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Autore: kikka_67    28/10/2014    1 recensioni
Cosa sareste disposti a fare per ottenere ciò che desiderate?
- E nonostante sia alquanto sconcertata nel supporre che il suo cliente ritenga che basti contornarsi di collaboratori di sesso maschile per riuscire ad evitare tali incresciosi accadimenti, la informo altresì che sono una donna che “ama” esclusivamente le donne, quindi il suo cliente non correrebbe MAI il rischio di essere molestato da me, in nessun modo. – a questo punto mi aspetto di essere buttata fuori dalla stanza..e invece….
- Sei assunta! – esclama una voce ilare dietro alle mie spalle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Avevamo impiegato quasi venti ore tra volo in aereo e attese snervanti in aeroporti sconosciuti per raggiungere una minuscola isoletta sperduta in mezzo all’Oceano Pacifico. Io e i miei colleghi dovevamo riprendere e intervistare durante i collegamenti con la sede di Londra, una manica di disperati che avevano accettato di trascorrere 16 settimane in un’isola disabitata e cercare di sopravvivere…..combattendo contro la natura selvaggia. In pratica su quell’isola non vi era nulla di pericoloso tranne, forse, gli insetti e qualche erba velenosa, era un ammasso esiguo di rocce e sabbia e se non fosse per la  temperatura elevata e l’ottanta per cento di umidità che rendeva pesante l’aria, praticamente non si riusciva a respirare, sarebbe stata un paradiso terrestre dove rilassarsi,  prendere il sole e leggere un buon libro. Invece i mal capitati concorrenti di un ridicolo reality, erano stati privati anche dello stretto necessario e cioè  il cibo e gli attrezzi per procurarselo. I concorrenti erano dieci,  chi li aveva selezionati, aveva qualche problema, perché aveva creato un gruppo di  cinque uomini e cinque donne male assortiti  in base alle tendenze  sessuali, religione, ceto sociale e notorietà, insomma non avevano nulla in comune e  sicuramente avrebbero dovuto affrontare un mucchio di guai!
 Avevo accettato l’incarico dopo che Roberta mi aveva assicurato che con i  miei colleghi avremmo passato solo le prime quattro settimane sul quell’isola e che prima di Dicembre ci avrebbe inviato un’altra squadra per darci il cambio, purtroppo neanche Roberta poteva prevedere quello che le stazioni meteorologhe non avevano prognosticato, l’inizio anticipato della stagione delle piogge. Erano due settimane che diluviava ininterrottamente, non sapevo più cosa voleva dire avere degli abiti asciutti addosso e come se non bastasse non potendo uscire dalle casette in cui eravamo stipati, visto i violenti temporali che si abbattevano su quella parte di mondo dimenticata da ogni potenza divina e dalla civiltà, passavamo la maggior parte del nostro tempo,  sotto le coperte attaccati ai cellulari e ai portatili per restare in contatto con il resto del mondo. Purtroppo la connessione era lentissima e quasi inesistente durante le ore del giorno, ma di notte per qualche ora filava così bene che sembrava di essere a casa.
Inaspettatamente questa sera la linea è abbastanza veloce e tenendo conto delle ore di fuso orario a Londra sono più o meno le otto di sera. Dopo aver messaggiato un po’ con Candy e i miei coinquilini, non posso fare a meno di controllare l’account di un noto social network per cercare notizie recenti di Tom e con mia enorme sorpresa trovo un paio di suoi messaggi nella mia pagina.
- Ciao Cucciolotta come stai? E’ da tanto che non ti connetti. TH.
- Ciao Cucciolotta ancora non ci sei? TH.
Naturalmente Tom non è al corrente che Cucciolotta è il mio nickname e che quando chatta con lei,  in realtà  scrive a  me. Ero  una sua fan già prima di iniziare a lavorare per  lui, ho sempre avuto  un debole per Henry IV, mi faceva impazzire quella barbetta chiara intorno alle sue labbra….Con il tempo eravamo diventati amici telematici, Tom chiedeva sempre la mia opinione sui  suoi lavori perché sapeva che era sempre imparziale e onesta.
New Message.          
                               -   Ciao Cucciolotta! Non ci posso credere, sei connessa!! –
Guardo stranita lo schermo e balzo a sedere sul letto e con un sorriso enorme inizio a digitare velocemente.
C.                           -    Ibrido!! Ciaoooo, come stai? E’ da tanto che non ci si scrive! Mi sei mancato! –
T.                           -    Ciaooo,  io sto bene e tu? –
C.                           -    Sono fuori patria per lavoro in zona amazzonica, hai presente? –
T.                           -    O.o  davvero? Mi pare ricordare che  diluvia lì…. –
C.                           -    Da due settimane a questa parte, ormai sto aspettando che passi l’Arca di Noè!  Non ha mai smesso di buttare giù acqua a secchiate, non so più cosa vuol dire indossare degli abiti asciutti.-
T.                           -   Posso chiederti che lavoro fai quaggiù? Lo so che non ti dovrei chiedere delle informazioni personali, ma ormai ci conosciamo da tanti anni e mi auguro che tu non sia una dodicenne.
C.                          -     Hai ragione! Io so quasi tutto di te e …veramente non pensavo ti interessasse sapere qualcosa di me. Comunque sono una “normalissima”  donna maggiorenne e lavoro per una grande azienda internazionale, mi spiace,  non sono una crocerossina!  Sono sulla riva del maestoso Oceano Pacifico e non vedo l’ora di arrivare fino alle Isole Falkland per ritrovare un po’ del caro e vecchio clima inglese. E tu sei a Londra? –
So bene che è ancora a casa e  riesco ad   immaginarlo  mentre digita i messaggi come se ce l’avessi davanti. Quando è a casa Tom indossa delle tute e t-shirt con scritte impronunciabili e molto probabilmente ha accanto una tazza di tea caldo, poco zucchero e tanto limone.
T.                          -   Sono molto felice di sapere che sei maggiorenne e “normale”. Si, sono a casa. Sono convalescente da un piccolo incidente occorsomi qualche settimana fa. Ma ora va meglio. Il lavoro mi attende la settimana prossima.
C.                           -  Un incidente? Spero nulla di grave. –
T.                            – Una mia amica, mi ha sbattuto una porta in faccia... per sbaglio. –
C.                            -  E io che m’immaginavo scene apocalittiche ! Solo una porta in faccia?! Puah! –
T.                            -   Ehi! Mi hanno dato due punti di sutura! Un male bestia! –
Un male bestia? Scoppio a ridere da sola, mentre ripenso al contegno rigidamente composto che Tom aveva mantenuto davanti ai dottori in ospedale. Invece stava soffrendo e non ha esalato un lamento…chissà perché?
C.                           -  Davvero? Non ti sei buttato per terra gemendo come una larva afona, vero Ibrido? Hai fatto l’uomo duro che non sa cosa sia il dolore fisico…… almeno davanti alla tua amica…..-
T.                           -   Ecco… finché ero  vicino a lei non ho fiatato, ma quando è scesa dalla mia macchina, ho iniziato con i lamenti. –
C.                           -  Ma come,  ti ha sbattuto la porta  in faccia  e poi l’accompagni  anche a casa?! Io l’avrei fatta arrestare! –
T.                           -  Calma Dog! Non l’ha fatto apposta e poi la porta in questione l’ha ricevuta in faccia pure lei, occhio nero e bernoccolo! –
Già ho ancora l’occhio leggermente cerchiato da un alone  giallo verdognolo! Che carino, però, mi sta difendendo.
C.                           -  Ah..aha..ah…Chi la fa l’aspetti!! Poverina! Fate proprio una bella coppia! –
T.                           -  Si…. In effetti… solo che lei non lo vuole capire…. –
Oh Tom…  sono senza parole… guardo il cellullare che ho vicino a me, potrei tentare di chiamarlo…già per dirgli cosa? Sono scappata di nuovo…pur di combattere la tentazione di starti vicino e non ti ho neanche avvertito….non che fossi obbligata, naturalmente, Tom non è il mio uomo. Alcune volte non mi capisco nemmeno io, anelo la sua compagnia, ma appena posso scappo lontano da lui,  vorrei  parlargli, solo per poter sentire la sua voce e  avrei bisogno di guardarlo solo per soddisfare i miei occhi di..lui.
T.                           -  Ci sei? Cucciola? –
C.                           -  Si..sono qui, scusa,  stavo pensando. Ti sei fidanzato…per davvero? –
Questa volta fu Tom a farmi aspettare qualche minuto prima di rispondere e dopo aver controllato se la connessione era ancora in essere, vedo arrivare un nuovo messaggio.
T.                            -  Sai…… questa domanda… me l’hanno già posta…. Ma la persona che ha formulato la domanda usando le tue stesse parole…. dovrebbe essere a casa con un occhio nero e un bernoccolo in testa e non in mezzo all’Oceano Pacifico…. Non ci posso credere! Viola, sei tu?! –
Oddio!! Sono completamente paralizzata dallo stupore e dalla vergogna di essere stata  scoperta,  con le mani sulla faccia rovente, guardo sbalordita il display, non è possibile! Velocemente riguardo tutta la chat per vedere dove ho sbagliato,  dietro  quale mia espressione, ha potuto indovinare, che  Cucciolotta   fossi proprio  io? Non mi resta che negare!

C.                          – Bello quel nome, mi spiace deluderti ma non sono Viola, non è che sei un po’ paranoico per quanto riguarda quella donna? E io che pensavo che tu fossi una certezza….. ero sicura che non ti saresti mai innamorato ma  che ti saresti accontentato di rimanere sul piedistallo per essere idolatrato dai più… -
T.                          – Quello è un dazio che debbo pagare per la vita che ho scelto, ma ciò che cerco , ciò di cui ho bisogno…..  –
C.                          -  Metti un annuncio..O.o……Cerco…. –
T.                              -  ….una donna che sappia mettersi in gioco per me…. una donna …..a cui riserverò  pari dedizione…. baci ..e… carezze…-
Basta! Con le mani sulle orecchie leggo di nuovo quelle parole, mi sembra di sentire la sua voce leggermente roca, addirittura sento il suo profumo! Sto uscendo fuori di testa! Se chiudo gli occhi rivedo il suo sguardo intenso, nelle cui trasparenze ci si può  perdere e le sue labbra morbide che bruciano sulle mie….
Afferro il cellullare e digito il suo numero con una frenesia che mi spaventa, ma che sento  inarrestabile. Uno squillo….. chiudo gli occhi aspettando di sentire la sua voce e stringo forte le dita intorno al telefono, due squilli….. mi ritrovo a  respirare più lentamente per cercare di calmare il battito cardiaco….ecco….
- Ciao sono Tom, al momento non sono in casa. Se volete lasciarmi un messaggio, vi prego di    mormorarlo (eh…eh....eh) .. dopo il segnale acustico, sarete ricontattati al più presto... Ciao…….BIP…… -
Meravigliosa….morbida e corposa, vibrante e a tratti roca…(secondo me lo fa apposta ad abbassare di un tono quel sussurro!) ….Ciao sono Tom….Wow….. Silenzio, non ho il coraggio di parlare e se lui adesso è a casa sono sicura che sta aspettando di sentire un messaggio, sono quasi  sicura che sa che sono io e che come me è teso nell’attesa di una semplice parola che può cambiare tutta questa  giornata, magari tutta  la mia vita e anche  la sua.
New message.
T.                               -  Ti prego…..dì qualcosa…. –
- Thomas….. – mormoro con la voce tremante,  emozionatissima e  finalmente riesco a respirare.

 
  
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