Roberta, basta non dire altro!”
La interrompo, senza accorgerci che l’acqua della doccia ha smesso di sgorgare da un po’. Quando ci giriamo, vediamo Michael che si erge dietro di noi, con aria interrogatoria. Merda.
“M-mio fratello sen’è andato di casa? E perché è venuto a stare da te?”
“Michael…”
“Cèsar, taci per favore. Sto parlando con tua sorella. Ti dispiace darmi una spiegazione?”
“Michael… Non so se…”
“Giusto. Meglio che le chieda ai miei!”
Dice, prima di uscire da casa mia. Io torno a sedere portandomi una mano in volto, mentre Roberta si copre la bocca.

Lorenzo
E’ la prima volta che rimorchio una donna che, otre nel suo aspetto, mi colpisce anche nei suoi modi di fare, nella sua simpatia…In questo momento lei sta ancora dormendo riversa sul letto, coperta fino alla vita dal lenzuolo. Adoro le sue curve! Quando le passo con dolcezza un dito lungo tutta la schiena, vedo che apre gli occhi e si solleva sui gomiti. I lunghi capelli biondi, ricci cadono stupendamente sulle sue spalle.
“Buongiorno.”
“Buongiorno Dottor Mendoza!”
“No, per favore! Sento questa litania per tutto il santo giorno! Dotto Mendoza buongiorno!, Dottor Mendoza, ecco qui! Dottor Mendoza a domani!. Silvia, io per te sono solo Lorenzo!”
“Solo per la prossima mezz’ora vorrai dire!”
“Che vuoi dire?”
“Che tu sei Lorenzo Mendoza, il playboy non che il mascalzone più famoso della Colombia! O le cose scritte sui giornali scandalistici sono tutte fregnacce?”
“E’ risaputo che i giornali di gossip gonfiano sempre tutto! Non sono un santo, ma forse da stanotte ho deciso di darmi alla vista monastica, chi lo sa?”
“Ah, quindi per te avere una sola donna vuol dire darsi alla vita monastica? E’ proprio ciò che volevo dire, nessuna donna ti prenderà mai sul serio!”
Mi dice, afferrando il mio viso con una mano per poi alzarsi avvolta dal lenzuolo.
“Hai proprio una bella casa comunque!”
“Non è casa mia, è di mio fratello.”
“Diego, esatto?”
“Brava, Diego Mendoza.”
“La mia migliore amica è la segretaria di tuo fratello.”
“Dici sul serio? Isabella?”
“Esatto… E’ stata appena assunta.”
“Certo, lo so… Ma guarda un po’, che piccolo il mondo! E tu invece cosa fai nella vita?”
“Cosa facevo! Ero receptionist in una grande industria, prima che fallisse pochi giorni fa! Ora sono a spasso.”
“Guarda caso all’Ecomoda manca una centralinista e receptionist.”
Lei torna e letto, e mi guarda sorridente.
“E mi faresti assumere?”
“Questo dipende da come finirà l’elezione a presidente… Se lo diventerà mio fratello potrò raccomandarti, altrimenti se andrà al potere, Giulio Valencia non ascolterà mai le mie raccomandazioni.”
“Allora speriamo che sia eletto presidente tuo fratello, così potremmo stare insieme tutto il giorno!”
Potremmo stare insieme tutto il giorno? Fino a ieri una frase così mi avrebbe fatto venire l’orticaria. Cos’ha di diverso questa ragazza?

Roberta.
Sono certa che David se ne andrà da casa mia e che non mi rivolgerà più la parola! Sto sfrecciando a tutta birra tra le strade per raggiungere il prima possibile casa mia, mentre Cèsar, seduto nel posto del passeggero, mi urla di stare attenta alle varie auto e ai semafori. Ma che me ne frega! Arrivati sotto casa, parcheggio la mia auto come capita.
“Non potevi tenere chiusa quella boccaccia il tempo sufficiente per dirti che Micahel era lì?!”
“E tu mi spieghi come potevo immaginare che Michael Valencia era da te di prima mattina?! E che diavolo ci faceva sotto la tua doccia?”
“Ne parleremo…”
Quando entriamo in casa, David è spaparanzato sul divano che divora un sandwich. Appena ci vede si ricompone e si alza.
“Ciao Cèsar. Roberta scusa se ho frugato nella dispensa, ma morivo di fame.”
“Non importa David… E’ successo un grosso casino.”
“Di che genere?”
“Innanzitutto la colpa è di Roberta quanto mia… Ieri sera sono uscito a bere una cosa con tuo fratello Michael, voleva sdebitarsi per ciò che ho fatto per lui in ascensore. Se non che ha alzato troppo il gomito e l’ho ospitato a casa mia per smaltire la sbronza…”
“…David, io non sapevo che fosse lì! Ho iniziato a raccontare tutto a Cèsar, quando Michael è sbucato dal bagno e ha sentito…”
Lo vedo spalancare leggermente la bocca e appoggiarsi a una sedia.
“Cos’ha sentito?”
“Che tu te ne sei andato di casa per non dover più vedere tuo padre e Giulio, e che sei venuto a vivere da me. Quando ha chiesto spiegazioni, non abbiamo voluto dargliene e credo sia andato a casa vostra…”
David, ancora in tuta, afferra le chiavi della sua auto ed esce sbattendo la porta ma non prima di avermi fissata negli occhi e di avermi detto:
“Cazzo, Roberta!!”

Michael.
Che diavolo significa tutto ciò? Mio fratello sen’è andato di casa, ma perché non ha preso una stanza in hotel? Perché si è appoggiata a Roberta Mora? E perché lei è corsa a raccontarlo al fratello come se fosse la notizia del secolo? Sono andato in taxi a recuperare l’auto al bar e ora arrivo a casa mia. Quando entro sbattendo la porta, incrocio mia madre nel corridoio che mi chiede dove sono stato. Io, irato, chiedo di papà e m’indica che si trova in cucina. Sbatto le mani sul tavolo, il suo caffè traballa per poi traboccare dalla tazzina.
“Mi spieghi, gentilmente, che cazzo c’entra la nostra famiglia con Roberta Mora?”
Mio padre mi guarda con la bocca spalanca e il terrore in volto, mentre mia madre si mette seduta, sussurrando di chiudere a porta e di abbassare la voce, per non fare si che i miei fratelli sentano. Io ubbidisco, quindi esorto mio padre a tirare fuori il fiato.
“Come mai mi fai questa domanda?”
“A te non frega un cazzo del perché, io voglio solo capirci qualcosa!”
“David te ne ha parlato?”
“David non l’ho proprio visto, da quando ha lasciato questa casa per non dover più vedere la tua faccia da schiaffi e quella di Giulio!”
“Michael, calmati, ti prego…”
Mi esorta mia madre. Loro due si scambiano uno sguardo complice quindi mio padre mi prega di spostarci nel suo studio, visto che le pareti sono insonorizzate per far si che nessuno senta cosa fa lì dentro. Non ho mai capito cosa faccia di tanto segreto la dentro, e perché quand’ero nei primi anni dell’adolescenza l’abbia insonorizzata. Mio papà, che ha portato due tazze di caffè, ci versa dentro della grappa, tanta grappa, e me ne passa una.
“Siamo di prima mattina.”
“Credimi, ti servirà. Siediti.”
Seguo il consiglio e mi accomodo mentre osservo il viso sconvolto di mia madre. Che avranno da dirmi di tanto sconvolgente e segreto?
“Tu sai che ho sempre vietato che aveste rapporti con i Mora e con i Mendoza…”
“Certo, per rivalità in affari.”
“No, non è così. La questione è molto diversa. Quando tua madre mise al mondo David, non passò un bel periodo e si ammalò di depressione. Tua madre in quel periodo mi tradì con Nicola Mora e rimase incinta.”
“No, un secondo… Vuoi dire che… che ho una’altro fratello?”
“Una sorella, Roberta è la tua sorellastra.”
Asserisce mia madre con le lacrime agli occhi. Io la guardo choccato.. Ma che cazzo stanno dicendo? Mio padre continua a raccontare mentre tracanno il mio caffè iper corretto.
“Io ero inorridito per il suo tradimento, e tanto meno intendevo crescere quella bastarda come se fosse mia! Proposi a tua madre un accordo ovvero di rinunciare alla neonata, altrimenti avrei chiesto il divorzio e non avrebbe più avuto un centesimo da me.”
“Mamma, hai accettato una porcheria simile?”
“Sì… Lo so che è stato orribile…”
Afferma con voce tremante. Sta per accarezzarmi ma io la scanso e mi alzo. Mi porto la mani in testa, sconvolto.
“Voi… VOI SIETE DUE ANIMALI DELLA PEGGIOR SPECIE! SAPEVO CHE NON ERAVATE PERFETTI, CHE ORAMAI IL VOSTRO MATRIMONIO E’ MORTO E SEPOLTO DA TEMPO E CHE RIMANETE INSIEME PER CHISSA’ QUALE RAGIONE! MA NON MI SAREI MAI IMMAGINATO CHE FOSTE DUE CRIMINALI, LA FECCIA DEL GENERE UMANO! TU NON TI PUOI NEANCHE CONCEDERTI LOTANAMENTE IL LUSSO DI DEFINIRTI “MADRE”! PERCHE’ CON ROBERTA NON LO SEI STATA! SEI UNA STRONZA DI PRIM’ORDINE, UNA DONNACCIA CHE SALTA DI LETTO IN LETTO E ABBANDONA I SUOI FIGLI! E TU VORRESTI GOVERNARE IL NOSTRO PAESE QUANDO HAI FALLITO NELLA MISSIONE PIU’ IMPORTANTE DI UN ESSERE UMANO!? TENERE UNITA UNA FAMIGLIA E RENDERLA FELICE! SIETE DUE PAZZI FURIOSI!”
Gli vomito addosso, consolato dal fatto che le pareti sono isolate. Mentre respiro affannosamente con il viso rosso, si spalanca la porta ed entra mio fratello David. Tutti noi ci fermiamo per osservarlo, sembra affannato sintomo che è agitato. Lui butta uno sguardo a tutti e tre, dopo di che chiude la porta alle sue spalle.
“Glielo avete detto?”
“Sì David, STAVO RIEMPIENDO DI COMPLIMENTI QUESTI DUE PEZZI DI MERDA CHE CI RITROVIAMO COME GENITORI! E TU? DA QUANTO LO SAPEVI, E NON HAI DETTO NULLA?”
“Michael, tuo fratello non c’entra nulla…”
“TACI, PATRIZIA FERNADENZ! Allora, TI HO FATTO UNA DOMANDA!!”
“Undici anni…”
“Undici anni? UNDICI STRAMALEDETTI ANNI SENZA DIRMI CHE VIVEVO CON DUE CRIMINALI! SENZA DIRMI CHE HO UN’ALTRA SORELLA!”
“Mi dispiace Michael, prova a metterti nei miei panni, dannazione! Come potevo fare ad andare dai miei fratelli minori per raccontare loro un simile scempio se io stesso stentavo a crederci? Quando l’ho saputo tu avevi tredici anni, Giulio quattordici e Giulia nove! Come potevo fare a spiegare tutto questo a dei ragazzini?”
Mio fratello ha ragione, lui non c’entra. Non spettava a lui rivelarmi quest’assurda, sconvolgente, schifosa verità! Era un compito che dovevano portare a termine questi due individui ripugnanti dei miei genitori. Almeno non hanno la faccia tosta di ribattere e di difendersi dalle mie offese. Mia madre siede completamente sconvolta, stringendo un fazzolettino che ormai è fatto a brandelli. Mio padre trangugia grappa e a tutto spiano.
“Per favore, sedetevi.”
Azzarda mio padre. Per la prima volta nella vita, lo vedo sconvolto. Non credevo che esistesse qualche cosa che potesse turbare Daniele Valencia!
“Lo racconterete ai vostri fratelli?”
“Non spetta a noi farlo, papà!”
Affermo, ponendo l’accento con ironia sull’ultima parola.
“Se vi prometto che non vi disturberò, che non vi cercherò se non per questioni riguardanti l’Ecomoda, terrete la bocca chiusa?”
“Daniele?”
Si intromette mia madre, in preda allo sconvolgimento, alla confusione e alla stasi più totale. Mio padre la invita a stare seduta.
“Certo, per salvaguardare la tua preziosa carriera!”
Azzarda David.
“E’tutto ciò che mi resta… Affare fatto?”
“Ad una condizione. Finita la campagna elettorale, vuoterai il sacco con Giulia e Giulio e lascerai libera mamma di piantarti, una volta per tutte!”
“Va bene… Finita la campagna elettorale non avrebbe più motivo per sopportarmi.”
“Daniele…”
Ci guardiamo tutti negli occhi per pochi istanti. Constatiamo che la conversazione è conclusa, quindi io e David usciamo e in corridoio incrociamo Giulio e Giulia in pigiama.
“Che sta succedendo?”
Chiede mia sorella. David interviene dicendomi:
“Ti aspetto in macchina mentre fai i bagagli.”
“Va bene.”
Dopo di che esce di casa.
“Te ne vai anche tu?”
“Come anche tu? Che succede?”
Mi domanda mia sorella. Io dico loro di interrogare i nostri cosiddetti genitori, e mi chiudo nella mia stanza per fare le valigie.

Giulia
Ma che sta succedendo in questa casa? Quando entro, in compagnia di Giulio, nello studio, trovo mamma in preda ad una crisi isterica di pianto e papà attaccato alla bottiglia.
“Vi dispiace spiegarci perché David e Michael se ne sono andati di casa?”
“Ieri sera Giulio e David hanno litigato e David sen’è andato. Michael ha deciso di seguirlo, sai quanto sia unito a David.”
“E perché mamma è messa così?”
“E’ distrutta perché i suoi figli non vanno d’accordo e due di loro se ne vanno.”
“Ma papà…”
“GIULIA, DANNAZZIONE! QUESTA E’ LA SPIEGAZIONE, QUINDI PIANTALA CON LE DOMANDE!”

David
Roberta l’ha fatta grossa. Mi sto dirigendo con mio fratello a casa sua per raccogliere le mie cose e andarmene. A parte il fatto che casa sua è troppo piccola per ospitare anche Michael, e poi sono in collera con lei per la sua imprudenza! Michael, che per tutto il tragitto non ha aperto bocca, mi aspetta in auto. Quando salgo, Cèsar e Roberta mi chiedono cos’è successo. Rispondo che Michel sen’è andato come me, e mi dirigo in camera a prendere le mie cose.
“E ora dove vai?”
“Vado via, cercherò un appartamento per me e mio fratello.”
“David…”
“Roberta, non dire nulla! Mi serve del tempo…”
“Vuoi dire che non vuoi più vedermi? Sentirmi?”
“Ho detto che mi serve tempo. Ciao Cèsar.”
“Ciao David, ci vediamo in azienda.”
“David, mi dispiace!”
Le sento dire, prima di abbandonare casa sua.

Isabella
Ho i piedi dolenti per la serata passata in discoteca. Non che sia tipa da tacchi altissimi, mai tenere piedi chiusi per ore nelle ballerine, in piedi e ballando, anzi cercando di ballare, è un motivo sufficiente per dire che mi fanno male. Visto che stanotte Silvia non è rientrata, io e Francesco ci siamo riuniti a casa mia per fare colazione, avendo lasciato un biglietto a Silvia, che entra in casa mia mentre servo il caffè. Non perde tempo per raccontarci della sua notte di passione.
“Non indovinerete mai che bocconcino ho agganciato ieri sera!”
“Se non indovineremo mai, perché non ci togli la curiosità raccontandocelo?”
Domanda Francesco con sarcasmo.
“Tieniti forte Isabella… Sono stata a letto con Lorenzo Mendoza!”
Che??? Per non strozzarmi, ingoio di colpo il caffè e tossisco. Per riprendermi bevo un bicchiere di acqua.
“Che?”
“Esatto! Sapeste che bocconcino! Mi ha lasciato il suo numero, dice che vuole rivedermi! E mi ha promesso un lavoro in Ecomoda! Sempre che il tuo capo sia eletto presidente!”
“E lo sa che sei la mia migliore amica?”
“Sì, lo sa! Gliel’ho detto io! Sai che siamo stati a casa del tuo capo?”
E’ stata a casa di Diego Mendoza? Provo un moto di invidia per lei, che ha potuto vedere con i suoi occhi casa sua, le sue cose, che ha dormito nel suo letto…
“Non avevo capito che aveste fatto un menage-a-trois!”
“Fra, non dire sciocchezze! Suo fratello ha passato la notte fuori!”
Dalla sua fidanzata. Dalla sua bellissima e ricca fidanzata Paola. Perché la vita deve essere così crudele con me? Ho perso la testa e i sentimenti per uno degli uomini peggiori che possano esistete. Un uomo che promette amore e fedeltà alla sua storica fidanzata, per poi fare sesso con la prima modella attraente che passa davanti al suo ufficio.
“Isa? Mi ascolti?”
“Dimmi Fra….”
“Tu vieni con me a fare un giro a centro commerciale oggi? Silvia, ovviamente, passerà la giornata a letto!”
“Va bene…”
E’ logico che un Mendoza possa aver messo gli occhi sulla mia amica perché è bella, attraente e seducente… Mentre io, sono io.

Michael.
Con mio fratello, entro nell’appartamento di un residence, in cui inizierà una nuova fase della nostra vita. Posate le valigie, mi decido a parlare.
“Non dovevamo accettare l’accordo di papà…”
“Lascia pure che conquisti la sua poltrona presidenziale, presto gli resterà solo quella. Io ho già fatto abbastanza per loro! Ho regalato il mio voto a Giulio, quando avrei potuto far eleggere il fratello di Camilla! E questo è il ringraziamento! Questo è un favore d’addio che faccio a papà!”
“Da quanto sei così in confidenza con lei?”
“Già, tu non sai nulla… Ieri sera sono uscito a cena con Camilla, andava tutto così bene! Finchè non è arrivato il nostro caro fratellino a rompermi le uova nel paniere! Me ne sono andato, ho fatto le valigie e ho lasciato casa Valencia, perché ho raggiunto il punto di saturazione!”
“Finalmente ti sei deciso con lei! E Camilla, sel’è presa?”
“Con Giulio sì, con me è stata comprensiva… Mi ha detto che vuole continuare a uscire con me.”
“Bene fratellino, pensi di chiamarla e invitarla a uscire questa sera?”
“Tu che dici?”
“Dico che dovresti farlo, per farti perdonare la serata di ieri!”
“Io non sono stato l’unico ieri sera ad aver fatto passi avanti! Sbaglio o hai passato la notte da Cèsar Mora e ti hanno visto uscire dal suo bagno di mattina presto?”
Sul mio volto spunta un sorriso d’imbarazzo.
“Non sbagli… Ma temo di aver fatto un casino! Mentre ero sbronzo, credo di aver detto a Cèsar che mi piace e di averlo baciato…Credo…”
“Credi? Lui cosa ti ha detto questa mattina?”
“Sì è comportato come se nulla fosse successo… Quando gli ho chiesto se avevo combinato qualcosa, mi ha risposto che non avevo fatto niente! Tu cosa pensi? La verità.”
“Penso che ti abbia detto così per risparmiarti l’imbarazzo di doverne parlare…”
“Quindi pensi sia etero?”
“O è etero, oppure in te non vede ciò che tu vedi in lui… Mi dispiace fratello.”
“Me ne farò una ragione. David, ci sono ancora dei punti oscuri della storia che mi hanno raccontato mamma e papà… Cèsar ovviamente ne è conoscenza, e Olga? I Mendoza?”
“Sì, lo sanno anche loro. Solo tu, Giulio e Giulia non lo sapevate… E neanche io ne sarei venuto a conoscenza se non fosse che ne venni a sapere origliando, diversi anni fa!”
“E zia Marcella non si è allontanata da noi per problemi aziendali, vero?”
“No… E’ rimasta inorridita da ciò che hanno fatto mamma e papà.”
“Credi che nostro cugino lo sappia?”
“Non ne ho idea. Ma il fatto che non abbiamo rapporti con lui significherà pur qualcosa!”
“E zia MariaBeatrice come mai non ha tagliato i ponti anche lei?”
“La conosci zia MariaBeatrice! Vive nel suo castello magico… E poi credo che zia Marcella le abbia chiesto ti fare da tramite tra lei e l’Ecomoda…”
“Che schifezza! Che porcheria!!”
“Adesso direi di esaurire l’argomento… Ma se vorrai ancora parlarne, se avrai altre domande, io risponderò.”
“Per adesso rispondi pure alla tua Camilla!”
Rispondo a mio fratello, indicando il suo cellulare squillante.

David
Mio fratello ha ragione, devo cercare di essere meno titubante con Camilla. La sua chiamata mi sorprende molto visto che dovevo essere io a farmi sentire, ma mi rende anche felice.
“Pronto?”
“Ciao Mr. Fumantino, come va?”
Mi scappa un sorriso per il nomignolo che mi ha affibbiato.
“Sopravvivo in mezzo a questa giornata pazzesca.”
“Cosa succede?”
“Come dire, di tutto e di più.”
“Se ti va ancora di uscire con me e mi prometti di non fuggire, me ne puoi parlare stasera.”
“Con piacere…”
“Però dovremmo prendere delle precauzioni affinché il tuo adorabile fratello non ci interrompa ancora!”
“E quali sarebbero?”
“Cenare in un posto esclusivo: casa mia!”
“E tu inviti uomini che conosci appena, a casa tua con una tale leggerezza?”
“Non ho paura di te, perché so che tu ne hai per i miei fratelli e mio padre!”
“Bhe, con questa minaccia, non posso che accettare il tuo invito nella tua dimora!”
La sento ridere, e mi dice di essere, puntuale per le otto. Pochi istanti dopo mi manda l’indirizzo su whastapp.

Diego
Sono stufo marcio. Abbiamo trascorso due ore all’interno del negozio di bomboniere e ancora non le abbiamo scelte! Paola è rimasta indecisa su dieci bomboniere, a mio parere, identiche tra loro, e ha promesso che ripasserà. Ma ci ripasserà da sola perché fino al prossimo sabato, si dia il caso che io lavori, e siccome conto di diventare il presidente, passerò pranzi e cene in azienda! Certo che di questo passo serviranno due anni per organizzare le nozze! Finalmente tiro un respiro a pieni polmoni dopo essere uscito dal negozio. Non facciamo a tempo a percorrere due metri che lei si ferma ancora, stavolta di fronte alla vetrina di una gioielleria per scegliere i gioielli da abbinare al vestito. Che tra l’altro non ha ancora scelto! Quando mi guardo in giro, poso i miei su una coppia che ammira una vetrina. Lui è alto quasi quanto me, ha folti capelli scuri e ricci e appoggia un braccio sulla spalla di lei, facendolo passare dietro al collo. Mentre lei la conosco bene, è la mia segretaria. Colei che con ogni probabilità mi ha sentito fare sesso e sa della mia tresca con la Valencia. Quando riprendono a camminare, Paola è ancora di spalle ed io ancora li guardo. Finalmente si accorgono di me. Lei mi guarda per pochi istanti prima di abbassare lo sguardo, imbarazzata. Li vedo un po’ indecisi, così come me, ma alla fine ci veniamo incontro gli uni agli altri, compresa Paola, che si è girata.
“Isabella, salve. Buon pomeriggio anche a lei.”
Dico al suo accompagnatore, notando che ha gli occhi color nocciola.
“Isabella, buon pomeriggio.”
“Signorina Paola, salve anche a lei Dottore. Come va?”
“Molto bene, molto bene… Stiamo scegliendo le prime cose per le nostre nozze!”
Dice tutta contenta Paola, abbracciandomi. Vedo Isabella sempre più a disagio, a intervenire è il tizio che non conosco:
“I miei migliori auguri! Sono certo che siete una bellissima coppia!”
Dice quello, guardandomi negli occhi. Isabella abbassa di nuovo lo sguardo, sistemandosi gli occhiali. Ma chi è questo tipo? Cosa vorrà dire?
“Non credo di avere il piacere.”
Gli dico, fissandolo negli occhi a mia volta.
“Francesco Mèsa.”
“DiegoArmando Mendoza, sono il principale di Isabella.”
“Lo so bene Dottor Mendoza. Isabella mi ha raccontato tutto dettagliatamente della sua prima giornata di lavoro all’Ecomoda!”
Dice quello ancora con un sorrisetto beffardo. Sposto lo sguardo su Isabella, la quale mi guarda di striscio e si ostina a non aprire bocca. Il mio dubbio che sia lei la persona che mi ha sentito con Giulia, si tramuta in certezza!
“Io sono Paola Ribeiro, molto piacere.”
“Piacere mio.”
“Isabella, giacche ci siamo incontrate, colgo l’occasione per scusarmi per il mio modo di fare oltremodo scorretto di ieri. Le chiedo scusa.”
“Accetto le sue scuse, Signorina Paola, sono certa che avesse le sue ragioni per essere così alterata. Io me ne sono già dimenticata.”
Restiamo avvolti in un silenzio imbarazzante per pochi istanti, mentre cerco di carpire qualche emozione dagli occhi di Isabella. Difficoltà e imbarazzo.
“Bene, io e Isabella andremmo.”
“Lo stesso vale per noi, dobbiamo ancora fare un mucchio di cose! Isabella, Francesco, buona serata!”
“Altrettanto.”
“Anche a voi.”
Io rispondo con un sorriso forzato, e la mia fidanzata, dice loro:
“Comunque, anche voi siete davvero una bellissima coppia!”
Io e Isabella ci scambiamo uno sguardo, prima di prendere direzioni opposte.

Isabella
Pensavo di morire! E’ stato oltremodo imbarazzante, e se penso che Lunedì dovrò affrontarlo mi viene l’emicrania… E vederlo con lei… Stanno scegliendo le cose per le loro nozze. E’ un grosso colpo al cuore. Quando siamo lontani abbastanza dal mio capo e dalla sua fidanzata,do un buffetto sul braccio a Francesco.
“Perché hai fatto credere loro che sei il mio ragazzo?”
“Io? Hanno fatto tutto da soli!”
“E comunque non dovevi fare quelle battute, guardarlo con quella faccia derisoria… Ora avrà capito che ero io in azienda ieri, e avrà capito che tel’ho raccontato!”
“E allora? Quello che ci fa una bella figura è lui! Non può certo rimproverarti perché racconti tutto al tuo affascinante e spiritoso fidanzato!”
“Dai!”
Gli dico ridendo. Lunedì avrò un bel problema da affrontare.

Giulia
Quest’oggi in casa si respira un’aria pesante e sono certa che le prossime giornate saranno peggiori. Sono contenta di allontanarmi per qualche tempo! Sto preparando la valigia quando ricevo una e-mail, è del mio agente. Mi siedo alla scrivania e la leggo dal mio i-mac. Dice che il casting a Caracas è saltato. Addio viaggio! Dopo i fatti avvenuti oggi in casa, ci contavo, ma adesso mi toccherà restare e sentire i miei litigare da mattina a sera. Ma un lato positivo c’è… Il caro dottorino Mendoza! Riceverà una bella sorpresa Lunedì! Mio fratello Giulio entra in camera mia, chiudendo la porta dietro di sé.
“Ti va di andare a fare un giro, prima che esploda la terza guerra mondiale qui?”
“Guerra che hai fatto scatenare tu! Ma con tutte le belle donne che ti ronzano incontro, proprio su quelle di nostro fratello devi incaponirti? Di Camilla Mendoza poi, che non è niente di speciale!”
“Vuoi continuare a canzonarmi, o alzi le chiappe e usciamo?”
“Arrivo… Il mio agente mi ha appena avvisato che il viaggio a Caracas è saltato… All’ ultimo minuto me lo dice!”

Daniele
I miei figli minori sono usciti poco fa, credo per non dover respirare questo clima. Non potevo rifilare a Michael delle bugie, e poi suo fratello David, sono certo che avrebbe vuotato il sacco presto o tardi. Mi guardo indietro e vedo solo errori e ancora errori… So benissimo che il tradimento di mia moglie ha spezzato in modo rilevante la fiducia nei suoi confronti, ma vogliamo parlare del mio? Il mio tradimento che, al contrario di lei, ho taciuto come un codardo. Mi consola il fatto che il mio non ha avuto conseguenze. Non l’ho rivelato perché temevo che lei potesse andarsene, avere una motivazione valida per rompere il nostro accordo. Anche questo nato dalla paura che potesse legarsi a quel pappa molle di Nicola Mora! Ho tenuto mia moglie legata a me con i mezzi sbagliati,e forse ora sono a un passo dal perderla. Sono a un passo dal perdere tutto. Col tempo, dopo il mio tradimento, mi sono vergognato talmente tanto che ho fatto credere a mia moglie che il mio distacco fosse unicamente colpa sua. Il vero è che non sapevo più come uscire dall’inferno che ho scatenato con quell’accordo, che ho preferito continuare a recitare la parte dello stronzo per non dover andare da Patrizia e ammettere che mi sono comportato da stronzo. Quando apro la porta della nostra stanza, lei è riversa sul letto che si dispera. Quando si accorge della mia presenza, mi tira contro la lampada che era sul comodino.
“ESCI DI QUA, DANIELE VALENCIA! SEI UN VERME!”
Riesco a schivarla il tempo, prima di beccarmi la porta in faccia. Mi avvio verso la camera degli ospiti, consapevole che da oggi sarà la mia stanza da letto.

Lorenzo
Silvia è seduta su un cuscino mentre io le verso un altro bicchiere di vino e lei mangia del sushi importato direttamente da Kyoto.
“Dimmi una cosa, usi spesso l’appartamento di tuo fratello come casa di appuntamenti?”
“Lui non ci sta mai! E’ sempre dalla sua fidanzata… Diciamo che faccio da guardiano!”
“Dev’essere un duro lavoro!”
“Molto duro…”
Le dico, prima di baciarla con foga. Lei si accavalla sulle mie gambe.
“Durissimo…”
“E tu dove vivi?”
“Io sto per lasciare casa dei miei. Oggi, fortunatamente senza dover girare troppo, ho trovato un appartamento.”
“Che bella notizia… “
Mi dice ammiccando, per poi continuare a provocare in me voglie irrefrenabili.

FINE CAPITOLO 7.

Capitolo intenso, no? Per lo più dedicato ai Valencia.
Come avete visto la “fuga” da casa di David e Michael ha assortito qualche effetto sul rigido Daniele Valencia, il quale nasconde qualche segretuccio. Presto gli altarini saranno svelati! Diego è sempre più falso nei confronti di se stesso, tanto da fare presenza nella scelta delle bomboniere per non rivelare che non vuole sposarsi, e chissà cosa accadrà durante il faccia a faccia con Isabella. E magari, se Armando, riuscirà a parlarci, Diego farà chiarezza? Lorenzo e Silvia come li vedete? Tra Cèsar e Michael ci sono altri equivoci perché ora anche Cèsar pensa a sua volta che all’altro piacciano solo e unicamente le donne…
Il capitolo l’ho anche tagliato, per non farlo eccessivamente lungo e per avere qualcosa da raccontare nel prossimo! xD Quindi per il secondo appuntamento tra David Camilla dovrete aspettare… Ma l’8^ capitolo è già sotto stesura, non temete! Alla prossima!
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Betty la fea / Vai alla pagina dell'autore: Mew_vale