Mi risveglio in una stanza che sicuramente non è la mia, visto tutto l'ordine e che c'è, mi metto seduta è cerco di mettere più a fuoco l'ambiente intorno a me. La stanza non è né troppo grande ne troppo piccola, davanti a me c'è un'armadio a due ante marrone, con delle rifiniture floreali. In entrambi i lati del mio letto ci sono dei comodini che si abbinano con l'armadio, ma con delle rifiniture diverse. Le pareti sono azzurre  mentre la porta e marrone, ma di un marrone più chiaro di quello dell'armadio. Cerco di alzarmi e di capire quello che sta succedendo, di ieri ricordo solo che dovevo andare da Josh e poi buio, il vuoto più totale. Scendo dal letto e la prima cosa che faccio è spegnere la sveglia che mi ha brutalmente cacciata dal mondo dei sogni, esco dalla stanza e inizio a ispezionare la casa in cerca di qualcosa, o di qualcuno, che mi faccia capire il perché mi trovo in questo posto sconosciuto. Entro in cucina e la prima cosa che vedo è un calendario scritto in Giapponese! E allora ricordo tutto, ricordo del portale che ha creato Josh, ricordo di quando ho visto Rei farsi la doccia, ricordo di essere caduta nel portale per sbaglio, e ora mi ritrovo in chissà quale manga a rischiare di finire nei guai, no che nel mio mondo non fissi nei guai,  ma ho come l'impressione che qui la mia sfortuna aumenterà. Però se sapessi in quale manga sono finita avrei il vantaggio di sapere quello che mi aspetta, certo potrebbe anche trattarsi di un manga che non conosco, e in quel caso sarei finita, ma c'è anche la possibilità che si tratti di un manga che conosco alla perfezione. Però ora che ci penso prima che io cadessi nel portale, Josh lo aveva "collegato" all'universo di Caro fratello, quindi c'è la possibilità che io sia finita proprio in Caro fratello! Non mi resta che controllare che quello che penso sia vero. Corro subito nella stanza in cui mi sono svegliata, prendo lo zaino che avevo notato di sfuggita prima di uscire e inizio a frugarci dentro, finché non trovo quello che stavo cercando. Nelle mie mani c'è una tessera dove leggo chiaramente che frequento l'istituto femminile Seiran, con tanto di foto. Posso delicatamente la tessere a terra, mentre continuo a guardarla sconvolta. Nella mia mente si affollano parecchie domande, la prima fra tutte e cosa farò d'ora in poi, seguita poi dalla domanda di come possa essere possibile che io sia iscritta al Seiran e di come diavolo abbiano avuto la mia foto. Forse il portale fa si che gli estranei che vengono da un'altro universo, siano in qualche modo collegati ai protagonisti del manga in cui si è finiti, ad esempio nel mio caso io sono collegata ai protagonisti attraverso l'istituto femminile Seiran. In ogni caso non posso restare seduta per terra a non fare niente, prendo la tessera e cerco di vedere se c'è scritto il giorno in cui ricomincerà la scuola. La trovo e leggo che le lezioni ricominceranno il 15 aprile alle ore 9.00. Vado in cucina e prendo il calendario per vedere quanti giorni mancano al 15 aprile, e per poco vedendo la dato di oggi non mi metto ad urlare. Oggi siamo proprio il 15 aprile e se non mi dò una mossa faccio anche tardi visto che sono già le 8.00. Mi vesto alla velocità della luce ed esco, inizio ascendere le scale a due gradini alla volta, rischiando di rompermi il collo, accorgendomi di trovarmi al quinto piano, dopo che sono arrivata al portone esco e...mi rendo conto di non avere la più pallida idea di dove si trovi il Seiran. Cerco di fare mente locale su tutte le conoscenze che ho sul manga e sull'anima, e mi ricordo che ogni giorno Nanako per andare a scuole prendeva un treno alla stazione, e dopo un autobus che ti portava direttamente all'istituto. Il problema è che Tokyo non c'è solo una stazione, però se provo a chiedere a qualcuno quale treno porti all'istituto femminile Seiran avrò più possibilità. Con la vista cerco un qualunque essere umano a cui chiedere un'informazione, ma purtroppo non vedo nessuno apparte macchine che mi sfrecciano davanti, e che non riesco a fermare in tempo. Probabilmente mi trovo in una zona di periferia, e visto che le persone sono solite concentrarsi in centro città a quest'ora ho poche possibilità di trovare qualcuno. Mi siedo sconsolata sul marciapiede mettendo la testa sulla mani, e cerco di farmi venire qualcosa in mente per riuscire ad arrivare al Seiran. Quando poi il rumore di una macchina che si ferma poco distante da me, attira la mia attenzione facendomi alzare la testa. A pochi metri da me un taxi si è fermato per permettere al suo passeggero di scendere, io alla vista di esso scatto un piedi con una ritrovata speranza, e inizio a correre verso il taxi, rischiando di inciampare sui mie piedi per la foga, e finalmente lo raggiungo.《Scusi potrebbe portarmi all'istituto femminile Seiran?》 Senza rendermene conto faccio la domanda parlando in giapponese. Che il portale abbia anche il potere di fare parlare la lingua del posto in cui ci si trova? Ba speriamo abbia anche il potere di fare capire le lingue straniere.《Certo la accompagno subito》 per fortuna pare che il portale possa fare anche questo. Entro nel taxi e subito parte. Dopo cinque minuti di viaggio noto che il taxista mi sta fissando dallo specchietto.《Scusi, perché mi fissa?》《Ecco mi chiedevo se lei è straniera, perché non sembra giapponese, anzi non sembra nemmeno asiatica》Io rimango sorpresa per la domanda, ero così intenta a cercare di risolvere il problema di come arrivare a scuola, che non mi ero nemmeno chiesta se sarei stata notata per via del fatto che sono straniera.《Infatti non sono asiatica, sono americana》《Davvero? E mi dica com'è l'America?》《E bellissima, anche se non si può certo dire che siamo il paese più educato del mondo》《Sicuramente non quanto il Giappone》《Sicuramente》Continuiamo a parlare ancora un po delle rispettive patrie, e poi l'autista si ferma dicendomi che siamo arrivati. Io guardo l'orologio per vedere che ora è, e mi accorgo che sono già le 9.55. Pago di fretta il taxista, ed esco a tutta velocità dalla macchina, ma dalla fretta vado a sbattere contro qualcuno.《Stai bene?》Mi domanda una voce che a me sembra molto familiare. Alzo la testa per vedere che è e per poco la mascella non mi cade per terra.