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Autore: Mew_vale    27/10/2014    5 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 8.

Camilla.
Fortunatamente durante la mia infanzia, la mia adolescenza e finche non sono andata a vivere da sola, ho imparato a cucinare aiutando mamma e nonna. Per questa serata sono stata indecisa più volte su cosa preparare! Ho girato per un’ora nel supermercato afferrando prima l’arrosto. Poi mi sono chiesta: e se David è vegetariano? Ho lasciato giù l’arrosto e mi sono interrogata per il resto del tempo su cosa preparare! Ho optato per semplicissime bruschette con pomodoro, aglio, olio extravergine e verdurine miste, melanzane ripiene della sua stessa polpa e pane, e cheesecake al caffè. Spero che David apprezzi la mia cucina! Ieri sera sono stata molto bene con lui, e per la prima volta si era lasciato andare, lasciando la formalità in azienda. Mi piace David e spero di conoscerlo meglio col tempo. Non dico che nascerà l’amore, certe cose non si possono predire! Ma, resta che mi ha sempre attirato, a differenza di altri uomini stupidi e frivoli, e passare del tempo con lui mi affascina. Quando suona il campanello, mi do un ultimo ritocco guardandomi allo specchio, che riflette tutta la mia persona, che affianca la cassapanca nell’ingresso. Mi liscio, con una mano, il vestito rosa pallido che indosso, mi assicuro di non aver sbavato con il rossetto e che i capelli, legati in una lunga coda di cavallo, siano in ordine. Sono in ordine, quindi tiro un bel respiro profondo e apro la porta.

David
Sono uscito prima da casa per prendermela comoda nella scelta dei fiori. Dopo aver fatto innervosire la commessa, ho scelto delle calle, per via della loro eleganza: le abbino bene a Camilla, essendo simbolo di purezza e di raffinatezza. Quando arrivo di fronte alla porta di casa sua, mi sento in dubbio sul mio abbigliamento: indosso jeans, camicia bianca, giacca nera e cravatta fine abbinata. Decido di togliermi la cravatta e infilarmela in tasca, e aprire gli ultimi bottoni della camicia per assumere un’aria più informale. Dopo aver preso un respiro profondo, mi decido a bussare e sento lei che mi dice << solo un secondo >>. Poi apre la porta, bellissima e sorridente. La osservo da capo a piedi, anche se non è proprio un gesto elegante, mentre con una mano tocca la porta e l’altra se la passa sul vestito rosa pallido che indossa, un abito dell’ultima collazione noto. Di sua creazione. Mi accorgo di non averla ancora salutata e mi decido, quindi lei m’invita a entrare, facendomi passare.
“Permesso… Camilla, questi gli ho presi per te, ovviamente.”
“David, sono bellissime! Non avresti dovuto disturbarti…”
Mi risponde, sorridente.
“Accomodati, mentre io metto in acqua le calle.”
Io inizio a camminare nel suo soggiorno abitabile, osservando che ha sapientemente diviso lo spazio dalla cucina con due librerie aperte da entrambi i lati, su cui ha posato libri, ricettari e varie enciclopedie. Si vede che è una ragazza intelligente!
“Sento un buon profumino!”
“Spero ti piacerà la cena!”
“L’hai preparata tu?”
“Sì, tu cucini?”
“No, veramente… Non sono capace.”
“Io ho imparato osservando mia madre e mia nonna Giulia!”
Lei e i suoi genitori, so che sono molto uniti, così come con i suoi fratelli. Lo dimostrano le foto che vedo appese alle pareti, o posare sui vari mobili. Foto della sua infanzia, foto delle vacanze, e ha decorato una parete di casa con una foto di nozze dei suoi genitori. Camilla mi ha sempre fatto pensare che fosse una ragazza dolce, e quello che vedo me ne da la prova. Mi rendo conto che è tornata in salotto, reggendo un vassoio con stuzzichini e due bicchieri di aperitivo, e mi guarda mentre osservo le foto, ovviamente senza toccarle.
“Lì avevo circa dieci anni, eravamo in vacanza a Cartagena!”
“Scusami se stavo curiosando!”
“Le foto sono in mostra per tutta la casa per essere guardate, altrimenti le terrei in uno scatolone a impolverarsi. Serviti pure, ho preparato delle bruschette per cominciare.”
“Brindiamo.”
Ci osserviamo negli occhi durante il brindisi, e sento il mio cuore accelerare i suoi battiti. Mi piace troppo. Vedo che lei distoglie lo sguardo e arrossisce leggermente, per poi afferrare una tartina.
“A te piace conservare foto?”
“Io non ho una famiglia bella e unita come la tua…”
Dico, rattristandomi, mentre ci sediamo sul divano.
“Scusami David, ti ho fatto una domanda sciocca.”
“Tranquilla…”
“C’entra la tua famiglia con ciò che è successo oggi?”
“Sì. Ieri sera, dopo che ci siamo lasci… anzi, dopo che sono scappato via dal Bonterra, ho fatto le valigie e me ne sono andato da casa. Sono stato da Roberta stanotte… Se non che, lei stamattina è andata da suo fratello Cèsar per raccontargli che stavo da lei, ma non sapeva che Michael stava lì. Mio fratello è corso a casa, papà e mamma gli hanno detto tutto! Quindi anche lui sen’è andato e abbiamo preso un appartamentino in un residence.”
“Wow. Dire che hai avuto una brutta nottata e una brutta giornata sarebbe riduttivo! Michael come sta?”
“Come se avesse appena conosciuto i suoi genitori, e avesse scoperto che sono due mostri.”
“Ha già parlato con Roberta?”
“No, quando sono tornato da lei per prendere le mie cose non ha voluto scendere dall’auto… Gli serve tempo! E compierà tutti i passi!”
“E’ normale… David, mi dispiace che l’abbia scoperto così! Ma che faceva Michael da Cèsar di mattina?”
“Ieri sera sono usciti insieme, il miracolo è avvenuto! Non lo sapevi?”
“Sapevo che Ugo gli aveva consigliato di farsi avanti, ma non credevo davvero che l’avrebbe fatto! E sai com’è andata?”
“Male, direi! Michael si è ubriacato e ha confessato tutto a Cèsar per poi baciarlo,ma quando stamattina mio fratello si è svegliato, Cèsar ha fatto finta che nulla fosse accaduto!”
“Ahia… E non potrebbe essere che non sapeva come affrontare l’argomento? Anche Cèsar si sarà sentito in imbarazzo quanto tuo fratello!”
“Questo lo appureremo Lunedì, quando si rivedranno in ufficio! Mi sucsi, chef Mendoza. Non per fare il morto di fame, ma ha preparato altro oltre a queste deliziose bruschette?”
“Certamente! Capisco che per uno che non cucina dev’essere una specie di eldorado questo banchetto!”
“Ah, ah! Molto spiritosa!”
Ci spostiamo in cucina, dove vedo la tavola apparecchiata e lei, dopo essersi infilata i guanti, estrae una pirofila dal forno, il cui sportello lo chiude con un colpo di tacco. E’ tremendamente affascinante, qualsiasi cosa lei faccia.
“Ehm, queste sarebbero melanzane?”
“Sì, perché, cosa ti sembrano? Oddio, sono venute male?”
“No, no… anzi, sono certo che saranno buonissime. Il fatto è che sono allergico alle melanzane…”
Le dico, portandomi una mano dietro alla nuca in segno d’imbarazzo.
“Ah… Che figura!”
“Non potevi saperlo!”
“E magari ti piace l’arrosto di maiale?”
“Ne vado matto.”
La vedo ridere, e le chiedo cosa le prenda. Mi racconta della sua interminabile indecisione al supermercato e di quando la posato l’arrosto per ripiegare sulle melanzane, essendole venuto il dubbio che potessi essere vegetariano, per non fare figure! La sua risata coinvolge anche me.
“Io vegetariano? Proprio no, decisamente!”
“Oddio, e adesso cosa ti do da mangiare?”
Quando il telefono che squilla ci interrompe, lei mi dice di guardare nel freezer dove dovrebbero esserci dei gordon bleu, scusandosi per l’accaduto. Io la rassicuro dicendo che andranno benissimo, quindi lei si allontana.

Camilla
Accidenti, accidenti! Si può avere tanta sfortuna? Mi sono lasciata prendere da dubbi e paranoie, pensando che l’arrosto non sarebbe stato di suo gradimento quando invece è il suo piatto preferito! E gli ho cucinato qualcosa a cui è allergico!
“Pronto?”
“Amore mio, come stai?”
“Ciao mamma, tutto bene! E lì? E’ successo qualcosa?”
“No, no amore… Va tutto bene! Ti telefonavo per chiederti se domani a pranzo verrai da noi, ci saranno Paola e la sua famiglia!”
“Va bene mamma, a mezzo giorno, come al solito?”
“Sì, tesoro! Aspetta un secondo, ti passo papà che vuole sentirti!”
“Ciao mostrilla!”
“Ciao papi, come ti senti?”
“Sto bene, la smettete tutti quanti di chiedermelo? Cosa stavi facendo?”
“Ehm, io… io stavo per mettermi a tavola!”
“E stasera hai qualche programma?”
“Credo vedrò qualche amica, tutto lì…”
Improvvisamente sento David urlare dalla cucina, mannaggia a lui!
“CAMILLA! IN FREEEZER CI SONO SOLO COTOLETTE!”
“Mostrilla? Ma quella era la voce di un uomo? In casa tua?”
Mi dirigo in camera da letto per terminare la conversazione. Accidenti!
“Cosa? Papà, non essere ridicolo… Era solo Cèsar! Cena da me così ci facciamo compagnia, c’è anche Roberta!”
“Ah, va bene. Allora ti lascio andare dai tuoi amici… Divertitevi e salutameli!”
“Va bene papà, ci vediamo domani! Ciao!”
L’ho scampata bella! E se mio padre avesse riconosciuto la voce??? Invio subito due sms, uno a Cèsar e uno a Roberta in cui chiedo ad entrambi di non tradirmi con mio padre! Conoscendolo aprirà un’inchiesta a proposito! Quando torno in cucina, tiro fuori la scatola di gordon bleu facendola vedere a David e gli do un buffetto sul braccio. Lui sembra sorridere a questa confidenza, alla complicità che si è improvvisamente creata tra di noi.
“Sei matto, ero al telefono con mio padre, Armando Mendoza, presente? Acerrimo nemico della tua famiglia! Mi ha chiesto se ci fosse un uomo! Non oso immaginare cosa accadrebbe se avesse riconosciuto la tua voce!”
“A parte il fatto che lo affronterei a brutto muso…”
“Ah, ah! Non so cosa tuo padre ti abbia raccontato sul mio, ma è evidente che ti ha raccontato le cose sbagliate!”
“Mi ha raccontato che ha provato a mettergli le mani addosso più volte, finche non cel’ha fatta e un giorno hanno fatto a scazzottate in presidenza, mentre il resto del consiglio, compresi i tuoi nonni, era in sala riunioni!” *
“Mi prendi in giro?!”
“No, non lo sapevi?”
“No, non credevo fossero arrivati a tanto! E come mai litigarono?”
“Le solite baggianate sull’azienda, mio padre voleva fare le scarpe al tuo e così via… Comunque, ti stavo dicendo che primo lo affronterei. Ma, in ogni caso, non stiamo facendo niente di male, no?”
“E’ vero, ma non saprei come spiegare a mio padre che m’interessa conoscere meglio David Valencia!”
“Non ho paura! Potremmo sempre scappare insieme!”
“Per adesso limitiamoci e cucinare questi gordon bleu!”
“Poco fa stavo ammirando la foto dei tuoi genitori vestiti da sposi, che tieni nel tuo soggiorno. Un gesto bellissimo!”
“Per me loro rappresentano tutto ciò che desidero accada nella mia vita. Sarebbe bellissimo vivere un amore come il loro!”
“E’ un bellissimo pensiero… Piacerebbe anche a me invidiare i miei per questa ragione…”
Osservo David mentre si oscura nuovamente, cosa che accade quando parla della sua famiglia. Mi avvicino e gli passo una mano sulla guancia, avvertendo uno strato pungente di barba.
“Ehi, sono certa che i tuoi ne usciranno. Prima o poi scopriranno dove si è rotto il filo che gli univa… E che torneranno ad amarsi…”
David, improvvisamente e senza dire una parola, mi abbraccia posando le sue mani sulla mia schiena e la sua testa sulla mia spalla. Io mi lascio andare a quest’abbraccio.

Armando
Quando chiudo la comunicazione, mi passo nervosamente il cordless tra le mani, comportamento che mia moglie nota.
“Armando, tutto bene?”
“Camilla sta cenando con un uomo!”
“Cosa te lo fa credere?”
“Ho avvertito la voce di un uomo in sottofondo! Lei mi ha detto che era Cèsar ma, indovina un po? Non sembrava affatto la sua voce!”
Le dico, prima di avviarmi verso la porta.
“ARMANDO! Dove stai andando?”
“A fare due passi.”
“No! Pensi che non ti conosca dopo trent’anni? Tu stai andando a casa di Camilla, per controllarla!”
“E allora? Mia figlia mi ha detto una bugia!”
“Camilla frequenta un uomo, non mi sembra la fine del mondo! Ha anche un anno in più di me, quando iniziai e frequentarti! Se proprio vuoi parlarle, senza esagerare, lo farai domani!”
“Per te non sarà la fine del mondo, ma io voglio sapere chi è quello che ha messo gli occhi sulla mia mostrilla!”
“ARMANDO! Non te lo ripeterò ancora, esci da quella porta e passerai dei grossi guai con tua moglie!”
Sbuffo, girando sui tacchi per tornare in salotto, mentre lei mi spinge posando le sue mani sulla mia schiena.
“Però domani le parlo!”
“Sì, sì. Vedremo!”
Chi è questo disgraziato?!

Olga
Sono contenta di essere tornata a Palm Beach dai miei amici, anche se passare del tempo nella mia città Natale con i miei fratelli, e i Mendoza, che sono come cugini, è stato bello! Mi trovo a Miami a ballare con la mia compagnia, in una discoteca esclusiva frequentata solo dalla crème della crème. Essendo alta e dimostrano più anni di quelli che ho, eludere i buttafuori con dei documenti falsi facendo credere di avere ventuno anni, non è mai stato un problema. Sono le due di mattina, e ormai la musica mi rimbomba nelle orecchie e nelle mie vene scorre abbastanza alcol da non capire una mazza. Ma quando ti si avvicina un bocconcino simile, che t’importa di capire quello che ti dice? Per capirci, ci urliamo a stretta vicinanza l’uno dall’altra.
“Ciao, come ti chiami?”
“Olga, e tu?”
“Alexander. Sai, ero seduto al bar e ti stavo notando!”
“Grazie!”
Rispondo, senza aver capito quello che mi ha detto, tanto meno il suo nome. Questo bocconcino ha i capelli castani, gli occhi sembrano verdi e il suo viso è ricoperto da un fine strato di barba che lo rende sexy. Sembra più maturo rispetto a me, ma non m’importa!
“Quanti anni hai?”
Mi chiede. Io dico di averne ventuno, lui ne ha ventisette. Iniziamo a ballare appiccicati, mentre ci guardiamo negli occhi, ammiccando. Non passa troppo tempo prima che le nostre labbra si uniscano, e che le nostre lingue inizino a volteggiare.
Mi risveglio in una stanza immersa dalla luce, non avendo la minima idea di dove mi trovo. Sedendomi sul letto, mi stropiccio gli occhi. Dov’è lui? Trovo un biglietto sul cuscino, accanto a me.

E’ stato molto bello stanotte. Ho ordinato la colazione, arriverà a breve. Non preoccuparti per il conto, l’ho già saldato io. Ciao Olga. A.

Sen’è andato! Mi ha scopata, e sel’è data a gambe, e non so con chi sono stata a letto! Ho diciotto anni, ho passato la notte fuori casa senza avvertire, con un uomo più grande! Quando bussano alla porta, dietro vi trovo il cameriere che spinge il gueridon con sopra la colazione. Io, già vestita, passo oltre scusandomi. Telefono alla mia amica Donna, che vive con la sorella, per crearmi un alibi: la prego di dire e mio padre che ho dormito da lei! Lei mi riempie di domande, per poi rassicurarmi che mi reggerà il gioco qualora mio padre telefonasse.
Quando arrivo a casa, mi aspetta il finimondo.
“OLGA MORA! DOVE DIAVOLO SEI STATA??”
“Buongiorno papà, ciao mamma… Scusate se non ho telefonato, ma abbiamo ballato così tanto che eravamo stanche morte… Donnna mi ha invitata a dormire da lei!”
“Potevi fare una telefonata! Io e tuo padre siamo stati così in pensiero quando non ti abbiamo visto in camera tua!”
“Mi dispiace…”
“SIGNORINA, STAI CERTA CHE NON LA PASSERAI LISCIA! Intanto telefono a Donna e a sua sorella!”
Io mi avvio in camera mia, mentre sento mio padre telefonare: pare che la sorella di Donna l’abbia rassicurato. Mollando le scarpe, tiro fuori il biglietto dalla borsa e lo rileggo. << A >>. Cerco di spremermi le meningi per ricordare il suo nome! Alan? Adam? Andy?

Armando
Sto per sopprimere la mia consuocera. Appena è entrata, si è subito vantata con mia moglie per la sua pelliccia nuova di zecca! Come se a Betty importasse qualcosa! Mia moglie cerca di sorridere con accondiscendenza, per mantenere un buon rapporto con la famiglia di Paola. Se non la smette di parlare di quella dannata pelliccia, la uso per soffocarla! Che croce! Come se non bastasse, appena sono arrivati Paola e mio figlio, li ha subito investiti con domande sul matrimonio, a cui ha risposto Paola, con un grosso sorriso. Hanno scelto le bomboniere, i fiori e la location per il ricevimento. Ma non vedo mio figlio troppo contento… Intromettendomi tra loro, chiedo a mio figlio di seguirmi nello studio.
“Papà, cosa succede?”
“Diego, ci tenevo a scambiare due parole con te. Siedi.”
Passo a mio figlio un bicchiere, per poi prendere posto sui divani in pelle, uno di fronte all’altro.
“Diego, sarò diretto. Sei sicuro di volere sposare Paola?”
“Come mai mi chiedi questo?”
“Un’intuizione… Rispondi alla mia domanda?”
“E tu mi dici come mai me lo chiedi?”
“Va bene, ti racconterò una storia su di me. Ti parlerò di Marcella Valencia.”
“Papà, so bene che quand’eri giovane eri fidanzato con lei ma che poi ti sei innamorato di mamma.”
“Diego, non penso che tu conosca questa storia nei dettagli! Quando assunsi la presidenza dell’Ecomoda trent’anni fa, promisi a Marcella Valencia di sposarla, questo unicamente per assicurarmi il suo voto, per battere Daniele Valencia. La verità è che non ho mai voluto sposarmi con lei! Io mi sottraevo ai miei doveri di futuro sposo, ai preparativi, con ogni scusa che riuscivo a rimediare… E mi sono comportato malissimo con Marcella, visto che le ho messo più volte le corna! Certo, vivere con lei era una specie di prigione ed è normale che volessi evadere!”
“No, un secondo… Non sapevo che avessi tradito Marcella!”
“L’ho fatto più volte, l’ho presa in giro per anni, e non ne vado orgoglioso! L’ho presa in giro per tutto quel tempo perché temevo ciò che avrebbe comportato la chiusura di quel rapporto. Temevo la reazione dei tuoi nonni, di Daniele Valencia, di MariaBeatrice, temevo lo scandalo, quello che avrebbero scritto i giornali, che avevano appena reso pubblica la notizia delle nostre nozze! Così ho portato avanti questo rapporto logoro per anni, solo per codardia… E col senno di poi, non è stato giusto. Non so cosa penserai di me ora, sapendo come mi sono comportato con Marcella. Ma spero che trarrai insegnamento dai miei errori. Se non sei certo di volerla sposare, sei ancora in tempo per rimandare le nozze, per pensarci! O se proprio non la ami più, penso che dovresti chiudere questo rapporto, prima di commettere sciocchezze come tradirla, lei non lo merita! Merita la verità.”
Vedo mio figlio annuire mestamente, e capisco di aver colto nel segno. Spero solo che pensi bene a ciò che vuole fare, perché Paola non meriterebbe ciò che io ho fatto passare a Marcella a suo tempo! Prima di uscire, gli chiedo di mandarmi Camilla, la quale entra poco dopo.
“Papà, volevi parlarmi?”
“Sì tesoro… Vorrei che tu fossi sincera con me! Non voglio neanche sapere di chi si tratta, perché gli spezzerei le ossa! Frequenti un uomo?”
Vedo la mia bambina arrossire, il che accade di rado perché di solito è una donna sicura di sé, cosa che ha preso da sua nonna Margherita.
“Papà, cosa ti viene in mente?”
“Camilla, non raggirarmi! So perfettamente che al telefono non era la voce di Cèsar! Non ho capito chi fosse, ma non era lui!”
La vedo rilassarsi, e finalmente balbetta che sta da poco uscendo con un ragazzo. Oh mio Dio, non poteva darmi notizia peggiore!
“Papà, non fare quella faccia! Non ho mica detto che mi drogo e che batto per la strada!”
“Non scherzare in questo modo! E ha un nome questo masochista, che vuole passare sotto le mani di Armando Mendoza?”
“Sì, cel’ha papà! Ma di questo passo non te lo presenterò mai! E poi hai detto che non t’interessa sapere chi è!”
“Sì, l’ho detto ma non era vero!”
“Ah, lo hai detto solo per farmi confessare?”
“Qui le domande le faccio io, Camilla Mendoza Pinzon!”
“Papà, non mi sembra niente di tragico! Sono sempre stata una brava figlia, il tuo orgoglio, e se smetterò di esserlo solo perché frequento un uomo, allora penserò di non esserlo mai stata!”
“Non è così Cami, e non voglio neanche litigare… Ma cerca di capirmi, sei la mia unica figlia femmina!”
Le dico, con aria da cane bastonato. Lei mi si avvicina e mi prende le mani.
“Papà, ti giuro che è un bravo ragazzo! Ci frequentiamo da poco, quindi al momento giusto te lo presenterò… Lo sai che ho sempre fatto scelte assennate, e continuerò a farlo!”
“Va bene Camilla, mi dispiace per la scenata.”
“Papi, io desidero solo che tu stia tranquillo. Quindi non devi preoccuparti per me, va bene?”
“Va bene mostrilla.”
Poi ci abbracciamo.

Isabella
Il tanto temuto Lunedì è arrivato. Fra pochi istanti incrocerò lo sguardo di Diego Mendoza, e con ogni probabilità mi sottoporrà a un accuratissimo interrogatorio!
“Buongiorno.”
Dico alle mie colleghe, appena esco dall’ascensore. Quando prendo posto alla mia scrivania, Berta ingoia velocemente un pezzo della banana che ha in mano, e mi informa che il mio capo mi vuole subito nel suo ufficio. Ne ero certa. Sento le gambe che iniziano a tremare, quando si apre la porta del suo ufficio da cui si affaccia con aria seriosa.
“Buongiorno Isabella, le dovrei parlare.”
“Buongiorno Dottore.”
Mi limito a dire, prima di entrare.
“E lei Berta la smette di ingozzarsi!”
Bene, oggi mi sembra anche nervoso! Io me ne sto in piedi tormentandomi le mani, quando lui entra, e si siede leggermente sulla scrivania, fissandomi.
“Dottore, di cosa voleva parlarmi?”
“Isabella, le farò una domanda e vorrei che fosse sincera. Sarà sincera?”
“Va bene Dottore.”
“Venerdì sera, a che ora è uscita dall’azienda?”
“Saranno state grossomodo le otto Dottore, subito dopo aver abbandonato il suo ufficio.”
Rispondo, senza esitazione. So che non dovevo mentire! Ma non riesco davvero a dirgli di averlo sentito mentre faceva sesso, solo il ricordo mi provoca un grande imbarazzo!
“Ne è proprio sicura? Non mi sta mentendo, vero?”
Mi domanda con premura, con un tono che sa vagamente da minaccia. Non dovevo mentire, così mi sono cacciata nei guai!
“Sicura Dottore. Come mai mi fa questa domanda?”
“Nulla di che, curiosità! La ringrazio, può tornare al suo lavoro.”
“Va bene Dottore, se ha bisogno di me, sono qui fuori.”

David
E’ finalmente è arrivata la busta che determinerà la nuova presidenza dell’Ecomoda. Quindi tutti i dirigenti sono convocati in sala del consiglio. Il solo pensiero che dovrò vedere mio padre e Giulio, mi provoca la nausea! Nel corridoio, incrocio Camilla che mi viene incontro con un bel sorriso, non ci vediamo da sabato sera, dalla cena a casa sua. Da quando ci siamo stretti in quel bellissimo abbraccio.
“Ciao, ti stavo cercando…”
“Ci sono problemi?”
“No, ma mio padre ieri mi ha riempito di domande sulla voce che ha sentito al telefono! E gli ho detto che esco con qualcuno!”
“E-e gli hai detto di me?”
“No, non ho detto chi sei! Ci frequentiamo da così poco!”
“E poi sono un Valencia!”
“Se tra noi nascerà qualcosa, mio padre se ne dovrà farà una ragione, anche se sei un Valencia! Non smetterei di vederti solo per una sua disposizione!”
“Quindi, tu speri che tra noi nasca qualcosa?”
“David, queste due serate insieme sono state belle e mi hanno stimolato a conoscerti sempre meglio… Ma io non sono il tipo di donna che si fa troppe illusioni! Vorrei che procedessimo con calma… E se dovrà essere, sarà! Per te va bene?”
“Non potrei essere più d’accordo. Ora sarà meglio raggiungere gli altri, e non parlare così sottovoce se non vogliamo far insospettire tuo padre… Sempre che qualcuno della mia famiglia non glielo vada a dire.”
“Come? I tuoi lo sanno?”
“Sì, l’hanno saputo quando Giulio ha raccontato cos’ha fatto al ristorante.”
“Mi dai il nullaosta per fare fuori tuo fratello?”
“Hai tutto il mio sostegno!”
Le dico, prima di entrare in sala del consiglio. Poco dopo di me entrano mio padre e mio fratello. Ci guardiamo negli occhi con distacco, salutandoci solo con un << ciao >>, e mio padre non perde tempo per spargere il suo veleno verso la famiglia Mendoza.
“Armando, non credevo di vederti già in piedi!”
“Spiacente di deluderti Daniele! Non potevo mancare all’elezione di mio figlio Diego!”
Questa frase zittisce mio padre, mentre giungono tutti gli altri, tra cui mio fratello Michael.

Michael
Quando entro nella sala del consiglio, incrocio subito lo sguardo mio padre ma io lo distolgo. Lui mi saluta con un << ciao figliolo >>, io ricambio il saluto. Non riesco neanche a guardarlo in faccia dopo tutto ciò che ho saputo! Tutto ciò che sapevo, anzi che credevo di sapere, sulla mia famiglia si è rivelato solo un grande bluff. A ventiquattro anni ti ritrovi a non riconoscere più i tuoi genitori… Sapevo che c’erano dei problemi, ma non credevo così grossi. Inoltre credevo si limitassero al loro matrimonio e invece ora so che coinvolgono tutta la famiglia e anche altre persone!

Daniele
I miei figli non mi guardano neanche in faccia. La verità è che la scenata di Michael mi ha colpito molto, ha detto un sacco di cattiverie. Ma un sacco di parole pienamente meritate, da me come da Patrizia. I sensi di colpa mi hanno sempre logorato in questi anni, ma mai come dall’altro giorno… Con il mio atteggiamento ho distruggo la mia famiglia! E Patrizia l’ha fatto con la sua avidità… E’ ora che tra noi avvenga un confronto che abbiamo rimandato per troppo tempo, e che si trovi una soluzione, prima che la mia famiglia si sfasci irrimediabilmente! Daniele Valencia, basta vivere nella codardia.

Giulio
Il tanto sospirato voto è arrivato, finalmente sapremo chi sarà il presidente dell’Ecomoda. Io e Diego ci lanciamo sguardi di odio e sfida, e quando Beatrice apre la busta e mostra il voto di Mario Calderon non posso credere ai miei occhi. DiegoArmando Mendoza è il nuovo presidente dell’azienda. Lorenzo e Camilla si congratulano con lui, seguiti da Armando, Beatrice, Cèsar e perfino David e Michael. Non si disturbano neanche a regalarmi una parola di conforto… Se avessimo votato oggi, sono certo che avrebbero votato per Diego senza riserve! Mio padre, mi da una pacca sulla spalla.
“Giulio, cos’è quella faccia da funerale?”
Mi domanda soddisfatto Diego. Non sopporto il suo sorrisetto soddisfatto, e quelli degli altri! Io raccolgo la mia ventiquatt’ore, abbandonando l’Ecomoda. Giulia mi segue.
“Complimenti. Diego, Lorenzo, sappiate che vi terrò d’occhio.”
“E’ una promessa o una minaccia?”
“Vedila come vuoi. Buonagiornata.”
Dico, rivolgendomi a Beatrice, Armando e Camilla. I coniugi Mendoza rispondono, poi abbandono la sala del consiglio.
“Giulietto, mi dispiace molto!”
“Lo so sorellina. Ma non finisce qui! Io voglio quella poltrona. Mi accompagni all’auto?”

Giulia
“Va bene fratellino… Mi devi parlare?”
“Esatto. Giulia, a te dispiace davvero che non ho assunto la presidenza?”
“Come puoi farmi questa domanda? Certo!”
“E allora avrai occasione di dimostrarmelo.”
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che tu dovrai essere le mie orecchie e i miei occhi all’interno dell’azienda. Dovrai rifermi qualunque cosa!”
“Cosa pensi che accadrà? Credi che Diego, Lorenzo e il nuovo direttore amministrativo non saranno in grado di mandare avanti l’azienda?”
“E questo dovesse accadere, io ne dovrò approfittare subito. Di ogni loro errore! Allora, lo farai?”
“Va bene fratellone, farei di tutto per te!”
“Ciao Giulia, ci vediamo a casa.”
Dopo esserci salutati con un guancia a guancia, lui entra nel parcheggio sotterraneo e io torno su. Ora più che mai devo aggraziarmi Diego Mendoza!

Armando
“Daniele, respira, sei bianco come un cencio!”
“Tu dovresti andarci cauto con i festeggiamenti, Armando. Non vorrai farti venie un altro infarto. Buona giornata.”
“Brutto vampiro…”
Sentenzia mia figlia, di fronte a Michael e David Valencia, che però non mi sembrano toccati dal commento.
“Non vi è sembrato strano oggi Daniele? Era meno pungente e fastidioso del solito, e non mi è sembrato poi così sconvolto dal fatto che suo figlio abbia perso la presidenza!”
Chiede mio figlio Lorenzo.
“Credo fermamente che questo sia il minore dei suoi problemi al momento. Io torno al mio lavoro, Diego le mie congratulazioni.”
Risponde freddo Michael Valencia, prima di abbandonare la sala del consiglio seguito dal fratello. Tutti noi ci guardiamo con interrogazione. Anche Camilla ci abbandona per tornare al suo lavoro, così io chiedo a Diego un colloquio privato. Entriamo in presidenza, e ci sediamo io alla poltrona della scrivania e lui nel divano.
“Papà, se devi parlarmi di quanto detto ieri a pranzo, ci ho pensato e ho peso la mia decisione.”
“No Diego, volevo parlarti di altro. Quando assunsi la presidenza della ditta, tuo nonno Roberto mi fece un discorso. E’ una specie di tradizione di famiglia! Anche se toccherebbe a tua madre visto che lei ti ha ceduto il posto, ma anche io ho testato sulla mia pelle cosa significa essere a capo di quest’azienda! E non è stato facile, spesso ci sono stati dei problemi che mi hanno tolto il sonno… Diego, io spero che a te non dovrà mai capitare! E che se dovessi averne, che ti ricorderai di avere due genitori pronti a sostenerti! Immagino che mamma ti abbia chiesto di non riferirmi nulla di quanto accadrà qui d’ora in poi… Ma io spero che terrai conto della mia opinione. E che qualunque problema, tu lo risolverai nella più assoluta limpidità!”
“Che vuoi dire papà, temi che possa far fallire l’azienda? Trascinarla in affari poco puliti?”
“No Diego, non lo penso! So che portare avanti quest’azienda è una bella impresa, specie adesso con i problemi che ci sono. E i giorni che ti aspetteranno non saranno sempre rosa e fiori! Mi auguro che tu come prima cosa venga a bussare alla nostra porta, prima di commettere qualche sciocchezza.”
“E’ normale, papà! Si tratta della vostra azienda…”
“Sono contento per te figliolo, ti auguro buon lavoro!”
“Grazie papà, tu e la mamma potete stare tranquilli. Non ci saranno problemi!”
“Lo spero figliolo.”

Isabella
A quanto pare, Diego Mendoza è diventato presidente il che significa che non gli farò più da segretaria. La banda delle racchie si congratula e lo saluta con baci, e guancia a guancia. Quando è il mio turno, ci guardiamo negli occhi con imbarazzo… Io sono certa che non si sia bevuto la mia bugia!
“Dottore, i miei complimenti!”
“La ringrazio Isabella.”
Quando sfioro la mia guancia con la sua e lui appoggia una mano sulla mia spalla, mi sento avvampare. Questo contatto, mi toglie il respiro… Mi sembra contratto, nervoso e imbarazzato, tutto l’opposto di com’era Venerdì mattina quando mi ha accolto in azienda. Quel maledetto momento di Venerdì sera ha sconvolto tutto! Chissà chi sarà ora il mio capo.

Diego
Il mio sogno si è avverato prima del previsto. Non sono solo il presidente, ma sono il capo più giovane che si sia mai seduto a questa poltrona. Ma grandi poteri comportano grandi responsabilità! Io da oggi ho nelle mie mani le vite di molte persone e famiglie, di tutti i dipendenti dell’Ecomoda, della mia famiglia e dei Valencia che hanno il loro capitale in questa società. So bene di aver promesso a papà di appoggiarmi a lui, ma non ho intenzione di stressarlo, e poi cosa vuoi che accada? Con il ricavato della vendita degli immobili commerciali di Palm Beach, copriremo parte degli scoperti, e ho già un piano per ricavare il resto dei soldi necessari per salvare l’Ecomoda dai protesti delle banche. Quando mio fratello entra e si siede, torno alla realtà.
“Mi scusi se la disturbo, presidente!”
“No, non cominciamo! Sono ancora il tuo fratello gemello, e ho un nome!”
“Sei preoccupato?”
“No, pensavo solo che da adesso per me cambia tutto.”
“E non solo per te! Giulio Valencia diventerà più velenoso che mai!”
“Lo credo anch’io! Santo cielo, non lo voglio ogni giorno in giro per l’azienda per controllare ogni mia mossa!”
“Lui forse no, ma avrai un altro Valencia in giro per l’azienda, anzi un’altra! Ma la tua amante, non doveva partire?”
“Così ho sentito dire, spero che non mi dia ancora il tormento ora che è rimasta!”
“Ti s’incollerà come una zecca… A proposito, hai parlato con la tua segretaria? Era lei che ti ha sentito mentre te la spassavi con Giulia?”
“Ex segretaria, ormai… Sì, ci ho parlato ma lei dice di essersene andata alle otto in punto, cioè quando ha abbandonato il mio ufficio e Giulia ci è entrata.”
“Non ci credi?”
“Non troppo, aveva la faccia esattamente di chi mente! Troverò l’occasione per parlarci ancora… Piuttosto devo dirti una cosa. Ho deciso di dire a Paola che non sono pronto a sposarmi, che mi serve del tempo.”
“Che cosa??”
Vedo mio fratello spalancare gli occhi dalla sorpresa, mentre si sporge in avanti.
“Il fatto è che ieri ho parlato con papà, e mi ha raccontato la sua storia con Marcella Valencia, e in molti punti è identica alla mia con Paola! Papà mi ha detto che non aveva nessunissima voglia di sposarla, e che evitava come la peste i preparativi delle nozze! E pensa che le ha anche messo le corna!”
“Nostro padre ha messo le corna alla sua fidanzata??”
“Esattamente, e sembra anche più di una volta da come parlava… Mi ha detto che aveva paura di chiudere quel rapporto perché temeva lo scandalo e la reazione dei suoi genitori e dei Valencia… Mi ha consigliato di pensarci bene prima di sposare Paola, ha paura che io faccia della sciocchezze tipo… tradirla!”
Mio fratello si rivolge con un ghigno.
“Il caro paparino è arrivato troppo tardi con la sua confessione! Certo non credevo che avesse fatto una cosa del genere, ma questo spiega come mai abbia inquadrato bene la tua situazione, avendola vissuta lui stesso!”
“Già, sono rimasto impressionato anch’io quando me l’ha detto! A mamma è sempre stato così fedele, non credevo che in passato si fosse comportato in quel modo!”
“Se ti ricordi, io te lo dicevo che sel’era spassata, prima di sposarsi… Chissà come reagirà Paola, per non parlare della sua odiosa famiglia!”
“Male, come devono reagire? Ma io non posso prendere in giro Paola. Non sono pronto per sposarmi, e forse non sono nemmeno più innamorato di lei…”
Dico a mio fratello, finalmente ammettendo come stanno realmente le cose, mentre mi alzo e mi appoggio con una spalla alla porta che si apre sull’archivio, incrociando le braccia. Assumo un’espressione malinconica.
“Mi domando se incontrerò mai la donna giusta… A me piace avere solo delle avventure perché le donne mi, anzi ci, vedono come delle banconote umane di grosso taglio, sono stato fidanzato tanto tempo con Paola perché è la donna che, tra tutte, si è di più avvicinata all’amore, ma non mi ha fatto perdere la testa! Io credo che non sia ancora nata la donna in grado di farmi bramare per sposarmi!”
“Il tempo non ci mancherà fratellino, per adesso limitati a fare la cosa giusta per te, e per Paola!”
“Avanti.”
Dico, avvertendo qualcuno bussare. Si affaccia Isabella, e non posso fare a meno di ricordarmi che mi ha sentito mentre ero nella mia intimità, ne sono certo! E tra l’altro abbiamo ancora un discorso in sospeso, discorso che Giulia ha interrotto.
“Isabella, cosa succede?”
“Scusate se disturbo, ma è arrivata Roberta Mora. Attende in sala d’aspetto.”
“La faccia passare, certo. Scusi una domanda. Il compito di accogliere gli ospiti che arrivano in presidenza spetta ad Annamaria, perché ci ha pensato lei invece?”
La vedo in imbarazzo, so già che le segretarie non sono al loro posto ma, come sempre, in bagno a fare chissà che! Per non mettere in difficoltà Isabella, che evidentemente non vuole fare la spia sulle sue colleghe, e non mi va di metterla nei guai visto che è nuova, lascio morire il discorso.
“Non importa, faccia passare Roberta.”
“Va bene dottori.”
“Ciao Lorenzo, ciao Diego, i miei complimenti!”
“Grazie Robertina, accomodati!”
“Roberta, come ti ho detto quando ci siamo visti nel mio ufficio, il posto che era di Diego ora è tuo.”
“Certo, era logico. Domani ci riuniremo per la prima volta sotto la mia presidenza, e dovrebbe arrivare la stima di tutti gli immobili di Palm Beach.”
“Perfetto, per la firma del contratto quando posso andare da mio fratello?”
“Anche subito, così da domani potrai iniziare a lavorare all’Ecomoda.”
“Sono molto contenta, non vi deluderò!”
“Ne siamo certi. Diego, volevo anticiparti un’idea già che ci sono. Per caso pensavi di assumere una nuova centralinista? Da quando l’ultima di è dimessa a causa tua, della reception si è occupato Freddy ma sai bene che sia lui che Jimmy sono più utili per le varie commissioni.”
Si riferisce a Pamela, l’ultima centralinista con cui ho avuto un romanzetto e che si è dimessa, per non dovermi più vedere.
“Sì, queste problematiche le affronteremo domani in riunione, anche perché sono questioni di competenza di Cèsar.”
“In questo caso ho la candidata perfetta!”
“E chi sarebbe?”
“Silvia, la mia ragazza.”
Osservo mio fratello con sorpresa prima di scoppiare a ridere. Questa notizia ha paralizzato anche Roberta!
“Scusa, ho preso freddo alle orecchie, e non ho capito bene!”
“Prendi in giro quanto vuoi. Che ci crediate o no, ho una ragazza fissa!”
“Hai già avviato il cronometro? Vediamo se batterai il tuo record di una settimana!”
“Se permettete io andrei da mio fratello per il contratto e vorrei vedere il mio ufficio.”
Taglia Roberta, uscendo dal ufficio. Io e Lorenzo la seguiamo.
“Però deve presentare il curriculum e sostenere il colloquio come le altre, niente favoritismi!”
“Lo sai che è a migliore amica della signorina Isabella?”
Essendo usciti dalla presidenza, Isabella sentendo il suo nome, si sente presa in causa e alza la testa.
“Veramente?”
Chiedo, rivolgendomi a Isabella. Lorenzo interviene.
“Così ha detto.”
“Se state parlando di Silvia, sì e la mia migliore amica, da sempre.”
“Quindi lei Isabella, mi perdoni la domanda, mi conferma che mio fratello ha una relazione con la sua amica?”
Chiedo divertito, mio fratello mi tira una gomitata.
“Perché devi sempre mettermi in imbarazzo?”
“Sì, posso confermarlo… Che io sappia è recente.”
“Ah, è davvero piccolo il mondo!”
Affermo osservando Isabella negli occhi. Lei risponde.
“Già, Dottore.”
Prima di distogliere lo sguardo. E’ davvero una ragazza timida e sono sicuro che, dopo la storia di Venerdì, si senta ancora più in imbarazzo con me!

Isabella
“Male, come devono reagire? Ma io non posso prendere in giro Paola. Non sono pronto per sposarmi, e forse non sono nemmeno più innamorato di lei… Mi domando se incontrerò mai la donna giusta… A me piace avere solo delle avventure perché le donne mi, anzi ci, vedono come delle banconote umane di grosso taglio, sono stato fidanzato tanto tempo con Paola perché è la donna che, tra tutte, si è di più avvicinata all’amore, ma non mi ha fatto perdere la testa! Io credo che non sia ancora nata la donna in grado di farmi bramare per sposarmi!”
“Il tempo non ci mancherà fratellino, per adesso limitati a fare la cosa giusta per te, e per Paola!”

Il Dottor Diego sta per lasciare la sua fidanzata! Quando ho udito queste parole, il mio cuore ha perso un battito. Non è più certo del suo rapporto con lei, non vuole più sposarsi! Dopo ciò a cui ho “assistito” Venerdì, su di lui mi ero ravveduta, facendomi una brutta opinione. Che uomo è uno che sta per sposarsi, ma consuma squallide sveltine con altre donne? Ma il fatto che voglia lasciare una donna che non ama più, mi fa sperare che in lui ci sia un barlume di maturità, e che la prima impressione che ho avuto di lui possa essere vera. Non ha ancora trovato la donna giusta per lui… Però intanto non si rende conto che da pochi giorni, è entrata nella sua vita! Io so che potrei riempirlo di tutto il mio amore… Anche se si comporta in questo modo, non riesco a non provare attrazione e amore per lui…
“Isabella, le presento Roberta Mora, il nuovo direttore amministrativo. Da questo momento lei sarà la sua segretaria.”
“Molto piacere, Isabella Carissi.”
“Roberta Mora.”
“Io la ringrazio per quello che ha fatto per me nell’unico giorno in cui mi ha fatto da segretaria, ma come le avevo detto qualcun altro avrebbe presto preso il mio posto.”
“E’ stato un piacere per me Dottore.”
Il suo sguardo è penetrante e affascinante… Ogni volta che lo incrocio, mi sento avvampare.

Roberta
Quando Lorenzo ha detto di avere una ragazza, mi sono sentita crollare il mondo addosso, mancare la terra sotto i piedi. Lorenzo non ha mai avuto una ragazza! Cos’avrà questa tipa di tanto speciale? Tanto, a breve lo saprò, visto che la vuole farla assumere all’Ecomoda! Li vedrò in giro per l’azienda sotto braccio, li osserverò baciarsi, uscire a pranzo insieme… I miei giorni qui dentro dovevano essere speciali accanto a lui, e invece si trasformeranno in una vera sofferenza.
“Io vado da mio fratello.”
Taglio, abbandonando la mia nuova segretaria, che mi avrà preso per una burbera e musona, e Diego con Lorenzo. Quando entro nell’ufficio di mio fratello, lui lascia il suo lavoro per venirmi a salutare. Io mi siedo alla sua scrivania, e lui di fronte a me.
“Ehi, che faccia! Cosa ti è successo?”
“Sapevi che Lorenzo si è fidanzato?”
Mio fratello strabuzza gli occhi.
“Eh? Lorenzo Mendoza? No, non ne avevo idea! Come potevo immaginare una cosa del genere! Per ciò stai così? Ah, sorellina… Devi togliertelo dalla testa! Quanto tempo è ormai che ci speri? O ti butti, o te lo togli dalla testa!”
“Fossa facile… E tu? Mi hai evitato per tutto il weekend! E devi ancora spiegarmi cosa ci faceva nella tua doccia Michael!”
“Tel’ho spiegato, siamo usciti a bere e s’è ubriacato. Tu hai parlato con David? O con Michael?”
“No, ma credo non mancheranno le occasioni, ora che lavoro qui!”

Michael
Ho passato un weekend veramente pesante, e vedere la faccia di mio padre non è stato facile. Mi domando cosa starà succedendo a casa.
“A cosa pensi, Michael?”
“A ciò che è successo, mi domando cosa starà accadendo a casa adesso.”
“Michael, sei troppo buono a preoccuparti ancora dei tuoi…”
“Lo so Camilla, ma è l’unica famiglia che ho, e si sta sfasciando.”
“Tesoro, questo è il momento di pensare solo a te stesso! Devi pensare a riprenderti da queste notizia choc, il che include non pensare proprio a loro per un bel po’!”
“E con Roberta? Ci hai già parlato?”
“No, è troppo presto per me… Non ci siamo mai rivolti la parola, e improvvisamente vengo a scoprire che è mia sorella!”
“Nessuno ti dice di fare le cose di corsa… Insomma, Cami tesoro, si può sapere chi ti scrive in continuazione?”
Le chiede Ugo, visto che il suo cellulare squilla ogni secondo! Rispondo io al posto di Camilla. Sorridendo dico << mio fratello David >>. Camilla mi fulmina con lo sguardo.
“Scusa?!”
“Loro adesso escono insieme!”
“Camilla, è uno scherzo, una specie di candid camera? Dove sono le telecamere, avanti, cacciatele fuori all’istante!”
“No, Ugo non è uno scherzo. Grazie Michael per la tua discrezione!”
“Stella, cos’è successo? Ti ha minacciata per uscire con lui?”
Gli chiede Ugo inginocchiandosi davanti a lei, mentre io rido sotto ai baffi.
“No Ugo! David non è assolutamente un mostro come lo dipingi tu, anzi… E’ un bravo ragazzo!”
“E il tuo caro paparino furioso, cosa ne pensa della tua relazione con il rampollo di Daniele Valencia e della bionda finta?”
“Primo, non c’è nessuna storia, e secondo non lo sa! E confido che la cosa non arrivi alle sue orecchie!”
Un colpo di tosse ci costringe a guardare verso la porta, e vediamo lì Roberta.
“Si può sapere perché nessuno bussa, quando entra qui?”
“Ugo! Lascia stare… Ciao Roby.”
“Ciao Camilla. Signor Lombardi… Io sono qui per parlare con Michael.”
“Va bene, allora ce ne andiamo.”
“No Camilla, rimanete.” – dico, alzandomi in piedi. –“Roberta… Spero non ti offenderai ma per me non è ancora il momento di un confronto fratello-sorella! Non ho ancora elaborato tutta questa storia… “
“Ok, non preoccuparti Michael, lo capisco benissimo. Io allora vado a sistemare il mio nuovo ufficio. Diego l’ha svuotato, e sistemo le mie cose. Sono stata assunta come direttore amministrativo!”
“E’ una bella notizia!”
“Allora vado, ciao a tutti.”
Dice mia… Roberta, uscendo dalla sartoria.

Giulia
Dopo essermi sistemata per bene e aver indossato una gonna corta, mi avvio verso la presidenza. Passando davanti vedo la nuova segretaria alzarsi e tenta di fermarmi, ma io entro nell’ufficio di Diego.
“Ta-dan! Sorpresa, contento di vedermi?”
Lui alza leggermente lo sguardo.
“Giulia, che cosa vuoi? Non dovevi essere a chilometri di distanza?”
“Sono rimasta per te!”
Gli dico, sedendomi sulla scrivania vicino a lui, accavallando le gambe. Lui sta per alzarsi, ma io lo blocco sedendomi a cavalcioni su di lui.
“Shhh, non ci sentirà nessuno!”
Gli dico, prima di baciarlo con foga.

Isabella
Non ho fatto in tempo a fermare quella ragazza, che ora sarà di dentro, con lui,al a fare chissà che cosa, visto che non li sento parlare! Sono dei pazzi, è pomeriggio e se dovesse ripetersi ciò che è avvenuto Venerdì, lo sentirebbero tutti quanti! Improvvisamente arriva un bel problema in azienda. La signorina Paola sia avvicina ad Annamaria e domanda di Diego, e la segretaria la fa passare. Devo fare qualcosa, così mi avvicino alla signorina Paola, tenendo la porta della presidenza alle mie spalle.
“Signorina Paola, buon pomeriggio.”
“Salve Isabella… Posso passare? Devo andare da Diego!”
Cerco di temporeggiare un po’. Cosa m’invento?

FINE CAPITOLO 8.

* Capitolo 13 di "Alternative story".
   
 
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