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Autore: Mew_vale    30/10/2014    5 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 9

Isabella
Non so come sbrogliare questa matassa! Ma non posso permettere che questa signora entri in presidenza e sorprenda il dottore in atteggiamenti libidinosi con Giulia Valencia.
“Allora, mi fa passare?”
“Vertamente… veramente non posso. Il dottor Diego è molto impegnato!”
“Strano, perché Annamaria mi ha detto l’opposto! E tra l’altro, lei non è più la sua segretaria, o sbaglio? Ho incontrato i miei suoceri nel parcheggio, che mi hanno informato dalla sua elezione. Quindi, per forza di cose, adesso la segretaria del mio fidanzato è Annamaria, ed io sono tenuta a credere alla sua parola, signorina! Visto che Diego avrà dato disposizioni ad Annamaria!”
“Mi dispiace, ma le ha date a me. Il dottor Diego non vuol’essere disturbato.”
Le rispondo, senza esitare. Posso anch’essere impacciata e timida di fronte all’uomo che mi piace, ma di fronte a questa signora non ho più intenzione di farmi insultare e classificare come una scema! Non sono tenuta a sottostare ai suoi voleri, visto che non è un mio superiore ma solo una fidanzata fastidiosa. Quella mi guarda minacciosamente, mentre Annamaria e Berta si osservano a vicenda con aria interrogativa assistendo alla scena.
“Mi faccia passare, o la sua permanenza qui sarà già terminata!”
“Mi scusi se m’intrometto signorina Paola, ma non credo che dovrebbe rivolgersi così alla signorina… Non credo che s’inventi le cose! Se dice che i dottor Diego le ha chiesto di non essere disturbato, si vede che l’ha fatto e Annamaria non ne era al corrente! E non credo nemmeno che sia giusto che lei venga in quest’azienda minacciarci di licenziamento, visto che non ne ha il potere!”
Annamaria si è alzata dalla sedia e gioca con una penna mentre assiste, io trattengo il fiato e quella donna diventa scura in volto.
“Ma come vi permettete? Lo sapete chi sono i miei suoceri?! Berta, nel caso soffrisse di amnesia, sono amica intima dei Mendoza!!”
“Perché noi no, lo siamo da trent’anni circa e, io almeno, lavoro qui da trentasei anni! Da quando il suo caro suocero ha iniziato a lavorare in quest’azienda!”
Berta sta davvero calcando la mano! Io ed Annamaria ci osserviamo, temendo una strage! Di colpo mi viene un’idea quando, alle spalle di Paola, vedo arrivare il Dottor Lorenzo che si ferma quando vede la scena. Paola non si è accorta di lui, perciò colgo la palla al balzo mentre Paola rimprovera Berta minacciandola di andare a lamentarsi dai Mendoza.
“Non è necessario fare questo scandalo… signorina Paola mi spiace, ma il dottor Diego è in riunione con il dottor Lorenzo, e non vogliono essere disturbati!”
Affermo, guardando oltre le sue spalle. Il dottor Lorenzo gioca d’astuzia perché si nasconde subito dietro l’angolo del muro, così quando la signorina Paola si volta non lo vede. Spero che il dottor Lorenzo abbia capito che il mio era un S.O.S.!

Lorenzo
Non so cosa stia succedendo, ma certamente quello di Isabella era un segnale. Passando dal mio ufficio e poi dalla sala del consiglio, entro in presidenza e trovo mio fratello con la lingua di Giulia in gola, e la camicia aperta. Quando entro si staccando e lei balza in piedi.
“Ma sei pazzo?! Tu fuori di qui Giulia!!”
Le dico, afferrandola per un braccio e trascinandola nella sala riunioni. Prima di chiudere la porta la minaccio:
“Non parlare, non fiatare o ti licenziamo!! E’ chiaro?!”
Lei, confusa, non dice una parola quindi torno a rimproverare mio fratello.
“Sei diventato completamente scemo?Volevi farti sentire dalla tua futura sposa, stavolta?”
“Paola è qui?!”
Chiede lui strabuzzando gli occhi, io annuisco. Poi squilla il telefono.
“Pronto… Isabella, mi dica. Ah sì? Ok, mi ascolti bene… La faccia entrare tra due minuti, non prima! E poi faccia uscire Giulia Valencia dalla sala del consiglio, chiaro? Perfetto… Un’altra cosa. Non so cosa lei abbia fatto, ma grazie.”
“Fratello, è sveglia e cazzuta il nuovo acquisto della banda delle racchie!”
“I commenti dopo! Dai, tira fuori carte, documenti e accendi il computer… Dovrà sembrare l’ufficio di un neo-presidente e del suo vice, impegnati a lavorare!”
“E dovremmo dare un aumento a Berta!”
Quando entra Paola, Diego la saluta calorosamente. Lei ha il volto corrucciato.

Diego
“Paola, che bella sorpresa! Tutto bene?”
Domando, facendo il finto tonto. Mio fratello la saluta, per poi uscire dall’ufficio.
“Diego, quelle impiegatuccie mi hanno trattata come un rifiuto umano!”
Si lamenta, passando oltre a me. Io stringo la mano a pugno all’altezza del mio sterno, col desiderio di lasciarla in tronco qui, ora, davanti a tutti! Che croce! Poi mi volto.
“Cos’è successo stavolta?”
“Quando sono arrivata, Annamaria mi ha detto che potevo passare. Ho incontrato i tuoi quando sono arrivata nel parcheggio sotterraneo, mi hanno detto dell’elezione e sono venuta a congratularmi! Ma quando stavo entrando nel tuo ufficio, quella stupida che sta qui davanti, mi ha impedito di entrare dicendo che le avevi detto di non voler essere disturbato!”
“Ma è così amore mio, ho chiesto a Isabella di non far entrare nessuno.”
“E posso sapere come mai Annamaria, che da oggi dovrebbe essere la tua segretaria, non ne era al corrente e l’hai detto a quella?”
“Perché sono presidente da circa un’ora amore mio! E riunire le segretarie per stabilire i ruoli non è stato il mio primo pensiero! Si può sapere perché hai preso tanto in antipatia Isabella?”
“E’ irriverente! Dovevi vedere come mi si è rivolta, per non parlare della sua amica grassona!”
Mi scappa istintivamente uno schiaffo, e non me ne pento.
“BASTA CAZZO, BASTA! NON TI PERMETTO PIU’ DI VENIRE NELLA MIA AZIENDA A OFFENDERE I MIEI DIPENDENTI, BASTA! SENZA CONTARE CHE LA GRASSONA, COME L’HAI DEFINTIA TU, E’ AMICA IMTIMA DI MIA MADRE, DI MIO PADRE, DI NICOLA E LEONORA MORA, PER E I MIEI FRATELLI E’ COME UNA ZIA, CHE LAVORA PER NOI DAL 1518 E CHE ERA QUI ANCHE QUAND’ERA PRESIENTE MIO NONNO, CUI VOLEVA BENE!”
Mi sfogo, davanti ad una choccata Paola che si copre la gota e ha le lacrime agli occhi. Lei mi guarda basita, prima di abbandonare il mio ufficio. Io poso le mani sulla vita, spostando per forza di cose, la giacca indietro e abbasso la testa respirando profondamente. Dalla porta aperta si affacciano mio fratello, Berta, Annamaria e Isabella.
“Tutto bene?”
Mi domanda Lorenzo, io annuisco prima di osservare Isabella e chiudere la porta lasciando tutti fuori. Mi accomodo alla mia scrivania e delle lacrime, dettate dal nervoso, mi rigano le guance.

Isabella
Per colpa mia è scoppiato un gran bel casino. Tutti noi abbiamo sentito le grida del dottor Diego! E io temo di aver agito male.. Dopo la scenata, le mie colleghe mi hanno trascinata in bagno.
“Che succede?”
“Signorina, ora vogliamo sapere tutto quello che succede! Vuota il sacco!”
“A cosa vi riferite?”
“E dai, non farti pregare! C’è qualcosa tra il Dottor Diego e la figlia della bionda tinta?”
“La bionda tinta? E chi sarebbe?”
“Patrizia Fernanedz, la moglie del dottor so-tutto-io Valencia! Siamo certe che tu sai qualcosa, altrimenti perché scatenare quel pandemonio per tenere lontana dal signorina Paola dall’ufficio del dottore mentre dentro vi era Giulia? E perché il dottor Lorenzo, in seguito l’ha fatta uscire di soppiatto?”
Mi domandano Berta e Annamaria. Io esito, non posso raccontarglielo! No, non posso spiattellare in giro quello che so e mettere nei guai il dottor Diego.
“Vedi Isabella, in quest’azienda esiste la banda delle racchie che sarebbe composta da noi! Noi ci aiutiamo a vicenda, e ci diciamo tutto! E tu hai senza dubbio tutti i requisiti per farne parte, oggi l’hai dimostrato, mettendo al suo posto quella megera di Paola!”
“Sarei una racchia?”
Chiedo confusa, e anche per cambiare discorso e tergiversare.
“Ma no, anzi sei molto più carina di tutte noi messe insieme! Siamo solo un club esclusivo, che va contro tendenza!”
Afferma Sandra, poi interviene Berta.
“Ragazze, oggi è stato come fare un salto indietro nel tempo! Isabella e quell’arpia di Paola, non vi ricordavano vagamente Betty e la signora Marcella in una delle loro innumerevoli discussioni?”
“Stavo per dirlo in questo preciso istante, Berta!”
Risponde Annamaria, io chiedo chi sia questa Marcella, sempre per distrarre l’attenzione da quanto avvenuto poco fa!
“Betty sai già chi è, l’ex presidente, mentre Marcella Valencia è un’azionista dell’azienda, la sorella di Daniele Valencia e Mariabeatrice Valencia! Un tempo Marcella, quando il dottor Armando diventò presidente, era fidanzata con lui, e non faceva altro che litigare con Betty, che all’epoca era l’assistente di Armando, come già sai! Si facevano di quelle litigate memorabili, perché Betty spalleggiava sempre il dottor Armano, mettendosi contro la signora Marcella!”
“E poi com’è finita? Che fine ha fatto quella signora?”
“Poi è finita che Betty e il dottor Armando si sono innamorati, e quella signora sen’è andata molti anni fa e non ha più rimesso piede in azienda!”
In quest’azienda ne sono successe di tutti i colori! Quindi io ricordo vagamente la signora Beatrice, quand’era solo un’impiegata? E pare che litigasse sempre con la fidanzata che il presidente di Ecomoda, con poi si è sposata e ha messo su famiglia, aveva all’epoca… Questa storia mi fa venire strani pensieri, inizio a fantasticare su un mio eventuale destino con il dottor Diego… Chissà se potrebbe mai accadere la stessa cosa anche a me! Le ragazze riprendono a farmi domande sull’accaduto, ma io resto ferma nelle mie decisioni e dico loro che per ordine del dottor Diego non posso dire nulla.

Diego
Dopo ciò che è successo, mi sono diretto con passo svelto e deciso in sartoria alla ricerca di Giulia. Quando entro e chiedo di lei, mia sorella mi chiede cos’è successo, vedendo la mia faccia infuriata.
“Niente, mi serve parlare con Giulia.”
“Bhe, come vedi, qui non c’è, come sempre! Diego, quella tipa potrà anche essere una modella affermata, la regina delle passerelle di mezza America Latina, ma qui dentro ha un contratto di lavoro! Ma io in quest’atelier non la vedo mai!”
Sbotta Ugo.
“Non preoccuparti, mi occuperò anche di questo problema!”
Gli dico, prima di abbandonare la sartoria. Mi dirigo verso la caffetteria per vedere se si trova li, e la incrocio per le scale. Prima che abbia tempo di dare aria alla bocca, la sbatto al muro con una mano.
“Diego, non ti facevo tanto perverso!”
“Giulia, piantala!! Ti ho cercato per dirti in faccia che non voglio più incrociare la tua faccia da oca bionda! Non voglio più avere a che fare con te, chiaro?”
“Certo, ti sei fatto un paio di giri e mi butti via come un fazzoletto usato!”
“Basta, Giulia! Ti dirò di più, se non mi lasci in pace, ti licenzio, visto che non fai una mazza in quest’azienda! E non hai bisogno dello stipendio come modella di sartoria!”
Le dico, per poi tornare nel mio ufficio. Spero che abbia afferrato il concetto! Poco dopo etra nel mio ufficio Lorenzo.
“Fratello, sono venuto a dirti che sto uscendo. Va tutto bene?”
“Ho detto chiaro e tondo a Giulia che non voglio più avere a che fare con lei!”
“Hai fatto bene, sperando che capisca. E se ci riprovasse, spero che sarai tanto furbo da allontanarla!”
“Non temere…”
“E con Paola?”
“Devo purtroppo passare da lei per mettere in chiaro le cose, anche se immagino che abbia già capito dopo quanto successo oggi!”
“Allora ti faccio i miei migliori auguri, e torna illeso!”
Mi dice, prima di abbandonare il mio ufficio. Questi giorni sono stati pesanti e pieni di rivoluzioni, ho concretamente bisogno di passare del tempo solo per riflettere. Attraversando la hall, saluto di sfuggita Wilson, il quale mi ferma.
“Dottor Diego, stavo venendo da lei. Rispetto al nostro discorso di Venerdì sera la volevo dire che, quando ci siamo congedati, ho visto una macchina uscire dal garage. Era l’auto di quella ragazza nuova, la nova segretaria!”
“Isabella?”
“Esatto, spero che quest’informazione possa esserle utile.”
“Molto Wilson, la ringrazio. A domani!”
“A domani presidente!”
Ne ero certo, ero sicuro che si trattasse di lei! Ma perché mi ha mentito? Di certo per imbarazzo… Non posso avercela con lei, ma è mio dovere parlarci, per smorzare ogni disagio tra di noi. Quando sto per raggiungere la mia auto, noto una macchina proprio all’entrata del garage. E’ ferma li, quindi mi avvicino e mi chino leggermente. Dentro l’auto c’è Isabella la quale mi guarda e arrossisce.
“Ci sono problemi?”
“S-slave dottore… Pare di sì, visto che non si mette in moto!”
“Apra il cofano.”
Le dico, per poi togliermi la giacca e piegarmi le maniche della camicia. Lei smonta e mi affianca, la vedo mentre è imbarazzata. Io mi chino e inizio ad armeggiare con il motore. Dopo aver dato una rapida occhiata, capisco perfettamente qual è il problema.
“E’ solo la batteria scarica.”
Le dico, mentre mi volto verso di lei che nel frattempo si è chinata per osservare. I nostri visi sono a distanza ravvicinata e, chissà perché, non ho l’istinto di spostarmi, anzi mi fermo ad ammirare i suoi occhi celesti, per poi osservare le sue labbra. Lei invece torna in posizione eretta, sottraendosi a quello che stavo per fare. Ma che diavolo mi è preso? Sono impazzito?
“La ringrazio dottore.”
Vedo che si dirige verso il posto di guida ed estrae il cellulare, mentre io richiudo il cofano. Le chiedo cosa sta facendo.
“Chiamo un carro attrezzi e poi un taxi.”
“Il taxi non lo chiami, l’accompagno a casa io.”
“Non è il caso, davvero.”
“Insisto, Isabella.”
Le dico, fissandola negli occhi. Lei abbassa di nuovo lo sguardo.
“Va bene dottore.”
Incarichiamo Wilson di aspettare il carro attrezzi, e saliamo sulla mia BMW cabrio, con tettuccio alzato. La vedo seriamente in imbarazzo, e non posso fare altro che pensare come si dev’essere sentita udendomi mentre facevo sesso… Cerco di rompere il ghiaccio.
“Isabella, la volevo ringraziare per ciò che ha fatto oggi.”
“Non mi deve ringraziare, io sono stata maleducata con la sua fidanzata, e lei ci ha litigato per causa mia!”
“Che cosa?Ma cosa le viene in mente?Lei oggi mi ha salvato la vita!Se Paola fosse entrata lì mentre c’era dentro Giulia Valencia, io ora sarei sotto terra! E per quanto riguarda la litigata, se le ho detto determinata cose, che immagino, si saranno sentite, è stato perché se le meritava! Non potevo certo accettare che offendesse i miei dipendenti!”
“La ringrazio dottore…”
Mi dice, mestamente. Io butto lo sguardo alla mia destra e la vedo tormentare la cerniera della borsa che tiene sulle sue gambe. Mi scappa un sorriso, pensando alla tenerezza che emana. Osservandola non posso fare a meno di notare le differenze con le altre donne con cui mi sono sempre confrontato… Arroganti, snob, seducenti ma anche troppo piene di sé! Tutto l’opposto della ragazza che ora occupa il sedile del passeggero della mia auto.
“Ho solo un dubbio che vorrei lei mi chiarisse… Come faceva a sapere che l’entrata di Paola nel mio ufficio in quel momento costituiva un pericolo? Giulia poteva essere entrata per ragioni di lavoro… Ammenochè lei non sapesse già qualcosa!”
Fa scena muta.
“Isabella, lei mi ha mentito stamattina vero?Quando le ho chiesto a che ora è uscita dall’azienda venerdì sera.”
“Dottore, penso che affrontare l’argomento sia imbarazzante per entrambi! Io manterrò il segreto, basta che non affronti più l’argomento!”
Per la prima volta nella mia vita arrossisco e mi sento a disagio con una donna. Mi scappa un colpo di tosse.
“Sì, lo è. Ma lei capisce che dovevo sapere di chi si trattava! E adesso che so che si tratta di lei, mi sento più tranquillo…”
“Come mai dottore?”
“Perché mi fido di lei Isabella.”
“Mi conosce da pochi giorni dottore!”
“Mi fido perché non l’ha raccontato a nessuno, esatto?”
“Esatto, a nessuno. Accosti qui…”
Mi dice, io ubbidisco. Accostiamo sotto un palazzo composto da case popolari.
“Grazie per il passaggio dottore, ci vediamo in ufficio. Mi scusi se le ho creato disagi con la sua fidanzata, non era mia intenzione!”
“Non si preoccupi. Ci vediamo domani…”
“A domani.”
Mi risponde, per poi smontare. Io la richiamo quindi lei si china per affacciarsi dal finestrino.
“Desidera che passi a prenderla domani mattina?”
“No, io troverò un passaggio.”
“Ha ragione, ha il suo ragazzo che la può accompagnare, mi scusi!”
“Chi?”
“Francesco, il suo ragazzo. Ci siamo conosciuti al centro commerciale.”
“Giusto. A domani dottore.”
Mi risponde, per poi allontanarsi. La piega confidenziale che ha preso il rapporto con lei, mi lascia perplesso. Durante il colloquio, sono rimasto colpito da lei, per qualche strana ragione. E’ quella << ragione >> che non capisco. Rimetto in moto la mia auto, e mi avvio verso casa di Paola.

Isabella
Dopo aver richiuso la porta di casa mia, mi ci appoggio con la schiena. Poso una mano sul mio cuore e lo sento galoppare. Il dottor Diego stava per baciarmi mentre eravamo chini sul motore della mia auto… O almeno credo, e questo mi ha spinto ad arretrare. Non posso concedermi a questo rapporto, verso un uomo tanto frivolo! Sono rimasta abbagliata da lui, me e ne sono innamorata a prima vista e so che questo, prima o poi, mi causerà guai. Busso alla porta di Francesco e Silvia, e mi apre lui. Gli chiedo sotto voce se c’è Silvia, lui risponde con diniego dicendo che è uscita con il fratello del mio capo e m’invita a entrare.
“Tutto bene? Ti vedo strana…”
“Non proprio. Credo di essermi innamorata…”
Il mio amico sorride e strabuzza gli occhi alla notizia, chiedendomi di chi si tratta.
“Diego Mendoza.”
Gli dico.
“Ah. Ma lo conosci da pochi giorni!”
“Io non so spiegarlo, è stato un colpo di fulmine…”
“Ed è il tuo capo!”
“Lo so.”
“Ed è prossimo al matrimonio!”
“Bhe, questo non più… Oggi ho sentito mentre raccontava al fratello che vuole lasciare la sua fidanzata perché non l’ama più!”
“Bhe, sarebbe il minimo, visto che ha trasformato quella donna in un cervo! Resta il fatto che si tratta del tuo capo!”
“Oggi stava per baciarmi…”
Gli racconto tutto: dello scontro con la sua fidanzata, del litigio, della macchina senza batteria, del passaggio e di ciò che mi ha detto.
“Amica mia… Io penso che dovresti stare alla larga da quel tipo! Sarà anche ricco, bello, carismatico… tutto quello che ti pare, ma resta che è uno dei peggiori uomini di questa terra, che usa le donne come oggetti sessuali!”
“Stai tranquillo… E’ molto improbabile che abbia messo gli occhi su di me! Fra, lo sai vero che non devi lasciarti sfuggire nulla con Silvia? La ragazza del fratello dell’uomo che mi piace?”
“Baby… Non era necessario specificarlo!”
Mi rassicura, per poi abbracciarmi, intuendo il mio stato d’animo.

Giulia
Diego Mendoza non può liquidarmi così e minacciarmi di licenziamento! E’ vero che lo stipendio dell’Ecomoda non mi cambia la vita essendo una modella famosa e ricevendo un assegno sugli utili dell’Ecomoda grazie alle azioni che papà mi ha intestato, ma devo conservarmi il posto per aiutare Giulio e riferirgli tutto quello che accadrà qui dentro. Dopo la minaccia di Diego, ho deciso di procurarmi un’assicurazione… Perciò mi sto dirigendo verso l’ufficio del responsabile della sicurezza e della sorveglianza per corromperlo. Busso, e quello m’invita a entrare. E’ un uomo sulla trentina, abbastanza carino anche!
“Signorina Valencia, buonasera. Cosa posso fare per lei?”
“Salve. Sono qui perché avrei bisogno di un favore…” – inizio, sfoderando tutte le armi che madre natura mi ha dato. –“ Avrei bisogno che mi consegnasse in questa pennetta USB il filmato della telecamera di sorveglianza del magazzino, di Mercoledì sera, diciamo intorno alle ventidue! Dalle ventuno e cinquanta alle ventidue e venti, senza che lei lo veda ovviamente!”
“Signorina, per questo serve l’autorizzazione del presidente, altrimenti non posso far uscire da qui nessun filmato! Si rivolga a Diego Mendoza per l’autorizzazione.”
“Forse non mi sono spiegata… Ho bisogno di quel filmato!”
“Aspetti… Mercoledì sera ha detto?”
“Esatto!”
“Ah… Lei vuole il filmato che la ritrae in atteggiamenti compromettenti con Diego Mendoza?”
Mi chiede, senza alcun imbarazzo o esitazione.
“Come?Lei ha visto il filmato?”
“E’ logico signorina, Ogni due giorni osservo, mandando avanti velocemente i fotogrammi, i filmati delle varie telecamere e se non ci sono anomalie gli archivio.”
“Lei è un porco! E dove si trova ora quel filmato?!”
“L’ho archiviato.”
“E cos’altro ne ha fatto?! Delle copie?”
“Signorina, io ho famiglia e ho bisogno di questo lavoro! Non mi metta nei guai! Io ho visto il filmato perché era mio dovere farlo, e ho tenuto la bocca chiusa perché non voglio grane!”
“Non ne avrà, se me lo consegnerà! O vuole che vada dal dottor Mendoza e gli dica che ha visualizzato il filmato? Sarà contento di licenziarla! Senza contare che la sua disponibilità non resterà senza ricompensa… “ – gli dico, per poi gettare sulla scrivania un’ingente mazzetta. – “ Pensa che bella vacanza potrebbe regalare a sua moglie, ai suoi figli! Oppure pagare qualche rata della macchina, o della casa.”
Non perde tempo, quindi si mette in tasca la mazzetta e gli passo la chiavetta USB. Quando ha passato il filmato, esco ma non prima di averlo avvertito.
“Se ne fa parola con qualcuno, o se vengo a sapere che ne ha fatto delle copie, la faccio sbattere fuori e la denuncio!”

Camilla
Era da un po’ di tempo che io, Roberta e Cèsar non passavo del tempo insieme perciò, quando mi hanno proposto una cenetta, ho accolto la mozione con gioia! Quando entriamo nel solito ristorante, ci salutano con calore indicandoci che il nostro solito tavolo è libero. Ci accomodiamo, quindi iniziamo a consultare il menù.
“Direi di ordinare una bottiglia, per festeggiare il nuovo lavoro di Roby in Ecomoda!”
“Ottima idea Cèsar! Sono molto contenta che lavorerai lì!”
“Io invece non sono molto contenta di te, signorina! Perché non mi hai detto che frequenti David Valencia?”
Mi sento avvampare, e vedo Cèsar strabuzzare gli occhi.
“Che cosa?!”
“Tu come lo sai?”
“Ho sentito oggi, mentre ne parlavi con Ugo e Michael…”
Mi risponde lei.
“Ragazzi, la notizia non deve arrivare alle orecchie di mio padre!”
“Eri con lui quindi Sabato, quando ci hai scritto di dire a tuo padre che abbiamo cenato insieme?”
“Tu e lui, soli soletti, in casa tua…”
Mi canzona Roberta.
“Fermi un secondo… non è mai successo niente tra di noi, ci stiamo semplicemente conoscendo! E poi è un ragazzo carino, non ci ha provato in alcun modo! E comunque papà non sel’è bevuta, mi ha sottoposto al terzo grado e gli ho detto che esco con un uomo…”
“Uhhh, povero Armando!”
Risponde Cèsar. Io domando a loro se hanno delle novità piccanti ed entrambi rispondo con diniego, non troppo convinti.
“Camilla, ma tu lo sapevi che tuo fratello ha una ragazza?”
“Cèsar, ti sei bevuto il cervello? Lo sanno tutti!”
“Io e lei non lo sapevamo, fino ad oggi! Ci siamo rimasti di sasso alla notizia! E dicci, tu l’hai incontrata? Che tipa è?”
Osservo entrambi con stupore, chiedendomi se hanno assunto sostante illecite!
“Siete impazziti? Paola, non l’avete mai vista?”
“Ma non parlo di Diego!” – risponde Cèsar ridendo, seguito a ruota da Roberta che però ha detto poco e niente sull’argomento. –“ Parlo di Lorenzo, il play boy di casa Mendoza! Sta da poco con una ragazza fissa, una certa Silvia!”
“Sembra che sia la migliore amica della nuova segretaria amministrativa!”
“No, non lo sapevo, ma non vedo cosa ci sia di strano!”
“Camilla cara, tu vivi troppo sulle nuvole… I tuoi fratelli non sono affatto i santerellini che immagini! Scusate, vado al bagno.”
Mi risponde Roberta, per poi alzarsi. Cosa vuol dire che i miei fratelli non sono come io gli immagino? Non faccio in tempo a controbattere perché mi squilla il cellulare, è David. Chiedo scusa a Cèsar e mi allontano per rispondere.
“Ciao, chef Mendoza!”
“Ciao David, tutto bene?”
“Tutto bene… Pensa un po’, mi sto dilettando in cucina con mio fratello!”
“Povero residence! Avete chiamato preventivamente i vigili del fuoco? L’esercito? L’esercito della salvezza?”
“Sei sempre uno spasso! E invece verrà una succulenta cenetta casareccia… Tu? Cosa fai di bello?”
“Io mi trovo a cena con Roberta e Cèsar…”
“La mia famiglia sarà l’argomento della serata immagino!”
“Ti sbagli, non abbiamo proprio sollevato l’argomento… E non credo sia il caso, Roberta ha un’aria così abbattuta per quello che è successo…”
“Domani le parlerò… Non potrò evitarlo visto che sarà il suo primo, di tanti giorni, all’Ecomoda!”
“Bravo, saggia scelta…”
“Camilla… Già che ci sei, prova un po’ a intercedere tra mio fratello e Cèsar, aiutami ti prego… Cerca di scoprire qualcosa!”
“Non so se è giusto impicciarsi, dovrebbero sbrigarsela da soli… Ma proverò a tastare il terreno! Visto che Roberta si è allontanata, ne approfitto. Ti lascio, buon appetito!”
“Anche a te, buona serata.”
“Anche a te, salutami Michael!”
Chiusa la comunicazione, penso a quanto sia stato carino a chiamarmi solo per sentire la mia voce. Poi torno al tavolo, cercando un modo per intavolare la conversazione. Non esiste un modo facile, perciò vado dritta al punto.
“Cèsar… Io so cos’è successo venerdì sera…”
Mi guarda esterrefatto chiedendomi a cosa mi riferisco, io dico che so del bacio di Michael e della sua confessione.
“C-come lo sai? Ah, no aspetta… Tu lavori tutto il giorno con Michael…Camilla, puoi tranquillamente dirgli che ho archiviato l’episodio! E non intendo andarlo a raccontare in giro… Non mi sono fatto nessuna strana idea su di lui!”
“In che senso?”
“Insomma, era fuori come un balcone! E’ ovvio che delirava! Non intendo classificarlo come omosessuale, se è questo che lo preoccupa! Quindi può stare tranquillo, davvero!”
Resto basita, quindi Cèsar crede che Michael sia eterosessuale? E Cèsar cos’è?? Non ci capisco niente, la situazione è piuttosto incasinata! Esauriamo l’argomento quando Roberta si risiede, e si avvicina un ragazzo, alle spalle di Cèsar. Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri. Gli appoggia una mano sulla spalla.
“Cèsar Mora.”
Cèsar si volta di lato, lo osserva e resta basito, mentre quell’altro gli sorride leggermente posando ancora la sua mano sulla spalla di Cèsar.
“Martìn Pasda.”
Balbetta Cèsar.
“Fratellino, non ci presenti?”
“Certo, come no… lei e mia sorella maggiore Roberta, lei e Camilla Mendoza. Lui è Martìn.”
“Molto piacere.”
Gli diciamo, stringendogli la mano. Sembra un ragazzo carino e di sicuro molto attento alla sua immagine.
“Incantato.”
“Come conosci Cèsar? I suoi amici in genere gli conosco tutti, ma la tua faccia è del tutto nuova!”
Chiede incuriosita Roberta, mentre Cèsar sembra imbarazzato. Risponde Martìn.
“Ci siamo conosciuti anni fa a un corso di informatica, stavamo lavorando a un codice per un nuovo gioco, Cèsar ti ricordi? Quante notti in bianco!”
“Sì, ricordo. Credevo fossi in Spagna.”
“Sono tornato qualche mese fa. Adesso ho aperto da poco una mia azienda di sistemi informatici e assistenza!”
“In bocca al lupo per la tua nuova attività, allora!”
Dico, educatamente. Lui ringrazia e chiede a Cèsar di cosa si occupa.
“Io lavoro come direttore del personale all’Ecomoda, l’azienda di proprietà di Camilla e della sua famiglia, in cui Camilla lavora come stilista. Mentre mia sorella è appena stata assunta come direttore amministrativo e finanziario.”
“Le mie congratulazioni… Spero mi perdonerete ma devo scappare! Cèsar è stato un piacere rivederti dopo tanto tempo, signorine. Buon proseguimento!”
Salutiamo tutti all’unisono, mentre Cèsar continua ad avere un’espressione choccata.

Silvia
Da qualche giorno, mi sembra di vivere in un sogno! Ho rimorchiato Lorenzo Mendoza in discoteca e ho finito con l’essere la sua ragazza, la sua ragazza invidiata e odiata da tutte le donne che incontriamo! Entriamo al ristorante, e abbiamo immediatamente gli occhi di tutti addosso. La nostra prima uscita ufficiale.
“Dottor Mendoza, buonasera. Signorina benvenuta. Il solito tavolo?”
“No,vorrei in tavolo accanto alla finestra.”
“Prego, da questa parte.”
Dal tavolo che ha scelto Lorenzo,si vedono le luci del parco del ristorante, che spettacolo mozzafiato! Il cameriere accende la candela, e ci porta la carta.
“Ho come l’impressione che quelle tipe ci guardino…”
Gli dico.
“Ignorale… Ti piace questo posto?”
“Moltissimo Lorenzo, è uno spettacolo il parco!”
“Lorenzo, ciao!”
Gli dice una ragazza bellissima, che indossa un vestito succinto. Io non temo di certo il confronto, fisicamente è bella quanto me se non di meno, ma io ho una certa classe! Non andrei mai in un posto simile, vestita da squillo!
“Mercedez, buonasera.”
“Vedo che sei in compagnia…”
“Lei è Silvia, la mia ragazza. Silvia ti presento Mercedez…”
“Ciao Silvia, io sono l’ex fidanzata di Lorenzo!”
Mi dice quella, sventolando la sua chioma bionda. Io la saluto, ma ho il solo desiderio di soffocarla!
“Molto piacere…”
“Bhe, buona serata.”
Le dice Lorenzo, per cercare di togliersela di torno. Lei saluta e se ne và.
“Voleva sedersi al nostro tavolo?”
Ironizzo io.
“Lasciala fare, è piuttosto fastidiosa…”
“Siete stati insieme per tanto tempo?”
Azzardo. Lo vedo imbarazzato e mi risponde che la loro storia è durata solo una settimana e aggiunge che è stata la più lunga. So che Lorenzo non è il modello di ogni virtù, ma sapere certe cose mi fa chiedere: quanto durerò io?
“So che non è una buona pubblicità per me, però questi sono i fatti…”
“Non preoccuparti. Io conosco come sei fatto, e se avessi voluto, sarei scappata dopo la prima notte… Io non mi faccio illusioni, non mi chiedo se ci sarà un domani! Ma ti chiedo solo di non illudermi con parole d’amore o promesse…”
“E’ vero, sono una specie di playboy, questo lo sai che non è un segreto, ma c’è una cosa che ho ben chiara cioè l’onestà. Io non ho mai illuso nessuna dicendole << ti amo >> o parlando di progetti, e se un giorno lo farò con qualcuna, sarà perché ci crederò. Con te sto bene oggi, ma onestamente non penso al domani, e se tu cerchi un rapporto che abbia un futuro, un uomo che ti dia certezze, ti capisco se vorrai alzarti e andartene!”
“Tu sei stato sincero, e lo sarò anch’io… Poco fa mi sono chiesta << io quanto durerò? >>, ma sto così bene anch’io con te che non m’importa… Voglio anch’io vivere giorno per giorno!”
Gli dico, mentre ci prendiamo per mano e ci sorridiamo.
“Comunque per il domani, qualche notizia per te cel’ho! Mio fratello Diego è stato eletto presidente, quindi gli ho proposto di assumere una receptionist. Parleremo di questo domani in riunione e, se la proposta verrà accolta, dovrai presentarti per un colloquio. Non facciamo alcun tipo di favoritismo.”
“Non l’ho mai pensato, io sosterrò il colloquio come le altre persone che si presenteranno!”

Betty
Io e Armando ci stiamo godendo una seratina tranquilla accoccolati di fronte alla tv, della nostra prematura pensione, con la casa vuota visto che l’ultimo dei ragazzi è andato a vivere da solo. Armando è seduto, mentre io sono leggermente distesa e appoggio la testa al suo petto.
“Diego mi ha detto di aver preso una decisione riguardo Paola.”
Mi rivela mio marito.
“Pensi che voglia lasciarla?”
“Io credo di sì, visto che non spasima per sposarsi!”
“M’immagino già MariaPaola arrivare qui, sbraitando e urlando!”
“Così finalmente potrò sfogarmi con lei, visto che non sarà più la mia consuocera!”
“Così entrambi i nostri figli avranno fatto soffrire le loro figlie! Cel’avranno con noi a vita!”
“Non mi dispererò per questo…”
“Stai anche pensando all’Ecomoda?”
“E’ normale, tu no?”
“Sì… Credo si sia sentito così anche tuo padre quando ti passò il testimone!”
“So che in Diego l’azienda sarà in buone mani! Lo sa, dottoressa mostro? Non m’interessa molto la televisione… E poi fanno solo vedere il faccione da schiaffi di Daniele Valencia! E’ pazzesco che pensi di poter governare il nostro paese!”
“Vuoi andare a dormire?”
“No di certo…”
Mi dice, mentre inizia a baciarmi il collo. Io finisco stesa supina e lui su di me.
“Non avremmo più ragazzini per casa, d’ora in poi…”
Dice ammiccando, prima di togliersi la maglietta per restare a petto nudo. Sorridiamo e riprendiamo a baciarci, trovando il primo vantaggio nell’avere la casa vuota.

Paola
Il mio cuscino è zuppo di lacrime. Oggi ho anche disdetto un appuntamento con il massaggiatore e l’altro con mia madre, perché non mi andava di fare nulla. Diego ha passato il segno, e dopo oggi ho capito chiaramente che non mi ama più, ma non capisco perché non chiuda il nostro rapporto… Quando suonano al campanello, fingo di non esserci ma chiunque sia, non si arrende. Mi alzo faticosamente, e guardo dallo spioncino della porta. E’ Diego. Fingo ancora di non esserci mentre mi appoggio alla porta, ma lui continua a bussare, pregandomi di farlo entrare. Decido di farlo accomodare. La sua faccia non sembra pentita, non sembra triste… Sembra più anche altro impietosita.
“Che vuoi?”
“Parlare con te…”
“Sei venuto a dirmi che cambierai, eh? Di nuovo? CHE CON TE SARO’ UNA SPOSA FELICE?! COME MI HAI DETTO QUALCHE GIORNO FA’!”
“Sono un idiota, cosa vuoi che ti dica?”
“Che vuoi Diego? Ti sei spiegato benissimo oggi quando mi hai schiaffeggiato!”
“Mi dispiace per quello, ma ho perso il controllo. Non potevo accettare il tuo atteggiamento scontroso verso i miei impiegati!”
“Per ciò sei venuto?”
“No… Paola per me non c’è un modo facile per dirtelo…”
“Mi vuoi lasciare, non è vero?”
Chiedo con voce tremante. Lui mi osserva con espressione impietosita e annuisce. I miei occhi si ricoprono di lacrime...
“BASTARDO, MALEDETTO! MI HAI SOLO ILLUSA, MI AVEVI CHIESTO DI SPOSARTI! PERCHE’ LO HAI FATTO, PERCHE’?!”
“Non lo so… Credevo che le cose sarebbero tornare come un tempo, per me… Ma la verità è che da un po’ di tempo non sono più certo di amarti…”
“Diego, non mi offendere! Non m’illudere ancora! Parla chiaro, non ne sei certo o sai perfettamente di non amarmi più? Se devi dirlo, dillo senza mezze misure! Non serve a un cazzo addolcirmi la pillola!”
“E va bene, non sono più innamorato di te… E non credere che per me sia stata facile questa decisone! L’ho sofferta, ho fatto finta di niente per non farti soffrire, ma non è giusto che io finga… Non voglio fingere più…”
“Da quanto tempo fingi?”
“Non lo so…”
“Wow, hai perso il conto! Addirittura! Chissà quanto tempo hai passato a dirmi << ti amo >> mentre non lo pensavi! SEI UN BASTARDO DIEGO MENZOZA, UN B-BASTAR-DO…”
Gli urlo contro, scagliandomi su di lui per prendere a pugni il suo petto.
“Lo so…”
Mi risponde mestamente, mentre cerca di prendere la mia testa tra le sue mani per baciarmi la fronte. Io accetto questo contatto, e chiudo gli occhi singhiozzando.
“Mi dispiace…”
Senza dire altro, si volta per andarsene ma io lo richiamo.
“Ho dimenticato di renderti una cosa!!”
Gli dico, prima di tirargli un sonoro manrovescio, che gli fa girare la faccia di lato. Io resto lì in piedi, con gli occhi pesanti, i capelli scompigliati e il fiatone. Lui farfuglia ancora << mi dispiace >>, e se ne va. Io mi accascio in terra in preda alle lacrime e all’angoscia.

Patrizia
Sento mio marito rientrare a casa e chiama il mio nome. Attendevo il suo rientro, perché devo dirgli qualcosa d’importante. Di così importante che ho chiesto a Giulio e Giulia di uscire dicendo loro la verità, ovvero che dovevo parlare con papà. Quando entra in camera da letto, gli dico che lo stavo aspettando per parlargli.
“Anche io Patrizia, ho pensato tanto a noi, dopo ciò che è successo Sabato…”
“Anch’io… Parlo prima io. Daniele, io ho preso una decisione. Intendo chiedere il divorzio.”
Lo vedo spalancare la bocca e guardarmi con sorpresa e paura, reazione che non mi aspettavo.

FINE CAPITOLO 9.

Spero che vi sia piaciuto!! Diego ha finalmente chiuso il rapporto con Paola, la quale ci è rimasta veramente male, e sembra quasi attratto da Isabella, ma lei si guarda bene da lui. Nella vita di Cèsar è entrato un vecchio amico che sconvolgerà le cose. Lorenzo e Silvia hanno messo in chiaro le condizioni del loro rapporto, e lei sembra felice così! Betty e Armando sono sempre in pena per i figli, e ancora innamorati e passionali! Pensate che Diego sia stato esagerato nello schiaffeggiare Paola? Daniele come reagirà alla decisione di Patrizia? E Giulia, cosa vorrà mai fare con quel filmato? Questo lo scoprirete nei prossimi capitoli! A presto!
   
 
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