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Autore: Inquisitor95    31/10/2014    1 recensioni
"Il Quinto Flagello era iniziato. L'orda dei prole oscura avanzava correndo dal sud del Ferelden, la battaglia decisiva si sarebbe dovuta tenere a Ostagar, ma Re Cailan era stato sconfitto con il suo esercito e i Custodi Grigi erano stati terminati. L'orda avanzava velocemente verso Lothering, poche settimane prima qualcuno, una bella ragazza, si aggirava per la città come una profeta: parlava dell'avanzare dell'orda, incitava la folla a fuggire via dalla città che sarebbe stata rasa al suolo dalla prole oscura. Ma in pochi avevano accolto il suo invito, tra di loro non faceva parte Enyalis Hawke, la sua famiglia era rimasta ancorata alla propria terra nel Ferelden. Questo perché il padre era morto, la madre era rimasta sola ad accudire i due gemelli, Enyalis e sua sorella Bethany e il fratello minore di un anno, Carver, che aveva già visto l'orrore della prole oscura a Ostagar." tratto dal Capitolo Primo.
Questa è la storia di Enyalis Hawke, raccontata da uno dei personaggi più carismatici di Dragon Age a mio parere, la sua storia viene richiesta dalla Cercatrice, ella cerca il Campione e la verità. Ma cosa riuscirà a scoprire?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Anders, Hawke, Un po' tutti, Varric Tethras
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Leggende del Thedas'
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CAPITOLO DECIMO
LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA


Basta così. Non ne posso più! La magia ha rovinato ogni cosa che c'è nella mia vita. A partire dalla mia vita a Lothering, mi ha seguito fin qui e mi sta lentamente distruggendo. La prossima cosa che mi porterà via cosa sarà? Anders? La mia stessa vita!? Non ne posso più! Questi erano alcuni dei pensieri che Enyalis era ormai solito fare in quei giorni, ciò che girava tutti i momenti della giornata nella sua mente.
Era passata una settimana da quando la madre di Enyalis era morta. Morta per un tragico scherzo del destino. Morta proprio a causa della magia. E di quello Enyalis si dava ogni colpa. « Non c'entri nulla tu. Non potevi fare nulla per salvarla... tanto meno la magia l'avrebbe aiutata! » gli ripeteva Anders, ormai quasi ogni giorno era alla residenza degli Amell, era l'ancora di salvataggio.
« Non ne posso più, Anders. La magia ha rovinato tutto nella mia vita... mi ha fatto passato l'infanzia nella paura di essere catturato e portato al Circolo. Mi ha portato qui a Kirkwall dove sono stato costrutto a nascondermi... mi ha portato via Carver, non sarebbe successo nulla se non fossi stato un mago. La magia mi ha creato problemi e ogni giorno ne crea di diversi... persino Giustizia, legato all'Oblio, ti vuole portare via da me! C'è troppo di sbagliato nella magia... » aveva spiegato Enyalis mentre erano seduti, per tutto il tempo aveva mantenuto la voce calma e piena di dolore, molto cose che aveva detto non erano vere, per esempio Carver.
« Tuo fratello sarebbe stato lo stesso colto alla sprovvista dai prole oscura, e forse sai cosa penso? Che tuo fratello sarebbe morto insieme a Bethany... o per il Creatore forse si sarebbe salvata lei e lui no se tu non fossi stato un mago! » disse Anders provando a convincere il proprio fidanzato. « La magia non è una cosa malvagia. Non pensarla anche tu come i templari... non pensarla come Meredith! » quello poteva essere motivo di litigio, Enyalis non si era mai sentito paragonato a un persona tanto orrenda come la comandante dei templari. Ma non avrebbe litigato con Anders per colpa della magia, non l'avrebbe permesso.
« Non userò più un incantesimo in tutta la mia vita. E questo è definitivo, Varric! » disse quando era poi andato dall'amico nano. Aveva detto la stessa frase ad Anders e quello non aveva detto più nulla, non c'era nulla che poteva dire. La stessa espressione l'aveva fatta Varric. Senza più parole.
« Posso capire che sei sconvolto. Ma la magia non ti ha causato problemi... diretti legati alla tua natura magica. Sono invece più preoccupato per Anders... tu e lui? » chiese distogliendo l'attenzione dall'argomento di cui parlavano.
« Varric... sei geloso? Non mi aspettavo certe tue tendenze... ammetto di essere parecchio lusingato! » disse scherzando un po' con l'amico. Anche il nano rise.
« Senti una cosa, forse c'è qualcosa che potrebbe sollevarti il morale. Credo di aver trovare quel bastardo di Bartrand. Ha una tenuta nella città superiore... che ne dici se andiamo a fargli una visita di bentornato? » disse in modo sarcastico, aveva tutt'altro che buone intenzioni verso il nano che li aveva lasciati quasi a marcire nelle Vie Profonde, Enyalis si era portato dietro una spada trovata nel bazar della città inferiore, aveva persino abbandonato il suo bastone magico ed era pronto a combattere con la nuova arma. Accettò la proposta di Varric e si incamminarono verso la tenuta mentre il sole andava al suo calare.
La tenuta era davvero stravagante per essere un'abitazione della città superiore, era messa in un punto davvero brutto, forse a causa di qualche errore di progettazione, si vedeva solo una piccola facciata priva di finestre, apparentemente abbandonata, chiaramente era una trappola. Enyalis non fece in tempo a suonare il campanello che Varric aveva già sfoderato la balestra e sfondato la porta con un calcio. Entrarono dentro la polverosa stanza principale, priva di qualunque mobile a eccezione di una credenza e di alcune sedie, si avvicinavano sempre di più a quello che doveva essere un bello studio in cima alle scale. L'unica camera dal quale sentivano qualcuno che si lamentava, se non era Bartrand allora avevano preso una bella balla.
« Bartrand, figlio di puttana. Fatti vedere! Giuro che ti ammazzo! » disse il nano urlando e sfondando la porta con un altro calcio, rivelando uno studio piccolo e anch'esso spoglio, solo un letto, una scrivania e un comodino.
In mezzo alla stanza a dare loro le spalle, c'era proprio il fratello del nano. Si voltò lentamente, gli occhi rossi e spalancati, uno sguardo folle e preoccupato. « Oh Bartrand per la Pietra! L'idolo... l'ho venduto! Ma ne ho bisogno... ti prego aiutami a ritrovarlo! » era letteralmente impazzito, consumato dal lyrium stesso.
« Bartrand ci hai lasciato a marcire nelle Vie Profonde. Bastardo perché dovrei aiutarti!? » disse il nano urlando. Per un attimo Enyalis non riusciva più a capire.
« Varric cerca di calmarti! » Enyalis prese il nano per la spalle chinandosi al suo livello e parlandogli davanti agli occhi. « Anch'io detesto Bartrand. Ma non possiamo continuare a vivere nel rancore... devi aiutarlo. Fare qualcosa per lui. La sua mente è confusa e ha bisogno del tuo aiuto... »
Anche se a malincuore, Varric non poté dimostrarsi contrario alle parole dell'amico mago, la colpa della sua follia era principalmente per l'idolo che aveva corrotto la sua mente. Chiunque ne entrava in possesso era in pericolo, il problema vero sarebbe stata la persona che aveva comprato l'oggetto. Bartrand però non era lucido abbastanza per rispondere, sia in quel periodo, sia nel futuro. « Va bene. Adesso usciamo da qui... ho bisogno di aria! » disse, si era ripromesso di mandare qualcuno a prendere il fratello, lo avrebbe mandato in qualche luogo in modo da poter curare la sua mente, avrebbe fatto di tutto per avere il vecchio fratello.
« Come ti senti? Immagino non debba essere piacevole... » ammise Enyalis, stringeva l'elsa della sua nuova spada che teneva al fianco, era davvero pesante da tenere, molto diverso dall'avere il bastone magico alle spalle.
« Sì tutto bene. So che però ti darò la colpa del fatto che mi hai impedito di ucciderlo! » disse con voce triste e malinconica, Enyalis provò a fargli un sorriso, era da molto che non ne faceva uno e aveva dimenticato cosa si provava. « Almeno ti ho fatto sorridere e svagare a discapito mio eh? » continuò con sarcasmo.
« Grazie Varric, sei davvero un caro amico! Quando racconterai questa storia... » cominciò con un po' di imbarazzo. « Evita di farmi sembrare uno squilibrato impazzito perché la madre è morta va bene? » a quelle parole il nano scoppiò a ridere e annuì tra le risate. Forse i problemi erano finalmente finiti.


Il giorno seguente Enyalis fu però convocato dal Visconte. Questo poteva significare o buone notizie, o gravi problemi con i qunari; il ragazzo era certo che si trattasse sicuramente dei qunari, ciò non andava bene, così si vestì in fretta, prese la spada che teneva al fianco e da solo si incamminò lungo le vie della città superiore fino alla dimora del Visconte, là risiedeva anche Aveline nel suo ufficio e si era promesso di andarle a parlare visto che lei non era potuta venire al funerale della madre. Trovò la donna in piedi davanti a una finestra, le braccia e le gambe incrociate, lo sguardo assente nel cielo azzurro e splendente sopra Kirkwall.
« Enyalis... io non so come esprimere il mio dolore per la perdita. Mi dispiace moltissimo... so che soffri, e anch'io soffro. Consideravo tua madre un po' come la mia... manca anche a me! Siamo fuggiti tutti insieme da Kirkwall... » disse senza distogliere lo sguardo dal vetro. Il ragazzo si avvicinò alla donna appoggiandosi al muro accanto ad Aveline. Solo allora lei si voltò.
« Fa male... cerco però di avere un sorriso per i miei amici. Inoltre c'è Anders con me... c'è anche il Visconte che mi tormenta con i problemi con l'Arishok! » disse cercando di fare lo spiritoso ma lei non sorrise.
« Non ho potuto fare a meno di notare la tua nuova spada. E se ciò che dice Varric è vero, allora sei uno stupido. Non è la magia il problema. Ma chi ne fa un uso sbagliato... » non voleva tornare a discutere su quel punto ancora una volta. Decise quindi di passare al punto successivo della visita. Salutò Aveline e si diresse verso la stanza dove il Visconte aveva il suo studio, salì le scale e bussò alla porta.
Le porte si aprirono e fu proprio il Visconte a farlo, fece entrare Enyalis e subito chiuse la porta. Era bianco in volto e spaventato. « Serah Hawke... vi prego di aiutarmi: ho un grande problema. Mio figlio, Seamus... è dalla parte dei qunari, e pare che si sia convertito al Qun. È andato dall'Arishok... vi prego di portarlo qui da me! »
Quella richiesta era semplicemente assurda. « Vi rendete conto che Seamus ha ormai diciott'anni ed è libero di scegliere in cosa credere? In oltre non pensate che l'Arishok mi farà a pezzi se gli chiedessi di rilasciare qualcuno che si è convertito al Qun!? » disse Enyalis in maniera fredda. Non avrebbe mai accettato quella pazzia.
« Vi prego messere... siete la mia unica speranza. L'Arishok ha moltissimo rispetto nei vostri confronti... vi stima e lo sapete benissimo! Ascolterà il vostro parere... fatelo per Kirkwall se non per me! » Kirkwall c'entrava ben poco con quell'affare, tuttavia non poté replicare diversamente. Accettò e a malincuore di diresse verso il porto, nell'area dove ormai i qunari avevano segnato un insediamento.
Tuttavia quando arrivò non vide traccia di Seamus Dumat, c'erano solo tre elfi e i qunari in tutta la zona. Forse era andato via per pochi minuti, magari si stava occupando di qualche affare, era ancora mattina e forse l'Arishok stava sfruttando la carica del figlio del Visconte per i suoi ideali. Forse trovare l'oggetto per cui non poteva andare via? Quando Enyalis chiese del ragazzo, l'Arishok cominciò il suo discorso. « Seamus non si trova qui al momento. È stato convocato in chiesa da suo padre... a ogni modo non c'è nulla che voi possiate fare, ormai si è convertito! » queste furono le parole, ma per Enyalis qualcosa non quadrava, un incontro con il Visconte? Ma non era appena stato chiamato da lui per andare a prenderlo? Non era possibile. Per non parlare di un incontro in pieno giorno...
« Molto bene. Grazie mille Arishok! » non poteva dire che avrebbe portato Seamus indietro perché era diviso in due: da un lato la scelta di Seamus di non essere più legato alla sua vita passata (così come lui aveva smesso di essere un mago) e dall'altro le costanti suppliche del Visconte.
Stava per andare in chiesa quando l'Arishok lo fermò con le parole. « Vi avverto messere Hawke, questo è l'ultimo affronto che sono disposto a tollerare. Siamo su una pira che ha ormai preso fuoco... qualcuno dovrà pur bruciare! » era inquietante il tono come l'aveva detto e aveva perfettamente reso il concetto. Era un ultimatum.
« Come desiderate! » disse Enyalis in tono servile, a quel punto si diresse correndo verso la chiesa. Aspetto di essere uscito dal porto per poi cominciare a correre. Non voleva allarmare l'Arishok e i qunari se ciò che pensava era giusto.
Un incontro nella chiesa, Seamus che amava il Qun. Qualche agente della chiesa poteva averlo attirato in trappola. Madre Petrice era la risposta a quel rompicapo. Si trovava in quell'ambiente sacro, il silenzio intorno a lui risuonava come di una musica spettrale, si incamminò verso l'altare sulla balconata cercando traccia di Seamus, il ragazzo non era presente, forse aveva cambiato strada prima di entrare nella trappola. Poi ne vide il corpo: steso a pancia in su, il viso sofferente e un pugnale dritto nel suo cuore conficcato, sulla veste c'erano tagli e segni di altre coltellate. Attorno a lui si era creato un lago di sangue, ormai asciutto. Enyalis rimase sconvolto dalla brutalità dell'atto, era stato assassinato nella casa del Creatore stesso? Poi sentì un battito di mani. Qualcuno che scendeva le scale, due donne. Si voltò verso di esse. La prima era una Madre vista la veste, aveva i capelli corti e argentei, l'espressione del male, Petrice batteva le mani. Accanto a lei una figura più anziana, gli occhi grigi come i capelli raccolti in uno splendido chignon. Indossava una veste grigia e con dei riflessi rossi, lo stemma del Creatore impresso sul petto e una camminata lenta. La somma sacerdotessa Elthina.
« Vedete somma sacerdotessa? Proprio sul suolo della chiesa. Seamus Dumat è stato assassinato da questo altro folle sostenitore dei qunari! » disse la Madre accusando il ragazzo. Divenne rosso in volto e cercò di contenersi.
« Ho i miei occhi per poter vedere e le mie orecchie per sentire la sua versione, Madre cara! » disse Elthina con voce morbida e delicata. Enyalis si avvicinò per spiegare la situazione alla somma sacerdotessa.
« Madre Petrice è responsabile di ciò che è accaduto. Seamus è stato attirato da lei con una lettera solo perché ha scelto di credere nel Qun! » Enyalis sapeva di dire la verità, e nella sua mente, sapeva che anche la somma sacerdotessa sapeva che era vero. La donna anziana si voltò verso la Madre e le parlò.
« Allora? Come spiegate quest'accusa? Che motivo avrebbe avuto messere Hawke di uccidere il figlio del Visconte? Una manovra politica? No! E che motivo avrebbe di accusare proprio voi che avete già precedenti con i qunari? » disse la donna, Madre Petrice parve in difficoltà trovandosi davanti l'ostilità di Elthina.
« Seamus Dumat rifiutava il Creatore, lui e quegli altri eretici sputano sul Suo nome, lo infangano. Dovevo fare qualcosa per agire nella Sua volontà... » ed ecco la confessione, cosa che forse avrebbe potuto fare piacere alla somma sacerdotessa.
La donna però restò di pietra e si contenne dalla furia. « Dite che loro sputano sul Suo nome, voi lo sminuite agendo in questo modo per “Sua volontà”! Il Visconte verrà a sapere dell'accaduto... suo figlio merita una sepoltura... » avanzò lungo le scale salendole e ignorando la Madre che era di ghiaccio. « Preghiamo perché l'Arishok non abbatta la sua furia su Kirkwall! » l'attimo dopo scomparve, Madre Petrice si voltò verso Enyalis fulminandolo con lo sguardo e subito dopo si trovò una freccia conficcata in mezzo al cuore. Enyalis si voltò per trovare un qunari nascosto dietro una statua con una balestra puntata contro la donna. Era meglio tornare a casa, doveva prepararsi al peggio ormai. Quando tornò a casa si trovò una sorpresa.
O meglio due.
Da un lato c'era Aveline che urlava, dall'altro c'era Isabela che la insultava e che urlava a sua volta per difendersi o per attaccarla. C'era così rumore che Enyalis non capì subito cosa stesse accadendo. Quando le due ragazze lo videro si zittirono. « Che diavolo ci fate a casa mia e urlanti!? » chiese abbastanza teso per ciò che era successo in chiesa. Che cosa mai potevano volere le due ragazze da lui?
« Enyalis... abbiamo un problema gravissimo! L'Arishok sta nascondendo dei fuggitivi elfi; dicono di essersi convertiti al Qun e cercano protezione dalla legge sotto le sue mani. Dobbiamo parlare subito con l'Arishok... » disse Aveline, probabilmente non sapeva ancora cos'era accaduto pochi minuti prima e doveva essere una cosa fresca visto che nella mattina era andato a parlarle; per lei era impossibile sapere dell'accaduto con Seamus, e l'Arishok? Lo sapeva, sicuramente era stato già informato! Fu il turno di Isabela per parlare.
« Il mio problema è più importante. Potrebbe anche essere collegato all'Arishok... » disse cominciando a parlare. Isabela e l'Arishok? Enyalis non vedeva il collegamento. « La reliquia è qui a Kirkwall. So dove si trova... e credo sia giunto il momento di dirti che... » prese fiato e a fatica parlò. « La reliquia... è un tomo, ed è proprio quello che cerca l'Arishok. L'ho rubato ma non pensavo fosse così importante! » disse infine e dopo quelle parole Enyalis sentì quasi le forze venire a mancare. Aveline si voltò verso di lei con furia omicida negli occhi.
« TU! Sgualdrina dei bassifondi! Ti rendi conto di quanti danni la tua stupida sete di denaro ha arrecato a questa città? Quanto grave sia la situazione solo perché l'Arishok non può andare via!? » Enyalis concordava perfettamente con Aveline, Isabela aveva esagerato. Non poteva credere che la causa dei problemi fosse proprio l'amica.
« Isabela... non me lo sarei mai aspettato da te. Un comportamento da stupida bambina! Dove si trova la dannata reliquia!? » chiese Enyalis. La piratessa lo guardò con il viso chino. « Dimmelo subito! » le ordinò.
« In una delle fonderie della città inferiore. Enyalis tu devi capirmi, può salvarmi la vita da Castillion! Ho bisogno di quella reliquia... aiutami a prenderla! » nei suoi occhi leggeva la disperazione, era ancora convinta che l'uomo la stesse cercando.
« Non dire idiozie! » urlò Enyalis a squarciagola, sicuro che persino il Meredith e Orsino l'avessero sentito urlare con tutto il fiato che aveva. « Mi hai deluso Isabela... pensavo fossimo amici e avresti dovuto dirmi prima della natura della reliquia. Ti aiuterò a prenderla, ma la restituirai ai qunari così andranno via, intesi!? »
Per tutta la strada Isabela rimase in silenzio, il ragazzo portò Isabela con sé visto che conosceva la strada e prese con sé anche Aveline alla quale aveva promesso di andare subito dopo dall'Arishok, era passata ora di pranzo ma il ragazzo non si sentiva molto in vena di mettersi a tavola, in effetti non mangiava molto da quando la madre era morta. Solitamente c'era lei con lui, adesso lo spaventava stare da solo, Anders non poteva sempre fermarsi insieme a lui per pranzo o per cena; aveva la clinica da gestire. Arrivarono nelle fonderie citate da Isabela verso le tre del pomeriggio, avevano camminato molto lentamente e per le strade si avvertivano forti tensioni. Era certa che uno scambio con la reliquia dovesse avvenire nel luogo, Enyalis era però molto scettico e cercava di non farsi vedere arrabbiato. Quando entrarono nella fonderia videro alcuni maghi con delle tuniche raffiguranti lo stemma dell'Impero Tevinter, davanti a loro c'era un uomo magro con vesti logore e un libro tra le mani. Avrebbero fermato lo scambio quando delle pareti comparvero dei qunari distruggendo le finestre e le altre porte del luogo, fu subito il caos tra i guerrieri e la magia, in quella confusione, l'uomo con la reliquia ebbe modo di scappare via.
« Lo fermerò, non posso lasciarlo fuggire con la reliquia! » disse Isabela urlando la frase a Enyalis, il ragazzo non si sentiva sicuro di lasciarla andare, cose le impediva di starsi ferma e di non fuggire con la reliquia una volta tra le mani? La vide scomparire oltre la porta e restò solo con Aveline.
« Te lo avevo detto, sapevo che quella puttana non era affidabile! » disse la rossa mettendo mano alla spada e allo scudo, Enyalis prese la propria arma dal fodero e si prepararono per combattere contro chiunque li avrebbe attaccati.

 
* * *

Cassandra Pentaghast guardava Varric, aspettava ansiosamente di sapere come continuava la storia che il nano aveva interrotto. « In poche parole combatté con Aveline, cosa accadde a Isabela? E della reliquia? Ci sono delle imperfezioni nella tua storia... nulla sarebbe accaduto se il Campione avesse detto alla piratessa di dare indietro la reliquia! » disse lei raccontando solo la versione che lei sapeva.
« Pensate che Enyalis sia andato di proposito dai qunari per istillare guerra? No, vi sbagliate. E non è per proteggere il mio amico. Non ne avrei alcun motivo. » disse il nano, la donna si accigliò, certi dettagli erano indiscutibilmente ovvio per poter essere bugia. Non sapeva il continuo della storia.
« Isabela fuggì con la reliquia giusto? » disse e a quel punto il nano annuì. « E cos'è questa storia che Enyalis smise di essere un mago? Sappiamo tutti cosa accadde dopo anni e il perché, immagino abbia superato la crisi o mi stai mentendo! »
Varric sospirò e spiegò subito. « Enyalis era in piena crisi emotiva, per quanto riguarda la reliquia trovarono solo un biglietto sul cadavere del bastardello. C'era scritto che Isabela era fuggita. A quel punto lui e Aveline andarono direttamente dall'Arishok. Volete che continui? » chiesi infine, avrebbe spiegato entrambi i punti che affliggevano la Cercatrice, ormai convinta di ciò che le aveva detto.
« Continuate per il Creatore. Com'è possibile che Kirkwall sia caduta in così poco tempo sotto gli attacchi dei qunari? » Varric socchiuse gli occhi e si preparò per continuare la storia dell'amico.







Angolo Autore:
Va bene... calmiamoci tutti! Mancano solo 20 giorni al tanto atteso Dragon Age Inquisition. Non so voi ma a me prendono le palpitazioni. Ci avviciniamo alla fine del Secondo Atto, molto migliore rispetto al Primo secondo me. Forse perché c'è molta storia e non si tratta solo di missioni cumulative per le sovrane xD.

Questo capitolo mi è piaciuto molto, mentre scrivevo le idee fiorivano. Enyalis ha sviluppato questa sorte di avversione nei confronti della magia, arrivando persino a negarsi di essere un mago, arrivando a cambiare arma. Una scena che non c'è nel gioco ma che ho pensato fosse interessante vista la crisi e il modo in è stata affrontata la morte di Leandra. Ma ci sono sempre i buoni amici a tirare su il morale... Varric... Isabela... quella grandissima cagna che ogni volta fuggiva e se la svignava con la reliquia! Non so ancora cosa accadrà nel gioco visto che non ho ancora preso appunti ma penso che potrei stupire me stesso. Ad ogni modo... diamo il via alla prima battaglia di Kirkwall, lo scontro contro i qunari.

Grazie ad Alithea che con tutti i ringraziamenti che le ho fatto e che le devo, non so più come ringraziare xD Non ci sono parole per descrivere il suo supporto nella ff. Grazie anche a tutti coloro che leggono e seguono la storia, a presto con il capitolo conclusivo del Secondo Atto ^^.
  
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