Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: MissYandere    27/10/2014    0 recensioni
"E così tu sei come me?" chiedo alla ragazza, mentre le sue ali d'angelo nere si spalancano e i suoi occhi rossi mi guardano:" si Sebastian. Ma io non ho padroni. Io sono libera."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Karin

Quando entro nella mia vecchia stanza, un mare di ricordi inonda la mia mente: i giocattoli, lo specchio, il letto… Eravamo così felici. Sfioro i capelli di una delle bambole, sentendo le cuciture sotto la punta delle dita. Quando alzo lo sguardo guardando fuori dalla finestra le nuvole grigiastre di Londra, e mi domando se Maryanne mi guarda da lassù, dove può vivere tranquilla sotto forma di stella. Mi rivedo ancora davanti a quella finestra, vestita solo con qualche straccio. Risento nel mio cuore la stessa sensazione che ho provato quando quegli uomini incappucciati sono entrati in casa nostra. E quando l’ho vista cadere, i fori dei proiettili ovunque, e poi sangue dappertutto… sangue… l’odore nauseante… e la sua anima… Scuoto la testa, cercando di scacciare il ricordo di quello che ricorderò come il giorno in cui ho perso tutto. Mi avvicino al pianoforte, coi suoi tasti bianchi e neri, come la scacchiera che Ciel ama tanto. Sposto lo sgabello con le gambe e mi siedo. Com’era la sua ninna nanna? Mentre le mie dita si muovono da sole, chiudo gli occhi, come se fosse mia madre a suonare, augurandomi dolci sogni. Ma da quando lei non c’è più, e Sofie è stata mandata in un orfanotrofio, in quanto io ero minorenne e non avrei potuto tenerla, faccio solo incubi. I miei pensieri vanno a Sofie. Era ancora piccola, quando sua madre (o meglio Nostra Madre) venne uccisa dalla famiglia De Guertè, quindi non sa nemmeno di me. Fa male immaginare come si senta adesso, sola e abbandonata con un branco di suore. Ma come potrei andare e presentarmi come “sua sorella”? Mi chiederebbero subito di sua ma… “Complimenti Karin, sei davvero bravissima al pianoforte.” Mi alzo di scatto, facendo cadere lo sgabello con un gran rumore. “Sebastian, cosa ci fai qui? Vattene immediatamente da ca…” lui mi interrompe, guardandomi sarcasticamente:” Mi dispiace interromperti, è inopportuno da parte mia, ma questa non è casa tua, è sotto sequestro dalla polizia.” Non ci credo... non può aver osato dirlo… Faccio per uscire, ma lui mi blocca prendendomi per il braccio. Cerco di liberarmi, ma lui non intende lasciarmi andare via. Senza accorgermene, sono già in braccio a lui, che mi mette seduta sul letto. Quando mi tocca mi sento tranquilla, sicura. Mi sento a casa.

Sebastian

“Karin, potresti spiegarmi che cos’è successo a Maryanne? Fallo per me…” sussurro. Lei mi guarda con gli occhi lucidi, la bocca curva in un sorriso che di felice non ha nulla:” S-Sebastian… io non…” dai suoi splendidi occhioni cadono delle lacrime, che le scivolano giù per le guance. Finalmente ha deciso di parlarmene. Mi inginocchio davanti a lei, togliendole con un dito la piccola gocciolina impertinente, che ha osato rovinare il suo splendido visino:” Karin, io voglio aiutarti.” Lei mi guarda, sospira e stringe i pugni in grembo:” I De Guertè. Sono stati loro. Ho riconosciuto il simbolo del sole e della rosa sui loro mantelli… loro…loro… Fanno parte di una setta. Vogliono che il mondo sia puro, e allora hanno ucciso mia madre accusandola di avere una figlia demone… L’hanno uccisa e la sua vera figlia, Sofie, che è stata portata in un orfanotrofio. Lei non aveva colpa, mi aveva presa dalla strada, mi ha cresciuta come se fossi sua figlia… Ma non potevo andare alla polizia! Erano incappucciati, poi mi avrebbero chiesto come facessi a sapere che erano stati loro e mi avrebbero rinchiusa in carcere e io…” la sua voca si spezza, si porta le mani sul volto, allora io la abbraccio. Non avevo mai abbracciato qualcuno, o almeno non con l’intento di consolare… Lau aveva riferito al bocchan che erano stati i De Guertè, quindi ci aveva visto giusto. “Karin, sei al sicuro con me. Ci riprenderemo Sofie e vendicheremo Maryanne. Ssh, tranquilla.” Faccio per sollevarle il viso, ma mi accorgo che lei si è addormentata, come fanno i neonati in braccio alla madre. La prendo in braccio, facendo attenzione a non svegliarla. Sembra un angelo quando dorme.

********

Tamburello con le dita sul tavolo di legno, lo so sono molto impaziente. Ma che ci posso fare? Rivoluzionare una razza dalle fondamenta è un impresa ardua. La fiamma delle candele traballa un po’, uno spiffero mi corre lungo la schiena, e la porta si spalanca. “Allora sei tu?” chiedo, guardando il ragazzo. Lui ride, tirandosi su gli occhiali:” Certo, sono io. Ovviamente mi dovete un favore.” Risponde lui. Immaginavo, una persona non ti regala delle schythe solo per il gusto di farlo:” Beh, allora… spara signorino.” Lui storce il naso, guardandomi disgustato:” Ragazzino? RAGAZZINO? Io sono una donna matura!” una… donna? Farò finta di non aver sentito. Lui (o forse lei) continua, dopo una breve pausa:”Dovete uccidere una ragazza. Affare fatto?”

Angolo autrice

Hey… come va? In questo ultimo periodo sto scrivendo tanto… anche se un po’ mi sto demoralizzando. Niente recensioni, né messaggi, e le visualizzazioni stanno calando. Sto forse diventando noiosa? Scrivo male? Non lo so. Vabbè vado a lavorare sul prossimo (e penultimo) capitolo. Ciao ciao! With love, -MissYandere-

   
 
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