Crossover
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Autore: mydaimonissnake    28/10/2014    1 recensioni
Come si stabilisce se qualcuno è buono o cattivo? Le creature della luce sono davvero tutte buone? E quelle dell'oscurità tutte malvage? La verità è che chiunque è libero di scegliere da che parte stare. Solo scacciando tutti i pregiudizi e guardando veramente nel cuore di ognuno si può capire gli altri. E nel momento del bisogno, quando il destino della Terra è in pericolo, i veri eroi si uniranno, indipendentemente dalle razze a cui appartengono.
I personaggi della fic saranno quasi tutti tratti da telefim, anime, libri e quant'altro, alcuni manterranno i loro veri ruoli altri invece avranno una storia diversa che spiegherò man mano.
Grazie in anticipo a chiunque leggerà.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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LA MATTINA DOPO
 
 
 


Non appena Jen scese dall’autobus e avvistò la casa della nonna, che aveva tutte le luci accese ed era ancora piena di poliziotti che la esaminavano centimetro per centimetro, Simona e Alexander svoltarono per quella via e la videro.
La ragazza poté fare solo pochi passi prima di venir bloccata e nonostante le suppliche che fece per poter esser lasciata andare non ottenne nulla. Alexander provò a spiegarle che la sua non era una buona idea, mentre Simona si limitò a guardarla molto male, prima di attaccarsi al telefono per dire a tutti che l’avevano trovata. Dopodiché presero il primo taxi libero che trovarono e tornarono a casa.
 
 


La ramanzina che Simona fece a tutti i ragazzi, compresi Oscar ed André che erano arrivati poco prima, fu lunga e terrificante. Fece notare loro tutti i pericoli che avevano corso, e già solo quelli avevano fatto passare la voglia di uscire di casa a tutti quanti, compresi i poveri agenti dell’FBI che con quel discorso non c’entravano niente. Passò poi a spiegare con chiarezza quanto la loro bravata aveva fatto perdere tempo a lei e agli altri e a quanto li avesse fatti preoccupare, facendoli sentire tremendamente in colpa. Per finire illustrò loro le punizioni che avrebbero subito se avessero osato disubbidirle di nuovo.
Quando finalmente Simona smise di parlare avevano tutti il morale sotto i piedi, perciò soddisfatta da quanto ottenuto li spedì tutti a letto, inclusi Sasuke e Kabuto.
 
 
 


Hotchner, Prentiss e Mark rientrarono poco dopo. Raccontarono che il laboratorio di Orochimaru era in parte scientifico, mentre un’altra parte somigliava più ad uno magico, l’ultima parte invece ricordava più una sala per le torture.
Avevano deciso di distruggere tutti i macchinari scientifici, che sebbene all’avanguardia e molto costosi sarebbero stati complicati da trasportare o rivendere.
Si erano portati via tutte le boccette che erano riusciti a trovare, riempiendone una bella sacca. Nessuno di loro tre aveva compreso cosa contenessero, ogni boccetta conteneva un liquido o una polverina diversi, ma Mark aveva pensato che valesse la pena studiarle, magari avrebbero potuto essere utili.
L’unica altra cosa che avevano preso era un libro, scritto a mano, molto vecchio, eppure in buono stato. Avevano convenuto che dovesse trattarsi di un diario, probabilmente dello stesso Orochimaru, era scritto in una lingua che Prentiss aveva stabilito potesse essere coreano antico, ma nessuno di loro lo conosceva quindi non ne erano sicuri.
Continuarono a parlare di praticamente qualsiasi cosa, fino alle tre di notte, quando la stanchezza prese il sopravvento su tutto il resto e decisero di salutarsi.
Si lasciarono con la promessa da parte degli agenti di sistemare le cose con la polizia, così da discolpare Alexander, che comunque sarebbe andato a parlarci la mattina dopo.
Inoltre gli agenti si offrirono di aiutarli a cercare i Winchester, cosa che i vampiri accettarono con gratitudine.
In cambio loro li assicurarono che li avrebbero tenuti informati su tutto, si scambiarono i numeri di telefono e si salutarono calorosamente, come fossero vecchi amici.
 
 
 


-Andiamo a dormire anche noi? Io comincio ad essere stanca.-
-Certo Vero, però prima dovremo decidere chi resterà a dormire qui sul divano, visto che con tutti questi nuovi ospiti c’è rimasta una sola stanza disponibile. Non che per me sarebbe un problema, però mi preoccupo per te, non vorrei che riposassi male, in un letto più scomodo- disse Mark, guardandola dolcemente e accarezzandole una guancia.
-Certo come no! E tu credi davvero che noi crederemo a queste stupidaggini?- Alex gli andò subito contro.
-Alex non essere polemico, non c’è né bisogno. Mi sembra ovvio che essendo disponibile una sola camera, voi ragazzi sarete tanto cavalieri da cederla a noi, mentre voi vi dividerete il divano, che comunque vi basterà aprire per avere anche voi un letto. Buonanotte, cari.- Detto questo Simona baciò Alex e se ne andò con la sorella, dopo che anche lei ebbe salutato il proprio compagno e fatto ad entrambi un sorriso di scuse.
“Mi ha fregato di nuovo, quella maledetta!” Mark era abbastanza seccato per la cosa, anche se non ce l’aveva veramente con Simona. L’unica cosa che detestava veramente di lei era il suo fidanzato, con il quale ora avrebbe dovuto dormire lui, tra l’altro.
Anche Alexander non era per niente contento per la situazione, ed era un peccato, perché altrimenti si sarebbe potuto godere il disappunto dell’altro.
 
 



Il mattino dopo si svegliarono tutti presto, per le otto infatti erano tutti in piedi e pronti per iniziare la giornata.
Kabuto era riuscito anche a trovare qualcosa per fare colazione, sebbene il frigorifero e la dispensa fossero praticamente vuoti.
Se volevano i vampiri potevano mangiare come gli umani, anche se il loro corpo non ne avrebbe tratto nessun nutrimento, e a volte lo facevano, giusto per avere il piacere di assaporare i cibi che preferivano. Tuttavia in quei giorni avevano avuto altro da fare e non avevano avuto tempo da perdere nel dedicarsi a fare la spesa o addirittura cucinare. Ora però Kabuto viveva con loro e quindi avrebbero per forza di cose dovuto comprargli qualcosa da mangiare.
Lui disse che non avrebbe avuto problemi ad andare a fare spesa da solo, ma visto che nessuno si fidava di lui, la sua proposta non venne accettata. Oscar ed André si affrettarono ad offrirsi volontari per accompagnarlo, un po’ per cercare di rientrare nelle grazie di Simona e un po’ per starle alla larga nel timore che volesse riprenderli ancora.
 
 


Veronica si era messa ad esaminare le boccette rubate ad Orochimaru. Si era accaparrata l’intero tavolo del salotto, posizionandocele sopra tutte in fila, e aveva un sacco di libri poggiati un po’ dappertutto intorno a lei e che consultava concentrata. Davanti a lei aveva posizionato il suo microscopio con cui al momento stava esaminando il contenuto della prima boccetta che le era capitata sotto mano.
Sapeva che sarebbe stato un lavoro lungo, che probabilmente le avrebbe richiesto interi mesi, quindi non voleva perdere tempo. Lei era l’unica del gruppo che si intendeva di scienze e pozioni, perciò avrebbe dovuto fare tutto da sola, non che le pesasse troppo a dire il vero, quella era una delle sue passioni.
 
 

A Mark era toccato il compito di aiutare Alexander a crearsi degli alibi inattaccabili per la polizia.
I due erano sul divano, a ragionare e litigare, facendo anche parecchio baccano, ma venendo ignorati da tutti.
 
 

Simona aveva invece portato i cinque nuovi vampiri e Sasuke nell’unica stanza della casa non ancora ammobiliata. Era ora di iniziare il loro addestramento.
  
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